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Autore: Miza    02/09/2011    38 recensioni
Scesero dalla carrozza in silenzio.
Poi, ben stretti nei mantelli, alzarono lentamente lo sguardo.
Hogwarts era lì, davanti a loro, ancora una volta.
Si stagliava maestosa contro il cielo trapuntato di stelle, del tutto ignara del forte vento che la sterzava.
Le finestre illuminate brillavano, quasi volessero dar loro il bentornato.
-Cara vecchia Hogwarts- mormorò Ron con affetto.
Non si dissero nulla, ma tutti avevano il cuore gonfio, ed erano sicuri che gli altri si sentissero nello stesso modo.
-------
-Alla luce di quanto è successo ultimamente- continuò la preside -Il Comitato per la cooperazione internazionale tra maghi e l'Ufficio per gli sport e i giochi magici hanno ritenuto una buona, ma che dico, un'ottima idea...-
Fece una pausa in cui tutti la fissarono, attoniti.
-...Proporre nuovamente il Torneo tre maghi!-
Il boato che tuonò dai tavoli fu molto simile ad un'esplosione.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo Cinque:
A Tiny Ball of Light.






Nei giorni che seguirono Hermione riacquistò tutto il proprio autocontrollo e la propria autoritarietà.
Harry e Ron furono ben felici nel constatare che si era del tutto ripresa e tranquillizzata, ma lo furono un po' meno nel rendersi conto che lei sembrava aver sviluppato un vero e proprio rifiuto nel voler parlare dell'accaduto.
Bastava un accenno a quella notte che subito si scaldava e cambiava argomento.
O, peggio ancora, urlava loro contro, come fece quel pomeriggio nella Sala d'Ingresso mentre erano in fila per l'uscita ad Hogsmeade.
-Ti ho detto che sto bene Ronald! Sto-bene! Quante volte ancora te lo devo dire?!-
Ferito, Ron la osservò imbronciarsi e sprofondare le mani nelle tasche del cappotto.
-Scusa tanto se mi preoccupo!- borbottò cupo -D'ora in poi sarò l'indifferenza fatta persona, sei contenta?-
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Non ho detto questo!- lo rimbeccò -Sto soltanto dicendo...-
-Dici che dobbiamo fare qualcosa?- sussurrò Ginny ad Harry mentre superavano il cancello ed i cinghiali alati e iniziavano a scendere verso la via principale di Hogsmeade. -Potremmo tramortirli, schiantarli, imbavagliarli...-
Harry rise piano e le diede un buffetto sulla nuca.
-Direi di dividerli per un po', mi sembra la soluzione migliore per farli smettere. Ehi Ron!- chiamò.
L'amico si voltò a guardarlo, un po' contrariato.
-Vieni con me- disse Harry superando Ginny e afferrando Ron per il braccio -Da Mondomago hanno un sacco di roba nuova per la manutenzione delle scope!-.
-Ma stavo...- protestò Ron.
-...A metà prezzo, Ron!- aggiunse Harry enfatico, e senza attendere la risposta dell'amico lo trascinò lontano da Ginny ed Hermione.
Quest'ultima si imbonciò ancora di più.
-Non mi risulta proprio che Mondomago stia facendo svendite.- borbottò voltandosi a guardare l'amica.
Ginny fece spallucce e si sistemò bene il paraorecchie all'uncinetto della signora Weasley.
-Forse no- rispose con aria angelica -ma per lo meno terrete il becco chiuso per un po'. Andiamo da Mielandia? Ho proprio voglia di...-
-Come sarebbe a dire "terrete il becco chiuso per un po'"?- replicò Hermione offesa.
Accellerò il passo per riuscire a star dietro a Ginny e si calcò il cappello in testa.
Senza rallentare, Ginny fece un sorrisetto.
-Mi preoccupo per la vostra igiene orale, Hermione. Non vorrei che vi si congelasse la lingua, sai, avete questo brutto vizio di blaterare in continuazione!-
Hermione spalancò la bocca, piccata.
-M-ma... blaterare?!- balbettò -Io non blatero, parlo con cognizione di causa! Se poi Ron...-
-Oh, ecco Mielandia!- la interruppe Ginny afferrandola per il braccio.
Ma Hermione non demorse, liberò il braccio e tornò alla carica.
-Se poi Ron non riesce a sostenere una conversazione in modo civile non è certo colpa mia!- disse brusca mentre varcavano la soglia.
