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Autore: Nikaido    02/05/2006    7 recensioni
"E qui entri in gioco tu [...] l'unica incognita nel mio passato, l'unica certezza nel mio presente."
"Voglio poterti rincontrare un giorno e voglio poterlo fare ostentando di nuovo il mio nome. Voglio tornare a vivere nel mondo dei maghi. Voglio un'altra possibilità [...]. E voglio che tu non sprechi la tua di possibilità."
Salve a tutti questa è la mia prima vera long fic! Spero che vi possa piacere ^___^ le critiche sn molto gradite! a presto, Gin
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due colossi l’avevano strattonato malamente e senza remore lungo il corridoio buio fino all’ascensore. Avevano atteso pazientemente che il vecchio , sferragliante mezzo arrivasse al loro piano e avevano intimato ai presenti dentro di uscire senza fare repliche. Con le bacchette sfoderate seguivano indistintamente il movimento di ogni persona presente. Persino dentro l’ascensore da soli con il più giovane dei Malfoy non abbassavano la guardia. Si erano fermati al piano terra: l’atrio riluceva della consueta lucentezza e i camini vedevano il susseguirsi di partenze e arrivi di maghi e streghe di ogni genere. Quanta vitalità in un luogo tanto inappropriato… L’auror alla destra di Draco puntava la bacchetta in ogni direzione guardingo, mentre l’altro gliela teneva fastidiosamente piantata tra le costole… il messaggio era di facile interpretazione: “Qui comando io!” e in cuor suo Draco sorrise di scherno per l’insicurezza che quei due energumeni facevano trasparire da ogni loro più piccolo movimento.
Il trio si diresse ad un camino isolato e non usato da nessuno… evidentemente “esclusivo”. L’auror che si guardava in giro come se si aspettasse di veder comparire Voldemort in persona per reclamare il suo seguace si era avvicinato ad uno strano oggetto affisso alla parete di fianco al camino e vi aveva tracciato sopra una runa a lui sconosciuta: d’improvviso insolite fiamme nere si accesero nel camino. Sempre lo stesso auror si era apprestato a mettervi viede e appena si era trovato al centro delle fiamme era scomparso senza dover pronunciare la propria destinazione…
-Precauzione… la destinazione è preimpostata in modo che non ci siano cambiamenti di rotta…- il biondo avrebbe voluto rispondere a quel troglodita che aveva capito quella questione da circa mezz’ora, ma aveva saggiamente preferito taciere le proprie rimostranze data la situazione.
Avvilito e affranto si era appostato tra le gelide fiamme nere e un attimo dopo si trovava a viaggiare come al solito con la metropolvere, tranne per il fatto che non vedeva nessuna possibile uscita prima della prigione e già in quel frangente man mano che la sua meta si avvicinava sentiva lo spiacevole freddo appiccicoso assimilato ai dissennatori… la prospettiva di dover ricevere il “bacio” da una di quelle creature schifose gli era improvvisamente balenata davanti agli occhi e non era riuscito a reprimere un brivido di terrore lungo la spina dorsale…
In breve, troppo breve, tempo il biondo raggiunse la sua meta “agognata” e si ritrovò presto tirato fuori dal camino dalle mani del primo auror che si era avviato verso la prigione… eppure… eppure qualcosa non quadrava… non era ad Azkaban… sembrava piuttosto… sembrava un isolotto deserto sperduto in mezzo ad un mare nero e gelido come la morte… di nuovo, ma questa volta con qualche utilità in più della volta precedente, l’auror alle sue spalle prese la parola:
-Non ti stupire Malfoy… siamo in mezzo al Mare del Nord a metà strada dalla costa europea e Azkaban… non si può arrivare fino alla prigione per varie ragioni…-
-Tra cui il non controllo dei dissennatori, per caso?- l’aveva interrotto il biondo lasciando l’altro senza parole per un attimo…
-Questo non deve interessarti Malfoy!- quanto disprezzo nella pronuncia di quel cognome che da anni non sentiva più… rise amaro pensando a quanta gente trovava una sorta di stupido piacere nel pronunciare il suo cognome con quanto più odio e disgusto possibile, a prescindere dall’esponente del blasone che si trovavano davanti… era persino arrivato a domandarsi se non avessero indetto un concorso per trovare chi dicesse la parola “Malfoy” con quanto più disprezzo gli era possibile… scacciò quel pensiero anomalo e fuori luogo dalla sua mente per concentrarsi sull’infamia del destino che entro breve avrebbe preso una svolta decisiva e quanto mai spiacevole…
Improvvisamente si accorse di avere freddo e guardò i vestiti poco consoni alla situazione che stava vivendo… stupito constatò il fatto che il suo abito “elegante” era stato trasfigurato in una casacca grigiastra e un paio di pantaloni neri di lino grezzo assolutamente inadatto al tempo di quella latitudine.
