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Autore: Ami For a Dream    31/08/2011    5 recensioni
Una nuova Reituki.
" Dal canto suo si limitava a bere la bibita fresca e osservare il bel panorama che li circondava, era vero quello che dicevano sulle vacanze, ogni meta è bella ai nostri occhi quando ci si diverte e ci si riposa; ma quel posto aveva qualcosa di etereo. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! ^_^
questo è il periodo shottiniano (ha coniato una nuova parola XD), perché non riesco a scrivere null’altro che qualche shot .-.

Le solite note iniziali, che barba scriverle ogni volta U_U
I personaggi da me trattati non mi appartengono, tutto ciò che è scritto è puro frutto della mia testa (ma vorrei tanto che succedesse a me XD) e non scrivo a scopo di lucro.

La shot tratta di un rapporto omosessuale, se non vi aggrada non leggere grazie.

Passiamo al dunque e ci vediamo in fondo alla pagina. ^_^

 

MADAGASCAR

 

Aprendo gli occhi era cosciente che al novantanove per cento, non avrebbe trovato il compagno al suo fianco. Quando cadeva in quel sonno profondo, niente e nessuno riusciva a svegliarlo e conoscendo bene Takanori sapeva che lo avrebbe lasciato dormire comunque.

Si girò dalla parte di letto che doveva essere occupata proprio da lui, ma come si aspettava lo trovò vuoto, sul cuscino vide poggiato un piccolo foglio di carta rosa, sorrise prendendolo tra le dita e leggendo ciò che il compagno vi aveva scritto sopra.

Quello era inconfondibilmente uno dei fogli del block notes di Takanori, solo lui poteva averlo di quel colore, glielo aveva fatto notare anche quando lo stava acquistando ed il compagno gli rispose con un alzata di spalle accompagnato da un ‘ a me piace così ‘.

Lo amava?

Certo che lo amava, lo adorava, lo ammirava, la sua vita non sarebbe più stata degna di essere vissuta senza lui al suo fianco.

Erano cinque anni che stavano insieme e proprio quel giorno era il loro anniversario, per quel motivo si erano recati in quel posto; per festeggiarlo in modo diverso dal solito e anche perché la stanchezza non si poteva più sopportare, avendo costretto tutti a una pausa dal lavoro, una vacanza dopo tanto tempo ci stava più che bene.

Spostò lo sguardo dal foglietto alla stanza d’albergo, era bellissimo quel posto; doveva dare atto a Takanori che aveva proprio ragione, all’inizio lui non voleva andare ma poi aveva ceduto come sempre alla sua richiesta; che ci poteva fare se non sapeva dire di no al suo amato?

Portò la mano libera sotto alla testa, mentre l’altra teneva ancora saldamente quel foglietto macchiato d’inchiostro; pensò alla voce divertita di Kouyou che  gli faceva presente che viziava il suo compagno, mentre li altri ragazzi ridevano come scemi.

Gli mancavano, come sempre quando non si vedevano per un po’, ormai erano abituati a vedersi quasi tutti i giorni, ma non se ne rammaricò molto, infondo era bello passare del temo lontano da tutto con il suo uomo.

Lesse di nuovo le parole che Takanori gli aveva lasciato:

Io vado in spiaggia dormiglione,

ti aspetto per fare colazione.

Aishiteru.

Quei Kanji scritti in modo elegante, la scrittura totalmente diversa dalla sua che era confusionaria; gli piaceva tanto quando scherzosamente Takanori glielo faceva notare dicendogli che era un buzzurro anche nello scrivere.

Si decise ad alzarsi da quel cantuccio comodo per raggiungere il compagno, se aveva mantenuto la parola data erano le dieci del mattino ed entrambi erano a stomaco vuoto.

Piegò due volte il foglietto e lo ripose dentro il portafogli, era sua abitudine tenere tutto ciò che riguardava Takanori, scarabocchi, bigliettini tipo quelli e anche le lettere, perché non era raro che lui gliene scrivesse qualcuna. Tutte erano custodite gelosamente dentro una scatola nel suo armadio o meglio, nella parte del loro armadio riservata a lui e si, perché erano già due anni che convivevano nella stessa casa fuori città.

