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informations, wise words and essence of Dom snot
L'ultima
volta:
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo
e sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio
sorriso
vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa
c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».
-*-*-*-
La mia mente esplose per
lo shock. Bruscamente, un forte senso di déjà vu
mi travolse, buttandomi quasi
a terra. Come avevo potuto non notarlo?
Avevo visto
questa
visione. Perché non avevo fatto un collegamento? Ero
così concentrata sul fatto
che Dom fosse incinta che non avevo nemmeno notato che sembrava
ancora di
quest'età e che era
nel dormitorio.
Come avevo potuto essere
così stupida?
«Cosa?» chiesi
sconcertata.
«Incinta, Artemis. Sono incinta»
iniziò a piangere.
«Sei-sei sicura?» chiesi
incerta.
«Sì. Ho controllato cinque
volte, anche se l'ho fatto con la magia»
singhiozzò e si sedette sul letto.
«O mio dio» mormorai,
sedendomi e stringendola in un abbraccio «Come- L'ho visto,
Dom. L'ho
visto! Perché non ho- come ho potuto essere- Avrei
potuto...»
«Avresti potuto cosa?» Dom
si lasciò andare in una risata disperata
«Avvisarmi in anticipo? Sono incinta,
Missy, e non c'è niente che avresti potuto fare, Vista o non
Vista».
«O mio dio. Cosa hai
intenzione di fare, Dom?» chiesi.
Prese un respiro profondo
e si pulì le lacrime «Non lo so!»
gemette all'improvviso, buttando le braccia
intorno al mio collo, facendomi ghiacciare e assumere quella
così attraente
espressione da "cervo abbagliato dai fari" che mi viene quando sono
davanti
ad una persona angosciata «Non- non lo so. Ho tanta paura,
Missy, non so cosa
fare!»
«Shh, shhh» le massaggiai
la schiena a disagio (non sono brava con le persone che piangono.
Proprio per
niente) e lei singhiozzò nella mia maglietta.
Sapete, mi piaceva molto questa
maglietta, prima che acquistasse l'Essenza di Muco di Dom.
Pattumiera aspettami...
«Non lascerò mai
più
questa stanza!» singhiozzò istericamente
«MAI PIU'! Puoi portarmi il cibo qua
sopra e posso mangiare qui e fare i compiti qui e vivere qui per il
resto della
mia vita. Morirò qui! Potrei diventare un fantasma...
Dominique Weasley, lo
stupido fantasma dell'adolescente incinta di
Grifondo-o-o-oro!» strascicò
l'ultima parte, allungando la "o".
Beh, qualcuno
era
eccessivamente melodrammatico.
«Ha un bel suono» dissi
senza pensare. Feci immediatamente una smorfia alla mia crudele
mancanza di
tatto. Dom singhiozzò più forte.
«Scusa Dom» le battei
ancora sulla schiena.
«Verrò uccisa,
Artemis! I miei genitori mi ammazzeranno! Dovrei uccidermi direttamente
adesso
e farla finita!» si tirò i capelli.
«Dominique!» esclamai,
scrollandola per le spalle «Dom, sei incinta e allora?
Tesoro, non è la fine
del mondo. Non puoi startene chiusa in questa stanza perché
hai fatto un
errore! Devi affrontarlo. Non sei la prima adolescente a rimanere
incinta e,
per quanto riguarda i tuoi genitori, loro ti amano. Ti aiuteranno.
Potranno
essere arrabbiati all'inizio, ma sei loro figlia, Dom».
Singhiozzò «Ma cosa devo
fare?!» gemette ancora. Bene, non aveva ascoltato una parola
del mio fantastico
e meraviglioso discorso, vero?
Hmph. Perché mai mi
preoccupo?
«Dom» dissi dolcemente
«Andrà tutto bene. Lo prometto. Hai me, hai... il
ehm... il padre... del...» la
mia voce si affievolì «Porca puttana»
imprecai lievemente e Dom mi guardò con
occhi lucidi «E' mio fratello il padre, vero?»