-Ehi, ma… i miei vestiti…?- aveva domandato smarrito; il più aggressivo dei due aruror gli aveva ghignato in faccia schernendolo.
-Cos’è Malfoy?! Credevi di andare ad una sfilata? Stai andando a marcire ad Azkaban e quei vestiti sono più che adatti!- Draco era certo di aver sentito l’altro auror chiedere in un sibilo all’altro come mai li avesse GIA’ trasfigurati , ma il compagno si era limitato a guardare verso il biondo con odio profondo…
Ah.. certo ora è chiaro.. l’annesima vendetta per qualcosa che non ho commesso… sì.. mi sembra ragionevole e logico…
Prima di mettere piede su un’assale che galleggiava circa ad un metro dal pelo dell’acqua al biondo erano state aggiunde altre due catene pesanti: un paio ai piedi e poi una molto più lunga che passava attraverso due anelli appositi delle catene alle caviglie e ai polsi e si chiudevano inesorabilmente in un collare che gli era stato allacciato dopo poco senza il minimo riguardo… i suoi movimenti erano limitati al massimo e anche camminare gli provocava qualche fastidio… gli venne ordinato di sedersi sulle assi fluttuanti e così fece mentre i due guardiani prendevano due estremità di corda ben fissate alla strana imbarcazione per mantenere l’equilibrio… il viaggio fu insospettabilmente e sfortunatamente breve… brevissimo quasi e in pochi minuti la sinistra e agghiacciante figura della fortezza mai violata gli si parò all’orizzonte con spietata durezza…
Draco lo sapeva… sapeva che era per effetto dei dissennatori se sentiva tutta la speranza defluire da lui… sapeva che lo sconforto, la paura, il freddo e l’angoscia erano quasi tutti sentimenti provocati da quelle orride bestie putrescenti, ma non riusciva in alcun modo ad evitare che il freddo si insinuasse nella sua mente, che raggiungesse lembi di memoria sopiti da anni e li strattonasse con forza come a volerli riscuotere dalla polvere del tempo accumulatasi sopra per riportarli vividi più che mai nella sua mente…
I due auror iniziarono a sentire i suoi primi lamenti ben prima di attraccare alle coste dell’isolotto…
Appena arrivati alla costa i due lo spinsero malamente giù dall’imparcazione mentre un lieve mancamento per poco non faceva perdere l’equilibrio al biondo.. si avvicinarono cautamente agli orridi cancelli della prigione che continuavano a rimanere ostinatamente chiusi davanti a loro, eppure nemmeno questo riusciva a riaccendere una piccola scintilla di speranza in lui… non ci credeva, non ci voleva credere, si sarebbero aperti e l’avrebbero accolto festanti in quell’inferno da incubo.
