Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: giny04    31/08/2011    1 recensioni
"Niente cancellerà il ricordo, nemmeno il più piacevole dei pensieri. Esiste però, un rimedio, per riporre le memorie più infauste in un buio angolo della mente. Sta solo a noi cercarlo e chiuderlo a chiave, in attesa della giusta situazione per ripescarlo, così lentamente svanirà, rimarginando la ferita."
Questa FF avrà luogo negli anni successivi alla guerra magica, sarà ovviamente una DRAMIONE. Quindi i nostri personaggi saranno già adulti.
Spero vivamente che vi piaccia, per qualsiasi cosa contattatemi in privato o recensite.
Buona lettura a tutti voi! :)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9


She's the one

 
 
 
 
-Hey Rose, vieni qua! Cosa fai da sola? Rose?! Corri piccola, vieni!
Hermione tendeva invano le mani nella speranza di afferrare quelle della sua bambina. Le gambe non le si muovevano, erano diventate troppo pesanti, come grossi massi. 
Vedeva in lontananza l'affusolata sagoma di sua figlia seduta immobile sotto una quercia dalle maestose foglie, la guardava protendendo le esili braccia.
 
- Rose non riesco a muovermi, vieni tu dalla mamma.-  Continuava a ripeterle testarda. Intorno alle caviglie e ai polsi, invisibili catene le bloccavano i movimenti, facendo accrescere l'ansia e la paura di non poter riabbracciare la propria bambina.
 
La piccola però si ostinava a fissarla interrogativa, come a chiedere cosa ci fosse che non andava, che non doveva preoccuparsi a quel modo.
Hermione si dimenava, urlando istericamente. Ora era a pochi metri da lei, vedeva la sua figura più sfuocata, il corpicino avvolto in un'increspata onda di irrazionalità. 
 
I dolci occhietti tanto conosciuti da sua madre le apparivano ora estranei, dentro di essi luccicava un bagliore fioco. Erano sguardi diversi, non avevano niente a che vedere con quelli di sempre, graziosi e lucenti. 
 
Tutt'un tratto, il limpido cielo che le sovrastava stava mutando di colore. Nubi giganti sopraggiungevano minacciose spazzando via e rivestendo il  sole. Quale la distruzione della serenità di fronte ad un immenso strato di tenebre.
Quando l'azzurro oceano fu completamente mandato in pezzi, non vi era quasi più luce. Hermione dovette aguzzare la vista, scrutando nell'ombra in cerca di Lei.
 
Rose non aveva mosso un muscolo, era rimasta nella tale posizione. Stavolta guardava la madre supplice, in attesa di qualcosa di assolutamente drammatico.
Hermione piangeva, era da molto ormai che i suoi occhi sgorgavano lacrime. Non c'era peggior sentimento per lei, della paura di perdere sua figlia, la sua metà. 
 
 
Continuava a sporgere innanzi a lei le mani, sempre pronte ad afferrare quelle della sua bambina. I polpastrelli ora le stavano sfiorando una rosea gota, era sul punto di prenderle un braccio, quando le lunghe dita bianche di Hermione oltrepassarono la figura di Rose, trafiggendola. Urlò disperata, poi provò ancora ad afferrarla ed ecco questa sfuggirle di mano, attraversandola come si attraversa la semplice aria. Non riusciva ad agguantarla, era una sagoma incorporea simile ad un fantasma.
 
Ora Rose piangeva, e sua madre non poteva consolarla, non poteva abbracciarla teneramente come era suo solito fare.  Hermione trasaliva, cercava di allungarsi il più possibile per avvicinarsi alla piccola, ma le braccia le penetravano il corpo. Ripeteva il nome della figlia a intervalli regolari, riprendendo fiato stremata dallo sforzo.
Mentre ritentava vanamente, le scure nuvole iniziarono a gocciolare, come  le iridi nocciola di Hermione.  Adesso confluivano brutalmente, inzuppando ulteriormente il volto e gli abiti logori di lei.
 
Poi, magicamente,  si sentì risucchiata da una forza sconosciuta. Si allontanava sempre più dalla figlia, ancora le mani tese e la bocca aperta gridante. 
Ormai era un puntino immerso nel buio.
 
 
 
-Roose!-   Hermione risiedeva seduta al centro del letto. La fronte bagnata dal sudore, le guancie inumidite dalle lacrime. Ancora i capelli legati e lo stesso vestito della sera.
Si asciugò le lacrime, strofinandosi gli occhi e le tempie per calmarsi.  Era solo un sogno. Sospirò sollevata, come se un immane peso le si fosse tolto dallo stomaco, riempiendo a poco a poco la voragine che si era creata.
 
