Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Unsub    31/08/2011    0 recensioni
Emily Prentiss è morta o almeno è quello che pensa il team. Durante il funerale, però, una persona nota qualcosa di strano e decide di andare in fondo alla faccenda.
Come riportare indietro un'amica senza mettere tutti in pericolo? Come convincere tutti che quello che sta succedendo è perfettamente normale?
La squadra ormai è andata in mille pezzi, come riuscire a riunirla di nuovo per salvare la loro amica?
Scritta a quattro mani con Ronnie89
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1 Capitolo 1

Quantico, Virginia
Non era possibile, ancora non ci voleva credere Cameron, non poteva essere vero… il mondo le aveva voltato le spalle e stava cominciando a girare al contrario.
Emily era morta, uccisa da Doyle, portando via un pezzo della squadra e adesso Derek aveva deciso di lasciare l’unità per New York, colui che aveva visto morire Emily Prentiss non ne voleva più sapere di continuare in quel posto in cui adesso gli mancava tutto.
Si fermò davanti alla sua porta di casa, l’aereo sarebbe partito poche ore dopo e non aveva nessuna intenzione di farlo andare via così, non adesso che non si potevano permettere di dividersi.
Era una giornata afosa, probabilmente per quello Ronnie trovò la porta socchiusa. Entrò piano e lo vide sistemare le valigie nel divano del salotto, non fu una bella sensazione realizzare che tutto stava succedendo per davvero, Derek sollevò la testa verso di lei e le disse un secco “vattene” voltandosi nuovamente. Cameron rimase a guardarlo mentre piegava e infilava le magliette dentro la valigia con disinvoltura, fece qualche passo avanti e si fermò a pochi metri da lui.
-    Non puoi andartene..
-    Cameron per favore, torna a casa.
-    Pensavi davvero che non avrei cercato di fermarti?
-    Non hai nessuna speranza di fermarmi, non c’è riuscita Sarah e non ci riuscirai tu, voglio solo che mi lasci in pace – disse continuando ad ignorarla.
-    Perché? Perché è più facile abbandonarci che affrontare la realtà? Me l’avevi detto tu quando è morto Spicer ricordi? Quando ho lasciato la squadra mi hai detto che ero una vigliacca che non aveva il coraggio di prendere la vita in mano e andare avanti, ora sei tu il vigliacco che ci sta dando le spalle quando abbiamo bisogno di restare uniti!
-    Stammi a sentire – continuò senza voltarsi con voce apparentemente calma - non ho nessuna intenzione di prendere una ramanzina da te, quindi se hai finito preferirei continuare a prepararmi, l’aereo parte tra due ore.
Ronnie era sempre più incredula del suo comportamento, lo fissava a bocca aperta senza sapere cosa dire, non era arrabbiata, non ancora, era solo disperata perché stava per disintegrarsi quello che aveva trovato in un anno a Quantico.
-    Perché stai facendo così? – riprese coi toni amari di prima - Tutti noi abbiamo perso Emily, non solo tu! Ma nessuno sta lasciando la squadra per questo!
Derek si fermò un secondo tenendo gli occhi sulla maglietta sopra la valigia – Smettila – disse con fermezza.
-    Non ho mai conosciuto nessuno più ipocrita! – incrociò le braccia e si protese in avanti - Non pensavo che per te fosse così facile sbarazzarti di noi, pensi che lei vorrebbe questo? Non hai neanche il coraggio di guardarmi negli occhi!
Si voltò di scatto e la fulminò con due occhi decisi e pieni di rabbia - Non ti permettere di dirmi cosa mi è facile o meno ragazzina! Tu sei l’ultima persona che può fare questi discorsi quindi chiudi quella boccaccia ed esci da casa mia prima che perda la pazienza!
Cameron restò basita, fece un passo indietro e inghiottì tutto ciò che stava per dire piegando la testa in basso, lo guardò da sotto le ciglia, impaurita, sperando dentro di se che tutto questo era solo un brutto sogno. Sentiva un nodo alla gola che stava crescendo sempre più prepotente, rimasto in disparte per uscire quando le cose sarebbero precipitate perdendo ogni speranza di fargli cambiare idea. Fece uscire l’aria dalla bocca e singhiozzò silenziosamente cercando di rimandare indietro le lacrime, si guardò intorno, si sentivano solo gli spostamenti di lui che continuava con i preparativi lasciando lei in disparte, si asciugò gli occhi che ormai bagnavano le guance e alzò lo sguardo.
