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SOUND OF SILENCE
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Cap. 6 Danger
Danger,You're
in danger
When the boys are around
Danger,You're in danger
And this is my town
This is hollywood.
Motley Crue- Danger
Era
passata quasi una settimana da quando aveva visto Axl e Heather aveva
saputo di suo fratello. La sua amica stava molto male, ma faceva il
possibile per aiutarla, non solo per il legame che c'era tra di
loro, ma anche perchè lo considerava un modo per rispettare
la
memoria di Edan: avrebbe fatto qualunque cosa per Mona,
perchè Edan
le voleva tanto bene e se avesse potuto vederla in quello stato non
gli sarebbe piaciuto. Heather si era trasferita da lei, la aiutava e
si faceva in quattro tra la sua amica e il lavoro. Faceva la spesa,
cucinava, le teneva compagnia. Cercava di essere forte, ma vedere veder
star male Mona, non vederla più sorridere come una vola,
vederla piangere o in mezzo a una crisi di rabbia, nella quale si
addossava colpe inutili, non era semplice. Certe volte andava in
bagno, apriva l'acqua della doccia e piangeva... poi usciva e faceva
finta di niente.
Mona
non era più uscita di casa. Non le piaceva stare tutto il
giorno a
casa, ma si sentiva anche troppo debole per poter uscire fuori. Non
mangiava molto. Non aveva mai fame e vedere troppo cibo in un piatto
o solo sentire gli odori mentre Heather cucinava le faceva venire la
nausea.
Non
dormiva la notte e quando dormiva era perseguitata dagli incubi.
Sognava suo fratello, il suo sorriso che svaniva pian piano e il suo
volto diventava sempre più teso. Le urlava che non gli era
stata
vicino negli ultimi tre anni. Che era stata un' ingrata ad andarsene
così, lasciando la famiglia. Era tormentata dai sensi di
colpa e dal
mal di testa. Era anche arrabbiata, arrabbiata con l'assassino che
aveva ucciso suo fratello, arrabbiata con la vita e con se stessa.
Era
arrivata anche a pensare che se fosse stata vicina a suo fratello ora
non sarebbe morto. E più ci pensava più era
arrabbiata. Non voleva
pensare al funerale, anche se era inevitabile. I suoi genitori
avevano insistito per comprarle un biglietto aereo per andare in
Inghilterra, e lei, a malincuore, aveva accettato. Non le piaceva non
farcela da sola, ma era suo fratello e per suo fratello avrebbe messo
da parte qualunque tipo di orgoglio. Non le piaceva nemmeno farsi
mantenere dall'amica, ma sapeva che ne aveva bisogno. Si sentiva una
fallita e non autosufficiente e non riusciva a dare senso all'ultimo
anno passato fuori di casa. Avrebbe voluto sistemare le cose, ma non
sapeva come e non aveva la forza per farlo, cosa che la buttava
ancora più giù e di nuovo si arrabbiava.
Heather
cercava sempre di farla uscire di casa, le proponeva di distrarsi.
Quel
giorno mentre stava tornando a casa dopo una mattinata al
supermercato vide un volantino che la interessò molto lo
prese su e
tornata a casa lo fece vedere all'amica.
-Concerto
dei Guns 'n' Roses !?- mormorò Mona alzando un sopracciglio.
-Sì...
Oggi è la terza volta che li sento nominare in giro...
Dicono che
sono molto bravi-
-Non
me la sento. Se vuoi tu vai, non voglio obbligarti a stare in casa
con me.- Sorrise. Non un sorriso vero. Un sorriso di circostanza.
-Mona,
per favore... dovresti uscire da qua, non farebbe altro che farti
bene. E poi domani parti, lo sai che non posso venire e non so quando
tornerai...-
-Non
credo che un concerto sia l'ideale, lo sai che ho anche problemi con
il mal di testa ultimamente... E non penso comunque che sarà
l'ultima volta che ci vediamo.-
-Magari
se più tardi te la senti andiamo, ok?-
-Ok.-
Mona
sapeva che la sua amica era molto interessata alla musica locale,
aveva anche conosciuto i Poison in un locale. Sapeva anche che, forse
non avrebbe rivisto la sua amica per molto tempo.
Voleva
ricompensarla per tutto quello che stava facendo, ma non se la
sentiva.
Heather,
però, camminava in giro per casa sospirando e guardando il
volantino
e Mona era sempre più preoccupata circa la data del suo
ritorno.
Glielo doveva, così un ora prima del concerto le disse:
-Ok,
Heather, andiamo a quel concerto!-
-Davvero?-
le si illuminarono gli occhi per un istante ed a Mona fece piacere
vedere quella luce dopo tutto.
-Steven,
ma che cazzo stai facendo?- chiese Duff, guardando storto l'amico,
che faceva delle strane smorfie mentre fumava.
