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Autore: Kagome008    02/05/2006    3 recensioni
terzo capitolo della mia saga cominciata con "al risveglio delle tenebre". Questa volta Inuyasha e compagni non saranno soli... a loro si unirà anke il gruppo di Ranma, ma per quale motivo? Il tempo sta per collassare su se stesso e l'unico rimedio è la separazione tra Inuyasha e Kagome!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con il terzo capitolo! Scusate se ci metto così tanto :P
Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno commentato! Mi raccomando, continuate a farlo!^^

CAPITOLO 3
IL POZZO MANGIA OSSA

Un chiarore abbagliante, di una luminosità intensa, quasi tangibile, si spargeva dal piccolo pendolo che la vecchia Obaba stringeva tra le sue piccole mani raggrinzite.
Era un pendente a forma di goccia:non era piatto, ma bensì dalle fattezze rotonde, simile ad una goccia di oro fuso che cola lentamente in un immobile forma. La sua superficie liscia, rischiarata dalla luce abbagliante, si poteva scorgere di mille colori: dal blu al rosso, susseguiti in un mare di linee e di onde, come quasi se si muovessero sotto quel velo di accesa luminosità.
La vecchia amazzone strinse l’oggetto brillante in un pugno, riponendolo in una delle tante tasche del suo consueto abito verde.
Il volto, rigato dal passare degli anni, era immoto e lo sguardo vacuo fisso diffronte a se, mentre il ticchettare dell’orologio spezzava il silenzio, scandendo i secondi, nel piccolo ristorante ancora chiuso.
Di cianfrusaglie magiche, utensili stregati, maledizioni, contro maledizioni e stra maledizioni ne aveva, e ne aveva avuto esperienza, a bizzeffe, ma nulla nella sua lunga vita, era stato così importante e delicato come quel piccolo gioiello che brillava anche attraverso le sue vesti. L’origine sulla storia di quel piccolo pendente era assai antica e nulla di certo si sapeva, a parte che era risalente a molti secoli addietro, probabilmente all’epoca san goku, e che su di esso gravava un antica leggenda, tramandata tra le amazzoni cinesi di generazione in generazione, sino a giungere alla vecchia Obaba, che ora, come le era stato affidato il compito di custode della goccia di luce, doveva prendere atto dell’imminente verità e cercare di metter ordine, di ristabilire, ciò che si era andato a spezzare, ciò che si stava in fine bloccando e collassando su se stesso… il tempo.
La leggenda, imparata a memoria come una filastrocca, diceva che, quando la goccia avrebbe preso a brillare, sarebbe giunto il momento di…
-< Nonna, nonna! > uno stridulo fastidioso distrasse la vecchia Obaba dai suoi pensieri, mentre la figura della nipote compariva dietro la porta scorrevole del ristorante -< Ho portato il tesoruccio qui da te come mi avevi chiesto! >
-< Finalmente Shan Pu! > disse sollevata la vecchia -< Che è quella faccia consorte? > domandò poi, rivolgendosi a Ranma ragazza, che, ancora fradicio per il bel bagnetto nel laghetto della famiglia Tendo, era entrato di mala voglia nella piccola stanza.
-< Vecchia! > disse Ranma, imbronciato -< Oggi non è giornata! >
-< Invece deve esserlo consorte! > disse Obaba -< Prepara le tue cose che si parte per Tokio! >
-< Cosa? > urlarono all’unisolo Shan Pu e Ranma -< Perché mai dovrei partire per Tokio alle 6 della mattina? > chiese Ranma.
-< Le spiegazioni a dopo figliuolo! > disse imperativa l’anziana amazzone.
-< Penso che il minimo che tu debba dirmi sia che ci andiamo a fare, altrimenti me ne torno ai miei allenamenti! > rispose stizzita la ragazza dal codino rosso, facendo per andarsene.
-< Consorte, non ti andrebbe di migliorare la tua tecnica? > domandò, poi, arguta Obaba, ben sapendo dove mirare per suscitare la curiosità di Ranma.
-< Tze, certo che si! > rispose in un sorriso la ragazza dalla chioma scarlatta -< Se c’è qualche nuova tecnica segreta che devi insegnarmi, dammi solo 5 minuti che preparo le valigie, anche se… >
-< Anche se…? > domandò Obaba.