Si posizionò sotto il getto dell’acqua e si fece una doccia veloce, dopodiché si lavò i denti, infilò il costume ed estrasse dalla valigia un paio di pantaloncini fino al ginocchio e una tshirt bianca, era pronto.

La candida tenda svolazzava sospinta dalla brezza marina, il sole entrava prepotente e caldo nella stanza, era proprio un paradiso. Prima di uscire per raggiungere Takanori, si portò fuori al piccolo balcone dove vi erano posti un dondolo e un tavolino con quattro sedie, tutto era bianco, facendo sembrare il tutto ancora più candido.

Vide il corpo del compagno adagiato sul lettino sotto al loro ombrellone, dalla stanza in cui si trovava si poteva vedere benissimo la spiaggia distante pochi passi, sorrise in sua direzione e si decise a muoversi.

Scese le scale fino alla hall, salutò il portiere con il cenno della mano e un sorriso affabile, erano tutti molto gentili ma era difficilissimo comunicare visto il suo pessimo inglese; per fortuna Takanori si riusciva a far capire bene.

Appena uscito dallo stabile indossò gli occhiali, il sole era accecante e doveva proteggere gli occhi, si incamminò fino a raggiungere il proprio ragazzo.

« buongiorno amore » gli disse piano, ma lui non si mosse.

Lo guardò meglio e vide gli auricolari dell’I-Pod infilati nelle orecchie, stava ascoltando la musica.

Si portò d’innanzi a lui inginocchiandosi, forse stava anche dormendo. Gli toccò con una mano la gamba e vide i suoi occhi aprirsi, puntarsi nei suoi e sorridere.

« ciao » il dolce suono che lo salutava.

« ciao » rispose subito lasciandogli un bacio a fior di labbra « scusa se ho dormito tanto »

« siamo qui per riposare, quindi non preoccuparti »

« hai fame? » gli chiese.

« si, andiamo a fare colazione? »

« certo, spero che ci abbiano lasciato qualcosa da mangiare » scherzò, aiutando Takanori ad alzarsi dal lettino.

Una volta raggiunto il locale dove si mangiava solitamente si sedettero al tavolo, subito un cameriere si portò al loro fianco pronto per prendere l’ordinazione.

Entrambi decisero per fare una colazione all’italiana, quindi cappuccino e cornetto; in vacanza si sa che piace cambiare abitudini.

« hai dormito? » gli chiese guardandolo negli occhi, non appena il cameriere si allontanò da loro, non che potesse capire ciò che gli avrebbe detto, però era sua abitudine comportarsi in quel modo.

« si amore, ma sai che mi sveglio presto la mattina e non riesco più a prendere sonno »

« lo so, a che ora ti sei svegliato? »

« alle cinque, però sono rimasto fino alle sei a letto, mi piace guardarti mentre dormi » confessò il più piccolo.

« vedrai che domani ti alzerai più tardi » strizzò l’occhio destro in sua direzione.

« ah si? E perché mai? » chiese divertito Takanori.

« perché questa notte non ti libererai di me tanto facilmente »

Entrambi risero, era così bello il loro rapporto e dopo anni c’era un’intesa incredibile tra di loro; poi quello scemo di Ryo non faceva altro che uscirsene con quelle battute cretine e a volte, anche oscene. Prima si tratteneva e di fronte agli altri si limitava, ma ora non aveva più freni inibitori e non era raro sentirgli dire delle sconcezze che riguardavano la loro vita intima anche di fronte agli altri ragazzi.

« quindi mi farai stancare? » lo provocò con uno sguardo malizioso.

« ti lascerò stremato »

« baka » la conclusione del moro.

« me lo saprai ridire » la sua di conclusione.

 

Il mare era di un cristallino quasi osceno da guardare, faceva male agli occhi vedere tutta quella lucentezza della sabbia fine e bianca come non l’aveva mai vista prima. 

Entrambi sotto l’ombra del grande ombrellone bianco, si godevano la giornata, quel venticello non aveva smesso di gratificare i loro corpi.

Takanori aveva ripreso a sentire la musica, mentre sul mitico blocchetto rosa di tanto in tanto scriveva qualcosa; sicuramente qualche testo per una futura canzone.