-Cerco
di fare i cerchi di fumo! Tu sei capace?- gli rispose innocentemente.
Slash, che passava di lì, fumando, e trasportando degli
amplificatori verso la macchina di Duff, si avvicinò ai due
amici,
curioso e anche lui provò a fare i cerchi di fumo.
-Voi
siete scemi, guardate che non dovete fare così!- fece notare
lui,
ridendo dei due, che non stavano avendo successo.
-Allora
facci vedere Duff!- esclamarono gli altri in coro.
-No!-
-Allora
non sei capace!-
-Sì
che sono capace, ma ho altro da fare! Ecco. Ah, piuttosto, Izzy e
Axl?- domandò un po' timoroso.
-Izzy è andato a prendere
delle corde per la chitarra, doveva tornare un'ora fa... Axl, be',
lui è uscito e non ha detto niente... come al solito.- gli
rispose
Slash.
I ragazzi erano sempre in
ansia per quanto riguardava Axl. Usciva, sempre, che avesse impegni o
meno, e non tornava finchè non gli andava. Questo non
avrebbe dato
nessuna noia agli altri, se non fosse stata una causa per la quale il
cantante arrivava in ritardo ai live.
-Dobbiamo muoverci, siamo
in ritardo!- disse Heather, finendo di truccarsi. Era uno schianto.
Indossava un semplicissimo vestitino nero che le aderiva al corpo ed
evidenziava il suo bel fisico e delle scarpe col tacco, non molto
alto, poiché lo era già lei di suo.
-Io sono già pronta- la
avvisò Mona.
-Cosa?- La guardò. Era
vestita come quel pomeriggio: shorts di jeans e maglietta nera. Le
sue all star nere e consumate ai piedi. Niente trucco. Capelli in
disordine.
-Hey, baby, sei
incantevole così, ma io non ti lascio uscire di casa se non
ti metti
qualcos'altro.-
-Siamo in ritardo, l'hai
detto anche tu!-
-Vieni qui. Così non
oltrepassi quella porta. Lasciati almeno truccare un po'.-
-Cazzo sono quasi le
dieci. Se non arriva in tempo se ne va dal gruppo.- sbraitò
Slash,
camminando avanti e indietro.
-Stai calmo...- cercò di
tranquillizzarlo Izzy.
-No! Cazzo!- lo interruppe
però il riccio- Non può! Non può fare
di testa sua, come gli pare.
Lo sai, Izzy, che qui non gliene frega a nessuno quando iniziamo, ma
gliene frega invece di mandarci via non appena è ora di
finire!-
Aveva ragione, ma
arrabbiarsi in quel momento non era la prima cosa da fare.
-Vedrai che arriverà in
tempo o come minimo se arriva tardi dovrà pur avere una
motivazione,
no?- cercò di farlo ragionare.
Alla fine Mona si è
lasciata convincere dalla sua amica a truccarsi. Per il vestiario
insistette nel dire che non era importante come vestirsi, ma dopo
dieci interminabili minuti di discussione con Heather si è
dovuta
cambiare scarpe e mettersi il tacco.
Si stavano dirigendo
verso il Roxy, conosciuto locale di Los Angeles. Non avevano la
macchina, ed erano più comode senza, anche se sarebbe stato
più
sicuro. Prendere il bus alle dieci di sera nella città degli
Angeli
per due ragazze, infatti, significava subirsi gli sguardi di
ubriaconi che non sapevano cosa fare e bevevano, le allusioni al
sesso dei maniaci e i loro fischi e sperare di non incontrare ladri.
Era pericoloso, anche aggirarsi per le strade lo era. Non era la
prima volta, ovviamente, che uscivano da sole di sera, ma ogni vola
si trovavano a pregare, scongiurare Dio che sarebbe andato tutto
bene, che nessun alcolizzato avrebbe allungato le mani su di loro.
Quella sera il bus era quasi vuoto, si vedevano solo tre persone,
oltre l'autista. Erano tre uomini, uno era girato verso di loro,
l'altro li dava le spalle e sembrava dormire, l'altro probabilmente
era un barbone e non sembrava essere su quel pianeta con la mente.
Non si erano sedute pensando che fra cinque minuti sarebbero scese e
si sistemarono in piedi vicino all'uscita.
-Hey, dolcezze! Volete
fare un giro fino a casa mia?- urlò qualcuno ridendo.
Heather e Mona prima si
guardarono negli occhi, poi, ignorando l'invito dell'uomo e cercando
di non guardare da dove proveniva la voce, tornarono ad osservare la
strada attraverso il finestrino: lampioni, insegne al neon dei vari
locali della città, fari delle macchine si susseguivano gli
uni agli
altri trasformandosi in strisce di luce su sfondo nero che
inseguivano il bus. Non era soltanto bello da vedere, era
rassicurante perchè dava l'idea di movimento e la speranza
di
arrivare presto a destinazione.
