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Autore: FallingInLove    31/08/2011    11 recensioni
Roba da pazzi! Poggiai una mano su un fianco cominciando a gesticolare animatamente con l'altra.
-Punto primo: mi stai rinfacciando tutte le volte che sono venuta a piangere da te? -domandai sentendo il veleno fra i denti -Perché io pensavo di trovare supporto fra le braccia di un amico e non di uno stronzo pronto a portarmi il conto!
-Non sto facendo niente di tutto questo -tentò di difendersi, ma io ormai ero partita come un treno e non mi sarei fermata tanto presto
-Punto secondo: io non sono una guerra che vi giocate tu e Riccardo, non sono una battaglia da vincere!
-Per me invece lo sei -mi interruppe, guardandomi dritta negli occhi; rimasi in silenzio, colta alla sprovvista e lui ne approfittò per continuare -Sei una di quelle poche cose per cui vale la pena lottare.. ed è per questo che non rinuncerò facilmente, soprattutto se ti so con quell'idiota
Avevo detto che non mi sarei fermata? Be' non avevo tenuto conto di questo. Proprio no.
-E punto terzo -aggiunse lui alla mia lista -non hai risposto alla mia domanda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15. Piromane nata


-Allora? -domandò Nadia il giorno dopo non appena misi piede all'università, sorseggiando il mio cappuccino appena preso al bar

-Allora cosa?

-Andiamo! -si spazientì -Come è andata con Mirko?

Quasi mi strozzai, rovinandomi la colazione -Tu..?

Forse glielo aveva detto Jason.. ma Mirko era rimasto da me tutto il giorno, e non credo che a mezzanotte, quando ero riuscita a convincerlo a tornare a casa, avesse telefonato all'amico per raccontargli di noi!

-Sono passata da te dopo le lezioni dato che non ti ho più vista: ero preoccupata, temevo che Riccardo ti avesse portata in un altro di quei posticini; arrivata a casa tua, ti ho sentita urlare e mi sono spaventata ancora di più.. poi ho visto la moto di Mirko e ho capito che era tutto splendidamente apposto -concluse, raggiante

La mia mente era ferma su un particolare -Mi hai sentita ..urlare?

-Sì -annuii tutta contenta -A quanto pare è davvero bravo..

Oh, Gesù.

-Io non urlavo!

Ma non ci credevo nemmeno io..

-Sì che urlavi. Comunque, dai, di Riccardo mi dicevi tutto!

-Sì, ma era diverso -decisi di accantonare la faccenda delle urla selvagge: troppo imbarazzante.

-Oh, questo l'ho capito!

Un coltello. Datemi un coltello!

-Senti.. -cercai di spiegare -Stavolta è più.. intimo, personale. Non mi va di parlarne più di tanto, è una cosa nostra -dissi con dolcezza, ripensandoci -Però se proprio vuoi impicciarti dei fatti miei, ho un problema che sarei molto felice di narrarti

-Ok, ma fallo tra poco: Dio del sesso in arrivo

-Nadia!

Di solito era Mirko a darmi il tormento con battutine di questo tipo, ma adesso ci si era messa anche Nadia, l'unica che fino ad allora sembrava essere rimasta sana fra noi.

-Ciao, ragazze -ci salutò; sembrava il ritratto dell'allegria in persona, e non potei fare a meno di gongolare per questo

-Ok, vi aspetto in aula mentre vi “salutate” -annunciò Nadia girando sui tacchi mentre mimava la virgolette in aria

-Saggia scelta -commentò Mirko, in un tono che potevo sentire solo io e attirandomi a sé -Prima o poi ci arresteranno per atti osceni in luogo pubblico

-Tu credi? Non succederà mai

Mi rispose con un bacio tutt'altro che casto, e ci volle tutta la mia forza di volontà per staccarmi.

Quando riaprì la bocca, lo precedetti -No: oggi non si salta lezione

Lui sbuffò, dandomi immediatamente la conferma di ciò che avevo pensato gli fosse balenato in testa.