-< Che ci andiamo a fare a Tokio? > domandò curioso Ranma -< Cosa c’è lì che qui non c’è? >
-< Eh eh eh, la mia risposta ti lascerebbe ancora più in dubbio, consorte! > disse in un sorriso l’amazzone.
-< Cosa c’è? > domandò testardo Ranma -< Se mi hai chiamato significa che hai bisogno del mio aiuto, quindi rispondi vecchia! >
-< A Tokio… > disse seria Obaba -< … c’è il pozzo mangia ossa! >
***
Il fuoco scoppiettava allegro nel camino, spandendo i suoi profumi di caldo legno per tutta la piccola capanna assorta nel silenzio, come estranea ai rumori della foresta vicina che si stava lentamente svegliando in un cinguettio di uccelli.
-< Tieni Temari! > disse in un sorriso la vecchia Kaede, porgendo una ciotola di calda minestra alla miko bionda e alla sua assistente, Kisa, che sedeva con lei in un angolo della piccola abitazione.
-< Grazie, somma Kaede > sorrise Temari -< Mi duole dovervi rincontrare in questa situazione delicata! >
-< Anche a me, cara, davvero! > sospirò la vecchia sacerdotessa, guardando di sfuggita Inuyasha e Kagome che sedevano in silenzio diffronte alle due miko dell’Ovest.
Da quando erano entrati nella capanna non avevano proferito parola: Kagome fissava con sguardo vacuo le fiamme del fuoco diffronte a se, mentre Inuyasha guardava alternativamente la vecchia miko Kaede e Temari, con l’impazienza ben leggibile nei suoi occhi.
Infatti, dopo essere entrato di corsa nella capanna, con al seguito le tre ragazze, farfugliando qualcosa di incomprensibile sul tempo e sul pozzo mangia ossa, si era seduto in silenzio, aspettando che Temari e Kisa si riprendessero dal lungo viaggio, ma si vedeva che dentro era lacerato da un angoscia che difficilmente Kaede gli aveva vista dipinta in quegli occhi d’ambra.
-< Allora Temari, ti andrebbe di raccontarmi cosa sta succedendo? > domandò la vecchia Kaede, dopo alcuni attimi di interminabile silenzio.
-< Come dicevo ad Inuyasha e Kagome pochi istanti fa, l’equilibrio del tempo è in grave pericolo… noi tutti siamo in grave pericolo! > spiegò brevemente la miko bionda -< Gli oggetti magici del tempo: le sfere, i luoghi di culto, lo stesso castello di Mahoo, stanno collassando su sé stessi, come potete vedere anche dalla mia shikon! >continuò Temari, sfregando la sua biglia magica, ora così opaca, facendole perdere piccoli frammenti di azzurro potere.
-< Io… non capisco! > disse Inuyasha -< A cosa è dovuto questo? Perché… perché prima la tua amica lì ha detto che dobbiamo sigillare il pozzo? >
-< Inuyasha… calmati… > disse tranquilla Kaede.
-< Calmarmi? > domandò sarcastico lo youkai, alzandosi in piedi furente.
-< Siediti Inuyasha, per favore! > bisbigliò seria Kagome, senza guardare in volto il ragazzo dai lunghi capelli argentei.
Inuyasha si risedette subito, senza più proferire parola e guardando di tanto in tanto Kagome con la coda dell’occhio.
-< Sango e Miroku? > domandò d’un tratto Temari.
-< Sono partiti con Kohaku per un viaggio al villaggio di demoni di Sango! > spiegò brevemente Kagome.
-< Peccato, avrei voluto ci fossero anche loro, prima di spiegare la situazione nei particolari! > disse la sacerdotessa dell’Ovest.
- intervenne Kisa.
-< Si, è piuttosto urgente… > sintetizzò Temari -< … come dicevo prima, dobbiamo sigillare il collegamento tra le due epoche! >
-< Perché? > chiese serio Inuyasha.
