Sono tornata!
Scusate il ritardo.. in questi giorni ho terminato la
stesura di questa ficcy, datemi ancora qualche giorno e la posto tutta...
Sono così
contenta d’essere arrivata in fondo...
Ma voi dovrete aspettare ancora un po’...
Intanto
leggete questo capitolo (sono stata buona, è pure più lungo degli altri!)
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No More Tears Under This Sky
-terzo capitolo-
Non fu
difficile per l’Ordine avere la meglio su quel che
rimaneva dell’esercito di Voldemort, dopo aver eliminato la loro guida.
I più si
arresero e si consegnarono per essere portati in prigione, gli altri si
dispersero.
Era finita.
Sui volti,
stanchi e sporchi, dove evidenti erano i segni della battaglia, ormai solo sorrisi...
Le perdite,
che avevano decimato i Mangiamorte, erano state dall’altra
parte esigue, i nostri avevano dimostrato tutto il loro valore.
Tutti
lasciavano lentamente il luogo dove si era combattuto.
Non c’era più
niente da fare lì, per ora.
Sarebbe
arrivato il momento di risistemare tutto, di tirare a lucido quel posto
affinché Hogwarts riacquistasse l’antico splendore, ma non adesso, non oggi.
Oggi, tutti coloro che avevano vissuto per settimane nella paura avevano il diritto di riposare, tutti quelli
che avevano dovuto guardarsi continuamente le spalle, la possibilità di tirare
un sospiro di sollievo, coloro che avevano combattuto incessantemente per la
libertà
Il diritto e
la gioia di festeggiare la vittoria.
Tutto il resto
poteva aspettare.
Anche Hogwarts.
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“Harry,vieni?”
“Sì... solo un
momento, andate pure avanti.. io... c’è un’ultima cosa
che devo fare.”
Aspettò che
tutti se ne fossero andati, poi s’incamminò verso il lago.
Rifletteva
sugli ultimi avvenimenti;
Nessuno
dell’Ordine aveva visto la luce azzurra, dicevano che
Harry aveva approfittato semplicemente di un attimo di indecisione di
Voldemort, che non c’era stato nessun raggio, ma lui era certo di non averlo
immaginato... o no?
Non era più
sicuro di niente,ci avrebbe pensato in un altro
momento, quando fosse stato più lucido.
Camminò fino
alla tomba di Silente e si accorse che qualcuno l’aveva preceduto.
Se prima si era chiesto dove fosse, ora
aveva la risposta davanti agli occhi.
Stava lì,
seduto sull’erba, la schiena appoggiata al marmo bianco e gli occhi chiusi.
Gli sembrava
che fosse ferito.
Che assurdità,
pensò... ma se non aveva nemmeno combattuto!
Eppure...
Per tutto il
tempo in cui aveva sognato di vendicare la morte di Silente, aveva immaginato
di confrontarsi con un avversario sleale e senza scrupoli..
e adesso, il fatto che apparisse così.. vulnerabile, apparentemente senza
alcuna intenzione di difendersi, lo rendeva furioso.
“Avanti, che
aspetti?” disse infine Severus.
Alludeva certo
alla bacchetta che Harry aveva alzato istintivamente quando
si era accorto della sua presenza.
Aveva capito
subito che era lui, non aveva nemmeno dovuto aprire gli occhi, era certo che
sarebbe venuto.
Lo stava
aspettando.
Sapeva che
anche Harry avrebbe sentito il bisogno di recarsi in quel
posto prima di andarsene, proprio come lo aveva sentito lui...
E tutto ciò
che era riuscito a dire era stato di non esitare a farlo
fuori.
Non aveva
aggiunto altro.
Bel lavoro,
davvero.
Tuttavia, anche avesse voluto parlare, il suo
cervello in quel momento non gli era di nessun aiuto, sembrava quasi avesse
disertato.
Capiva che
quello era il momento giusto, quello di cui parlava Silente, il momento in cui
Harry avrebbe giudicato con gli occhi del cuore e non della ragione, capiva che
lo avrebbe ascoltato e chissà... forse avrebbe capito.
Ma non trovava le parole giuste.
Qualsiasi cosa
gli venisse in mente a riguardo gli sembrava vana e
superflua.
In fin dei
conti, era importante che lo sapesse?
Non sarebbe
servito a riportare indietro Silente...
Forse non era
necessario dirglielo, quello che contava era che fosse riuscito ad arrivare
dove era arrivato, a fare quello che aveva fatto,
nient’altro... non era così?
“Non era quello
che aspettavi di fare? Si può sapere perché non lo fai allora?”, fu quello che invece disse.
Era vero.
Non aspettava
altro da quella notte sulla torre...
Da allora, il
suo cuore chiedeva solo una cosa: vendetta.
A lungo
l’aveva desiderata, ma adesso che ne aveva la
possibilità, non si sentiva come aveva immaginato di sentirsi.
Sembrava tutto
così inutile, ora...
Non poteva
ucciderlo...
Restò fermo,
immobile, la bacchetta ancora a mezz’aria.
Ma non poteva nemmeno lasciarlo andare,
era sempre l’assassino di Silente.
All’improvviso si
alzò il vento, avvolgendoli silenzioso.
Era un vento
leggero, dolce... Severus teneva ancora gli occhi chiusi e si lasciava
accarezzare da esso.
Pure Harry
sentiva il bisogno di chiudere gli occhi, non era molto saggio, si disse, vista
la situazione in cui si trovava, ma qualcosa gli diceva
che sarebbe andato tutto bene...
Chiuse gli
occhi.
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Ok.. non mi uccidete x questa interruzione, portate ancora un
pochina di pazienza...
Rispondo
velocemente alle recensioni:
X Morgan Snape: grazie mille... lo so, mi è venuta un po’ da batticuore, ma poi verso la fine si
calmano e lasciano spazio ai pensieri...
Non ti
preoccupare, anche se all’inizio un pensierino sulla morte di Sevvy l’ho fatto, poi ho capito che non avrei mai potuto ucciderlo,
gli voglio troooooppo bene!
X Starliam: eh, sì, povero Sevvy... che ci provi
solo
X Akemirror: hai visto che si sono incontrati? Comunque non mettere ancora via l’ossigeno perché manca
l’ultimo capitolo!
X Little Fanny: dimmi cosa ti rispondo a fare, che tanto
ci vediamo domani!
Comunque grazie per il supporto, morale e
letterario!
X Ida59: quando ho letto il titolo delle tue storie ho scoperto con orrore di averne lette (e apprezzate
moltissimo) parecchie, ma di non averne recensito neanche una! Rimedierò, prometto. I capitoli sono corti perché la storia
era ancora in fase di stesura e revisione, così appena
avevo un pezzo controllato lo mandavo.
Forza e coraggio,
siamo alla fine!
Grazie
mille a tutti i miei lettori per avermi seguito fin qui.
Bacioni, a
presto.
** Nonna Minerva **