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Autore: _StayStrong    30/08/2011    2 recensioni
JEMI/NEMI. Ivy Lovato, si ritrova a rivivere la vita della nonna Demi, nata 1000 anni prima di lei. Ma il suo cuore sarà diviso a metà, tra fantasia e magia. Un amore che va al di la degli anni e dei giudizi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Non abbiamo concluso nulla” dice Nicholas una volta tornati a Londra, stiamo discutendo in salotto, siamo partiti il giorno dopo dell’incontro con Joe e Kevin, e lui ne è rimasto segnato, almeno così sembra. Non ha ancora voluto parlare di quello che è successo e non abbiamo fatto l’amore.
 

E’ ermetico, sembra chiuso in un modo che nessuno può capire; forse nemmeno io.

“Non è vero” dico “Qualcosa abbiamo concluso” e mi avvicino a lui, ma è quando sto per avvicinare anche le nostre bocche che lui si scosta, bruscamente.

“No, non capisci; questo non è giusto” dice guardandomi “Noi due insieme, è impossibile. Per me sei come una sorella”

“Menti” gli dico, sento un male al cuore irrefrenabile, come se fosse appena stato oltrepassato da uno stiletto, come può anche solo dire una cosa del genere? “L’altra notte non ero solo una sorella” gli faccio presente.

“Quella notte è stato un tremendo sbaglio” mi dice, scandendo ogni parola della frase; ogni parola, un colpo, e l’intensità aumenta. Ma non colpiscono solo me, colpiscono anche chi porto dentro di me, la sento la nonna.

E credo di essere diventata pazza, sento tutte e due le sofferenza nello stesso modo “Non lo credi veramente, non lo pensavi l’altro giorno. Dimmi che stai scherzando, ti prego” ma invece di dirmi che scherza, mi dice altro.

“Domani parto, appena farò giorno, ho un volo che mi riporterà nel New Jersey” mi dice e io non controllo più il mio arto superiore destro, nel giro di pochi istanti ha stampate in faccia cinque dita rosse “Ma sei pazza?” mi chiede.

“No, volevo solo lasciarti un ricordo, stronzo” dico arrabbiata come una bestia, il dolore si mescola alla rabbia, ma tra poco si aggiungerà anche il senso di colpa; sto per salire le scale per andare in camera a piangere, ma la sua voce mi ferma, è bassa, lieve.

“Il nostro sentimento non è destinato” dice, se potessi lo prenderei di nuovo a sberle.

“Ancora con questa storia? Basta, Nicholas sei tu che fai le tue scelte, dannazione, tu e solo tu. Non siamo pilotati da nessuno” dico, e sto per scoppiare “Dimmi che non provi niente, guardami negli occhi e dimmi che non provi niente, se lo fai, io non alzerò più un dito, e domani potrai uscire fuori da quella porta con la tua valigia, non porterò rancore. Ma dimmi che non provi niente”

Lui mi guarda ma non parla, so che prova quello che provo io, lo sento, le emozioni dell’altra sera non si fingono; i baci non erano falsi.

“Dimmelo, ti prego...” lo supplico, letteralmente, mi manca solo di mettermi in ginocchio e completerei l’opera, i suoi occhi diventano lucidi e valgono più di mille parole.

“Non siamo destinati, basta, finisce qui” mi dice, poi è lui che si avvicina alle scale, io incomincio a piangere e non ho mai pianto tanto quanto quell’ultimo periodo.

“Codardo, Nicholas, sei solo un codardo” dico urlando e spero che mio padre non si accorga, nel suo studio, di tutto il casino che sto facendo “Come fai a vivere tranquillo senza prendere in mano la tua vita?”

“Non potrei fare nulla del genere a mio fratello; posso anche dirti che ti amo, e che non ho mai provato per nessun altro quello che provo per te, ma non cambierebbe niente. Tanto vale che me ne vada. Abbiamo avuto la prova che quello che pensavamo è vero, che è vero che siamo in una situazione che tu considereresti paranormale, e tu non ti fai qualche domanda? I destinati, rimangono destinati. Non è andata bene questa volta con Joe, andrà bene la prossima” dice arrabbiato, incomincia a reagire anche lui, ma se mi amasse quanto io amo lui, non si farebbe problemi. 

“Tuo fratello?” chiedo allibi lita, lui annuisce “Nick, non è tuo fratello, è tuo cugino. Non mischiare realtà e finzione”

“Non è finzione Ivy. Guardati allo specchio, guarda le foto, le nostre foto; non ti avranno chiamato Demetria, Ivy, ma tu sei uguale identica a lei. Non sei diversa da lei, tutto di te e uguale, esternamente e in parte internamente, i nostri nonni vivono in noi. Prova a dirmi tu, che non hai provato nulla per Joe, nemmeno per un minuto” mi dice puntandomi il dito contro, io abbasso la testa; mi sento colpevole di un crimine che non ho commesso.

“Si, ma non lo provavo io, lo provava...” incomincio a dirgli, ma lui mi da le spalle.

“A me basta sapere quello” dice, poi scopare nella sua camera.

Ha rigirato la frittata a suo favore.

  
  
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