Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diomache    01/05/2006    4 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti!!!
Ogni volta che il sito fa qualche capriccio e la nostra cara Erika fa i miracoli per rimetterlo on line, capisco sempre di più che EFP fa dipendenza.. sarà che è così bello avere un posto dove poter scrivere liberamente e avere il piacere di leggere gli scritti degli altri!
Ringrazio tutti coloro che recensiscono o che semplicemente leggono la mia storia!
Un bacio, ciao a tutti!!!

Ciao Franca!!!!
eh lo so che vi aspettavate tutti l'incontro… ma.. a me piace stupirvi!!! ;)
Ah, ah, ho la bocca cucita, non ti posso anticipare nulla!!!
Ho scritto questo capitolo con l'anima, spero che ti piaccia!! Grazie mille per la recensione, fammi sapere!
Un bacio!!

Ciao Damynex!!!!
Sono contenta che il pezzo tra Michael e Hudson ti sia piaciuto… grazie mille per i complimenti, davvero, mi fai commuovere! Non puoi sapere quanto mi fai felice…
Il sogno di chiunque scriva una storia è quello di sentirsi dire che chi la legge si sia immedesimato nei personaggi… se mi dici che con questa storia riesco a trasmetterti qualcosa, sono iper contenta!!!! Che dire, spero che anche questo capitolo ti piaccia!!
Un bacio!!!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XX:

L'AMORE E' FOLLIA

"Ancora..
ancora…
perché io da quella sera..
non ho fatto più l'amore
senza te
e non me ne frega niente
senza te
anche se incontrassi un angelo
direi
non mi fai volare in alto
quanto lei.."

La musica rimbombante della discoteca e lo stare senza fare niente, lì, seduto allo sgabello del piccolo piano bar, inizia proprio a stancarlo. Ha bevuto, forse un po' più del dovuto, poi è rimasto ad osservare Rose ballare quasi per un'ora intera. Risultato? Si era fatto venire il sangue amaro e basta. Ha deciso, se ne va. Scende dallo sgabello salutando con un cenno del capo la barista che lo aveva servito per tutta la serata e urta improvvisamente contro una ragazza.
"porca paletta, ma stai attento!!!- la sua voce irata lo sveglia da quella iniziale apatia. È la voce che riconoscerebbe tra mille. Si volta, a stento, mentre lei continua.- guarda qua, fortuna che è acqua!! Altrimenti mi pagavi la lavanderia, mica io i soldi li trovo per terra!!!" ma neppure lei riesce a dire nient'altro, non appena riconosce chi è.
"Tom.." sussurra Rose, completamente ipnotizzata, il cuore che sembra essersi fermato.
I suoi occhi verdi si posano sul suo sguardo bello, duro. Vederlo così da vicino toglie il fiato, come sempre. Nota che ha qualcosa di diverso: si è fatto un piercing all'altezza del sopracciglio. Deve ammettere che gli sta incantevolmente, anche se lei i ferri sul corpo non li ha mai potuti soffrire.
"ciao.."sussurra poi la ragazza con un sorriso. Un sorriso lieve, tenue, ma già capace di sconvolgere il suo interlocutore. Il ragazzo non risponde nulla.
Dovrebbe andarsene. Tom lo sa bene. Ma la tentazione di restare, anche per poco, a parlare con lei è troppo forte. Anche a sentire solo il semplice suono della sua voce, ad osservare da vicino, questa volta, l'espressione del suo viso. Resta silenzioso, però, incantato dalla sua bellezza e dall'emozione di trovarsela di nuovo ed inaspettatamente di fronte.
Vedendo che il ragazzo non risponde nulla, ma se ne sta zitto, con un'aria dura e gelida a fissarla, Rose a malincuore fa per andarsene ma il giovane la afferra in tempo per un polso, delicatamente.
I loro occhi tornano ad incontrarsi. "posso offrirti qualcosa?- finalmente il ragazzo trova il coraggio di dire qualcosa..- magari un altro bicchiere d'acqua." Conclude con un sorriso.
Finalmente, pensa lei. Come se avesse preso una boccata di ossigeno dopo un lungo periodo di apnea, sorride e sospira. "va bene, grazie."
Si siedono su due sgabelli adiacenti. Mentre aspettano l'acqua gli occhi blu di Tom tornano a posarsi su i suoi. "è bello rivederti." Lo dice con il cuore,davvero. "come stai?"
Rose vorrebbe dire tutta la verità. Vorrebbe urlargli che senza di lui non riesce a vivere, che è diventata apatica e che lo ama da morire. Ma non dice nulla di tutto questo. Solo un "abbastanza bene. E tu? Ti trovo in forma… e anche..- si indica il sopracciglio sinistro.- l'orecchino, davvero, ti sta molto bene."
"grazie.- risponde lui con un sorriso.- e.. l'università?"
La ragazza afferra il bicchiere d'acqua portole dalla barista e risponde. " non ho seguito molto le lezioni ultimamente. Il mese prossimo ho due esami, nessun'altra novità. E tu?"
Gli occhi del ragazzo le appaiono più glaciali del solito. "io sto per partire."
Per un pelo l'acqua non le va di traverso. Rose si impone il massimo autocontrollo ma sa benissimo che le sarà difficile risultare perfettamente lucida. "come?" sussurra.
"io adesso lavoro con mio padre. Domani alle undici firmerò un contratto secondo il quale andrò a fare a Washington il mio periodo di rodaggio. Mi trasferisco lì non so per quanto tempo.."