-    Non partire, per favore. Ho già perso Matt ed Emily, non voglio perdere anche te. Mi avevi detto che non mi avresti mai abbandonata, cosa faccio se non ho più anche te..e Garcia? Collins? Reid? Anche loro hanno bisogno di te.
-    Adesso basta - Derek si alzò col busto e girò verso di lei, dubbiosa su cosa stesse per fare ora, le andò incontro senza guardarla e l’afferrò per un braccio portandola verso l’uscita con passi decisi.
-    Che fai? Lasciami!! – gli oppose subito resistenza e lui fu costretto a trascinarla mettendole un braccio intorno all’addome.
-    NO! Derek! – gridò cercando di liberarsi.
-    Non rendermi le cose più difficili, lasciami in pace.
-    Smettila ti prego!
Ronnie cercava di strattonarlo e ad ogni mobile che trovava nel cammino verso l’uscita vi si aggrappava disperatamente, lui la prese con più forza e arrivati alla porta Derek l’aprì spingendocela fuori – Vattene - richiuse subito dopo sentendo Cameron scontrarsi su di essa.
-    Apri! – batté forte la mano sul legno – Apri ti prego! Non puoi farlo!
Prese una breve rincorsa e cercò di sfondarla con la spalla, ripeté l’operazione più volte e si arrese sentendo solo dolore ai muscoli.
Pianse con il viso contro la porta e ricominciò a battere con la mano, con meno forza di prima con la rabbia di chi stava perdendo tutto.
-    Ti odio! Hai capito? Ti odio! – scivolò giù fino a sedersi per terra e poggiare la schiena sulla parete, continuando a piangere.
Derek era seduto nel divano, la testa fra le mani e un nodo alla gola che sentiva arrivare fino agli occhi.
Ronnie continuava a pensare a quella frase “Non c’è riuscita Sarah e non ci riuscirai tu”, come se la professoressa Collins avesse più peso di lei in quella decisione, come se fosse in secondo piano rispetto a quella donna. Si alzò e diede un ultimo pugno contro la porta, prima di andarsene. Se riteneva quell’arpia un’amica migliore di lei, allora poteva andare a farsi fottere.

Pentagono, Arlington, Virginia
Camminava sicura in quel corridoio dove si respirava aria di potere, con il cartellino per i visitatori appuntato in bella vista sulla giacca del tailleur. Aveva incrociato più di un militare che le aveva rivolto occhiate incuriosite ed ammirate, sapeva perfettamente come trasmettere quell’aurea di sicurezza che induceva più di un maschio a girarsi dalla sua parte.
Non che in quel momento le interessasse quel genere di attenzioni, a dirla tutta non le interessava mai. Semplicemente sapeva che apparendo sicura di sé induceva gli altri a prenderla sul serio e a notarla. Sorrise pensando che ora le importava di mettere in soggezione una sola persona, sapendo che il suo piano dipendeva tutto dalla sua capacità di persuasione.
Bussò alla porta chiusa su cui capeggiava il nome della persona che cercava ed aspettò di essere invitata ad entrare. Non si era fatta annunciare, adducendo come scusa il fatto di voler fare una sorpresa ad una vecchia amica e collega e flirtando spudoratamente con la guardia all’ingresso. Aveva mostrato le sue credenziali ed aveva sorriso in modo accattivante, convincendo l’addetto alla sicurezza che era solo una visita di cortesia.
Il fattore sorpresa era determinante nel suo piano, non doveva lasciarle il tempo di pensare e magari trovare una scusa per non incontrarla. Così quando sentì la voce dare il permesso di entrare spalancò la porta, assumendo lo sguardo di ghiaccio per cui era nota in Accademia.
-    Collins! – JJ era visibilmente sorpresa ed incredula davanti a quell’apparizione inaspettata – Come mai da queste parti?
-    Ho pensato che era tanto che non ci incontravamo – il tono era cordiale, gli occhi no – Che ne dici di farci una passeggiata?
