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Autore: LadyofShadow    30/04/2006    4 recensioni
Tre persona sanno la verità. Tre persone sanno che Lucius non è il vero padre di Draco. Ma quando la verità è troppo dolorosa, quando scopre un baratro di menzogne, segreti e rimpianti, forse è meglio che resti celata... quando la verità fa fare cose strane alle persone, cose priobite... forse la verità è che non è mai troppo tardi per cercare di tornare indietro. Questa fiction è dedicata ad Angi e Gius.
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 – In cui il nostro amico comincia a mettere in atto i suoi piani

 

Considerazioni dell’autrice a proposito di EFP: ehi, è fantastico, il messaggio subliminale del capitolo scorso ha funzionato! Cazzo, 5 recensioni! E’ un miracolo! Grazie!!

 

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Luna P.O.V.

 

-         Forse sei troppo stupida per capirlo, Lovegood – disse con cattiveria Lucy Darrin, una mia compagna di Corvonero – Se continuiamo ad evitarti, se fingiamo di non vederti, se quando parli ci voltiamo dall’altra parte NON è colpa dei tuoi Frizzoli Pazzi, o come diavolo si chiamano. Non-ti-vogliamo! Lo capisci? Sei stramba, ci fai ridere dietro da tutti e non hai niente di interessante da aggiungere alla conversazione. –

-         Si, è vero, Lovegood – aggiunse Terry Steeval – È già abbastanza umiliante vivere nel tuo stesso emisfero, ma non mi farei vedere in giro con te nemmeno se ne andasse della Coppa delle Case! –

“Oh, mio dio. È il momento più orribile della mia vita! Luna, calmati, respira…” stava andando tutto malissimo. Cosa c’è che non va, in me?

Calò un imbarazzante silenzio. Poi… un rumore di passi misurati alle nostre spalle. Oh, no, ci mancava proprio questo: altra gente, adesso che sto per piangere!

-         Curioso, Steeval, potresti avere colto nel segno – intervenne il nuovo arrivato. Riconobbi all’istante quella voce, ma non potevo crederci; lui mi stava difendendo? Perché? – Vediamo… insulti gratuiti a una compagna di scuola, ostruzione di corridoio pubblico, e aggiungerei che siete tutti in ritardo per la lezione. Quaranta punti in meno a Corvonero. Devo continuare? –

Dio mio. Non potevo voltarmi. Se mi fossi voltata, si sarebbe rivelato tutto un sogno… ma a giudicare dall’espressione dei miei compagni, doveva essere tutto fin troppo reale.

-         Malfoy, questi non sono… -

-         …affari miei? – concluse il Serpeverde, con tono grondante veleno – Sono un prefetto, piccola Darrin, e voi mi state ostruendo il passaggio, per giunta fornendomi ottimi pretesti per togliervi punti. A proposito, altri cinque punti in meno; ricordati di misurare il tono, quando parli con me. –

-         Ma… - tentò di ribattere Peter Jones, un altro caro compagno

-         Ma un corno! Filate via! – intimò Malfoy, brandendo la bacchetta.

Erano quattro contro uno. Veloce giro di sguardi, che sembravano dire “prima tu”, “no, prima tu”. Alla fine Terry, scuro in viso, minacciò: - La pagherai, Malfoy – e se ne andò, altezzosamente sebbene con un po’ di fretta. Gli altri lo seguirono subito, e stavo per accodarmi a loro – beh, per quanto Draco mi avesse accidentalmente aiutato, non era esattamente un dolce principe azzurro – ma qualcosa mi afferrò il gomito, impedendomi di andare.

-         Tu no, Lovegood. – spiegò brevemente – Tu resta ancora un attimo –

Aveva un’espressione seria, quasi corrucciata, ma appena constatò che i miei compagni se n’erano veramente andati si rilassò vistosamente. Curioso come riuscisse a infondere timore o confidenza con un semplice cambio di espressione.

-         Beh, Lovegood, sono dei cretini. Forse non sono la persona giusta per dirlo, ma… -

-         No – lo interruppi – Hai ragione. Grazie. –

-         Grazie di cosa, Lovegood? – chiese, abbozzando un ghignetto divertito – Sono io che devo ringraziarti, mi hai fornito una scusa per bulleggiare un po’. Meriti un premio. Vediamo… si, quaranta punti a Corvonero. Puoi dire ai tuoi compagni di avermeli estorti con la bacchetta, se vuoi… - rise

-         No – risi anch’io – non mi crederebbero! –

-         E perché no? – chiese, mentre facevamo la strada insieme – Tu sei di gran lunga migliore di quella plebaglia. Insomma, sei una Purosangue, sei coraggiosa e tutto il resto – a quel complimento, arrossii fino alla punta dei capelli – Tu c’eri, l’anno scorso all’Ufficio Misteri, no? –

Istintivamente, qualcosa di acuminato mi strinse il cuore, al ricordo di quell’esperienza terribile. Certo, non lo diedi a vedere. Ma non sono completamente pazza, e so riconoscere il dolore e il pericolo.

