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Autore: _Yomi    02/09/2011    2 recensioni
- Ragazzi, ho un piccolo problema -.
Al diavolo del problema, avevano pensato tutti. Erano le due di pomeriggio, nel pieno del mese di Luglio, in Nevada. Ed erano schiacciati tutti e sei in una soffitta che faceva invidia alla casetta di Heidi.
Chi imprecava, chi sbuffava, chi era disteso contro il pavimento quasi in preda ad un soffocamento da caldo.
E c’era un piccolo problema. }
One shot sui vecchi protagonisti e su una presunta generazione futura.
Presenza incontrollata di OC, ma solo a scapito di far ridere e di dare un continuo originale alla storia (anche perché così particolarmente Original non sono) ~
Io ci provo, siate clementi ~
(Il titolo è solamente ispirato alla canzone dei Coldplay)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perdonatemi, è un’autentica cretinata.

Veramente.

E’ tardi e io non ragiono più, con l’imminente avvento della scuola.

Potete tranquillamente lapidarmi a fine capitolo, quando avrete capito quale cretinata è uscita dalla mia tastiera!

 

 

 

 

 

 

 

 

#5 Momento sbagliato.

Dopo l’angusta punizione che Amanda era stata costretta, suo malgrado, a seguire - dopo quello scherzo di dubbio gusto - era prontamente arrivata in casa Star con un’allegria tutt’altro che comprensibile per una ragazzina costretta per tre settimane a ordinare simmetricamente tutta la villa.

Più che arrivare, in casa Star, era meglio sottolineare che aveva allegramente irrotto nella loro vita quotidiana alle tre di pomeriggio, senza il permesso di nessuno e senza l’invito di nessuno : difatti ,come volevasi dimostrare, aveva beccato il momento migliore per coinvolgere tutta l’allegra combriccola (tra cui gli inquilini di sopra, molto familiarmente chiamati il signor Evans, la strega Albarn, e Ryan) in qualche un gioco pomeridiano.

Per sua sfortuna - entrando nella dimora del duo della Lama Oscura - non si era “accorta” che Black*Star era momentaneamente in casa - a discapito della famiglia e di tutti gli inquilini del palazzo - e per lo più senza la moglie.

Questo non comportava solamente la distruzione dell’intero condominio, ma anche un elevato innalzamento di decibel in tutta Death City.

Anche Nadeshiko era fondamentalmente presente, ma non aveva degnato Amanda nemmeno di uno sguardo.

L’aveva sentita entrare dalla porta - nonostante il continuo brusio a cui doveva sottostare - con i suoi stivaletti rumorosi e la sua gonnellina frusciante e , senza neanche voltarsi l’aveva salutata e aveva farfugliato qualcosa, prima di urlare contro Haruhi con lo stesso volume che solitamente usava il padre.

Amanda, concentrandosi bene, era anche riuscita ad intrattenere un discorso con lei, altalenato da urli e litigi madornali delle donne della razza Star.

Da quanto aveva potuto comprendere in quel campo di battaglia, Nadeshiko le aveva consigliato di sedersi, perché, aveva esalato : “ qui la faccenda va per le lunghe”.

Di fatti, appena l’amica aveva visto la ragazza dai capelli celesti rincorrere la sua sorellina in lungo e in largo per la stanza -intimandogli maledizioni e armandosi di un oggetto da lei non ancora identificato - si era accomodata placidamente sul divano alternando le urla della sua amica a qualche schiamazzo egocentrico del signor Star.

Dopo esattamente quaranta minuti di tortura poteva confermare di aver assistito contemporaneamente a:

una lotta armata tra sorelle;

a una partita di baseball in televisione;

a qualche prodezza di Black* Star che ormai aveva deciso di sfasciare il pavimento;

ai libri volanti di Maka - arrivata dopo un quarto d’ora - impregnati della stessa isterismo mestruale della padrona;

alle urla di dolore di tutti i presenti;

alle preghiere di Ryan e di Soul che ancora avevano voglia di vivere;

 

Esaminando la questione in un modo ragionevole, seduta lì su quel minuscolo divano e battendo rumorosamente il piedino sul parquet, era arrivata alla conclusione che era meglio tornare a casa ed assistere agli attacchi isterici di suo padre che rimanere un altro secondo in quel mercato contadino.

 

 

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Non nego che ci saranno errori madornali, causati dall’ora tarda e dallo stress di ritorno alla civiltà.

Scusate anche se non mi dilungo troppo, ma ho veramente sonno.

Inoltre credo che per qualche tempo allenterò le pubblicazioni, causa scuola, il Romics ( Chibi Tantei può capire benissimo lo stress) , ed eventuali impegni ed eventuali pigrizie.

Vi prego però, recensite, anche se con esiti negativi!

 

_kagura_kaze_

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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