Il solito tepore zuccherino le avvolse, immediatamente accompagnato dal profumo dolciastro emanato dai prodotti.
-Conversazione civile, eh?- disse Ginny distrattamente osservando con interesse uno Zuccotto di Zucca glassato.
-Proprio così!- replicò Hermione -Poi ha questa mania di essere così...lunatico! E' sempre stato così! Passa dalla più totale arrabbiatura alla bontà sfrenata, così, da un momento all'altro!-
Ginny soppesò un pacchetto di Api Frizzole.
-Già, perchè tu invece sei sempre molto tranquilla e affatto volubile, Hermione.- disse. -Una creatura così dolce...-
Colse l'occhiataccia dell'amica e scoppiò a ridere.
-Oh, andiamo. Dico solo che anche tu sai essere... pungente!- ridacchiò -E che spesso sei anche acidella.-
Hermione spalancò la bocca, pronta a replicare, ma Ginny fu più rapida e le infilò tra le labbra un pasticcino.
-Tieni, addolcisciti. Così potrai dare tanti dolci baci al piccolo Ronnie!-
Si guardò intorno un'ultima volta, optò per un Cioccalderone e si allontanò verso la cassa, lasciando una Hermione paonazza e sputacchiante.



Dopo un'ora di gironzolamenti forzati, compresa un'inutilissima visita all'Ufficio Postale, finalmente Ginny si arrese.
-Possiamo raggiungere Harry e Ron ai Tre Manici di Scopa!- sentenziò allegra.
Poi lanciò un'occhiatina furtiva a Hermione e aggiunse -Sempre che tu e mio fratello siate in grado di non mettervi a discutere su quale spezia dà un gusto migliore alla Burrobirra o che so io!-
Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Oh, ma insomma! Le discussioni sono produttive!- rispose -E poi non è vero che discutiamo sempre!-
Ginny fece uno sbuffo sarcastico e scansò dal viso una lunga ciocca di capelli rossi.
-Cos'era questa, la battuta della settimana? Comunque, eccoli lì!-
Sventolò una mano in segno di saluto e sospinse Hermione fino all'ingresso del pub.
Quando lei alzò lo sguardo sulla figura slanciata di Ron, imbacuccato nel suo cappello marrone col paraorecchie e nella sua sciarpa di Grifondoro tutta storta, le scappò un sorriso e si rese conto che non aveva alcuna voglia di rinchiudersi nella confusione dei Tre Manici di Scopa.
Ron aveva questa capacità di farla imbestialire e farsi perdonare tutto nel giro di pochissimo tempo.
Gli lanciò un'occhiatina veloce.
-Non credo di aver voglia di entrare- disse piano.
Ron, che stava sbirciando all'interno del locale, si voltò subito e le fece un sorriso complice.
-No, neanche io.- sospirò -Mi va proprio di prendere un po' di freddo con te, però.- aggiunse con finta noncuranza.
Hermione sentì le guance accalorarsi, sorrise e annuì.
Harry, che li stava aspettando con la mano sulla maniglia della porta, lanciò loro uno sguardo interrogativo.
-Andate pure, vi raggiungiamo più tardi magari!- disse Ron sventolando una mano.
Harry fece una smorfia, una specie di sorriso rassegnato.
-Dai, andiamo a prenderci qualcosa di caldo!- disse a Ginny.
La sospinse dentro e si chiuse la porta alle spalle.

-Dunque!- disse Ron con un sorriso.
-Dunque.- ripetè Hermione.
Volse la testa verso il viale e lasciò correre lo sguardo su e giù.
Per quanto perennemente fredda e umida, aveva sempre amato Hogsmeade, con le sue casette coi tetti spioventi e le vetrine scintillanti.
D'inverno poi, con la neve, sembrava proprio un villaggio delle fiabe.
-Peccato non nevichi...- disse senza rendersene conto.
Ron la guardò perplesso, e quando la vide arrossire scoppiò a ridere.
-Vorrei che pensassi continuamente ad alta voce, sai? Mi faresti fare un bel po' di risate!-
Hermione aprì la bocca per ribattere, offesa, ma lui le afferrò la mano e la tirò delicatamente verso la strada.
-E' un po' presto per la neve, siamo appena a fine Ottobre! Anche se dal freddo non si direbbe!- disse Ron rabbrividendo nel venticello freddo che gli sferzava il viso.