Lei annuì, ancora con le
lacrime agli occhi. Io imprecai di nuovo. Beh, merda.
Questo non l'avevo
visto! Che senso ha essere una dannata Veggente se NON vedo niente di
importante?!
Odio la mia fortuna. Sarò
l'unica ragazza della storia il cui fratello gemello è
andato e ha messo
incinta la sua migliore amica a diciassette anni.
Ecco. E' ufficiale che il
karma voglia la mia raccapricciante e prematura morte. Lo sapevo.
KARMA, TI TENGO D'OCCHIO.
ASPETTA. SONO UNA VEGGENTE. CONOSCO IL TUO FUTURO.
Esatto,
karma. Abbi paura.
«Beh, questo non cambia
niente comunque» dovevo stare calma per Dom «Lui
sarà lì ad aiutarti, così come
tutta la tua famiglia... beh, sempre se prima non uccidano Apollo e,
ehm...»
la mia voce si
smorzò di nuovo
e Dom continuò a singhiozzare.
Visto? Questo è il motivo
perché non sono diventata Capitano di Quidditch! Non so fare
discorsi di
incoraggiamento! Non sono brava a far sentire meglio le persone.
«Non dirlo a nessuno!»
esalò Dom, afferrandomi la maglietta «Artemis, per
favore, non dirlo a
nessuno!»
«Non lo farò» la
tranquillizzai, staccandole le mani dal tessuto «Non lo
dirò a nessuno»
«Nemmeno ad Alex ed Ella,
ok?» chiese.
«Certo» annuii «Ma glielo
dovrai dire, prima o poi» soggiunsi.
«Lo... lo farò. Solo...
non oggi. Ho ancora bisogno di abituarmici»
abbassò lo sguardo sulle sue mani
tremanti.
«Va bene» la abbracciai di
nuovo «E io terrò gli occhi aperti per
te» mi toccai una tempia e lei mi fece
una mezza smorfia.
Misi via il tema e mi
infilai sotto le coperte così avrei potuto addormentarmi e
iniziare a guardare.
Ma Dom rimase seduta lì.
Ehm. Dovresti, sai, andartene
per farmi dormire.
«Ho-ho paura» sussurrò
Dom, guardandomi ad occhi spalancati «Ho così
tanta paura. Non sono
pronta per essere una mamma! E' terrificante!»
iniziò di nuovo a piangere.
«Dom» le misi un braccio
intorno alle spalle «Dominique, dolcezza, io sarò
accanto a te per tutto il
tempo e so che lo farà anche la tua famiglia. Sarai una
mamma fantastica».
«Dovrei tenere il
bambino?» chiese, così a bassa voce che non
l'avrei nemmeno sentita se non
avessi visto le sue labbra muoversi.
«Lo vuoi?» le chiesi
dolcemente.
Iniziò ad annuire piano,
poi più decisa «Sì» disse
«Lo voglio. Voglio questo bambino, Artemis» si
avvolse le braccia intorno al corpo e mi guardò di nuovo,
con la forza negli
occhi.
Calmati, ragazza. Non
sto per portartelo via.
«Ok, allora. Immagino che
sarò conosciuta come zia Artemis» le feci un gran
sorriso e questa volta
ottenni una smorfia completa.
«Posso... posso dormire
qui stanotte?» chiese con voce sottile «Ho
paura».
«Certo» le sorrisi e mi
abbracciò con gratitudine, prima di arrampicarsi sotto le
coperte.
Questo sarà un lungo
anno.
Quella
notte, le mie
visioni scorrevano dallo sfocato al distinto. Colsi un breve lampo di
Dom con
una grossa pancia, che rideva a qualcosa che aveva detto James, prima
che la
visione cambiasse in me e James che ci baciavamo sotto la luce della
luna, che
poi divenne Ella che ballava con Jason al suo matrimonio, Scorpius che
baciava
il collo di Rose, mentre erano seduti insieme vicino al lago, Al e Noah
seduti
sotto un albero, Lily con in braccio un bambino, Alex che singhiozzava
senza
freni, Fred che quasi si strappava i capelli, io che facevo una
pozione...
