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Autore: Uragano A    31/08/2011    0 recensioni
Sei ragazzi;
mille probemi;
un indirizzo di posta elettronica.
Tutto cominciò quando Meredith, una compagna di classe dei nostri protagonisti, si trasferì a Madrid.
Lasciata Montreege, la sua città, promise agli amici di mantenersi in contatto con loro, aprendo una mail a cui loro avrebbero potuto scrivere.
Da quel momento scoppiarono amori, si ruppero storiche amicizie, e Meredith diventò una confidente segreta, l'unica alleata in un mondo ostile e pieno di tradimenti.
Sei quindicenni, diversi punti di vista, ma lo stesso, grande desiderio: La felicità.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12.09.2010

Cara Meredith;
ci siamo, domani ricomincia la scuola.
Ciò significa che i miei amici non potranno più continuare ad evitarmi, e magari torneranno a parlarmi, finalmente.
Non li vedo da quel litigio al parco, e confesso che mi mancano.
Con Viola le cose non vanno molto bene, non facciamo che litigare, anche se non ti nascondo che fare la pace è bellissimo.
L'unica domanda che mi pongo è: "Vale la pena di mettersi contro tutto e tutti, per qualcuno con cui la maggior parte del tempo sono in conflitto?"
Chi lo sa.
Comincio a pensare che Rose abbia avuto ragione ad arrabbiarsi, dopotutto non sono stato molto delicato a  sbatterle in faccia la mia relazione con la ragazza che poco prima aveva spinto il suo fidanzato a tradirla, rubandogli un bacio.
Ma che ci posso fare, a volte mi comporto da vero idiota, tu lo sai bene.

A proposito, mi sono subito messo a parlare dei miei problemi e non ti ho nemmeno chiesto come ti trovi nella tua nuova città!
Spero bene, te lo meriti, sei una persona speciale. (Ok, ok, sono troppo sdolcinato).
Ci sentiamo presto.
Baci, Jake.

Inviata la mail, Jake appoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.
Era stanco, si addormentò poco dopo.
La mattina seguente si svegliò presto, fece colazione e si avviò verso scuola.
Fare quel tragitto con lo zaino in spalla dopo tre mesi gli sembrò alquanto strano.
Era abituato a camminare verso scuola insieme a Meredith.
Forse Jake era l’amico di cui Meredith sentiva più la mancanza.
Fino a quel momento solo due persone erano riuscite ad abbattere la dura corazza che Jake si era costruito attorno,  queste erano lei e Jennifer.
Dietro a quell'apparente sicurezza e freddezza avevano scoperto un cuore fragile, dolce, col solo desiderio di essere amato.

Il cortile della scuola pullulava di matricole agitate e galline elettrizzate.
Era incredibile come il primo giorno di scuola potesse sconvolgere gli studenti.

Jake avvistò i suoi amici, prese coraggio e li raggiunse.
- Ciao. - riuscì a malapena a sussurrare, preso all'improvviso dalla timidezza.
Rose alzò gli occhi al cielo, Jennifer abbassò lo sguardo.
Matt fu l'unico a rispondere:
- Ciao Jake. Allora.. Ricomincia un altro anno, eh?
- Già, amico. Un altro mese di vacanza non mi sarebbe dispiaciuto.
- Quanto hai ragione!
Rose non riuscì più a trattenersi, e se ne andò, come aveva fatto quel giorno al parco, come odiava fare.
Voleva trovare la forza di restare e ricominciare, voleva dimenticare Viola, Sam e il loro bacio.
Ma non ne era in grado, almeno non per il momento.

La campanella suonò, e gli studenti si diressero verso le classi.
Seguirono ore di presentazioni con i nuovi insegnanti, di orientamento e di chiacchierate.
Quando la prima giornata di scuola finì, ci fu una sorta di evacuazione generale.

Gli ultimi ad uscire furono Jennifer e Jake, che avevano impiegato un po' più degli altri a sistemare le cose nello zaino.
- Quindi.. Abbiamo una nuova Prof. di matematica! Sembra simpatica, no? - disse Jake, per rompere il silenzio.
- Già, forse. - rispose Jennifer, in imbarazzo.
Accelerò il passo, si sentiva in colpa, ma non riusciva più a stare accanto a Jake, non come prima.
Seminarlo fu impossibile, lui la raggiunse.
- Che succede Jenny? E' da quella lite al parco che non mi rivolgi la parola. Capisco le ragioni di Rose, ma tu parchè ce l'hai con me?
- Ma no, non ce l'ho con te Jake.
- E allora perché scappi?
- Non scappo.
- Come fai a negarlo? Guardati!
- Non scappo Jake. Ciao, buona giornata. - disse cambiando strada e salutandolo con la mano.

Jennifer si sentiva male, ma che stava facendo?
Jake non meritava quel trattamento, ma essa sentiva di non poter fare altro.
Le emozioni che lui era capace di trasmetterle erano troppo forti per tornare ad essere semplici, buoni amici come una volta.

Non voleva, anzi non doveva far sapere a Jake dei suoi sentimenti.
Doveva dimenticarlo, subito.

 

  
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