La bionda ex addetta alle comunicazione della squadra parve perplessa a quella proposta e guardò fuori dalla finestra. Era una bella giornata e non c’era motivo di rifiutare quell’invito, anche se in cuor suo sapeva che Sarah le stava tendendo una trappola. Ma come evitarla senza mettere le carte in tavola? Probabile che la moglie di Spencer non sapesse la verità ed avesse solo dei dubbi, perché darle altro materiale su cui lavorare?
Si alzò con grazia dalla sedia e le regalò un sorriso tanto dolce quanto finto, sapevano entrambe di non essere amiche e che quella non era una visita di cortesia. Come per un tacito accordo nessuna delle due parlò fino a quando uscirono e si incamminarono verso il Potomac.
-    Come stanno Spencer e Christopher? – chiese JJ nella speranza di condurre il colloquio.
-    Non è una visita di cortesia e lo sappiamo entrambe – Sarah si girò ad osservarla – Voglio il fascicolo di Doyle, compreso il profilo originale.
-    Non posso dartelo, lo sai.
-    Problemi di sicurezza nazionale? – alzò il sopracciglio con fare ironico.
-    Quel caso non riguarda più l’Unità e poi tu non fai neanche più parte della squadra.
-    Ma Emily è ancora la mia migliore amica – si fermò ed alzò gli occhi verso il cielo.
-    “Era” la tua migliore amica – preciso JJ.
-    Dici? – un sorriso furbo le piegò le labbra mentre prendeva il cellulare e premeva il tasto invio.
La bionda agente sentì il suo telefono vibrare in risposta e guardò lo schermò preoccupata. C’era un nuovo MSM e lei si affrettò ad aprirlo. Sbiancò riconoscendo se stessa e Prentiss fotografate in un caffè all’aperto a Parigi. Guardò l’ex collega con astio.
-    Mi hai seguita! Chi ti da il diritto di…
-    Ora tu stai zitta e mi ascolti – sospirò cercando di assumere un tono conciliante – Io e Emily abbiamo parlato e lei mi ha spiegato la situazione. Sappiamo tutte e tre che finché Doyle è libero, la sua vita è in pericolo come le nostre. Ho promesso di mantenere il segreto e sai bene che quella è la mia specialità.
-    Però vuoi il fascicolo – precisò Jennifer continuando a fissarla – Perché dovrei dartelo?
-    Per svariati motivi – era il momento di tirare fuori l’artiglieria pesante – Sai in debito con me, ricordi cosa mi hai detto durante il caso Brunet? E’ il momento di farti perdonare.
-    Quello non c’entra niente con… - ma Sarah la interruppe ancora una volta.
-    Inoltre se tu non mi dai quello che voglio, lo chiederò al resto della squadra. Vorranno sicuramente sapere perché mi serve… sei sicura di voler affrontare Spencer dopo che avrà saputo che gli hai mentito?
-    Non oseresti.
-    Mettimi alla prova – la sfidò la mora – Sai che so essere una perfetta stronza. Sai, dubito che Derek e Garcia la prenderanno meglio. Inoltre, so che anche tu vuoi che lei torni.
-    Come pensi di fare?
-    Ho preso accordi con l’Interpol. Alcuni dei miei colleghi si ricordano ancora di me e non hanno digerito quello che è successo alla squadra di Clyde Easter. I miei ex colleghi sono persone strane, non tollerano chi va in giro ad uccidere agenti dell’Interpol – una risata ironica le sfuggì dalla labbra – Molte cose stanno cambiando all’Unità e il mio ruolo all’interno dell’Accademia è uno dei cambiamenti.
-    Tornerai nella squadra?
-    No, ma ora non è il momento di parlarne – si girò a fronteggiare la sua antagonista – Dammi quel dossier, JJ, è meglio per tutti.
-    Mi prometti che non farai niente di sconsiderato?
-    Sono Sarah Collins, non Cameron Leane – le rispose con una risata.
-    Non so se questo sia un bene o un male – rispose l’altra sorridendo a sua volta – Nessuno dovrà mai sapere come hai fatto ad avere quelle informazioni, ne va del mio lavoro.
-    Fidati di me – tese una mano verso l’antica rivale.
-    Non credo di avere altra scelta, giusto? – rispose JJ stringendole la mano.

Continua…
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Unsub