... cambiò e ricambiò
ancora, finché non colsi un lampo del volto pallido di
Apollo, mentre chiedeva
stralunato "Cosa?!»...
... mi vidi fare un esame.
Mitico! Ora so tutte le risposte!
Oh no. Stavo per avere una
visione più lunga.
«Ehi,
Artemis».
Alzai lo sguardo e mi
trovai davanti James. Il mio stomaco tremò
«Ehi» sorrisi.
«Vuoi... venire a fare
un giro con me?» mi chiese.
«Certo. Tanto ho
finito» ficcai la pergamena in borsa e mi alzai.
«Allora...» cominciai,
mentre passeggiavamo lungo il lago.
«Ok, lo dico senza tanti
giri di parole...» prese un bel respiro «Mi piaci
davvero tanto, Artemis» mi
guardò e il mio cuore iniziò a battere
più veloce,
«Davvero?»
sorrisi e
lui sembrò leggermente meno nervoso.
«Tanto» rilasciò il
respiro.
«Bene, anche tu» dissi
timidamente. Un sorriso enorme gli spuntò sul viso e io
rimasi a fissarlo.
Era... raggiante.
Prima che lo sapessi,
le mie labbra erano sulle sue e finalmente ci stavamo scambiando il
nostro
primo bacio.
I
miei occhi si
spalancarono e io feci un gran sorriso. Indovinate un po'? Questa
visione...
era offuscata.
Non tanto indistinta quanto quella di Alex o di Fred, ma
abbastanza offuscata. Non indistinta quanto il futuro di Dom adesso, ma
un po'
più offuscata di ScoRose. Anche se può essere per
il fatto che ScoRose sta
diventando sempre più distinta ogni giorno che passa.
Ma, sfortunatamente, avevo
potuto vedere ancora bene tutto, quindi immagino che dovrò
continuare a
provarci. Almeno sto facendo progressi! SIIIIIIIIIIIIIII!!
Artemis Potter?
Sì,
certo. Non succederà, baby!
Almeno non finché avrò
qualcosa da dire al riguardo.
Alle
sei e mezza precise
del mattino, Dom strisciò fuori dal mio letto e
andò in bagno. La seguii e la
trovai intenta a vomitare nel gabinetto.
«Urgh...» gemette «Lo
odio».
«Nausea mattutina» la
informai, tenendole i capelli e massaggiandole la schiena mentre
vomitava di
nuovo «E' completamente normale».
«Continuo ad odiarlo» si
tirò su e si sciacquò la bocca.
«Penso che non piaccia a nessuno»
ridacchiai, accostandomi a lei mentre si lavava i denti.
«Artemis?» sputò il
dentifricio e mi guardò «Hai visto
qualcosa?»
«Per niente» sospirai «Ho
intravisto la faccia di Apollo che chiedeva "Cosa?" tutta pallida
eccetera, ma non era quello».
«Sei uno schifo» notò
guardandomi.
«Cavolo, Dom, non
lusingarmi troppo. Hai appena fatto aumentare a dismisura il mio
ego» risposi
sarcasticamente.
Lei sorrise «Sai cosa
voglio dire. Non hai dormito molto, vero?»
«No» sospirai rassegnata
«Ogni volta che chiudo gli occhi, ho un'altra visione.
Probabilmente avrò
dormito tre ore».
«Il mio futuro è ancora
offuscato?» chiese impaurita.
«Molto» ammisi, non
volendo mentire «Come ti senti?»
«Ho un po' di nausea, ma
non troppa» scrollò le spalle.
«No» dissi «Intendo "
Come ti senti per la storia della gravidanza"?»
«Ho... l'ho accettata»
disse cautamente.
«E'... una buona cosa,
credo» risposi.
«Sono ancora terrorizzata,
ma non così tanto, sai? Mi sento più tranquilla,
con più controllo su me
stessa. So che terrò il bambino e per questo inizio a
pensare in maniera più
chiara» Era sicura.
In quel momento ero così
fiera di lei che sarei potuta scoppiare a piangere dalla gioia.