Ormai era normale per loro lavorare sempre anche quando riposavano o erano in vacanza, proprio come in quel momento; prendevano ispirazione da qualunque cosa, come quel gabbiano che si trovava sul pelo dell’acqua e ogni tanto metteva la testa giù per procurarsi del cibo. Ogni sensazione per loro si tramutava in note o parole, era un gesto che gli veniva naturale, quasi automatico.

Dal canto suo si limitava a bere la bibita fresca e osservare il bel panorama che li circondava, era vero  quello che dicevano sulle vacanze, ogni meta è bella ai nostri occhi quando ci si diverte e ci si riposa; ma quel posto aveva qualcosa di etereo. La flora e la fauna gli concedevano visioni che non aveva mai visto, animali e piante che aveva avuto il piacere di osservare solo in televisione nei programmi sulla natura.

Il giorno prima si erano recati con una guida a vedere i baobab, alberi giganti e dalla forma strana; ne erano rimasti entrambi entusiasti, avevano anche fatto tantissime foto da far vedere al loro rientro.

Spostò lo sguardo dal gabbiano che era ancora intento a fare la sua colazione, al ragazzo che ora tamburellava sulla propria gamba con le dita al tempo di musica, aveva gli occhi chiusi e il blocchetto era poggiato sul piccolo tavolino che li divideva.

Era bello, o altroché se lo era.

Si alzò dal lettino avvicinandosi al compagno, fece molta attenzione per far si che lui non si accorgesse di niente, poi d’improvviso lo prese e se lo caricò su una spalla, era così leggero che non fece molta fatica.

Subito gli occhi di Takanori si sgranarono dalla sorpresa, mentre lui se la rideva e si dirigeva verso l’oceano.

« Ryo che fai? Lasciami! »

Sicuramente aveva già capito le sue intenzioni, ma voleva essere sicuro di ciò che stava per fare.

« amore ti conviene lasciar andare l’Ipod, altrimenti si rompe »

« ma se lo lascio sulla sabbia si rovina, baka! »

« meglio che dentro l‘acqua non trovi? »

« dai lascami Ryo! Non voglio fare il bagno » nonostante volesse tenere un tono duro, non riusciva a non ridere, il suo ragazzo era proprio matto.

« ma lo farai lo stesso » si arrestò poco prima che iniziasse in bagnasciuga « ultima possibilità di lasciare all’asciutto il tuo amato I-Pod »

Il piccoletto, trovandosi in quella situazione non poteva fare altro che accontentarlo, sfilò del tutto le cuffie e lasciò cadere l’aggeggio sulla soffice sabbia.

« me la pagherai lo sai si? » bofonchiò in fine.

« si come no » lo beffeggiò lui.

Entrò in acqua lasciando poi cadere il corpo del compagno, quello gridò prima che fu inghiottito dalle fredde acque cristalline.

Ne riemerse ridendo come un bambino e il cuore di Ryo si riempì di gioia, venne attaccato dal compagno che tentò in tutti i modi possibili di mettergli la testa sotto l’acqua, però suo malgrado tutti i tentativi andarono a vuoto.

Dopo una lotta durata più di trenta minuti, entrambi esausti dichiararono fine alla guerra, lasciandosi cullare dall’acqua che ormai non gli sembrava più tanto fredda.

« ti amo » disse Ryo avvicinandosi a lui.

« anche io, tanto Ryo » circondò il collo del biondo bassista con entrambe le braccia.

Si baciarono a lungo, senza badare alle altre persone presenti sulla spiaggia; d’altronde li potevano lasciarsi andare visto che non li conosceva nessuno e che tra una settimana se ne sarebbero tornati in Giappone.

« che dici si sarà rotto? » gli chiese il moro una volta interrotto il bacio.

« non penso, ma se si è rotto te ne compro uno nuovo. »

« ma come faccio questa settimana? » piagnucolò come un bambino.

« ti presto il mio » la semplice risposta.

« davvero? » gli occhi di Takanori si illuminarono.

« certo » sorrise lui.

 

« amore ho fatto » si sentì chiamare da Takanori dall’interno della stanza, erano le sette e trenta della sera e il sole stava calando sul mare colorando il cielo di un rosa splendido.