-         Non… non mi va di parlarne – mi scusai, glissando sull’argomento

-         Capisco – si tirò indietro, come se la cosa per lui non avesse importanza – Volevo solo dire che vali molto più di loro. Anche con le tue… uhm… cipolline nei capelli? –

-         Ehi! Le ho tolte! Erano uno stupido scherzo di Raven. – spiegai, vergognandomi come una lumaca ad un raduno di chiocciole*

Percorremmo in silenzio gli ultimi metri prima della porta che dava sul giardino

-         Cos’hai adesso, erbologia? – chiese, per commiato

-         Cura delle Creature Magiche – spiegai

-         Ah… bene, Lovegood, ammesso che tu sia ancora viva, posso avere l’onore di rivederti stasera? –

-         Co..cosa? – balbettai

-         Tranquilla, non intendo abusare di te o cose del genere! – fece una faccia buffa – A dire il vero, sto facendo una ricerca di interesse personale sui Finfalli Rugosi. Nessuno però crede che esistano. Magari tu… -

-         Oh, ma certo! Sull’ultima rivista del Cavillo c’è un articolo su di loro, se vuoi te la porto. Io ne ho visti di persona, sai? –

-         Fantastico! – esclamò, entusiasta – Ci vediamo… in biblioteca, allora? –

-         Si, ok – sorrisi, al settimo cielo. Un appuntamento. Con Draco Malfoy.

Non mi passò per la mente nemmeno per un istante che potesse essere tutto uno scherzo architettato ai miei danni.

-         Bene. ci vediamo lì alle otto, reparto Ricerche Sperimentali –

Annuendo a conferma, lo salutai con un cenno e mi avviai verso il limitare della Foresta, dove Rubeus Hagrid ci attendeva con qualche nuova interessante creatura. Sperai vivamente che non fosse nulla a cui ero allergica: ci tenevo ad avere un aspetto presentabile quella sera.

 

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Draco P.O.V.

 

Avevo l’agghiacciante sensazione che la Lovegood si fosse un po’ invaghita di me. Una parte di me, quella più bastarda (influenzata dall’ambiente) diceva: meglio così, sarà più facile servirmi di lei.

Ma d’altra parte… sospirai, lasciandomi cadere su uno scalino davanti alla porta a vetri. La parte di me che voleva che io fossi libero, che voleva rivalutare la mia immagine agli occhi di tutti, rivelarmi per come sono veramente e gridare al mondo che non sono un Malfoy, stava pungolando quel poco che rimaneva della mia coscienza. Non potevo “usare” Luna Lovegood. O almeno, non potevo illuderla che potesse esserci qualcosa che non ci sarebbe stato.

Questo poteva essere un problema; perché aveva espresso chiaramente che non voleva parlare dello scordo giugno e di quello che era successo al Ministero, e quindi a questo punto mi trovavo a dover scegliere tra due linee di condotta:

Uno, presentarmi a lei come amico, dirle la verità e chiedere il suo aiuto. Ma era troppo rischioso.

Due, fingere di avvicinarmi a lei perché ne sono attratto (in che altro modo avrei potuto giustificare il mio comportamento, senza rivelare la verità? Tanto il resto della scuola avrebbe pensato a un crudele scherzo d parte mia, ai danni di una ragazza mentalmente instabile. Deplorevole, Malfoy.). In questo modo mi sarei facilmente conquistato la sua fiducia, o l’avrei in qualche modo affascinata. Mi avrebbe detto tutto quello che volevo sapere, avrei liberato mio padre e dopodiché avrei avuto il prossimo milione di anni per farmi perdonare da Luna. Magari avrei anche potuto fingere di stare con lei per un po’, ma poi rompere con estremo tatto la nostra ‘storia’ dicendo che non poteva funzionare, che la cosa si stava trascinando ecc. ecc.

 

Si, forse questa era la soluzione migliore. Il minimo dolore per lei, il minimo rischio per me. Anzi, le avrei anche regalato il sogno di stare con me per un po’ (comunque non capisco come faccio a piacerle; ma mi ha guardato bene??) e in un certo qual modo sarebbe stata felice.

 

Tzk, erano tutte scuse, e lo sapevo. Quella vocina dentro di me continuava ad accusarmi; stavo progettando di usarle un’ingenua ragazzina, di prendere in giro i suoi sentimenti. Comportandomi come avrebbe fatto Lucius.

Rimasi lì seduto a pensare; avevo un’ora buca, che avrei dovuto usare per fare i compiti, mentre i miei compagni del Sesto Anno (quelli che lo desideravano) frequentavano Lezioni di Volo. Rimasi lì, seduto al bordo del giardino a riflettere, finché il pallido sole scozzese scomparve dietro le montagne.

 

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Adesso mi serve aiuto, cari lettori: non so veramente cosa fargli fare: come deve comportarsi Draco con Luna? Davvero, ho le idee confuse.. @_@

 



* Insomma, immaginate di entrare nudi in una sala conferenze, eh?

  
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