... anche se sarebbe stato
davvero
orripilante.
Comunque.
«Wow» dissi impressionata
«Apollo non ti ha solo messa incinta; ti ha anche messo del
sale in zucca».
«Taci!» ridacchiò,
schiaffeggiandomi sul braccio.
«Allora, cosa hai
intenzione di fare?» le chiesi una volta finito di ridere.
Il sorriso le scomparve
dal volto «Non lo so... immagino che dovrò
dirglielo, no?»
«Sì, dovresti» dissi.
«E se...?» cominciò lei.
«Dominique» dissi
fermamente «Pensare agli "E se" non ti porterà da
nessuna parte nella
vita».
«Hai ragione» sospirò
«Però ho paura» mi guardò con
spaventati occhi azzurri. Sembrava così
innocente, mentre mi guardava con quei grandi occhi color del cielo in
mezzo al
volto da bambola. Non riuscivo a credere che fosse incinta.
«Hai paura di mio
fratello?» sorrisi «Non dovresti. Non è
così spaventoso».
«Lo so» sorrise «E' un
ragazzo magnifico
da scop-».
«OK!» la interruppi ad
alta voce e lei ghignò. Sì, rovina quel commento
innocente «Non voglio
saperlo!»
ARGH! FA MALE!
Penso di aver appena perso
notti intere di sonno.
Sono segnata per il resto
della mia esistenza.
«Tutto quello che ho
intenzione di dire è che tuo fratello ha il corpo più
magnifico che
abbia mai visto» sospirò fissando il vuoto
«Ha dei muscoli perfettamente
modellati e il suo-»
O per la madre di Merlino,
mi sta raccontando del... coso di mio
fratello gemello.
Per favore, qualcuno mi
tiri qualcosa in testa.
O al limite mi dia una
nuova migliore amica. Preferibilmente una a cui non
piace discutere di
certe immenzionabili parti del corpo dei membri della mia famiglia,
come ad
esempio il mio fratello gemello.
...dannazione, questo
limita davvero
le possibilità.
Perché, perché mio
fratello deve essere così dannatamente attraente?! Avrei
potuto avere un
fratello orribile che non avrebbe voluto nessuno, ma nooo. Doveva per
forza
assomigliare ad una specie di FOTTUTO DIO GRECO.
Ancora una volta, grazie
dei. Ve ne devo una!
«LALALALALALALALALALALALALA!!!»
mi coprii le orecchie e inizai a cantare disperatamente a squarciagola
«NON STO
ASCOLTANDO, LALALALALALALALALALALA!!!»
«Ok, ho finito!» mi scostò
le mani dalle orecchie e io la fulminai.
«Non spaventarmi mai più
con quel tipo di informazione» rabbrividii un paio di volte.
Rise «Riesci sempre a
farmi ridere, anche quando sono completamente terrorizzata».
Sorrisi «Lieta di essere
al tuo servizio».
Sospirò.
«Quando hai intenzione di
dirglielo?» le chiesi di nuovo. Deve smetterla di evitare il
problema.
«Non oggi» disse,
pregandomi con gli occhi «Non oggi, per favore Missy. Glielo
dirò domani».
«Bene, per oggi la scampi,
ma domani devi dirglielo, ok?» dissi duramente.
Annuì «Lo farò. Prometto».
«E gli altri?» chiesi dopo
un po' di silenzio.
Fece un bel respiro «Lo
dirò ad Alex ed Ella stasera. E anche a Rose... e Lily.
James lo scoprirà
domani, credo, così Al... e i miei genitori... glielo
dirò presto» guardò fuori
dalla finestra e si morse il labbro.
«Quanto presto?» la
pressai.
«Presto» deglutì.
«Dovrai anche andare da
Madama Chips» le ricordai.
«Sì» annuì «Ma sono
solo... di due mesi, circa».
«Devi andarci lo stesso».
«Sì, sì, lo farò»
roteò
gli occhi «Ora andiamo, prepariamoci per le
lezioni».