-Comunque hai ragione, peccato non nevichi- aggiunse poi con aria meditabonda mentre superavano l'emporio di Zonko.
Hermione si voltò a guardarlo, entusiasta, e quasi gli strattonò la mano quando disse -Oh, vedi, ho ragione! Hogsmeade è più bella quando è innevata, non è vero?-
Gli occhi azzurri di Ron rifletterono il cielo plumbeo.
-In realtà pensavo a quanto tu sia ancora più carina quando nevica.-
Lo disse lentamente, senza smettere di fissare le nuvole.
-Sì insomma, sai quando ti si congela il naso e ti rimangono i fiocchi da neve tra i capelli...?-
Il cuore di Hermione battè più forte del necessario, e lei arrossì di gioia e di imbarazzo.
-Cos'è ora questa insolita spavalderia romantica?- domandò con una risatina, tirando una delle cordicelle del cappello di Ron.
Lui abbassò lo sguardo.
Sorrise quando vide che la porzione di viso di lei lasciata scoperta dal cappello e dalla sciarpa era accesa di un bel rosso.
-Sai com'è- ridacchiò -Devo farmi perdonare per la mia eccessiva apprensività degli ultimi giorni, dato che ti ha tanto infastidita.-
-"Eccessiva apprensività"- ripetè lei lentamente -Stiamo imparando ad usare dei vocaboli complessi, accipicchia Weasley!-
Vide l'espressione sorpresa di Ron e scoppiò a ridere.
-Oh, stavo scherzando!- disse infilandosi tra le sue braccia -E' che le tue espressioni sono impagabili!-
Ron la cinse in vita e cercò di assumere un'aria offesa.
-Povero me, maltrattato a vita!- esalò -Senza gloria né rispetto!-
-Ah, ma finiscila!- ridacchiò lei -Non sei proprio capace di fare l'eroe decaduto. E poi- ammise con coraggio -mi piaci molto di più quando sei soltanto tu.-
Ron rimase in silenzio per qualche istante, piacevolmente sorpreso.
Poi fece un sorriso enorme.
-Anche con questo cappello da giovane lappone della steppa?- domandò ridendo.
-SOPRATTUTTO con questo cappello da giovane lappone della steppa!- rise Hermione.
Si alzò in punta di piedi, lo tirò per i paraorecchie e lo baciò sulle labbra.
Dentro di sé, Ron ringrazio quel cappello: se non lo avesse avuto le sue orecchie, che in quel momento erano diventate paonazze, avrebbero illuminato tutta Hogsmeade.
Strinse a sé Hermione e rispose con trasporto al bacio.
Amava così tanto il suo profumo, le sue labbra morbide, il viso freddo che poteva tenere delicatamente tra le mani, le sue mani piccole che si insinuavano tra i suoi capelli.
Quando si separarono gli occhi di Hermione erano enormi, e aveva il respiro affannato.
Rabbrividendo, e non certo per il freddo, Ron le sorrise.
-Continuiamo la marcia nel freddo, allora?- disse.
-Oh sì- rise Hermione -Ma magari possiamo evitare che ti venga un accidente!-
Gli sistemò la sciarpa con cura e gli stampò un bacio sul naso lentigginoso.
-Ora possiamo andare!-



-E così ci siamo quasi, eh?-
Camminavano da una ventina di minuti; avevano quasi raggiunto il limite del villaggio, tanto che la sagoma di Hogwarts iniziava a stagliarsi in lontananza.
Ron storse il naso, perplesso.
-A cosa ti riferisci?- domandò guardando Hermione.
Lei fece un piccolo sospirò e si tormentò un ricciolo.
-All'estrazione dei campioni! La sera di Halloween, no? Manca poco ormai...-
-Oh, già- fece Ron con finta disinvoltura.
Non gli pareva proprio il caso di mostrarsi preoccupato.
-Sei agitato?- domandò lei con apprensione.
Ron alzò le spalle senza guardarla.
-Non molto. Te l'ho detto, non c'è rischio che io venga scelto, figurati!-
Fece una risata vuota, desideroso di chiudere lì l'argomento.
E lei parve capirlo, perchè si limitò a lanciargli un'occhiata preoccupata e a tacere.
-E quella che cos'è?- domandò poco dopo.
L'attenzione di Hermione fu rapita da un banchetto disposto lungo la strada, carico di curiosi oggetti luccicanti.
