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Autore: Marti_PenguinOwl    31/08/2011    3 recensioni
-ADESSO BASTA MI SONO STANCATA DELLE TUE SCUSE!!!- esplose una ragazza alta, bionda e molto attraente. -Amore credimi è la verità sono stato fuori… per lavoro- disse un ragazzo alto, con i capelli neri raccolti in delle treccine che gli ricadevano sulle spalle. Indossava vestiti XXL e una fascia gli copriva la fronte... Se vi abbiamo incuriosito... Leggete questa storia ^^ MARTY E SAMY
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze! Ecco il nuovo capitolo! (:

 

…Disperazione…

 

Tom accarezzò la schiena di Martina e poi rientrarono nella stanza di Bill, e lo trovarono in piedi con il viso rigato di lacrime.
-Perché mi avete mentito su Kamilla? Eh? Perché?- sbottò non appena li vide entrare. Martina sgranò gli occhi, non sapendo cosa dire, e guardò il marito. Tom strinse gli occhi e sospirò.
-Bill vai a letto, sei ancora affaticato, non respiri abbastanza bene forza torna a letto.-
-VOGLIO SAPERE PERCHE’ E’ MORTA LA MIA KAMILLA CAZZO! VOGLIO CHE ME LO DICIATE.- urlò. Martina gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.  
-Adesso calma, ti prego Bill, devi stare tranquillo.-
-Tranquillo? Tu mi chiedi di stare tranquillo?! Mia moglie è morta e io devo stare tranquillo come se non fosse successo niente?! PORTATEMI DA LEI, KAMILLA, KAMILLA AMORE PERCHE’ , PERCHE’?- continuava ad urlare.
-Fratellino adesso calmati, ti faccio portare una sedia a rotelle per poterti portare da lei, se è questo che vuoi chiederò il permesso al medico e ti porto da lei ma ti prego calmati, Marty io vado dal medico per ottenere il permesso di portarlo giù, tu intanto fallo sedere in quella sedia lì.- la ragazza annuì.
-Va bene Tom.- prese la mano di Bill e lo portò sull’unica sedia che c’era nella stanza, accanto alla finestra. -Vieni Bill sediamoci qui.- il ragazzo si sedette e sospirò, passandosi una mano sul viso.
-La mia, la mia piccola Kamilla perché mi ha lasciato, perché Marty? Spiegamelo.- la bionda prese ad accarezzargli una mano, prese un grosso respiro e cominciò a raccontare: -Ecco... dopo il parto Kamilla non aveva niente, era sana e stava bene, io l'ultima volta che la vidi stava nel suo letto d'ospedale e... avevo notato che in lei c'era qualcosa che non andava, gli occhi erano spenti ed era terribilmente affannata. Io volevo rimanere, ma lei non sentì ragioni e così alla fine mi mandò a casa, anche se ero molto preoccupata. L'ultima volta mi sorrise stanca ma serena  Quando tornai a casa dopo un po’ chiamarono dall'ospedale per dirci che Kamilla era…- si fermò e guardò il viso del ragazzo, la osservava con gli occhi colmi di disperazione.  -Morta per un improvviso attacco cardiaco causato dal troppo sforzo durante il parto.- cncluse sussurrando. Bill abbassò il capo e lacrime silenziose scesero sul suo viso. Anche la ragazza scoppiò in lacrime e dovette reggersi al muro per non crollare a terra. Bill le prese un braccio e la fece sedere sulle sue gambe. La strinse forte a sé e le baciò i capelli, bagnandoli con le sue lacrime. -Credimi Bill, in quel momento mi sono sentita morta anche io per metà. Non volevo credere che la mia amica, mia cognata, ci avesse lasciato.- singhiozzò e strinse di più il ragazzo.  
-Il bambino come sta?- si sentì chiedere. Martina alzò il capo e si asciugò le lacrime.
-Lui sta bene, per il momento è tenuto sotto osservazione nell'incubatrice, ma sta bene. Domani se vuoi lo portiamo a casa.-
-Certo, domani esco di qui e domani mio figlio verrà con me.-
-Mi dispiace Bill, mi dispiace di questa triste notizia... non sapevamo come dirtelo, volevo tenertelo nascosto fino all'arrivo a casa, poi li ti avremmo raccontato tutto.-
-Come farò a vivere senza di lei?- si lasciò andare Bill. -Non la rivedrò mai più, capisci Marty? Mai, mai più e nemmeno nostro figlio potrà mai conoscerla.- lei gli asciugò le lacrime che avevano ripreso a scendere e lo guardò negli occhi.
-Quando sarà grande gli diremo che grande ragazza forte era sua madre Bill.- abbozzò un sorriso e Bill la ringraziò per tutto quello che stava facendo per lui. Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì, rivelando la figura di Tom.  
-Tutto fatto, il medico ha acconsentito anche se ha detto categoricamente che dobbiamo portarti in sedia a rotelle.- Martina si alzò dalle gambe del cognato.
-Ce la faccio a camminare, non sono un malato terminale Tom!- rispose stizzito il gemello, alzandosi. Tom si precipitò accanto al fratello e lo fece sedere nuovamente sulla sedia bianca.
-Non dico questo, ma ricorda che sei stato in coma e devi ancora ristabilire il tuo corpo. I muscoli sono stati fermi per un mese e non rispondono bene, quindi usala e niente storie.-
Bill sbuffò e si arrese.