Chiuse le palpebre riprendendo a respirare regolarmente. Sentì qualcosa toccarle delicatamente la mano. Riaprì prontamente gli occhi, voltandosi istintivamente nella direzione opposta. Poi li strinse per mettere a fuoco nell'oscurità. Sobbalzò quando si accorse di chi le facesse compagnia. Draco la stava fissando preoccupato, poi le strinse la mano per rassicurarla. Erano entrambi sdraiati sopra al suo letto, anche lui portava la camicia e i pantaloni della sera prima. 
 
-Tutto apposto?- Le chiese cortese, spostando la mano da quella di Hermione per mettersi a sedere a sua volta. 
Lei non lo guardava, le terrificanti immagini del sogno le oscuravano la mente. 
-Hermione.- Affermò per catturare la sua attenzione, in attesa di risposta.
 
Lo sguardo impaurito di lei guizzò in quello sicuro e premuroso di lui. Annuì lentamente con la testa. 
-Che ore sono?-
- Le cinque del mattino. Hai avuto un incubo?- 
Fece di nuovo cenno di sì. 
 
Un brivido le attraversò la schiena, correndo per tutta la spina dorsale come un cavallo al galoppo. La pelle d'oca si impadronì delle lunghe braccia.
-Rose, non riuscivo a prenderla. Scappava... Io.. Piangeva, poi era.. Era incorporea..- Farfugliò aggrottando le sopracciglia, un'espressione concentrata dipinta sulla faccia.
Malfoy non rispose. La squadrava ancora allarmato quando vide balenare nella mente di lei un pensiero agghiacciante. Tutti i muscoli facciali le si contrassero, la mandibola serrata e gli occhi accesi da una fiamma di terrore.
 
-Rose.- Ripetè ancora. Poi in un baleno era già saltata giù dal letto. Correva barcollando lungo il corridoio, fino a quando si trovò di fronte la porta di camera di sua figlia.
L'aprì bruscamente, non le importava se l'avrebbe svegliata.
 
Si accostò al suo lettino di raso.
-Noooooo!- Gridò con tutta la voce che aveva. Draco era già accanto a lei e vide lo specchio di camera infrangersi per le urla disperate di Hermione. La strinse a se con forza per impedirle di schiantare altro. Lei si dimenava, singhiozzando ancora e tenendosi per i capelli con tanta forza  da poterli strappare.
 
-Dove è la mia bambina!?-  Ripeteva. Si divincolò dalla stretta di Malfoy, poi prese a cercare furiosamente dentro al lettino, come se Rose si potesse nascondere là sotto.
Non doveva crederci, non poteva crederci. Tutti i ricordi della sera passata le riaffiorarono in mente: la lite con Ron, l'entrata in scena di Draco nelle vesti di placatore e la drammatica conclusione. Lui glie l'aveva portata via.
 
Mentre questi pensieri la invadevano e perforavano, lui la guardava. Sapeva quello a cui stava pensando. La stringeva ancora, ma ormai Hermione non si dibatteva più. Al contrario, pareva fosse sorretta unicamente dalle vigorose braccia di Draco.
Le posò un bacio nella fronte.
-Giuro sulla mia vita. Ti riporterò Rose.-  Le promise, fissandola con occhi languidi, nascondendo per un momento la freddezza che erano soliti mostrare.
 
In risposta, Hermione produsse un suono scoraggiato, sfinito.
- Andiamo, ti riporto a letto.-  Annunciò lui.  -Hai bisogno di riposo.- 
- Non voglio andare a dormire sapendo che mia figlia è nelle mani di un pazzo.- Controbattè lei, sciogliendosi dall'abbraccio e appoggiandosi all'armadio bianco.
- Hermione.-  Si voltò ad osservarlo. -Hai bisogno di riposo.-  Sentenziò infine, con tono quasi materno.
 
Dopo aver sbuffato rassegnata, si decise che era la cosa migliore da fare, il sonno infondo è un ottimo consigliero.
Gli rivolse un'ultima occhiata fugace, poi si riscosse spalcando gli occhi e schioccando una mano sulla fronte. Come se si fosse ricordata in quel momento di una cosa assolutamente importante.
-Oh no!- Esordì sulla soglia della porta. 
 