-Sembra una bancarella- osservò Ron -E' strano, nessuno aveva mai messo una bancarella ad Hogsmeade, non so nemmeno se si può fare...-
Hermione lo tirò piano per la mano.
-Andiamo a guardare! La signora sembra così gentile...-
La vecchina seduta dietro al bancone, in effetti, fece un ampio sorriso quando li vide avvicinarsi.
-Buonasera!- salutò cordiale, stringendosi nel proprio scialle di velluto.
Hermione ricambiò il sorriso e abbassò lo sguardo sulla merce.
Su un bel telo ricamato erano disposti un gran numero di monili: bracciali, anelli, collane, orecchini; tutti sorprendentemente belli e luminosi.
-Sono così belli!- disse colpita -Li fa lei, signora?-
La vecchina annuì e fece un ampio gesto con le mani.
-Guardate pure con calma, ragazzi!- disse -Mi fa sempre piacere quando a qualcuno piacciono le mie creazioni.-
Entrambi sorrisero e presero ad osservare curiosi la mercanzia.
Ma più di tutto, a colpire Hermione fu una delle collane.
-Oh, Ron, guarda che bella!- sussurrò.
Sollevò delicatamente il monile e lo avvicinò al proprio viso e a quello di Ron.
Era una catenina d'argento intrecciata, molto semplice, dalla quale pendeva un ciondolo di vetro trasparente:
una sfera di cristallo, poco più grande di una biglia, dentro la quale vorticava lentamente una nebbiolina scintillante, che sfumava dal viola al lilla chiaro.
-E' così... particolare!- continuò lei incantata -Guarda come luccica!-
Ron si avvicinò  un po' di più, e scrutò il ciondolo col naso arricciato.
-E' forte!- commentò -Somiglia... sembra tipo...-
-Una piccola sfera di luce...- disse Hermione distrattamente, senza distogliere lo sguardo dall'oggetto.
-Già...una piccola sfera di luce...- ripetè lentamente Ron.
Spostò lo sguardo e lo posò sul viso assorto di Hermione, e la sua mente volò indietro, a poco meno di un anno prima...

-Una cosa vorrei sapere, però- disse Hermione senza guardarlo -Come hai fatto di preciso a trovarci, stanotte? E' importante, se lo sappiamo saremo sicuri di non ricevere altre visite indesiderate.-
Ron la guardò torvo, poi si sfilò un piccolo oggetto d'argento dalla tasca.
-Il Deluminatore?- chiese, così sorpresa da dimenticare la sua espressione fredda e rabbiosa.
-Non serve solo ad accendere e spegnere le luci- spiegò Ron -Non so come funziona e come mai è successo proprio in quel momento, ma stavo ascoltando la radio, la mattina di Natale, e ho sentito... ho sentito te.-
Guardò Hermione.
-Mi hai sentito alla radio?- chiese lei incredula.
-No, ti ho sentito uscire dalla mia tasca. La tua voce- e mostrò di nuovo il Deluminatore -veniva da qui-
-E che cos'è che avrei detto?- chiese Hermione con un tono di voce a metà tra lo scettico e il curioso.
-Il mio nome,'Ron'. E hai detto...qualcosa a proposito di una bacchetta...-
Hermione diventò tutta rossa.
-Così l'ho tirato fuori e l'ho fatto scattare- continuò Ron guardando l'oggetto -E nella mia stanza si è spenta la luce ma ne è apparsa un'altra fuori dalla finestra.-
Ron alzò la mano libera e la puntò davanti a sé, gli occhi concentrati su qualcosa che né Harry né Hermione potevano vedere.
-Era... una piccola sfera di luce. Pulsava, tipo, e ho capito che mi chiamava. Così ho preso la mia roba, lo zaino in spalla e sono uscito in giardino.
La pallina di luce era lì che mi aspettava, e quando sono uscito è rimbalzata un po' e poi lei... be', mi è entrata dentro.-
-Scusa?- chiese Harry, certo di non aver sentito bene.
-Ha come galleggiato verso di me- spiegò Ron -Qui sul petto. E poi... è entrata. E' finita qui- e toccò un punto sul cuore -e quando ce l'ho avuta dentro ho capito cosa dovevo fare...-

Ron si riscosse, battendo le palpebre un paio di volte.
Guardò Hermione e vide che era arrossita e aveva un'espressione di malinconico imbarazzo.