Dopo aver convinto Bill ad usare la sedia a rotelle, si avviarono verso la stanza dove si trovava il corpo di Kamilla. Tom si avvicinò d un infermiere e disse:- Salve, siamo qui per vedere la ragazza deceduta poche ore fa, si chiama...-
-Kamilla Kaulitz?- lo interruppe, Tom annuì. -Voi siete venuti poco fa a vederla.-
-Si esatto, lui è mio fratello Bill, nonché il marito della defunta  ecco vorrebbe vederla.-
-Certo avvicinatevi.- si diresse verso una stanza e Bill si alzò dalla sedia a rotelle per seguirlo.  
-Bill, non ce la fai ad alzarti, andiamoci con la sedia.- gli disse il fratello.
-Ce la faccio benissimo Tom, lasciami andare.- lo fulminò con un’occhiataccia e seguì l’infermiere.
 

Entrarono nella stanza e Bill si gettò subito sul corpo freddo della ragazza.
-Ka... Kamilla, amore, te ne sei andata, mi hai lasciato solo con nostro figlio e te ne sei andata. Perché piccola? Perché? Io avevo bisogno della tua presenza... io... io ti amo, non riesco a vivere senza di te, no, non ci riesco- si fermò e tirò su col naso, stringendo il viso di Kamilla fra le mani. -Ora che sono tornato dal mio coma, adesso sei tu a lasciarmi ma...cper sempre, io questo non riesco ad accettarlo, ti prego torna da me, torna Kamilla.TORNA TI PREGO AMORE, DAI SVEGLIATI, DOBBIAMO FARE TANTE COSE INSIEME, ABBIAMO NOSTRO FIGLIO, LO CAPISCI? NOSTRO FIGLIO, IL FRUTTO DEL NOSTRO AMORE! KAMILLA, KAMILLA!- cominciò ad urlare. Tom gli poggiò una mano sulla spalla.
-Bill dai, ora basta andiamo di sopra nella tua stanza. Non è bene che tu ti agiti così, mi dispiace tanto...-
-Ti amo amore e non temere un giorno saremo di nuovo insieme, si di nuovo insieme e da quel momento nessuno ci potrà mai più separare piccola mia, ora... ora riposa in pace, ci penso io a nostro figlio. Cercherò di crescerlo e di dargli tanto amore, addio Kamilla, ci rivedremo presto.- si chinò sul viso della ragazza e la baciò. Le accarezzò un’ultima volta la guancia e poi uscì dalla stanza seguito da Tom.  