La ragazza rimane senza parole. Sente gli occhi diventare lucidi, così li abbassa. Non vuole che Tom la veda piangere. Solo dopo aver fatto un altro sorso d'acqua la ragazza ha il coraggio di dire qualcos'altro.
"allora.. non ti rivedrò più.." sussurra con un filo di voce che, pur trovandosi nel caos della discoteca, Tom sente benissimo. Il giovane vorrebbe prenderla tra le braccia, baciarla, rassicurarla. Ma non può farlo. Non sa che rispondere, dall'altra parte Rose vorrebbe assolutamente che rispondesse qualcosa, qualsiasi cosa purché rompa questo silenzio insopportabile che si è creato tra di loro. La ragazza si maledice: forse non avrebbe dovuto dire quelle parole. Ci sono tante frasi fatte, come dire, che ne so, ' sono contenta per te' o ' bravo, hai messo la testa a posto' oppure 'fatti onore a Washington'.. per quale cavolo di motivo si era lasciata andare in questa maniera?
Cerca di rimediare. "scusami.- dice sorridendo. I loro occhi si incontrano di nuovo.- io e te non stiamo più insieme, quindi io non ho alcun diritto di.."
"ehi..- il ragazzo l'interrompe, prendendole improvvisamente la mano. Quel contatto le dà quasi la scossa. - non ti preoccupare. Mi piacerebbe chiamarti, qualche volta, da Washington…" il suo tono di voce è dolcissimo.
"mi faresti davvero felice.." Risponde la ragazza accorgendosi, di essersi di nuovo esposta troppo. Infondo lui non le aveva detto niente di compromettente, al contrario di lei. Decide di andare, di interrompere, anche se a malincuore, la conversazione. Prima di fare qualche sciocchezza. Scende dallo sgabello. "be.. se lo farai.. sai dove trovarmi…"
"perfetto."
"allora buon viaggio.." sussurra la ragazza avvicinandosi di più a lui.
Il ragazzo non riesce più a resistere e l'abbraccia improvvisamente. Rose rimane sorpresa qualche istante: non si sarebbe mai immaginata che Tom, freddo e distante per tutta la loro breve conversazione, si sarebbe avvicinato tanto; poi non ci pensa due volte e contraccambia l'abbraccio con slancio.
Si distanziano poco dopo, entrambi un po' confusi di quell'istante che era loro sfuggito di mano.
"voglio che tu sappia una cosa.- sussurra la ragazza, ad un passo da lui. Tom la fissa intensamente con i suoi stupendi occhi azzurri.- che sono davvero orgogliosa di te.."
Queste parole sono come ambrosia per lui. Quante volte aveva desiderato sentirgliele dire…
"grazie.." risponde, quasi commosso dall'intensità dell'amore che prova per lei.
Perché non glielo grida, quanto la ama???? Perché???? Deve farlo adesso, assolutamente, o non lo farà più.
"addio." Riprende la ragazza sfiorandogli la guancia sinistra con le labbra, in un bacio casto e dolcissimo. Quando si stacca il ragazzo vede benissimo che ha gli occhi che le traboccano di pianto.
"addio." Risponde. Rinuncia. Non le dice niente riguardo i suoi sentimenti, anche se sa che forse ha perso l'occasione della sua vita, forse ha perso l'amore della sua vita. La ragazza si volta e se ne scompare tra la folla, così magicamente com'era venuta.
Rose entra subito nei bagni della discoteca, vi fa quasi irruzione concentrando su di se l'attenzione delle ragazze presenti. Subito si scaraventa in uno dei bagni, entra e chiude bene la porta, girando il mini chiavistello di plastica.
Si appoggia con le spalle alla porta,si chiude gli occhi con le mani e lasciandosi lentamente scivolare, scoppia a piangere.

La sveglia suona precisa, alla solita ora. Rose, già seduta sul letto, con le ginocchia al petto, allunga una mano per spegnerla. Non è servita quest'oggi: non ha chiuso occhio durante notte. Le immagini e le parole del suo ultimo incontro con Tom l'hanno tenuta sveglia fino ad ora. Non c'è stato niente da fare… come se rivivesse il loro piccolo dialogo continuamente, come un'ossessione.
Perché? Perché lo ha incontrato? Non sarebbe stato meglio non vederlo più? Lui se ne sarebbe andato, lei lo avrebbe perso di vista. L'amore ne suoi confronti con il passare del tempo magari si sarebbe attenuato. E invece no! In tutte le discoteche che ci sono a New York, con tutta la gente che c'è in questa maledetta città proprio lui doveva incontrare? E poi proprio ora che sta per partire!!!
Destino crudele, beffardo.
Il cellulare suona improvvisamente, facendola sobbalzare. Osserva passivamente, quasi, il suo telefono illuminarsi e il nome di Hud comparire sullo schermo.
Lentamente lo afferra e risponde. "pronto?"
"ciao Rose, sono io! Ti ho svegliato? Spero di no, mi sembrava che verso quest'ora avessi la sveglia!"
"è così.- risponde lei, iniziando a giocherellare con il lembo del lenzuolo.- tu non hai un esame questa mattina?" chiede osservando che sono circa le otto e un quarto.
"sì, sono in autobus. Scusami se ti rompo, ma non sto più nella pelle,devo raccontarti!"