«Sissignora» le sorrisi ed
uscii dal bagno per cercare i vestiti.
Scendemmo
a colazione
presto, essendoci svegliate un'ora prima del solito. C'erano solo un
paio di
persone sedute al tavolo. Fui sorpresa dal vedere James e Apollo
già a
mangiare, James stava leggendo la Gazzetta del Profeta mentre masticava
un
toast. Apollo stava leggendo una lettera.
«Lettera da casa?» chiesi,
sedendomi vicino a lui. Dom si sedette al mio fianco. La faccia di
James spuntò
da sopra il giornale e ci sorrise. Io lo ignorai e Dom lo
salutò con una mano.
«Ehi» Apollo ci sorrise,
nonostante ci fosse qualcosa di strano nel suo sorriso
«Sì, è una lettera di
papà. E' per te... sui valori in borsa» disse
l'ultima parte a bassa voce.
«Ovvio» digrignai,
strappandogli la lettera di mano. Diedi un morso al suo toast (dopo
averglielo
rubato. Provò - e fallì- a rubarmelo di nuovo)
mentre leggevo la lettera. «C'è
una sola frase sulla scuola in questa lettera? No. Gli importa almeno
di
chiederci come stiamo? No. Per quello che ne può sapere lui
potremo essere
morti! Ma gli importa un accidente dei suoi figli? NO»
inveii, strappando la
lettera in mille pezzi e incenerendoli con un colpo di bacchetta.
Provai uno
strano senso di soddisfazione, guardando i pezzi bruciare.
«Artemis...» cominciò
Apollo, appoggiando una mano sul mio braccio in segno di conforto. Mi
alzai scostandolo.
«Vado a lezione» dissi
meccanicamente. Mi girai e marciai fuori dalla Sala Grande. Visto che
non avevo
nessun posto dove andare, andai in classe. Ero talmente in anticipo che
non
c'era nemmeno il professore. Mi sedetti a terra con la schiena
appoggiata al
muro e guardai fuori dalla finestra.
Fin dalla prima visione
che ci fece guadagnare milioni di Galeoni, mio padre era diventato
ossessionato
dal denaro. Era una persona avara e misera e tutto quello che gli
interessava
era guadagnare più soldi.
Mio padre a Scrooge gli
faceva un baffo. Tutto quello che doveva fare era iniziare a odiare il
Natale e
dire cose ridicole come "Eh via! Sciocchezze!" a intervalli casuali e
sarebbe stato ufficialmente Scroogizzato.
Smise di interessarsi a me
e Apollo - le uniche volte in cui mi parlava era quando mi chiedeva
della
borsa. Non parlava per niente con Apollo. Mia madre non lo aveva
più affianco.
Erano ancora sposati, ma più per convenienza che per altro.
Avevano smesso di
amarsi. Mia madre ci amava ancora, ma era una donna impegnata e a volte
tendeva
a non inserirci nella lista delle cose importanti. Quindi Apollo era
tecnicamente l'unica famiglia che avevo davvero.
Anche adesso, rimpiango
molto di aver detto a mio padre di quella visione. A volte mi chiedo
come
sarebbe la mia vita se non gliel'avessi detto. Prima di tutto avrei una
vera
famiglia, non un padre a cui non importa nulla di me e una madre che a
volte mi
dimentica. Ma non sarei così vicina ad Apollo e sicuramente
non vivremmo la
vita confortabile di ora.
Il destino è divertente.
Un solo puntino aggiunto all'equilibrio perfetto può
cambiare tutto... a volte
per il meglio, ma altre volte per il peggio.
Sto facendo un errore a
cercare di cambiarlo? Giocherellai con il medaglione, un regalo di
Apollo (con
una foto di noi due che ridiamo abbracciati... era il nostro undicesimo
compleanno e Apollo aveva appena fatto una battuta divertente che ci
aveva
fatto scoppiare a ridere come delle iene), persa nei miei pensieri.
«Artemis?»
Alzai lo sguardo e lo
posai su James, lì in piedi con le mani in tasca e l'aria
leggermente
imbarazzata.
