Fumetti/Cartoni americani > Batman
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Autore: Oducchan    31/08/2011    3 recensioni
Storie di ordinaria dinamica famigliare dei paladini di Gotham City.
[Bruce, Dick, Jason, Tim e Damian. Ovviamente,con la sacra compartecipazione di Alfred]
[Raccolta. Probabile uso di slash in alcuni capitoli, maneggiare con cura]
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Note

 

Note

a)     Tecnicamente doveva esserci una scemata con Tim e Dick, ma mi sono persa strada facendo e così… invece posto una Jason/Dick. Perché… beh… diciamo che, se uno non trova le cose come le vuole lui, se le fa da solo XD XD

b)     C’è un vago riferimento a un’avventura giovanile dei due, che si concludeva con Dick che “regalava” il suo costume da Robin a Jay con la promessa che, se avesse avuto voglia di parlare, lui sarebbe stato disponibile. Ora, sfortunatamente non ho memoria di che issue fosse, ma gli esperti certo sapranno segnalarlo… Vero? *dubbio*

c)      Ah, beh. Ovviamente, pennellata di slash. Vi avevo avvertito, no? <3

d)     Il carattere del titolo quaggiù, putacaso, si chiama Jokerman. Bwah *O*

e)      Il titolo del capitolo invece viene da una strofa di “Think twice” degli Eve 6

 

 

Questioni di famiglia

 

 

2 Wait till the day you finally see I've been here waiting patiently



 

Il calore gelido del suo respiro. Brividi che corrono lungo la schiena, tremiti che scuotono impercettibilmente le membra.

Il suono rauco della sua voce, vibrazioni aspre dirette ai timpani.

-Una volta, mi dicesti che avresti ascoltato, fratello-

Il tocco delle sue dita. Fuoco liquido, anche attraverso la stoffa nera. Incendia i sensi, tortura la sua coscienza, acuisce ogni percezione.

È solo a un passo, più vicino di quanto lo sia mai stato in tutti quegli anni.

Ma continua a restare così maledettamente lontano.

Sussurra il suo nome. Lo chiama, il dolore della perdita ancora non attenuato da quello del ritorno.

Le mani stringono. Le braccia lo circondano. Le labbra lo baciano. Senza pudore, senza incertezze, senza remora alcuna.

E lo sparviero lentamente precipita, prigioniero di una tela invisibile dal quale non è mai riuscito a fuggire.

 

-L’ho sempre fatto, Jason…-

 

   
 
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