Rose sorride debolmente, si passa una mano tra i capelli e si alza dal letto. "avanti, dimmi che ti bolle in pentola.."
Hud inizia a raccontarle tutti i particolari della sua uscita con Michael, condendo il tutto con sfumature, emozioni. "e poi alla fine ci siamo baciati!" esclama.
Rose si sta infilando i suoi jeans a tre quarti, un po' strappati. "e be, dai, sono due settimane che vi date questi bacetti che nemmeno i bambini delle elementari! Vuoi deciderti a prendere l'iniziativa e a mettergli la lingua in bocca???"
Hudson scoppia a ridere. "ma dai, che hai capito??? Io e Michael ci siamo baciati sul serio!!!!!"
Rose rimane a bocca aperta, poi grida di gioia. "WOW!!!! Brava, sei un mito, finalmente ce l'hai fatta!" urla di contentezza.
"è stato meraviglioso, io non me lo aspettavo, è stato favoloso!"
"eddai, sono troppo contenta per te… ma questo vuol dire che ora state insieme!"
"a tutti gli effetti!! Ora sono la ragazza di Michael!!!" grida la mora, ipercontenta.
"Hud non sai quanto mi fai felice!!! Credevo che voi due non vi sareste mai decisi a fare sul serio.."
"ti confesso che anche io avevo paura che alla fine non avremmo stretto niente e invece…- sospira.- oh, poi è stato così carino, così gentile.. sembrava più stupito di me!! Poi mi ha salutato con una dolcezza incredibile.. è proprio lui l'uomo adatto a me.."
"era ora che lo trovassi anche tu.."
"Rose.- sussurra.- non faccio che pensare a lui. Credi che io sia innamorata?"
"penso proprio di sì.- esclama l'altra mentre si veste.- ma se vuoi un consiglio, se io fossi in te smetterei di pensare a Michael e mi concentrerei sull'esame che devi dare…."
"ci provo ma è più forte di me!!- Rose sorride, intenerita: non ha mai sentito l'amica così emozionata. Be, è felice: almeno a lei le cose vanno bene.- pensa che sono due ore che provo a ripassare ma ogni volta mi distraggo e non dovrei farlo perché non so niente, davvero, io.."
"senti, calma e sangue freddo.- suggerisce la ragazza.- adesso tu chiudi tutti i libri, li metti in borsa e stacchi la spina, capito?"
"ma prima mi hai detto di non pensare a Michael!"
"e infatti non ci pensare!"
"e all'esame?"
"nemmeno!- intanto afferra una maglietta a caso e la indossa.- non pensare a niente, tieni la mente libera: studiare adesso non ti servirà a nulla e pensare a Michael servirà solo a distrarti!!"
"hai ragione..- sussurra Hudson iniziando a giocherellare con un riccio.- e a te? A te come va? Ieri sera sei stata discoteca, no? Allora ti sei divertita? Sei riuscita a dimenticarti di lui, per un po'?"
Rose fa un bel respiro profondo. "no.- risponde, piano.- anzi. Non ci crederai mai ma l'ho pure incontrato…"
"che cosaaa?" domanda l'altra, sconcertata, e così ad alta voce che le altre persone dell'autobus si voltano incredule verso di lei. "e non mi volevi dire niente?- abbassa il tono.- allora, com'è andata?"
Rose alza gli occhi verso il soffitto della stanza nel vano tentativo di respingere indietro le lacrime ma quando parla la sua voce risulta comunque rotta. "sta per partire. Lavora con suo padre e tra due o tre ore firmerà un contratto… andrà a fare il suo periodo di prova a Washington.."
"come?" sussurra, incredula, la ragazza mora. Povera Rose, possibile che non gliene vada una nel verso giusto? "ma… quando partirà?"
"non lo so.- sussurra l'altra, tra le lacrime.- so solo che oggi firmerà quel contratto e io non lo rivedrò più…"
"oh Rose..- mormora Hudson, dispiaciuta. - ma non vi siete detti niente, ieri sera?"
"ci siamo detti addio.- risponde l'altra, asciugandosi gli occhi.- sono stata una stupida, dovevo dirgli che lo amavo."
"avresti dovuto.- Ammette l'altra, con un sospiro. - ma ormai quello che è fatto è fatto. Pensa al presente! Vuoi veramente che parta?"
Rose si interrompe un attimo. "che vuoi dire?"
"voglio dire che se puoi fare qualcosa per impedire che se ne vada a Washington, devi farlo"
"e che cosa???"
Hudson si passa una mano tra i capelli. "e io che ne so! Rose, queste risposte devi trovarle dentro di te.- fa una leggera pausa, come per cercare le parole giuste.- ascoltami bene. tu hai rotto questo rapporto giusto?- Rose cerca di interromperla e ma Hud le parla subito sopra.- lo so, avevi tutte le ragioni, anch'io avrei fatto come te. Ma di fatto sei stata tu a lasciarlo. Ora tocca a te fare qualcosa!"
"Hud, io non ti seguo più!!!"
"svegliati, non stare a piangerti addosso!! Se il destino ti ha condotto in quel bar ieri mattina, e in quella discoteca, ieri sera, ci sarà un motivo, no? Il destino vi ha fatti rincontrare, ora devi sfruttare questa opportunità!!!!"
La ragazza dagli occhi verdi rimane in silenzio, a fissare la propria immagine sullo specchio del bagno. "e che cosa dovrei fare secondo te?"