Ron fu certo che anche lei stava pensando a ciò a cui aveva pensato lui: anche lei aveva ricordato il giorno del suo ritorno dopo aver abbandonato lei ed Harry durante la ricerca degli Horcrux.
-Sai- disse imbarazzato -Forse dovresti prenderla.-
Hermione battè le palpebre e lo guardò, confusa.
-Sì insomma, la collana- spiegò lui -credo che tutti dovrebbero avere una piccola sfera di luce. Abbiamo constatato che può tornare utile!-
Le fece un gran sorriso che lei ricambiò con un po' di fatica.
-Non mi pare che tu te ne vada sempre in giro col Deluminatore in mano, però.- osservò lei inarcando un sopracciglio.
Ron parve riflettere un secondo prima di sorridere di nuovo.
-Non ne ho bisogno- disse sottovoce, in modo che soltanto Hermione lo sentisse -Io ce l'ho già la mia piccola sfera di luce.-
Soltanto quando lo vide arrossire Hermione si rese conto che stava parlando di lei.
Sentì il voltò andarle a fuoco e si augurò di non essere diventata dello stesso rosso ciliegia del viso di Ron.
-Una sfera di luce un po' ingombrante!- balbettò imbarazzata.
Lanciò un'ultimo sguardo desideroso alla collana e poi sorrise alla vecchina.
-E' davvero bravissima signora, complimenti! Buona serata!-
-Non la prendi?- domandò Ron sorpreso -Sei sicura? Ti piace così tanto...-
-E questo colore starebbe benissimo coi tuoi begli occhi scuri!- aggiunse la vecchina.
Hermione sorrise a entrambi e scosse il capo.
-Devo risparmiare un po' per il materiale scolastico, mi dispiace. Sono sicura che piacerà tantissimo a qualche altra ragazza!-
Guardò la collana con aria un po' triste, salutò la signora e prese la mano di Ron.
Si allontanarono parlottando, e la signora rimase sola con le proprie collane.
Ma quando qualche minuto dopo vide una sagoma allampanata tornare velocemente verso di lei, non si stupì affatto.
-Presto!- ansimò Ron -Le ho detto che mi erano caduti i guanti, non ho molto tempo!-
La signora fece un sorriso enorme a quello strano ragazzo coi capelli rossi e il viso lentigginoso.
Ron ricambiò il sorriso e si schiarì la voce.
-Prendo la collana viola. La piccola sfera di luce.-


*


Se non fosse stato per le consuete decorazioni in Sala Grande, quella sera gli studenti di Hogwarts e i loro compagni stranieri non si sarebbero assolutamente ricordati che era Halloween.
Certo non potevano ignorare zucche, pipistrelli, ragnatele e lanterne colorete; ma le loro menti, da diversi giorni, erano del tutto vocate a qualcos'altro:
l'imminente estrazione dei campioni.
-Coraggio Neville, devi stare tranquillo!-
Ginny si sporse a dare una pacchetta amichevole sulla spalla del compagno, che aveva un'aria a dir poco sconsolata.
Nonostante le molteplici prelibatezze in bella mostra, Neville non aveva toccato cibo, e continuava a fissare i pipistrelli svolazzanti con aria assente.
-Perchè l'ho fatto?- piagnucolò -Cosa mi passava per la testa?-
Hermione, Ginny ed Harry si scambiarono occhiate preoccupate, ma Ron ruppe il silenzio con una risata.
-Su Neville, animo!- lo esortò brandendo una cotoletta panata -Ciò che è fatto ormai è fatto!-
Hermione battè le palpebre, stupita.
Quell'atteggiamento non era da Ron, assolutamente.
Stava giusto per chiedergli da dove provenisse quella vena di saggezza quando Neville la anticipò.
-Tu come fai ad essere così tranquillo?- borbottò voltandosi a guardare Ron -Non sei agitato? Il Torneo Tre Maghi! Potremmo essere scelti!-
Ron si prese qualche secondo per masticare con calma prima di rispondere.
-Sono un po' agitato- ammise -Ma ormai è fatta, amico. Se verrò scelto, mi preoccuperò, ma è inutile rovinarsi l'appetito ora, non trovi?-
Fece un gran sorriso e si allungò ad afferrare un grosso pezzo di pudding.
-Sai, forse avresti dovuto preoccuparti un po' di più PRIMA di inserire il tuo nome!- disse Hermione scettica.
-Anche io avrei dovuto farlo!- gemette Neville -Sono stato avventato! Accidenti a me!-
Si prese la testa tra le mani e sospirò.