-Voi due! Dico a voi due,
sapete?-
Poi una forte mano strinse
un braccio a Mona e la costrinse a voltarsi.
-Sei molto carina,
piccola!-
Axl era già nervoso di suo. Non l'aveva fatto apposta, ma era in ritardo, cosa che gli sarebbe costato un litigio con i suoi amici. Si era perso passeggiando per la città e alla fine gli era toccato prendere il bus. Non aveva nemmeno mangiato e ora ci si mettevano anche gli altri, a rompere il cazzo. La gente non ha più la decenza di stare in silenzio sui trasporti pubblici? Pensò, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi. Cercò di distrarsi e ci stava riuscendo, poi sentì una voce. Una voce che aveva già sentito. Mona? Per un po' gli sembrò solo un allucinazione. Aprì gli occhi e si guardò intorno.
-Lasciami, stronzo!-
-Non fare la difficile...-
L'uomo continuava a
strattonare Mona e quando anche Heather si era messa in mezzo per
aiutare l'amica, il maniaco le diede uno spintone, facendola cadere.
-Spostati puttana!-
Prese per il viso Mona e
le si avvicinò, cercando di baciarla. Mona non voleva
guardare e
aveva girato la testa da un'altra parte, ma poteva sentire il fetore
del suo alito, cercava di allontanarsi spingendosi con le mani sul
busto del malfattore e anche Heather cercava di toglierlo di
lì. Poi
si sentì priva di pesi e non dovette più fare
pressione con le
braccia.
Chiuse gli occhi e respirò
profondamente. Qualcuno era venuto ad aiutarle.
-Vattene idiota!- gli
intimò Axl, dopo averlo allontanato da Mona e preso per il
collo.
-Hey, amico! Sta calmo, me
ne vado, ho capito!- borbottò l'altro, con le mani in alto
come
segno di resa.
Axl?
La guardava tremare,
spaventata. Teneva gli occhi chiusi. Si accasciò a
terrà e si mise
le mani davanti agli occhi. Heather si sedette per terra vicino
all'amica, le mise il braccio intorno alle spalle e ci
appoggiò la
testa. Le sussurrava qualche frase “Va tutto bene
ora. Stai
tranquilla. Non è successo niente.”
Axl era rimasto in piedi e
guardava la scenetta. Non sapeva cosa dire se ne stette immobile,
senza parlare. Si girò a dare un' occhiataccia all'uomo, che
se ne
stava seduto come se non fosse successo niente. Strinse i denti e
serrò i pugni. La sua vista era annebbiata dal susseguirsi
delle
immagini di quanto appena successo e stava succedendo.
L'uomo che strattonava
Mona. Mona, debole e indifesa, cercava di allontanarlo. L'uomo
tentava di baciarla. Baciare Mona. Mona debole e indifesa, ora
piangeva seduta per terra. L'uomo faceva finta di nulla.
“Devo spaccargli la
faccia” Gli
diceva la voce nella sua testa.
E lo stava per fare, era
già intenzionato a muovere un passo verso quel bastardo.
-Axl.. grazie!-
Quella voce angelica
riuscì a distrarlo. La guardò negli occhi, ora
che poteva. Era
passata una settimana da quando non si vedevano. Era rassegnato al
fatto che non l'avrebbe più potuta vedere ed ora finalmente
poteva
guardare quegli occhi, che innocenti lo stavano fissando,
ringraziandolo.
Vide una lacrima scendere
lungo la sua guancia e istintivamente gli venne in mente sua madre.
Quante volte l'aveva vista piangere a causa del suo padrigno, della
vita che faceva, dell'aria che regnava in quella casa, dei ricordi e
delle cicatrici che erano rimaste aperte, dell'abbandono di un
alcolizzato che l'aveva lasciata con un figlio.
Non si era reso nemmeno
conto che era per terra, davanti a Mona e le aveva messo la mano sul
viso asciugando quella lacrima solitaria con il pollice. Anche la
ragazza sembrava essersi incantata. Non riusciva a staccare gli occhi
da quelli di Axl. E quel contatto, quella mano calda che le sfiorava
appena la guancia e che tremava, come se avesse paura di toccarla.
-Dobbiamo scendere, Mona-
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iLa:
sempre il solito Grazie perchè recensisci sempre, mi fa
molto piacere che apprezzi la mia storia :) Be', sarebbe stato troppo
scontato in effetti se Heather e Jade avessero incontrato il resto dei
Guns.. ammetto di averlo preso in considerazione, però ci ho
subito ripensato XD
Al prossimo capitolo, bacio :)