"se lo ami e ci tieni davvero a lui la risposta la troverai presto." Conclude Hud, enigmatica.
Seguono qualche istante di silenzio poi la riccia esclama. "oddio, sono quasi arrivata, devo chiudere."
"in bocca al lupo!" esclama Rose con un sorriso. "e grazie di tutto.."
"crepi! Grazie a te, stellina, sai quanto ti voglio bene…mi raccomando, rifletti su quello che ti ho detto, intesi?"
"intesi, un bacio."
La giovane interrompe la chiamata. Si mette ad osservare il cellulare, poi sbuffa, si alza dal letto e si dirige velocemente in cucina. Cazzo, che casino!!
Ma che deve fare??? Lei ama Tom, ma come può fare per non farlo partire? Come può impedirglielo? Con che faccia, poi???! Quello è il suo lavoro, lei non ha il diritto di intromettersi nella sua vita, non più ormai.
No, basta. Deve dimenticare Tom. Deve togliersi questa storia dalla testa punto e basta.
"Basta!" dichiara ad alta voce prendendo i libri che le serviranno per dare un esame il mese prossimo. "è meglio mettersi a fare cose serie!" borbotta spandendo tutti i libri sul tavolo della cucina. Si va a fare un caffè, poi si siede davanti all'ammasso di libri ed inizia con l'aprirne uno e prende un foglio per schematizzare; sono le nove.
Rose alza gli occhi dal libro e li posa sull'orologio. Le nove e mezzo. Si accorge di essere di nuovo sulla stessa frase di dieci minuti fa. Dà uno sguardo al foglio dello schema. È ancora bianco, c'è giusto scritto il titolo dell'argomento. Sospira, passandosi una mano tra i capelli.
"allora…" inizia a leggere ad alta voce. Dopo un po' si interrompe. Si alza, prende un bicchiere d'acqua, si lega i capelli. Ritorna seduta e cerca di riprendere. Si accorge di non aver capito niente di quello che aveva letto poco prima, così riprende la frase, e la penna in mano iniziando ad appuntarsi qualcosa sul foglio. Lascia la penna, si scioglie i capelli. Appoggia il capo alla mano, si sistema meglio sulla sedia, inizia a scarabocchiare il foglio.
Quando riprende cognizione del tempo si accorge che sono le dieci.
Fa un mega sospirone, poi si lascia cadere con il capo sul tavolo.
Niente, non ce la fa.
Improvvisamente sente le chiavi di casa girare nella serratura. "ehi Rose, sono io!" grida Emily entrando in casa con in mano tre o quattro buste della spesa. Gli occhi verdi della ragazza si posano, un po' indifferenti, sulla figura della sorella che appoggia stancamente le borse di plastica sul tavolo, accanto ai suoi libri.
"ehi, studi? Brava che ti fa bene. Io ho fatto la spesa ma guarda è stata una faticaccia! C'era così tanta gente che ho dovuto fare quasi a pugni per prendere un po' di pane! Dovevi venirci tu! Litigare con qualcuno ti avrebbe fatto bene. ti avrebbe scaricata…- osserva la giovane, distratta, che si è incantata ad osservare la copertine del suo libro di chimica. - ehi, dico a te!!!!!"
Rose si riscuote "eh?"
"lascia perdere. Dai, aiutami a mettere a posto, che ti svegli un po'.."
"che facciamo per pranzo?" domanda Rose alzandosi dalla sedia e iniziando a riporre gli alimenti a posto. Emily parte in quarta con tutte le sue idee. La ragazza si sforza di starle a sentire ma tempo due minuti e il suo cervello vaga di nuovo nei sentieri oscuri del suo stato d'animo.
"ehi, Rose!" Formy entra improvvisamente in cucina reggendo qualcosa di strano in mano.
Gli occhi della ragazza osservano, stralunati, che ha in mano un giubbetto di pelle. Quel giubbetto di pelle. "dove l'hai preso?" domanda, un po' agitata.
"Novaly giocava suo tuo letto, poi si è messa ad aprire gli armadi e questo le è praticamente caduto addosso. Dove vuoi che te lo metta? Nell'armadio o nei cassettoni? Ma è tuo? Mi sembra da uomo.." mormora l'uomo osservando meglio l'indumento.
La ragazza si avvicina all'uomo e prende tra le mani il giubbetto, accarezzando la superficie liscia e lucida della pelle. Certo che non è suo. È di Tom. L'aveva dimenticato qui quella sera quando era venuto a dormire da lei. Formy e Novaly stavano per beccarli quella mattina, per un pelo Tom se l'era filata dalla finestra… si è accorta di essersi sempre dimenticata di restituirglielo. O forse, nel suo inconscio, nemmeno voleva. Il pensiero di essere in possesso di qualcosa di Tom l'aveva sempre elettrizzata, come se la facesse sentire più vicina al ragazzo.
Ma ora perché viene di nuovo fuori quel giubbetto?? Lo aveva incassato bene nell'armadio, come è potuto cadere???
"allora, che vuoi fare?" le chiede improvvisamente Formy.
Quella semplice domanda la fa scattare. Che deve fare.
Sorride. Ora lo sa. Ha trovato la strada, ha intravisto la luce. Ha capito. Scoppia a ridere e si butta tra le braccia del cognato che accoglie l'abbraccio senza capirci un'acca. "ma…"
"io.. devo farlo…" esclama improvvisamente la ragazza, rivolta ai due, gli occhi le brillano e, finalmente, il sorriso sul suo volto.