Mmh... che diavolo ci
faceva lì?
«Stai bene?» chiese
esitante.
«Sto bene» disse
brevemente.
Si sedette accanto a me e
allungò una mano per prendermi il medaglione
«Cos'è?»
«Un medaglione» mormorai.
Me lo tolsi e glielo porsi. Lui lo aprì e sorrise alla foto
all'interno. Lo
guardai mentre il sorriso gli faceva brillare gli occhi e spuntare le
fossette.
Non si può negarlo. Questo
ragazzo è STUPENDO. Ricordatemi perché non voglio
sposarlo?
Oh giusto. E' pazzo. E
incredibilmente insopportabile. E non mi piace particolarmente.
«E' bello» disse
porgendomelo. Me lo rimisi intorno al collo e ripresi a guardare fuori
dalla
finestra.
«Pol è l'unico che ti ama
davvero nella tua famiglia, vero?» chiese piano alla fine. La
sua voce era...
gentile e tenera e dolce. Mi sembrava che quello fosse un James
completamente
diverso da quello che conoscevo.
«Sì» sospirai dopo un
breve silenzio «Tutto quello che interessa a mio padre
è il denaro e mia madre
tende a dimenticarsi di noi».
«Mi dispiace».
«Non è colpa tua» E' mia.
«Non è nemmeno tua» disse
guardando il mio profilo. Io decisi di non rispondere.
«Ogni famiglia ha i suoi
difetti... nessuno può avere una vita perfetta»
continuò.
«Tu ce l'hai» dissi guardandolo
«Hai una famiglia perfetta, una vita perfetta... ce l'hai
fatta, James, non si
può negare».
«Non è vero» rise
scuotendo la testa «Nemmeno alla lontana. Può
sembrare così da fuori, ma non è
vero».
«Tuo padre è Harry
Potter» continuavo a
sostenere la mia opinione.
«Allora? Non è una specie
di supereroe, sai. E' solo mio padre - è un po' un cretino,
indossa quegli
occhiali ridicoli e a volte ha problemi a controllare la rabbia. Tende
ad
essere davvero sarcastico quando è incazzato. Mia mamma - si
infuoca da far
invidia a migliaia di soli, strilla come una banshee e anche lei
è un po' una
cretina. Possono sembrare perfetti, ma non lo sono».
«Almeno si interessano a
te» dissi amaramente.
«Sì... ma... senti, quello
che sto cercando di dirti è che nessuno ha esattamente
quello che vuole. A
volte la vita non è perfetta, ma per restare felice devi
guardare le cose che
sono perfette invece di quelle che non lo sono. La vita sarà
schifosa, ma se ti
concentri sulle cose che non sono schifose, improvvisamente non sembra
più così
orribile» finì, continuando a parlare con voce
dolce, gentile e vellutata.
Wow. Questo ragazzo è
profondo.
Questo fa sembrare il mio fantastico
consiglio sulla vita una specie di scherzo.
Ma NON è uno SCHERZO, ok?
Era saggio. Non prendetemi in giro. Conosco il vostro futuro.
Chi lo immaginava? Aveva
davvero qualcosa tra le orecchie oltre ad un buco nero. Ero
impressionata.
Davvero. Ero impressionata.
«Hai ragione» dissi alla
fine «Parte della mia vita fa schifo, ma ho lo stesso delle
cose abbastanza
fantastiche».
«Certo che ce le hai»
sorrise.
«Grazie James» ricambiai
il sorriso «Mi ha davvero aiutato. In realtà sei
abbastanza saggio, lo sai?»
«Shh» disse guardandosi
attorno «Non dirlo a nessuno».
Risi, guardando di nuovo
fuori dalla finestra.
In realtà non è tanto
male. E' abbastanza dolce, sapete?
Oh no. No, Artemis. NON
puoi innamorarti di lui. Non è permesso.
Capito? VIETATO. NON.
PERMESSO.
Quindi non pensarci
nemmeno per un secondo. Lui. Non. Ti. Piace.
Fattelo entrare in testa.