Harry spostò lo sguardo da Neville disperato a Ron che si ingozzava allegramente, per poi rivolgersi a quest'utlimo.
-Spiegami una cosa- disse inarcando un sopracciglio -Da dove diamine arriva tutta questa pacatezza che non hai mai avuto?-
Ron buttò giù una gran sorsata di succo di zucca e poi alzò le spalle.
-E' molto semplice in realtà: E' che sono perfettamente sicuro di non venire scelto!-
Fece un gran sorriso, ma lo sentì spegnersi immediatamente quando vide che i suoi amici lo fissavano sbigottiti.
Hermione sembrava furiosa.
-Che cosa diavolo ti sei iscritto a fare, allora?!- sbottò, pugnalando una salsiccia. -Abbiamo discusso per giorni e poi mi vieni a dire...-
-Ma io volevo iscrivermi!- protestò Ron -Dico solo che non verrò scelto. Ne sono sicuro, me lo sento dentro!-
Ginny scoppiò in una risata sarcastica.
-Ah be', allora se te lo senti dentro!-
Ron le lanciò uno sguardo truce.
-Piuttosto- intervenne Harry -chi credete che verrà scelto per Durmstrang? Ho sentito che Krum si è iscritto di nuovo...-
Tutti e cinque voltarono la testa simultaneamente: Krum era seduto a qualche metro da loro, sulla stessa panca di Ron, Ginny e Neville.
-Non mi pare giusto!- disse piano Ginny, fissandolo -Ha già partecipato una volta, perchè si è iscritto di nuovo?-
-Già!- affermò Ron con forza. Era sempre ben propenso a parlar male di Krum.
-Dubito che verrà scelto nuovamente- bisbigliò Hermione allungando il collo -Insomma, il Calice di Fuoco è uno strumento molto potente! Sono certa che riconoscerà il nome e non...-
Si interruppe e avvampò di colpo: Krum si era voltato, aveva intercettato il suo sguardo e le aveva sorriso.
-Splendido, ora penserà che lo guardi perchè ti piace!- borbottò Ron cupo.
Prima che Hermione potesse ribattere, però, la Professoressa McGrannit si alzò in piedi e si schiarì la voce.
Le chiacchiere si spensero immediatamente, lasciando spazio a un silenzio eccitato.
-Spero siate tutti sazi e dissetati, ragazzi, perchè è arrivato un momento molto importante.-
A quelle parole le luci delle lanterne si abbassarono, e la sala fu immersa nella luce soffusa.
-E' il momento dell'estrazione dei tre campioni del Torneo Tre Maghi- disse lentamente la preside. -Che entri il Calice di fuoco!-
Quando Gazza avanzò lungo la navata centrale, spingendo il pedistallo del Calice, un mormorio trepidante pervase la stanza.
Il custode depositò l'oggetto ai piedi del tavolo degli insegnanti e si ritirò in un angolo, dove Mrs Purr lo aspettava, gli occhi gialli lucenti nel buio.
-Forse dovremo attendere qualche minuto- spiegò la McGrannit -Potrebbe aver bisogno di...-
Urla di sorpresa e di eccitazione si alzarono dalla folla quando il fuoco del Calice divenne rosso e divampante.
Un foglietto bruciacchiato svolazzò a mezz'aria, e la McGrannit si sporse ad afferrarlo.
Era tornato il silenzio.
La tensione era palpabile.
-Il campione di Durmstrang- scandì la preside con voce chiara -è Viktor Krum!-
La parte del tavolo di Grifondoro occupata dai Durmstrang esplose in un boato.
Gli amici di Victor ululavano di gioia, e gli assestavano poderose pacche sulla schiena; ma più di un loro compagno non era altrettanto contento, e protestava a gran voce.
-Scusa, dicevi? Oggetto molto potente blablabla?- ghignò Ron ad Hermione.
Lei gli fece una smorfia e si voltò a guardare Krum che percorreva la navata per raggiungere il tavolo degli insegnanti.
Mischiati agli applausi erano ben udibili diversi fischi di disappunto, provenienti da tutte e tre le scuole.
Harry vide Winterlachen alzarsi dal tavolo degli insegnanti e parlottare fitto fitto con la McGrannit, la quale annuì.