Emily e Formy si osservano interrogativi "fare che cosa?" domanda la sorella, titubante.
"mi rendo perfettamente conto che è una pazzia.- sorride la ragazza afferrando il giubbetto di jeans che ha intravisto poco più in là- ma sapete che vi dico? Non me ne importa!!!" dice correndo verso il portone di casa.
Ad Emily ci vogliono qualche secondo prima di connettere quello che sta accadendo, poi scatta verso la sorella. "come una pazzia??? Rose che diavolo hai in mente, tu.."
Ma è troppo tardi. Rose ha già preso le chiavi della macchina e, come se avesse i minuti contanti, si è lanciata per le scale. La donna la segue con lo sguardo mentre salta gli scalini due a due, per fare prima. "ma dove vai??" grida, non ottenendo, però, risposta. Sconcertata, si volta verso il marito che sta dietro di lei, con le mani in tasca e un'espressione felice in volto.
"che cazzo ridi?" domanda la donna. "quella mi ha appena detto che vuole fare una pazzia, non sappiamo dove cazzo è andata e tu te la ridi?"
"ma non lo capisci?- domanda a bassa voce, sorridendo- è andata da lui."

Il taxi si ferma sotto il grande edificio dell'amministrazione della Bishop's Hiliard con una sgommata decisa. Rose freme non appena, alzati gli occhi, incontra con lo sguardo il grande complesso. Subito afferra la borsa e paga l'autista che l'aveva portata lì sfidando il traffico e mille altri problemi che si presentano puntualmente in queste ore di punta. La ragazza esce dall'auto e dà un'occhiata all'orologio.

Nick alza lo sguardo dal suo nuovissimo orologio d'oro da polso. "bene.- esclama con voce decisa, rivolto al consiglio d'amministrazione e al figlio, pensieroso e sospirante, lì accanto a lui.- sono le undici. Possiamo cominciare."
"Nick - uno degli azionisti prende parola- dovevamo parlare di quell'importante affare con i canadesi.."
"giustissimo.- lo interrompe l'uomo.- ma prima, vi prego, concludiamo una piccola formalità. Signorina Hilary, può portarmi il contratto di Thomas…..?"
Il ragazzo, seduto accanto al padre, ha quasi un fremito. I suoi occhi gelidi e indecisi si soffermano un istante sul padre, poi sugli altri uomini del consiglio d'amministrazione. Sospira e chiude gli occhi per un attimo. Ma che sta facendo? Lui non vuole andare a Washington, vuole restare a New York, accanto alla sua Rose. No, basta, deve andare. Deve farlo per se stesso. Ormai lei non gli appartiene più, deve voltare pagina. Deve dimenticarla.
Osserva con lo sguardo la segretaria cercare il suo contratto tra la valanga di documenti che suo padre le ha affidato.
E, nonostante i buoni propositi, ora spera con tutto se stesso che non lo trovi.

La ragazza si avventa sull'entrata, attirando su di se l'attenzione di molti presenti. Si dirige subito in segreteria. Una donna, dietro un vetro, la osserva, stupita. "buongiorno signor.."
"la prego, mi deve aiutare!! Dove posso trovare Thomas Bishop?"
La segretaria, una donna di circa cinquant'anni, si abbassa gli occhiali e la osserva con un'aria di palese superiorità. "e lei chi sarebbe, signorina?"
"sono Rose Sandecker, la prego, mi dica dove posso trovarlo!"
La donna si esibisce in un evidente falso sorriso. "al terzo piano. Ma mi duole doverla informare che non può riceverla." Dice con una tale soddisfazione da stupire la giovane.
"allora lo contatti al telefono!"
La donna sospira, come scocciata da lei "nemmeno.- sorride.- è impegnato in una riunione importante.." gli occhi grigi della donna possono leggere la disperazione sul volto della ragazza.
Rose si passa una mano tra i capelli, sconvolta. E adesso?? Non può, non deve finire così!!!! Non ora che ha capito che senza di lui non può, non riesce a vivere!!!
"la prego.- continua.- io devo assolutamente vedere Thomas Bishop.. io.."
"signorina .- la interrompe, gelida.- mi dispiace, devo chiederle di andarsene.."
Rose si distanzia da quel balcone, furiosa. Disperata. Ma non si arrende. Inizia a guardarsi intorno, agitata, confusa, poi scatta la scintilla. Dà un ultimo sguardo alla donna davanti a se, e poi uno veloce alla gente che si trova in quella stanza di attesa.
La segretaria continua. "avanti, se ne vada. Non mi costringa a chiamare la sicurezza.."
Ma Rose non ha più ascoltato quelle parole. Con uno scatto si dirige correndo verso la rampa di scale che ha visto, vicino ad un ascensore.
La donna scatta in piedi. "ma che fa???? Signorina, signorina!!!!!!!!!"

"ah, eccolo." La signorina Hilary dopo una buona manciata di secondi trova il contratto di Tom. Con le guance rosse dalla vergogna per tutto il tempo impiegato e con il nervosismo di chi è consapevole di avere tutti gli occhi su di se, lo porge al diretto interessato. Tom lo prende in mano, contemplandolo qualche secondo.
"che cos'è?" chiede uno dei partecipanti al consiglio.
"Thomas vuole andare a fare il suo rodaggio a Washington.- interloquisce Nick, con un tono un po' casual.- che volete farci, questi giovani."