« amore vieni qui un attimo » lo chiamò.

Vide comparire il suo compagno coperto solo da un asciugamano legato in vita, i capelli abbastanza lunghi lasciavano cadere delle piccole gocce d’acqua sul suo corpo, si dovette imporre di non far prevalere la voglia che aveva di lui.  

« che c’è? »

« guarda » gli indicò il cielo.

« wow, è meraviglioso » rispose l’altro sedendosi al sul fianco sul dondolo.

Più passavano i minuti e più quel rosa diveniva intenso colorando anche la superficie dell’oceano, persino le poche e piccole nuvole che svolazzavano nel cielo erano dello stesso colore.

« si è meraviglioso, ma mai quanto te » Ryo pronunciò queste parole senza accorgersene quasi.

Takanori sorrise voltandosi verso di lui e trovando gli occhi del compagno « grazie »

« lo penso davvero »

« lo so »

Si baciarono davanti a quel tramonto meraviglioso, spettacolo della natura che fa capire quanto il mondo possa essere meraviglioso e quanto,la vita sia degna di essere vissuta in pieno.

« dobbiamo andare a mangiare amore » disse Ryo prendendo fiato.

« hai tanta fame? » Takanori usò un tono che era tutto un programma, lasciando ben intendere al compagno quali erano le sue intenzioni.

Le labbra del bassista si aprirono in un sorriso sghembo « diciamo che posso resistere.. e tu? »

« posso decisamente aspettare » sorrise anche lui posando le labbra su quelle del compagno.

Ryo si alzò prendendo in braccio Takanori, si diresse all’interno della stanza adagiandolo sul soffice letto.

« buon quinto anniversario amore »

« anche a te amore mio »

La tenda svolazzante, qualche rumore proveniente dall’esterno accompagnarono delicatamente i loro corpi divenirne uno unico.

 

The End

 

Note:

per fortuna ho scritto sui GazettE, credevo di non esserne più in grado °O°

Forse una delle motivazioni è stata quella di scoprire la verità sui veri nomi dei Gazeman, io non so il Giapponese questo lo premetto, però una ragazza che lo parla mi ha riferito che non si sanno i veri nomi.

Voi direte, ma ci sono i kanji! Questo è vero, ma ciò che io non sapevo è che i kanji possono essere letti in vari modi, non solo uno, quindi se non si sa la pronuncia esatta non si possono dire i nomi, non so se mi sono spiegata bene. XD
Tipo il Kanji di Ryo, potrebbe leggersi anche Akira; così anche per gli altri nomi…

Ci sono rimasta male perché io la credevo una notizia certa, da ciò ne è derivato l’indecisione su come scrivere i loro nomi nelle fan fiction, la conclusione?
Loro rimarranno così almeno nelle ff, perché qui non mi piace chiamarli con i loro nomi d’arte come faccio di solito. E visto che non si sapranno mai le pronunce, non sapremo mai come si chiamano con certezza.

 

Lasciando questa parentesi sui nomi, veniamo alla motivazione della scrittura di questa shot.

Sono stanca, molto stanca, nonostante sia stata in ferie. Il problema è che sono rimasta a casa e non sono partita nemmeno un giorno, quindi non mi sono divertita e riposata come succede in vacanza.

Vorrei partire per andare lontano, ma anche vicino va bene XD

Grecia, Spagna, Sardegna, Giappone (naturalmente u.u), Cina, Tailandia, Cile, persino la Groenlandia andrebbe bene! ^___^

Quindi ho pensato a loro in vacanza, rispecchiando i miei desideri. Naturalmente nei miei desideri, neanche tanto nascosti, al mio fianco ci sarebbe Ruki XD

 

È uscito il PV di Remember the Urge, è favoloso non trovate? La canzone è stupenda, anche se un video meno veloce e dove si vedevano di più loro non sarebbe stato per niente male. XD

Amo Chijou e sono rimasta piacevolmente sorpresa da Clever Monkey, qualcosa di sublime per le mie orecchie! L’assolo di chitarra, la potente voce di Ruki e i cori *______* favolosa!! <3

Non mi hanno delusa per niente! >_<

Basta, concludo qui XD

Un bacio,

Ja ne! <3

 

 

 

 

   
 
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