-Sii paziente -gli dissi allora -ti aspetta un pomeriggio di sesso sfrenato

Detto questo, mi godetti per un istante la sua bocca che si spalancava e i suoi occhi che si accendevano di una luce molto, molto simile a quella che avevano il giorno prima, e gli voltai le spalle.

-Aspetta -mi raggiunse dopo qualche passo -L'argomento mi interessa!

Decisi di fare la preziosa, rivolgendogli solamente un sorriso enigmatico ed entrando in aula.

Ma come spesso accade, le cose andarono molto diversamente da come avevo programmato.

Dopo l'ultima lezione, vedemmo Jason (uscito per primo) con un'espressione molto tesa sul volto; capii perché quando gli vidi affianco una ragazza con i capelli viola.

Giada.

-Cosa ci fa quella qui? -chiesi girandomi lentamente verso Mirko, con un'espressione che tutto era tranne che amorevole.

Devo dire però che anche lui sembrava non esserselo aspettato -Non lo so -rispose con aria torva prendendomi per mano. Questo mi fece già sentire molto meglio.

-Zen, Vic -mi suggerì Nadia

Io avevo una gran voglia di darglielo in testa lo zen.

Ci avvicinammo, e Giada sfoderò un sorriso fintissimo -Ciao, Mirko -cantilenò come un'ochetta in calore

-Giada, che ci fai qui? -domandò lui in tono piatto, tenendomi al suo fianco

L'arpia mi rivolse un breve sguardo -Ho pensato che avremmo potuto parlare un po'

-Hai pensato male -rispose lui, cercando tuttavia di non essere troppo duro -Ti ho già detto come stanno le cose

-Sì, ma io non ho dimenticato tutto quello che abbiamo passato insieme, e credo che neanche tu l'abbia fatto -Mirko scosse la testa, ma io sentii l'acido scorrere tra le vene -Quindi penso che dovremmo chiarire certe cose, magari da me

Ma che faccia tosta!

-Ma sì -mi intromisi -Una bella chiacchierata, perché no?

-Nina.. -Mirko tentò di bloccarmi e mi guardava con un'aria a dir poco allarmata, ma ormai ero partita in quinta e sentivo lo sguardo malefico di Giada su di me, che aveva il potere di farmi salire ancora più odio al cervello

-Nadia, Jason, venite anche voi, sarà divertente! -li invitai, poi tornai a guardare Giada -Tutti a casa della ex del mio ragazzo -marcai il territorio

Forse avevo un po' esagerato perché sentii Mirko sospirare; ma lo sguardo che Capelli Viola mi lanciò, valse lo sforzo.

-Per me va bene -fece lei, sempre guardandomi con disprezzo, ma stavolta con un'aria di sfida negli occhi. Povera illusa.

Nonostante le proteste di Mirko, ci avviammo verso casa della ragazza e Jason e Nadia decisero di seguirci, forse temendo che sarebbero scoppiate presto risse e scontri a mano armata.

Per tutto il tragitto, mi punzecchiai con Giada, mentre Mirko tentava inutilmente di sedare gli animi e di convincerci a fare dietro-front.

Una volta arrivati, mi prese da parte -Cosa stai facendo? -mi domandò piuttosto adirato

-E tu? -risposi con lo stesso tono arrogante

-Lascia perdere, Nina -disse, più morbido -è una storia chiusa

-Per te, ma non per lei -precisai -e ho veramente intenzione di farglielo capire

Lo so, non ero una persona normale: ero finita a casa di Giada, quando Mirko non ci sarebbe mai voluto andare. Forse stavo facendo più casino che altro, ma in quel momento non mi importava.

Jason e Nadia avevano scritto in fronte la parola “disagio” e vedevo i loro sguardi allarmarsi ogni volta che io e Giada ci avvicinavamo troppo.

-Volete qualcosa da bere? -domandò lei con aria affabile

-Magari una camomilla per tutti -suggerì Mirko

-Perfetto! -cinguettò lei, senza nemmeno essersi accorta che scherzava -Ludovica, mi dai una mano a mettere su il fuoco? -mi domandò poi con un sorriso angelico che nascondeva Satana in persona

-Ma certo -risposi nello stesso tono; vidi Mirko passarsi una mano fra i capelli in segno di disperazione ma non gli diedi peso. L'unica cosa che mi importava era allontanare la stronza da lui.