Non si pentì mai come quella volta di avere ragione…
I due auror non lo accompagnarono oltre la soglia, ma due altrettanto “premurosi” dissennatori si presero la briga di scortarlo… man mano che i secondi passavano e quelle creature gli sibilavano e rantolavano intorno il giovane prese a sentirsi sempre peggio: aveva i sudori freddi sulle tempie, si sentiva debole e fragile e un orrido, feroce, incombente senso di nausea aveva preso il controllo di tutti i suoi sensi… attraversarono il cortile interno per raggiungere la costruzione vera e propria anch’essa annunciata ai “visitatori” da una cancellata. Una volta dentro il dissennatore che lo precedeva fece strada verso una porta che dava su delle scale che scendevano verso i sotterranei… una decina di gradini al massimo. Mentre Draco si sforzava di mettere a fuoco i gradini improvvisamente sentì il respiro mozzarglisi e il terreno svanire, subito dopo un’orrida sensazione di gelo, morte e dolore e poi male fisico… si rese conto di aver toccato un dissennatore ed essere rotolato malamente giù per le scale entro breve e il ricordo di quella orrida sensazione aveva scatenato in lui un conato di vomito spasmodico… il dissennatore che l’aveva preceduto e che l’aveva toccato fece strisciare fuori una mano putrida e deformata dal mantello logoro e prese a strattonare Draco per la catena del collo per farlo rialzare. Con non pochi sforzi il biondo si rimise in piedi addossato alla parete con il fiato corto e dolori addominali a spasmi. Si costrinse contro la propria volontà a seguire la creatura davanti ai suoi occhi offuscati e percorse il corridoio per poi risalire delle scale arrivando ad un livello lievemente più alto di quello da cui erano partiti nell’atrio. Subito sulla destra c’erano un paio di porte e dritto davanti a loro una serie di corridoi che si incrociavano e diramavano più e più volte. Venne trascinato nella porta più vicina verso un’altra rampa di scale, questa volta ben più lunga al termine della quale si delineava un’anticamera a quello che doveva essere il braccio della prgione dedicato ai Mangiamorte visto il disegno che riluceva verde smeraldo contro il legno scuro della porta che stavano per attraversare…
Draco alla vista di quel simbolo non potè evitarsi di tremare come un bambino colto in flagrante da un professore o un genitore…
La disperazione più nera e densa prese possesso di lui! Solo in quel momento e per la prima volta si rese conto di ciò che era considerato dal resto del mondo magico! D’improvviso non volle più saperne di oltrepassare quella porta e rantolò qualcosa che non riuscì a capire nemmeno lui stesso… il dissennatore continuava a tirarlo per quel “guinzaglio” ma il biondo cercava di opporre la maggior resistenza che riuscisse a fare nella condizione fisica in cui versava in quel momento… intravedeva i dissennatori spazientirsi e scattare irosi verso di lui… lo percepiva dall’aura che emanavano attorno ai loro corpi esanimi… ma Draco non voleva… osservava il secondo dissennatore premere con la mano bianca e nodosa contro la porta e spalancare la bocca dell’inferno!
Dentro al corridoio ben più ampio e buio c’erano decine e decine di celle chiuse da cui provenivano grida isteriche, risate, bestemmie e lamenti… quella visione era unita a lampi di ricordi che attraversavano la mente del giovane lasciandolo in sospeso tra verità e menzogna, tra realtà e ricordo ed accrescendo ai massimi livelli la sua paura… paura che molto velocemente si stava trasformando in terrore puro.
Il dissennatore si era stufato di tirare la catena a cui lui opponeva quello strenuo ostacolo e dopo esserglisi avvicinato gli aveva afferrato un polso con decisione ponendo fine ad ogni ostilità!
Il biondo a quel contatto avea urlato come ustionato e le gambe avevano ceduto mentre gli occhi gli si giravano in dietro e nella sua mente rivedeva e riprovava come vera la sensazione che gli aveva fatto la prima Cruciatus che avesse subito da suo padre… un attimo dopo riviveva una per una le umiliazioni, gli insulti e le percosse ricevute in tutta la sua vita… tutto! Ogni singolo momento di dolore gli si presentava chiaro e limpido davanti agli occhi mentre lui non riusciva a reprimere gemiti e urli soffocati… un dissennatore gli si avvicinò prendendogli la testa dai capelli e avvicinandola pericolosamente al punto in cui il mantello celava il volto sfigurato di quegli abomini e un filo argenteo e nebuloso passò dalla “bocca” del mostro a quella del giovane… per un attimo il Malfoy parve calmarsi per poi riprendere ad urlare sempre più forte, cercando di divincolarsi dalla presa ferrea di entrambi i carcerieri senza riuscirci. In pochi minuti ai gridi si erano sostituiti singhiozzi rotti e lacrime salate che scendevano implacabili lungo le sue guance: aveva appena rivisto come era morta sua madre…
I due aguzzini estasiati dal dolore che avevano inflitto all’ultimo arrivato lo trascinarono per le braccia fino alla sua cella, l’unica vuota, e lo lasciarono a terra esanime, ansante e solo.
