TREASURE AND RUM
CAP XI
Messo
alle strette da Hector, Jack raggiunse rapidamente Angelica, non sapendo come
tenere buono il compare senza una gamba.
<<
Senti gioia, date le tue abilissime e naturali capacità corruttive, che forse,
probabilmente, sono state… Avviate… Accentuate… Migliorate dal nostro incontro,
sì, che ne diresti di convincere il socio dal cappello piumato? >>
sussurrò arricciando il naso ed indicando il collega pirata con un cenno del
capo. Angelica guardò di sbieco Barbossa che, irritato, avanzava avanti e
indietro davanti alla sua ciurma, trattenendo a stento l’istinto omicida verso
il Capitan Sparrow.
<<
Vedrò cosa posso fare, Jack >> rispose ella fissando l’assassino del
padre di sbieco
<<
Sei un angelo, gioia. Sapevo che, in realtà, non avresti mai permesso che
facessero del male al tuo caro Jack >> le sue labbra si distesero in un
sorriso a trentadue denti, facendo ciondolare le treccine della barba.
<<
Non fraintendere, Sparrow, lo faccio solo perché mi servi per il tesoro e
perché mi voglio vendicare di quella sottospecie di pirata! È un anno che
aspetto di reincontrarlo, si è preso tutto quello che avevo! Mio padre e la sua
nave! >> si sfogò lei serrando i pugni.
<<
Va bene, gioia, come vuoi. L’importante è che ci sbarazziamo di Hector,
dopodiché prenderemo il tuo tesoro e il mio rum, sì >> Angelica
non rispose, avvicinandosi, con andatura provocante, all’uomo con la gamba di
legno.
<<
Ho sentito dire che voi siete uno dei pirati più temuti… >>
sorrise falsamente
<<
Noto con piacere che il vostro informatore, chiunque esso sia, coglie delle
voci più che fondate, milady >> rispose Hector sorridendo. Una zaffata di
alito, che odorava di rum misto a qualcosa di simile al marcio, investì
il viso della Capitana Teach che, prontamente, trattenne il fiato.
<<
Sì, notate bene. Sono più che sicura che con voi al nostro fianco, nessuno ci
intralcerà il cammino. Un uomo forte e bello come voi suscita una certa
soggezione in chiunque gli capiti davanti >> sorrise ancora lei passando,
lentamente, l’indice sul cappotto blu di Hector. Jack, al commento della
compare, scattò come una molla, raggiungendo i due ondeggiando.
<<
No no no, fermi tutti, un momento. Come sarebbe a dire “un uomo forte e bello
come voi”?! Gioia, pensavo che i tuoi canoni rispecchiassero il mio tipo di
bellezza, non… Non la sua >> guardò schifato Barbossa. Angelica
pestò un piede a Sparrow, che per mantenere un minimo di dignità, si impose di
non urlare e limitandosi a mostrare i denti.
<<
Sto lavorando, estùpido! >> sibilò lei a denti stretti. Jack arricciò le
labbra, irritato
<<
Fossi in te non andrei a sbandierare questo mestiere >> rispose
acidamente, ondeggiando. Ella riprese ad ignorarlo per elogiare, falsamente, il
vecchio Hector.
<<
Accidentaccio a me e a quando sono andato a Siviglia! >> borbottò Jack
girando sui tacchi ed allontanandosi
<<
I vostri complimenti mi lusingano, Angelica, ma non sono tanto stupido come il
vostro amichetto… A differenza di Sparrow, io so riconoscere i falsi
atteggiamenti, e il vostro è spudoratamente di convenienza, milady > soffiò
Hector assottigliando lo sguardo
<<
Ma come siamo malfidati, voglio solo dire che, se ci aiuterete, avrete una
ricompensa che, sono assolutamente certa, verrà apprezzata >> strizzò un
occhio ad Hector, mentre Jack, che origliava poco distante, mostrò la lingua in
una smorfia disgustata.
<<
E questa ricompensa è un di più oltre al bottino? >> ghignò
Barbossa, intuendo il discorso della spagnola
<<
Mi sembrava sottinteso. Quindi suppongo che, da questo momento, lavoreremo
insieme, giusto? >> sorrise nuovamente lei.
<<
Giusto, milady >> ghignò ancora l’altro. Nel silenzio si sentì ripetere
l’affermazione di Hector e, il diretto interessato, vide Sparrow fargli
abilmente il verso.
<<
Sparrow! Chiudi quella tua insulsa boccaccia se non vuoi ritrovarti il cranio
pieno di piombo! >> gracchiò Hector. Jack, per tutta risposta, gli fece
una boccaccia, incrociando poi le braccia al petto e volgendo dall’altro lato
il capo. Barbossa alzò una mano, facendo cenno, con due dita, di essere
raggiunto da un mozzo. Jack aprì un occhio per spiare le mosse del collega,
quando sulla spalla destra del pirata con la gamba di legno, si posò una
deliziosa scimmietta che, appena vide Sparrow, mostrò i denti, soffiando. Senza
pensarci su due volte, il Capitano afferrò la pistola alla cintura e, mirando
alla scimmia, caricò il colpo. Prontamente Hector la prese tra le braccia,
salvandola così dalla furia di Sparrow.
<<
Posa quella pistola, Jack, te lo dico con le buone >> ringhiò. Jack
riposò l’arma, riattaccandola, indispettito, alla cintura.
<<
Stupida scimmia! >> borbottò incamminandosi verso l’interno della
caverna. Angelica lo seguì a passo spedito, mentre Hector coccolava il piccolo
Jack, accomodato sulla sua spalla.
<<
Non ti preoccupare, Jack. Quello sporco pirata scherzava, non temere, c’è papà
qui con te >> la scimmietta volse uno sguardo verso Sparrow, facendo poi
una smorfia soddisfatta, quasi lo prendesse in giro.
<<
Su, non abbiamo tempo da perdere! >> sbottò Angelica seguendo Sparrow.
Barbossa, richiamato dalla voce della Capitana Teach, ordinò con uno sguardo
alla sua ciurma di seguire i due strambi compagni.
… To be continued…
Spazio autrice:
Salve a
tutti!^^ scusate il ritardo, ma ho deciso di posticipare la pubblicazione di
questo capitolo sapendo che la maggior parte di voi sarebbe stata in vacanza e
che quindi, al rientro, avrebbe avuto troppi capitoli arretrati^^
Spero
che sia stato di vostro gradimento e che vi abbia strappato un sorriso :D
Come
sempre ringrazio lettori e recensori^^ commentate se vi va! Ciao! :D