-Cosa?- Chiese Draco, aggrottando le sopracciglia.
-Devo andare a lavoro più tardi, ho troppe cose da fare.- 
-A lavoro? Non penso proprio.- Ribattè lui, scuotendo la testa.
-Ho diverse cose arretrate da ultimare, non posso continuare a oziare.- Spiegò ancora.
 
-Hermione. Devi dimenticarti il lavoro, ci sono affari più importanti da sistemare.- Concluse, godendosi vittorioso lo sguardo arrendevole di lei. E' inutile, vince sempre lui. Pensò. Poi poco dopo era già sparita dietro l'angolo.
 
 
***
 
Dall'altra parte della città, sembrava che tutto scorresse tranquillo e sereno. Nell'aperta campagna, l'aria tagliente giungeva con sapore agrodolce alle narici, una leggera brezza solleticava le cime degli alti alberi e la punta dell'erba verdeggiante. Un filo di afa rendeva la mattina satura di umidità e il cinguettio dei pettirosso pareva inesauribile.
 
-Rose vieni, è pronta la colazione.- 
La voce di Ronald eccheggiò nelle pareti della capanna. Quella era da sempre stata casa sua, sebbene con Hermione avessero comprato un'abitazione più spaziosa ed aggraziata lui prediligeva questa. Sarà che era cresciuto lì, sarà che quelle pareti consunte racchiudevano così tanti ricordi. Sarà che dopo il rapimento doveva a tutti costi cercare un posto dove vivere che non fosse la vecchia casa in cui abitava con l'ex moglie. Dato che sarebbero subito andati a cercare lì Rose.
 
La serata passata era scorsa lenta e carica di tensione. Ron si era smaterializzato con sua figlia dentro la sala, sollecitando facce a dir poco stupite. I suoi genitori abitavano ancora lì, Ginny invece viveva in casa con Harry, mentre gli altri si erano sistemati altrove.
Nessuno della sua famiglia, apparte Ginny, sapeva del divorzio con Hermione, nonostante la Gazzetta parlasse solo di quello.
 
Dopo la guerra nessuno si interessava più di nulla, il male era stato sconfitto e questo era quello che contava. 
Facendo un passo indietro, Ronald aveva spiegato ai genitori che lui ed Hermione avevano preso un pò di tempo per pensare e che gli era stata affidata Rose. Mentì sul fatto del divorzio per non sollevare discussioni e per non far svenire sua madre, ormai troppo affezionata ad Hermione.
 
Loro sembrarono credere alle fesserie che gli vennero raccontate, avevano messo Rose in un lettino nella vecchia stanza di Ginny e tutto aveva cominciato a scorrere normalmente.
La bambina chiese molte volte notizie di sua madre a Ron, lui la liquidò con un " la rivedrai presto", lasciandola sul limbo di una falsa speranza. 
 
Non sapeva cosa avrebbe fatto poi, la cosa importante era che sua figlia vivesse con il legittimo padre e non con un verme schifoso chiamato Malfoy.
Forse si sarebbero trasferiti lontano, forse avrebbero cambiato entrambi nome e sarebbero spariti dalla circolazione. 
Un sacco di opportunità di scagliavano davanti a loro. Peccato che fossero tutte infondate.
 
Draco si stava già dando da fare, attaccando manifesti e volantini per tutte le mura della città. Foto, nome e cognome di Rose con foto allegata poi nome e cognome del "rapitore" con foto.
 
Ron sapeva che nè Malfoy nè Hermione si sarebbero arresi facilmente, ma infondo cosa possono fare? Pensava cercando di rassicurarsi.
Sono un padre che desidera trascorrere del tempo con la propria bambina, non ho fatto niente di penalmente punibile.
Nessuna legge magica condanna chi -prende in prestito- un figlio.
 
E mentre ognuno si tormentava nei suoi più profondi pensieri, il tempo non azzardava a fermarsi, al contrario, impassibile continuava il suo corso, trascinando tutti i  problemi,  e con sè anche le conseguenze che suscitava.




Salve ragazze! Inanzitutto mi sembra doveroso scusarmi per essermi concessa un mese di ozio totale. Sono stata in vacanza e lì non avevo nè computer nè niente di niente. Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto.

E' corto per il semplice motivo che non volevo farvi attendere ulteriormente così ho pensato di postarvi qualcosina, giusto per avvisarvi che sono ancora viva. :)

Nei giorni che seguiranno cercherò di essere più veloce, voi recensite che mi fa piacere!

Vi ringrazio di nuovo... A presto! Giny04 :)

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: giny04