La seguii in cucina dove mi passò i fiammiferi; lei intanto riempì un bollitore d'acqua.

-Sai a cosa stavo pensando? -mi domandò, approfittando del fatto che gli altri non potessero sentire e abbandonando i toni di falsa cortesia -Che quel divano in salotto è il suo posto preferito per fare l'amore

-Era, vorresti dire -la corressi -adesso preferisce il letto di casa mia -precisai per niente intimorita e accendendo il fiammifero con agilità

Sembravamo due bambine che si litigavano un giocattolo ..e io non ero certo intenzionata a mollare per prima.

Lei mi guardò dall'alto in basso e posò il bollitore -Io lo amo -dichiarò in un tono talmente solenne che contrassi la mascella -e non rinuncerò mai a lui. Sai cosa vuol dire amare una persona al punto da star male? Avere bisogno di lui, un bisogno che va al di là di tutto, più dell'aria.. no, tu queste cose non le sai. Tu hai solo la fortuna di avere il suo amore, ma non lo meriti, carina. Non riesci nemmeno a contraccambiarlo, si vede: pensi davvero che sarebbe più felice con te che con me?

BOOM!

Le sue parole risuonarono dentro di me facendo l'effetto di una bomba atomica.

-Ragazze! -Mirko venne verso di noi, prendendomi per un braccio e allontanandomi. Mi feci spostare senza problemi: era come se fossi diventata una bambola di cera. Le parole di Giada erano state come un fulmine a ciel sereno e non riuscivo a levarmele dalle orecchie, forse.. forse perché ero terrorizzata dal fatto che suonassero così vere.

Ora la vedevo parlare con lui, avvicinarsi mirando dritto alle labbra, lui che la respingeva..

No, non potevo permetterlo, serviva un diversivo.

E la mia attenzione cadde sul fiammifero che tenevo in mano, così vicino al tavolo di legno.

L'ho già detto che non sono una persona normale?

Ops! Che sbadata...

-Che diavolo succede? -esclamò Jason qualche secondo dopo spuntando da chissà dove

-Combustione spontanea -risposi, tetra

-Il mio tavolo! -strillò Giada

-Dobbiamo spegnerlo -fece Mirko aiutando Jason con la tovaglia che ci stava sbattendo sopra per domare il fuocherello. Ci riuscirono in poco tempo, e constatai con una punta di rammarico che non avevo fatto tanti danni quanto avrei voluto.

Constatai anche che avevo davvero dato fuoco a quel tavolo. Oh porca puttana!

-Che ne dici se usciamo? -mi domandò Nadia, spingendomi fuori

-No! -non volevo lasciare Mirko nelle mani di quella

-Tranquilla, ci seguiranno subito -rispose lei, riferendosi anche a Jason

Mentre eravamo là fuori, Nadia mi guardò preoccupata

-Che ti è preso? E perché hai questa faccia?

Quale faccia? Avrei voluto chiedere, ma c'erano questioni più urgenti che mi arrovellavano

-Nadia.. ti ricordi che ti avevo detto di avere un problema? -se non ne parlavo con qualcuno sarei esplosa o peggio, sarei impazzita.. no aspetta, quello era appena successo, troppo tardi.

Anche se non era di certo il momento adatto, le raccontai di come Mirko mi aveva detto che mi amava, di come ero stata incapace di fare lo stesso e di quello che mi aveva appena detto Giada.

-Vic! -esclamò lei in tono di rimprovero quando ebbi finito -Proprio perché Mirko ti ama, le parole di Giada non avrebbero dovuto toccarti minimamente!

-Lo so, ma..

-Ti fidi di lui?

-Cosa?