STAMPATELO BENE IN TESTA.
Bene.
AAAAAAAAAAAHHHHHIIIIIIIIIII.
Non riuscivo a sentirmi le
gambe. Non riuscivo a sentirmi le braccia. Non riuscivo a sentirmi il
cervello.
Quello era stato
l'allenamento assolutamente più brutale che avevamo mai
fatto.
Avrei UCCISO Potter.
Già, tutti quei pensieri
"dolci e magnifici" su di lui? COMPLETAMENTE CANCELLATI. Come avrei
mai potuto innamorarmi di uno psicopatico? Non ero così
stupida.
Caddi
dalla scopa a quasi
un metro da terra e atterrai a faccia in giù nell'erba. Non
avevo l'energia per
girarmi, così rimasi lì, a respirare l'odore
fresco dell'erba.
«Missy? Vieni?» mi chiese
la voce stanca di Scorpius da qualche parte sopra di me.
«Non adesso» provai a
dire. Venne fuori così: «Mmh aggghmm»
E già. Sono un genio in
tutto quello che riguarda la lingua inglese. Inchinatevi tutti davanti
alla mia
magnifica abilità oratoria.
CONOSCO IL VOSTRO FUTURO.
FATELO SUBITO.
«Ok» disse insicuro «Hai
bisogno di aiuto per alzarti?»
«Nmhp».
«Sei sicura?»
«Shhs»
«Va bene. Ci vediamo
dopo».
«Mmh».
Sentii i suoi passi
allontanarsi e respirai di nuovo l'erba, finalmente rilassata. Mi stavo
ancora
riposando quando all'improvviso il terreno scomparve da sotto di me. I
miei
occhi si spalancarono per la sorpresa e la prima cosa che vidi fu la
faccia di
Potter, che mi sorrideva dall'alto. Capii che mi aveva preso in braccio
e stava
camminando verso la scuola tenendomi tra le braccia.
Senza avermi chiesto il
permesso.
Oh no, te lo puoi
scordare.
«Mettimi giù» ordinai con
voce debole, chiudendo di nuovo gli occhi.
«Hai una faccia orribile»
disse invece lui.
«Accidenti, grazie»
sarcasmo pesante. Appena guastato dalla debolezza della mia voce.
«No, davvero, sembri mezza
morta».
«Ma no» aprii un occhio
per fulminarlo «Dopo quell'allenamento brutale, sono
praticamente mezza
morta. Dimmi, Potter, quando hai deciso di uccidere i tuoi compagni di
squadra?»
«Non voglio uccidervi!»
disse cercando di difendersi.
«E io che stavo per
cascarci» dissi «Avrei detto che stavi tentando di
ucciderci. Sai, avere una
squadra esausta e mezza morta non ti aiuterà a
vincere».
«Hai ragione» disse alla
fine, camminando a passo svelto lungo il corridoio della Signora
Grassa. Ero
davvero così leggera? Non stava nemmeno respirando
pesantemente.
«Questo significa che
l'allenamento di domani è cancellato?» non
riuscivo quasi a credere alla mia
fortuna.
«Sì» scrollò le spalle e
io andai su e giù «Torneremo a tre allenamenti
alla settimana. Credo di essere
diventato un po' psicotico su questa cosa...»
Wow. Era stato facile.
«Un po'?» alzai un
sopracciglio.
«Ok, un bel po'» si
corresse sorridendo «Ehi, sono sorpreso che non mi hai ancora
urlato contro o
picchiato».
«Per cosa?»
«Per portarti in braccio
senza permesso» ghignò.
«Sono troppo stanca,
troppo dolorante e non sarei stata comunque in grado di camminare da
sola»
sbadigliai «Questa è un'alternativa leggermente
migliore che restare sdraiata a
faccia in giù sull'erba per tutta la notte».
«Solo leggermente?» fece
finta di essersela presa.
«Molto
leggermente.
E questo non significa che puoi toccarmi senza permesso».
Ridacchiò, le vibrazioni
dal suo petto arrivavano al mio corpo. Mi resi conto che aveva una
risata
carina... era un po' contagiosa. Dovetti fare del mio meglio per non
ridere
insieme a lui.