"ma perché, Thomas?- domanda uno dei tanti.- qui a New York ti saresti trovato molto meglio e poi la nostra sede a Washington è.."
"ho voglia di cambiare un po' aria. Questo non è stato un buon periodo per me." risponde il ragazzo, con un mezzo sorriso. Legge velocemente il contratto, controllando che sia tutto a posto.
"allora perderemo un giovane entusiasta come te!- esclama un altro.- che peccato."
Già.- pensa Tom. Ma lui si riferisce a ben altro. Per un attimo torna a desiderare che qualcuno si opponga, che accada qualcosa che lo inchiodi a New York. Ma no, non accadrà niente.
"Thomas le serve una penna?" la voce della signorina Hilary lo desta dalla sua apatia.
"sì, Hilary.- risponde.- grazie."
E la donna gli porge, sorridente, una bella penna stilografica.

Rose corre velocemente per le scale dell'impianto, facendo andare le gambe, lasciando che il cuore le rimbombi nella testa, lasciando che tremi per l'emozione e, al contempo, per il terrore di arrivare troppo tardi. Sente le voci di qualcuno, forse gente della sicurezza, che le sta dietro. Non le importa, che vengano. Niente e nessuno riuscirebbe a fermarla ora. Finisce le scale, si trova al terzo piano.
Ci sono una decina di porte e un sacco di persone che, attaccate a telefoni come centralini, o appostati davanti alcune macchine fotocopiatrici, o che semplicemente scartabellano con archivi e fogli importanti. Tutti la guardano stupiti. La ragazza si guarda intorno angosciosamente.
"signorina, le serve qualcosa?" le domanda un ragazzo occhialuto.
"dove posso trovare Thomas Bishop?" domanda con il fiato corto.
"è lì- dice indicandole una delle grandi porte.- ma ora non può è.."
"grazie, grazie mille!" risponde la ragazza, avventandosi sulla porta e spalancandola con violenza.
Tutto il consiglio d'amministrazione si volta velocemente verso la porta, con un sussulto. Gli occhi azzurri di Tom si alzano dal foglio dove ha scritto solo una piccola 'T' e subito la penna gli scivola dalle mani. Sconcertato, osserva la ragazza, lì, sull'entrata della stanza illuminata dalla luce del sole che entra dalle enormi finestre.
Rose chiude gli occhi di sollievo ed esibisce uno dei suoi più bei sorrisi.
"signorina Sandecker!!!- esclama Nick, incredulo.- lei che diavolo ci.."
"Tom ti prego, non farlo!!" esclama la ragazza interrompendo l'uomo. "ti prego non partire…" sussurra rimanendo lì dov'è, sull'entrata.
La scena ha attirato non solo l'attenzione dei presenti nella grande stanza ma anche degli impiegati che, lasciate le loro scartoffie, si sono precipitati a vedere la scena, sicuramente più interessante del loro tran tran quotidiano.
Tom scatta in piedi e, ancora con il cuore in gola, si avvicina a lei. La contempla, così, nei suoi jeans un po' strappati, nella sua maglietta rossa, con i capelli scompigliati, con quell'espressione lucida di commozione e quell'aurea d'amore che sembra farla brillare di luce propria. Non riesce a crederci. È qui… e gli sta chiedendo di non partire.
"allora.- Nick scatta in piedi ed alza la voce. - che cosa significa tutto questo?????"
Ma tutti, non solo i diretti interessati, lo ignorano con una smorfia, anzi, viene addirittura zittito dalla signorina Hilary che approfitta di quel momento di capovolgimento della realtà per dire, al superiore. "signor Nick, la prego!! Non disturbi i due ragazzi!"
Rose intanto abbassa lo sguardo un po' imbarazzata. "io..- balbetta.- io lo so che tu sei padrone di fare quello che ti pare della tua vita ma…"
Tom le sorride, allungando una mano ad accarezzarle i capelli. La ragazza socchiude gli occhi a quel contatto, poi riprende, piena di speranza. "ma io non posso vivere senza di te…- sospira, passandosi una mano tra i capelli.- io fatto tanti errori Tom ma… io ti amo ancora…" si rende conto che sta dicendo frasi sconclusionate l'una dall'altra, che sta tremando di emozione ma non le interessa minimamente. Non le interessa la gente, quello che potranno dire o fare. Ora per lei ci sono solamente loro due.
"ti prego.- continua.- dimmi che possiamo tornare insieme…"
Finalmente vede un bellissimo sorriso sul volto di Tom.
Mai nella vita avrebbe sperato di vederla qui, ora.
Tutto l'edificio o buona parte di esso segue con interesse la scena e, soprattutto le donne, stanno con il fiato sospeso, in attesa che il ragazzo dica qualcosa in risposta alla dichiarazione della ragazza. E tutti sembrano iperconcentrati quando Tom le prende una mano, dolcemente. Nonostante non lo voglia dare a vedere, anche Nick, braccia conserte e fronte inarcata, segue con interesse lo svolgimento della situazione.
Gli occhi del ragazzo, benché accarezzi con i polpastrelli la mano della giovane, non si sono spostati minimamente da quelli di lei, verdi ed ammalianti come lo smeraldo.
"ci siamo fatti tanto del male, Rose.- finalmente Tom inizia a dire qualcosa. Tutti i presenti pendono letteralmente dalle sue labbra.- ci siamo lasciati e forse era giusto che fosse così."