-Ti ho chiesto se ti fidi di lui -ripeté, severa

-Io.. certo che mi fido! -che domande

-Allora il problema non esiste -decretò, sicura

Avrei avuto tante di quelle obiezioni da fare, ma in quel momento uscirono i ragazzi

-Emh.. noi andiamo, eh -fece Jason, ancora teso -Ciao, Ludovica -mi salutò guardandomi con una certa apprensione; forse mi stava immaginando con una camicia di forza addosso.

-Ciao -risposi io, scambiandomi un ultimo sguardo con Nadia; nel momento in cui si voltarono, tornai a guardare Mirko

Il suo silenzio era davvero opprimente, anche perché sapevo di essere nel torto.

-Da quando sei diventata una piromane? -mi chiese infine, mantenendo però un tono piuttosto serio

-Da quando hai delle ex così puttane?

Da brava idiota, continuavo ad inveire

Mirko sospirò -Andiamo a casa -disse soltanto, e io annuii

-Giada non sporgerà denuncia -mi informò dopo un lungo tratto di strada in silenzio

-Perché, voleva denunciarmi? -chiesi sbalordita

In effetti non avevo fatto una cosa da prendere poi così alla leggera, anche se avevo cercato di farlo passare per un incidente..

Mirko infatti mi scoccò uno sguardo eloquente -Io e Jason l'abbiamo convinta -continuò, poi si fermò dato che eravamo arrivati davanti casa, e sentii che il suo sguardo stava sondando ogni millimetro quadrato della mia espressione; mi sentii sotto esame -Ma perché lo hai fatto, Nina? -mi chiese -Non so quante volte te l'ho ripetuto che con lei ho chiuso

-Entriamo -tagliai corto superandolo e levandomi dalla sua visuale

Non avevo intenzione di rispondergli, mi sentivo sempre più stupida ogni secondo che passava

-Nina..

Ma lui non mollava, ovviamente

Mi rassegnai, giocherellando ancora qualche istante con le chiavi di casa -Lei.. -non volevo dirlo, sarebbe stato come buttarlo fra le sue braccia; sentivo gli occhi bruciare, ma non volevo piangere. Lui voleva sapere perché avevo fatto quello che avevo fatto, e io dovevo dirglielo; mi voltai incontrando il suo sguardo -Lei ti ama, ti ama davvero

Lo guardai attentamente, ma non vidi nessuna reazione di sbigottimento o di illuminamento -E con questo? -chiese -Io amo te

No, no: così era soltanto peggio

-Senti, lascia stare -conclusi dandogli di nuovo le spalle, decisa a entrare in casa e chiudermi dentro per i prossimi due secoli circa.

-Hey -poco dopo lo sentii accanto a me; fermò la mia mano, che si accaniva a cercare quella serratura che sembrava essere scomparsa -Avanti -mi esortò con dolcezza -dimmi cos'altro è successo

Avevo una gran voglia di abbracciarlo, ma qualcosa mi diceva che non avrebbe gradito: insomma, chi è che vorrebbe stare con una pazza che dà fuoco alla casa della sua ex e che non sa contraccambiare i suoi sentimenti?

Sospirai, facendomi forza, consapevole che probabilmente dopo quanto gli stavo per dire sarebbe scappato via a gambe levate -E' questo, Mirko -dissi -tu.. io non.. lei mi ha fatto sentire come la peggiore delle “fidanzate” -mimai bene le virgolette- e ha ragione

-Primo, leva quelle virgolette perché sei solo mia -decretò, in un modo talmente spontaneo che mi causò un brivido -E poi Giada è così, ma tu non la devi stare a sentire. Lei può anche dire di amarmi, ma non me ne importa niente. Io voglio te, voglio stare con te, voglio amarti.. e non importa se tu ancora non provi questo sentimento per me -mi accarezzò una guancia- Abbiamo tempo, tutto il tempo che vorrai, perché io non ti lascio, mettitelo bene in testa. E non pensare nemmeno per un attimo che lei sia migliore di te: prova solo a pensare a quello che ha cercato di fare oggi -fece una breve pausa e quando ricominciò a parlare, io forse avevo già capito -ha cercato di distruggerci, di distruggere la cosa più bella che mi sia successa in questi ultimi 21 anni: questo non è amore, Nina.