Devo. Resistere. Alla.
Risata. Terribilmente. Contagiosa.
ARGH! RESISTI, DANNAZIONE!
RESISTI!
Cucciolo
morto, cucciolo
morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto,
CUCCIOLO
MORTO!
Aah. Ero triste. Molto
meglio.
Mi appoggiò con attenzione
sul divano, sdraiandomi in modo che fossi comoda. Mentre mi metteva
giù, il suo
volto rimase sospeso a pochi centimetri dal mio. Anche dopo che ero al
sicuro
sul divano, non si mosse. Il suo respiro caldo soffiò sul
mio viso e i suoi
occhi dorati si fissarono nei miei argentati con così tanta
intensità da farmi
battere forte il cuore. Si chinò un po' di più e
io ghiacciai.
Oh, cazzo.
Cosa dovevo fare?
Così feci quello che ogni
ragazza che voleva evitare di venire baciata da un ragazzo che NON le
piace
assolutamente fa. Rotolai giù dal divano, atterrando sul
sedere con un rumore
sordo.
Mi tirai su in piedi di
fretta, ignorando il dolore che sentivo alle gambe, guardando ovunque
tranne
che nei suoi confusi occhi dorati.
«Beh, devo andare, ci
vediamo domani, ciao!» mi precipitai su per le scale,
lamentandomi ad ogni
gradino.
Phew. Per un pelo. Dovevo
assicurarmi di non ritrovarmi MAI PIù così vicina
a quel ragazzo. Avrei potuto
fare qualcosa di cui mi sarei pentita.
Non mi ero impegnata molto
in tutta quella cosa dell'evitarlo. Gli stavo parlando troppo e non era
un
BENE. Dovevo evitarlo. Se volevo cambiare il futuro, dovevo
farlo.
Ma quello era il
problema... non sapevo se volevo cambiare il futuro. Cioè,
lo volevo, ma ero un
po' confusa in quel momento.
Urgh, evitalo e basta,
Artemis. Eviterai la confusione. Evitalo e basta.
Mi decisi, uscendo dalla
doccia e infilandomi il pigiama rovinato (pantaloncini troppo corti e
canottiera bucata). In quel momento mi ricordai che Dom doveva
annunciare la
sua gravidanza a Ella ed Alex.
Dio, sono un'orribile
migliore amica! Non ci avevo più pensato.
Ecco. Basta pensare a
James. Lo sbatto fuori dalla mia testa. Devo solo concentrarmi su Dom
adesso.
Ecco. Solo Dom.
Anticipazioni:
«Apollo»
disse Dom con
voce sottile «Ho fatto sesso con Apollo».
«Già» rabbrividii
«Lui».
«Sei-sei andata a letto
con il fratello gemello della tua migliore amica?» chiese
Alex, orripilata e
impressionata allo stesso tempo.
«Sì» disse con la
stessa voce sottile.
Note:
Non ho molto da dire,
tranne che chiedervi scusa se è da mesi e mesi e mesi che
non ho postato più
capitoli. E’ un periodo un po’ particolare, questo:
non ho voglia di fare
niente (né scrivere, né tradurre) e farsi venire
la voglia è sempre difficile.
Fortunatamente
sono stata
riscossa da Giorgia (Cinquemmezzo) quando mi ha chiesto se poteva
collaborare
con le traduzioni e sono tornata un po’ in carreggiata,
quindi ne approfitto
per ringraziarla di cuore! Sia per avermi dato uno scrollone, sia per
aver
controllato la traduzione di questo capitolo!
Non
ci sono note di
traduzione, perché è tutto tradotto alla lettera,
quindi vi dico solo che non
dovrete aspettare molto per il prossimo, visto che è
già tradotto, così come
buona parte del sesto capitolo; inoltre la storia in inglese
è quasi giunta al
termine e sta prendendo una piega interessante!
Vi
lascio, al prossimo
capitolo! Fateci sapere cosa ne pensate!