Rose ha una vera e propria fitta al cuore, a quelle parole. No, mio Dio, non puoi farmi questo.
Ma Tom prosegue. "era giusto perché dovevamo svolgere un attimo il nostro percorso… se tu non mi avessi messo di fronte a quello che ero, alla vita che conducevo, a quello che avrei rischiato… io non sarei mai cambiato, lo sai. Tutto quello che sono ora lo devo a te, tutto quello che sto cercando di costruire è solamente merito tuo."
La ragazza sorride ma il suo è un sorriso debole, incerto. Cosa sta cercando di dirle?
"e..- la voce di Tom appare più emozionata - ora che ho iniziato a capire e a focalizzare la mia vita…sono ancora più sicuro del fatto che non può andare avanti, senza di te."
Tutti gli spettatori, compresa la nostra dolce eroina, tirano un sospiro di sollievo. La ragazza sorride, confortata da quelle parole.
"io..- continua il giovane.- ho bisogno di te, più di qualsiasi altra cosa…credo che nessuno ti amerà mai come ti amo io.."
La ragazza gli vola letteralmente tra le braccia e il giovane ricambia subito il suo abbraccio, con slancio. Subito tutti i presenti prorompono in un calorosissimo applauso, con grida di supporto e di appoggio per la giovanissima coppia. Gli applausi si intensificano ancora di più quando Tom distanzia un attimo la giovane, le prende il viso con una mano e teneramente la bacia.
Rose ricambia con il bacio con tutto il sentimento che sente di provare per lui, il suo Tom, di nuovo suo.
Tra le esultanze dei presenti anche Nick, stranamente , inizia ad applaudire e sul suo volto solitamente contratto e severo, inizia a spuntare un timido sorriso.

La porta di quella bellissima camera d'albergo si apre velocemente e i due giovani entrano, ancora abbracciati, avvinghiati, mentre non smettono di baciarsi, di sorridersi, di sussurrarsi parole dolci, ricordi, rimorsi. La camera è bellissima, la più bella camera d'albergo che Rose abbia mai visto. Ma i suoi occhi verdi hanno il tempo di darle appena un'occhiata perché tornano a concentrarsi sul ragazzo.
Tom, ancora in smoking, si toglie improvvisamente la giacca, rimanendo con la camicia bianca, poi ritorna a concentrarsi su di Rose baciandola di nuovo. La ragazza, inebriata, felicissima, completamente sconvolta dall'amore che prova per lui lo imita presto sfilandosi velocemente la maglietta rossa. Torna a baciare i lineamenti del ragazzo, il suo volto, i suoi occhi, le sue labbra.. Quanto aveva desiderato baciarlo, stringerlo, amarlo in quest'ultimo mese? Ma ora non ha solo questo. Ha di nuovo Tom. Il suo Tom. Quel ragazzo bello, scapestrato ma anche buono, gentile, attento con lei.
"pensavo di impazzire senza di te.." le sussurra il ragazzo baciandole il collo. Rose mugugna di piacere, poi risponde accarezzandogli i capelli. "non ho mai smesso di pensarti, di sognarti, di amarti tutti questi giorni.."
"sono stati interminabili.."
"lo so, credimi.."risponde lei iniziando a slacciare i bottoni della camicia di lui, freneticamente, fino a poter rimirare di nuovo il suo torace bello, muscoloso, romantico.
Lo abbraccia con slancio, mentre il ragazzo la spinge dolcemente sul letto.
La giovane si lascia spogliare dolcemente, godendosi questi momenti di assoluta beatitudine, di lei e lui di nuovo insieme, di nuovo uniti dallo stesso amore. Le mani del ragazzo le accarezzano il ventre, la schiena, poi vanno a concentrarsi sulla lampo dei suoi jeans, la aprono e poco dopo i suoi pantaloni vanno a fare compagnia al resto degli indumenti , distesi sul parquet della stanza.
"dimmi.- torna a sussurrare il ragazzo mentre anche lui si toglie i pantaloni.- la ragazza, sotto di lui, lo osserva in attesa di sentirlo parlare.- dimmi che io e te non ci lasceremo più…"
La giovane sorride, si sporge per baciarlo sul collo e quando si appoggia di nuovo alla morbida superficie del letto, il suo sguardo è così bello che al ragazzo sembra quasi di avere tra le braccia niente di meno che una fantastica dea. "non ci lasceremo più."risponde la giovane.
Tom la bacia ardentemente, la ragazza lo abbraccia, ricambiando il suo bacio con infinta passione.
"dimmelo di nuovo." Le chiede di nuovo il giovane,ansimando.
Rose termina di spogliarlo mentre lui fa altrettanto con lei.
"mai più, mai più, mai più, amore mio.."risponde la giovane quasi commossa.
Le sembra di vedere il ragazzo sospirare di sollievo, di amore. Continuano le effusioni, le carezze passionali, i baci, finché la ragazza dischiude le porte del suo animo al suo stupendo amante e i due innamorati si amano, con passione, tenerezza. Tom, sopra di lei, le tiene la mano, la abbraccia mentre insieme cavalcano nelle vie immense dell'amore, tra le nuvole del cielo, accanto alla stupenda luce del sole. Rose sospira di piacere, inarcando la schiena all'indietro, stringendo il suo amante e facendolo lentamente rotolare, per poi passare lei sopra di lui, alzandosi con il busto.