Mirko, ma come avrei fatto senza di lui? Da amico, da innamorato o da fidanzato (e senza virgolette!), riusciva sempre a trovare il modo per farmi sentire meglio.

Sentii un sorriso nascere sul mio volto, il bisogno di piangere solo un vecchio ricordo.

-E.. e tu allora? -decisi di stuzzicarlo -Non hai forse tentato di fare lo stesso quando stavo con Riccardo?

Lui annuì -Certo ma era diverso: Mr. Figo era un coglione che non ti meritava, che ti faceva star male, che ti faceva pensare di essere sbagliata quando il problema era solo suo: tu non stavi bene con lui

Annuii, non potendo far altro che dargli ragione.

Anche lui sorrise vedendomi più serena -E poi -proseguì in tono più ironico -se ti dovessi mettere a dar fuoco alle case di tutte le mie ex, bruceresti mezza città -si pavoneggiò

-Spiritoso, tanto non ti credo! -replicai tirandogli una pacca

-In effetti forse non è mezza città.. forse è tutta

-Non riuscirai a farmi ingelosire -replicai incrociando le braccia -Non è una cosa che viene a comando

Lui sollevò le sopracciglia -Però quando viene è abbastanza distruttiva

Sbuffai -Tu lo sapevi già che non ero del tutto normale quando ti sei messo con me, quindi..

Lui rise, si avvicinò e, finalmente, mi abbracciò -Certo che lo sapevo. E mi piaci da impazzire così come sei

Poi si chinò sulla mia guancia, scoccandomi un bacio dolcissimo e trasmettendomi tutto il calore di cui avevo bisogno; era bellissimo stare fra le sue braccia, sentirlo vicino, sentirlo mio.

-Lasciati amare, Nina -sussurrò contro il mio orecchio

Strinsi forte le sue spalle, il torace pigiato contro il suo -Mirko..

-Mmh? -fece lui lasciandomi un altro bacio sulla tempia

-Apri tu? -domandai porgendogli le chiavi -oggi non mi riesce proprio

Lui sorrise e continuò a tenermi stretta con un braccio mentre con l'altro apriva -Avresti sempre potuto bruciare la porta per entrare

Gli tirai un'altra pacca, ma senza staccarmi da lui; entrò in casa camminando all'indietro e chinandosi sulle mie labbra.

-Così andiamo a sbattere -lo avvertii dopo il bacio, ma senza accennare a staccare le mie braccia da lui

-Fidati, conosco la strada a memoria -rispose baciandomi un'altra volta

Io non replicai e giungemmo in camera senza intoppi.

Facemmo l'amore con una dolcezza e una tenerezza che non credevo possibili; era come se non si volesse allontanare un solo attimo, come se volesse farmi sentire in ogni momento di essere lì con me, a proteggermi e amarmi mentre mi teneva fra le sue braccia. Stava uccidendo tutte le mie paure e i miei stupidi dubbi. Era davvero il ragazzo dei miei sogni.

-Amore, non tremare -mi sussurrò stringendomi di più a sé

No pensai semi-coscientemente con te accanto non tremerò mai.. perché ti amo, Mirko

E poi la mia mente fu totalmente inebriata dalla dolcezza mentre il suo corpo e il mio diventavano una cosa sola.









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Per prima cosa vi chiedo scusa perché mi rendo conto che la prima parte del capitolo è scritta un po' frettolosamente, ma mi premeva arrivare al dunque!

Nina ha dimostrato ancora una volta di non avere tutte le rotelle al posto giusto e Mirko l'ha amata ancora di più per questo, spazzando via tutti i suoi dubbi e le sue paure; a proposito, Giada è definitivamente uscita di scena per la vostra felicità =)

..E' passata una settimana dall'ultimo aggiornamento e vi chiedo scusa anche per questo, ma ultimamente sono un po' impegnata a fare tutto ciò che ho rimandato in questi tre mesi di puro ozio! XD

Spero di avervi strappato un sorriso con quell'incendio e magari anche qualche sospiro di dolcezza per le parole di Mirko :)

Un bacione grande a tutte voi!

  
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