-Bill ora cerca di dormire, domani dovrai ancora stare qui e poi ti portiamo a casa.- gli disse Tom non appena entrarono nella stanza del cantante.
-Voglio andare via adesso... voglio mio figlio e voglio tornare a casa, sono stufo e stanco di essere trattato come un vecchio decrepito, sto bene e sono vivo, tanto basta per me. Ho perso mia moglie e voglio essere casa per… per preparare il suo funerale è chiaro.-
-Non dire assurdità Bill, c'é abbastanza sconforto nell'aria quindi adesso ti fai una bella dormita e domani si pensa a tutto.-
-COME CAZZO DEVO DIRTELO?! STO BENE! E VOGLIO TORNARE A CASA, DEVO FARLO CAPISCI?! DEVO E VOGLIO TORNARCI!-
-Bill ormai è sera. E’ tardi, domani mattina potremmo sbrigare tutti i documenti delle dimissioni e potrai tornare a casa ma ormai per la notte devi dormire qui. Che senso avrebbe fare tutto in fretta e furia? Dai riposati, domani alle nove vengo con Marty, prendiamo la tua roba, firmiamo le dimissioni e torniamo a casa.- finalmente Bill si calmò e si sedette sul letto.
-Con il bambino?- chiese.
-Si Bill, con il bambino.- abbozzò un sorriso.
-Va bene,- annuì il ragazzo. -allora tu e Marty se volete potete tornare a casa, io vado a dormire e domani ci vediamo. Buonanotte.-
-‘Notte Bill, ti voglio bene lo sai.-
-Anche io fratellone.- si abbracciarono. -Ora vai, Marty sarà stanca.- Tom gli sorrise un’altra volta, poi uscì dalla stanza.


-Ho sentito urlare, cosa è successo?- gli chiese subito la moglie.
-Bill aveva insistito per tornare a casa adesso, ma l'ho convinto a restare ormai per stanotte. Domani mattina torniamo qui e lo farò uscire, infondo ripensandoci si è ripreso bene dal coma, quindi può anche uscire di qui. Per quanto riguarda il bambino, lo vuole fuori anche lui per domani, gli ho detto che lo portiamo con noi ma non sarà facile è nato da poco e possono ancora tenerselo qualche giorno.-
-Tenteremo Tom, dobbiamo, per lui e per Kamilla che non c'è più.- annuì.
-Già. Ora torniamo a casa piccola.- cominciò ad avviarsi verso l’uscita, ma di colpo si fermò. -Aspetta c'è il cellulare che ti suona, chi è?- chiese. Martina sfilò il cellulare dalla tasca e senza guardare il mittente del messaggio disse:- Oh niente, deve essere tua madre. Le avevo detto di mandarmi un messaggio nel caso non tornassimo subito a casa, adesso leggo.-
-D'accordo, io intanto prendo l'Audi al parcheggio, tu aspettami all'entrata.-
-Ok.- rispose.
Non appena il ragazzo si fu allontanato, Martina aprì il messaggio e lo lesse.

Ciao puttanella. Credi che mi sia dimenticata di te e della tua mocciosa? No anzi, penso tute le notti a come trovare un modo per eliminarvi dalla vita mia e di quella del mio Tom, sta’ bene attenta, io posso vederti, sei tu che non vedi me. Cerca di sparire il più in fretta possibile, inizio a perdere la pazienza.

By il tuo incubo.

Martina sgranò gli occhi. Con tutto quello che era successo si era dimenticata di Sharon e delle sue minacce. Alzò di poco la maglietta e la vista dei lividi le riportò in mente quello che era successo, e come Samantha era in pericolo.
Ora non si trattava più solo di lei, ma anche dei suoi figli.
Strinse i denti. Doveva trovare una soluzione al più presto.
Era semplicemente terrorizzata, perché sapeva cosa quella donna era capace di fare.
Ma lei, invece, cosa avrebbe dovuto fare?
Abbandonare Tom come le diceva di fare Sharon? E Samantha? Il piccolo che portava in grembo?
Non poteva privarli della presenza del padre. E Bill aveva bisogno di lei.
E, in fondo, sapeva che anche Tom aveva bisogno di lei. Lui cercava sempre di afre il duro, ma lei sapeva che le stava chiedendo aiuto.
Non poteva abbandonare tutti e tutto, doveva trovare un’altra soluzione. Anche se aveva una paura folle.

 …Continua…

Ragazze!! :D:D Eccoci qui! Beh, devo dire che è tutto merito di Samy se la storia va avanti! xD
Ha sempre delle idee geniali! *Clap clap*

Ringraziamo di cuore tutte! Quelle che recensiscono, quelle che inseriscono la storia tra le seguite, quelle che la mettono tra le preferite, e quelle che l’anno messa nelle ricordate. E poi grazie anche a chi legge in silenzio!
Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, fateci sapere che ne pensate!;)

Marty&Samy

  
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