Continuano ad amarsi, sempre più freneticamente, ardentemente, fino a gridare quasi il loro piacere. Tom la spinge di nuovo sotto di lui, stringendo il più possibile il suo corpo al suo finché non arrivano all'apoteosi assoluta, al culmine del loro coinvolgimento fisico, un'esplosione di sentimenti. Il ragazzo si accascia su di lei, esausto.
Poco dopo si ritrovano l'uno accanto all'altra, distesi sulla bellissima coperta del letto.
Rose abbraccia il busto del ragazzo e lui le passa una mano sulle spalle.
"ehi.." sussurra il ragazzo accarezzandole la pelle.
La ragazza ride. "ehi… posso chiederti una cosa?- aspetta che lui annuisca prima di proseguire.- hai fatto l'amore con qualcun'altra donna in questo mese?"
Tom sospira, passandole una mano tra i capelli. "mi crederesti se ti dicessi di no?"
Gli occhi verdi della giovane lo fissano. "lo sai che mi fido di te. Dimmi la verità."
Tom le alza il volto e torna a baciarla.. "no.- risponde con un sorriso.- per me ci sei solo tu. Anche se ci eravamo lasciati, per me era assolutamente impensabile andare a letto con un'altra donna… e tu?"
"perché mi fai questa domanda?-chiede lei accarezzandogli i capelli.- credi che.."
"te l'ho chiesto come me lo hai chiesto tu." Risponde il ragazzo accarezzandole il ventre.
"nemmeno io.- risponde la donna.- non ho avuto il coraggio nemmeno di togliere le nostre foto e i tuoi regali."
Il ragazzo le sorride. "cosa sarebbe cambiato se ti avessi dato un'altra risposta?"
Rose distoglie lo sguardo. "niente."
Tom le gira il volto, finché i suoi occhi non tornano a guardarlo. Rose scoppia a ridere.
"va be, che centra, mi avrebbe dato fastidio. - continua.- ma se avessi avuto un'altra donna, io non avrei potuto dirti niente. E tu, se io avessi avuto un altro uomo? Anche solo per una notte, un'avventura per sfogare il mio dolore?"
Tom sospira iniziando ad accarezzarle il collo. " la verità?- la ragazza annuisce.- sarei andato ad ammazzarlo."
Rose gli molla un piccolo pugno. "ecco, ed io che ti credevo cambiato!"
"ma io SONO cambiato!- esclama l'altro.- ma non permetto a nessuno di toccare la mia donna. L'immagine di te con un altro mi ucciderebbe."
"ucciderebbe anche me, amore mio." Risponde lei facendo passare l'indice sul suo dorso. "ma non pensiamo al passato…- sussurra.- l'importante è che ora stiamo insieme."
"già.- conferma il giovane- non credere che ti lasci scappare un'altra volta.." disse arruffandole i capelli.
"ci conto." Rispose lei.
Dopo un attimo di silenzio, il ragazzo torna a parlare. "la tua prova di danza è stata meravigliosa. Sei stata bravissima."
"dici davvero? Grazie!! Non puoi capire che paura avevo! Adesso c'è da fare il musical ma per fortuna è tra sei mesi e...- si interrompe un attimo. E no, qualcosa non quadra.- aspetta un attimo, tu come…???"
il ragazzo scoppia a ridere. "ho assistito alla tua prova di danza di nascosto, su un palchetto. Ho dovuto corrompere un bel po' di gente,però, è stato una faticaccia!"
La ragazza si volta ad osservarlo negli occhi. "oddio, io.."
"non dire niente.- il ragazzo le mette due dita sulle labbra.- vederti, anche se da lontano, era la mia unica fonte di salvezza, pensavo di morire. Non ti dico quanti appostamenti all'uscita dell'università ho dovuto fare, per scorgerti, anche solo per un istante."
La ragazza gli accarezza il viso, commossa. "io non so cosa dire.."
"dammi un bacio e sarà più che sufficiente…" mormora, sornione, l'altro.
Ma la ragazza non se lo fa ripetere due volte. Unisce subito le sue labbra a quelle del ragazzo. Si scambiano un bacio lungo e romantico, al termine del quale tornano a fissarsi uno negli occhi dell'altra. Tom le toglie dal viso una ciocca di capelli castani che, impertinente, si era andata a posizionarle davanti agli occhi. "non sono mai stato così felice in vita mia.."
"nemmeno io." Risponde la donna, tra le sue braccia. "parti?" chiede improvvisamente la ragazza.
"fossi matto…- risponde accarezzandole i capelli.- la verità è che io non posso vivere senza di te… ti amo."
La ragazza si abbraccia di più a lui, poi socchiude gli occhi. "ti amo" ha gli occhi lucidi di felicità e commozione. Appena due ore prima era nella crisi più totale. Appena qualche giorno fa era spenta, infelice, apatica, qualche settimana fa, poi….Non ci vuole nemmeno pensare. Le sembra che quelle sensazioni siano così lontane ora.. si sente come se fosse rinata tra le sue braccia.
Ripensa qualche istante a ciò che ha fatto e per poco non scoppia a ridere. Mio Dio… ancora le viene in mente la faccia di Nick quando l'ha vista entrare… accidenti che pazzia...
Non aveva mai fatto una follia d'amore, ed ora sa che è una sensazione bellissima. ricorda quella frase di W.Shakespeare. 'Se non ricordi che Amore ti abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai mai amato'
E adesso sa che è perfettamente vero.

Fine ventesimo capitolo

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diomache