-< Perché si sta alterando la dimensione varco temporale e, a lungo andare, i diversi universi paralleli che intercorrono nel tempo, si fonderebbero l’un l’altro, annientandosi a vicenda! >
-< Ma… è più di un anno che il pozzo tra quest’epoca e quella di Kagome è aperto… perché proprio ora… >
-< Perché adesso non c’è più un motivo per cui le due epoche devono essere collegate! > spiegò Temari -< La shikon è stata purificata, Mahoo è stata annientata ed è tempo che ogni cosa torni al mondo che le appartiene! >
-< Ogni cosa? > urlò Inuyasha, alzandosi in piedi -< Kagome sarebbe una cosa? >
-
-< Non dirmi di stare calmo, vecchia! > disse perentorio Inuyasha, rivolgendosi a Kaede -< Kagome dovrebbe saltare nel pozzo e poi chi si è visto si è visto, fine dei giochi? >
-< Io… no… cioè… > farfugliò Temari.
-< Inuyasha, ne dobbiamo parlare con calma… > lo tranquillizzò Kaede -< … penso che forse, una soluzione si possa trovare… >
-< Questo è poco ma sicuro… > disse lo youkai. -< Ma se ciò non sarà possibile… > intervenne Kisa -< … l’equilibrio del tempo dovrà essere ristabilito ugualmente… >
Kagome si voltò a guardare Inuyasha.
Tristezza… tanta tristezza infinita risplendeva in quegli occhi color cioccolato, che trattenevano a forza copiose lacrime provenienti da cuore.
-< Prima però… > disse Temari, alzandosi -< … vorrei vedere il pozzo e fare un esperimento… >
-< Un esperimento? > chiese Kaede, seguendo fuori della capanna, con gli altri ragazzi, la giovane bionda.
-< Si… dov’è Schippo? > chiese poi, in un sorriso.
-< Sarà da qualche parte a giocare… come mai? > domandò Kagome.
-< Soltanto tu ed Inuyasha potete attraversare il pozzo, vero? >
-< Si! > rispose Kagome.
-< Allora vorrei vedere se le distorsioni temporali stanno modificando anche il pozzo… se Schippo, che è un demone, riuscisse ad attraversare la barriera spazio temporale, potremmo intuire quanto tempo ci rimane prima del collasso completo! > spiegò Temari.
-< Se lo attraversa… è un bene, o un male? > chiese Kagome.
-< Direi un male… > rispose Temari, battendo una mano sulla spalla a Kagome e sorridendole sincera.
La ragazza dai lunghi capelli corvini si voltò a guardare Inuyasha che le camminava dietro: a quanto pare nemmeno questa volta le cose sarebbero state facili, anzi, possibilmente si erano ancor più complicate… questa volta non c’era nessun nemico da combattere, ma ad avercela con loro… era solamente il tempo.
***
La porta scorrevole di casa Tendo si aprì in un sommesso fruscio, mentre una figura agile, dalle forme femminili, entrava in punta di piedi nell’ambiente ancora silenzioso ed addormentato.
Senza far alcun rumore Ranma sgattaiolò in camera sua, dove suo padre, dalle sembianze di panda, dormiva profondi sogni in un russare fragoroso.
Sempre nel più mite dei rumori si preparò lo zaino, andando poi in bagno a lavarsi con acqua calda.
Si stava preparando a partire nuovamente per un viaggio, e questa volta lo avrebbe affrontato da solo, senza dir nulla a nessuno, nemmeno ad Akane.
Tornato finalmente con le proprie sembianze da uomo, si diresse in cucina: avrebbe scritto un breve messaggio, rassicurando suo padre e dicendo che andava ad allenarsi in qualche posto sperduto con la vecchia Obaba.
Già… allenarsi… era vero o era solamente una scusa di quella vecchia infida per sfruttarlo per i propri, oscuri, scopi?
Infondo le era sembrata piuttosto sincera, anzi, a dire il vero le era apparsa piuttosto apprensiva e preoccupata… e poi, che diamine voleva dire che a Tokio c’era il pozzo mangia ossa?
Non sapeva manco cosa fosse…
Scritto il breve messaggio lo appesa con una calamita al frigorifero, facendo per andarsene, ma una figura femminile, dall’aria ancora assonnata, apparve diffronte a lui quasi magicamente.
-< Dove stai andando Ranma? > domandò in un sbadiglio Akane.
Continua capitolo 4…

Certo che Ranma è proprio l’uomo anti sgama! Eh eh eh Cmq non preoccupatevi, nella storia compariranno anche Miroku e Sango, per chi se lo stesse chiedendo!
Ditemi che vi è parso, mi raccomando! La storia vi piace?
  
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