Scosso da fortissimi tremiti il biondo si raggomitolò su se stesso rivivendo stralci di quell’orrido ricordo che gli era stato innestato nella memoria e che gli trasmetteva sensazioni non sue: lui non avrebbe mai gioito della morte di sua madre, non avrebbe provato un freddo e spietato calore alla vista dello spezzarsi della sua vita e non avrebbe provato una gioia feroce per lo scontro che si svolgeva attorno al vero possessore di quel ricordo… forse era la discordanza delle emozioni che straziava maggiormente l’animo di Draco piuttosto che la morte in sé di sua madre… in fin dei conti.. che fosse morta gli era fin troppo noto.
Sentì la porta del corridoio chiudersi e la sua mente meno “pinzata” in quella morsa di disperazione… esausto si trascinò contro le il muro adiacente alle sbarre della porta da cui era stato gettato e si mise a guardarsi intorno, confuso, disorientato e con lo sguardo annebbiato… nella cella di fronte a lui non scorgeva nessuno ed era anche silenziosa… poco lontano poteva sentire gli strilli isterici di alcune donne e le ingiurie di uomini di ogni età… alcune voci era riuscito a riconoscerle e tra quelle anche la “melodica” tonalità di isteria di sua Zia Bellatrix… la consapevolezza di trovarsi riunchiuso con le persone che più detestava e disprezzava spezzò per l’ultima volta il suo animo prima che crollasse in uno stato di semi-incoscienza in cui aleggiava sfocato il volto di Ginevra rigato dalle lacrime…
-Lasciate ogni speranza…voi… ch’entrate…- avessa sussurrato roco e flebile in un lamento che si era perso tra i vari strilli… nella cella di fronte un’ombra si era mossa flebilmente e una bassa e rasposa risata aveva dato la certezza della presenza di qualcuno lì davanti…
-Non c’è pericolo ragazzo…- aveva risposto la boce baritonale –non c’è mai stata speranza per noi…- Draco sentì l’altro ridacchiare di nuovo e suo malgrado non potè far altro che ridere con lui mentre fredde lacrime solcavano di nuovo le sue guance.

Ecco fatto… dio… è stato durissimo… spero vi piaccia… e non chiedetemelo.. non vi dirò chi è che parla a Draco!!! Uhao… come promesso ho aggiornato presto ^_^ ed ora ai ringraziamenti di voi fedelissimi che sto iniziando ad amare per le vostre recensioni che ogni volta mi riempiono di orgoglio e voglia di stupirvi sempre di più!! =))
ginny88: eccomi di nuovo qui carissima!!! E sta pur certa che non ti libererai di questa storia almeno per altri… mh… dieci capitoli eheheh ^^ cmq.. resti fra noi… >_> nemmeno a me dispiaceva pestare Blaise… ghghghgh un bacio Tommina!! ^_^
Ferefe84: questa inaspettata e quantomai gradita new-entry dei recensori!! Mi fa piacere che la storia ti piaccia.. .altrimenti non avrebbe senso continuarla ghghgh dunque… oh eccolo che arriva… *arriva un obelisco d’oro purissimo tempestato di pietre preziose* sai… gentile concessione di Malfoy… dice che a lui non serve più… lo usava come fermacarte.. >_> continua a recensire plz!!! ^^ ciau
Lilyth: piccola scema tu mi vizi e mi fai arrossire!! >///< e in ogni caso ho aggiornato alla velocità della luce… o quasi… >_> ghghgh parete!!
Lord Martiya: eccotiiiiiiiiii!! Dici che ho letto un manuale psico-patico? Possibile possibile… *asserisce con la testa* oppure è tutta farina della mia mente bacata ghghghgh cmq grazie ^^ spero che continui a piacerti a lungo ^^

  
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