-Silenzio, per favore!- urlò poco dopo -Non tollero questi fischi! Il signor Krum si è iscritto lealmente, non esiste alcuna regola che impedisca ad uno studente che è già stato campione di partecipare nuovamente! Il volere del Calice di Fuoco non si discute! Prego signor Krum, si accomodi nella stanza retrostante-
Winterlachen e Krum uscirono dalla porta alle spalle del tavolo degli insegnanti.
Le deboli proteste che ancora echeggiavano qua e là si spensero immediatamente: Il Calice risplendeva di nuovo.
Il secondo foglietto venne sputato fuori dal Calice dritto dritto nella mano tesa della preside di Hogwarts.
-Il campione di Beauxbatons, anzi la campionessa- si corresse con un sorriso -è... Jaqueline Arcenciel!-
I Beauxbatons acclamarono felici la propria campionessa, mentre le altre scuole applaudivano educatamente.
Madame Maxime si alzò per accogliere la propria studentessa, e quasi mandò lungo disteso il professor Lumacorno.
La ragazza raggiunse il tavolo degli insegnanti con un enorme sorriso stampato sul viso.
Era la studentessa con le ciocche di capelli colorate. Quella sera erano arancioni, forse a tema con Halloween.
La McGrannit le strinse la mano e poi spedì lei e la sua preside nella stanza dei campioni.
A quel punto l'ansia e l'attesa erano talmente dense che si sarebbero potute tagliare con un coltello.
Hermione sentì la gamba di Ron, di fronte a sè, tremare contro la propria.
Il primo impulso fu quello di dirgli -Ma non avevi detto che eri tranquillo?-.
Ma riuscì a trattenersi, e invece gli fece un gran sorriso, anche se sentiva la mandibola paralizzata dalla paura.
Ginny teneva gli occhi chiusi, la mano allungata sul tavolo a stringere quella di Harry.
Neville invece era verdognolo, e fu sul punto di svenire quando il Calice divampò per l'ultima volta.
Il bigliettino col nome del campione di Hogwarts planò lentamente in aria.
La McGrannit lo osservò per qualche istante, e quando sollevò lo sguardo sul suo volto c'era l'ombra di un sorriso.
-Il campione di Hogwarts- disse con una lentezza esasperante -è...-
Ron guardò Hermione.
Hermione guardò Ron.
E quando la McGrannit parlò di nuovo, gli occhi di entrambi si spalancarono.
-Ronald Weasley!-
Ron non seppe bene cosa accadde dentro di lui in quel momento.
Un attimo prima che la McGrannit aprisse la bocca lui sapeva già, inspiegabilmente, che avrebbe urlato il suo nome.
Ma quando lo udì sentì lo stomaco riempirglisi di piombo.
Attorno a lui ci fu un momento di stupito silenzio.
Poi i Grifondoro esplosero in applausi ed esclamazioni di gioia, e anche gli altri applaudirono con forza.
-Coraggio Weasley, venga qui!-
Vide Harry, Ginny e Neville sorridergli, ed Hermione mangiucchiarsi nervosamente un'unghia.
Sapeva che doveva alzarsi, ma si sentiva stordito e appesantito.
-Ehm, Ron credo che tu debba andare!- suggerì Harry al terzo richiamo della McGrannit.
Impacciato, si alzò di scatto e iniziò ad avanzare verso la navata.
Dal tavolo dei Serpeverde qualcuno iniziò ad intonare la versione cattiva di 'Perchè Weasley è il nostro Re'.
Dopo un tragitto che gli parve lungo chilometri raggiunse una sorridente McGrannit, che gli tese la mano.
-Complimenti Weasley, sono proprio contenta!- disse eccitata -Vuole dire qualcosa?-
-M-miseriaccia!- farfugliò Ron.
La McGrannit tossicchiò.
-Si, ehm... molto bene. Raggiunga gli altri campioni, io arriverò immediatamente.-
Uscì dalla Sala Grande ed arrivò nell'aula come in trance.
Vide Krum, la ragazza francese e i loro presidi scrutarlo per qualche istante.
Poi sul viso di Victor si aprì una sorta di sorriso tirato, e gli si avvicinò lentamente.
-Rivali su ogni fronte, eh?- disse -Be', che finca il migliore!-
Ron avrebbe voluto dargli una rispostaccia, ma aveva la gola secca.
Fortunatamente poco dopo arrivò la McGrannit, che li schierò tutti davanti a sé.
-Molto bene, abbiamo i nostri tre campioni! Come vi sentite?-
La ragazza francese fece un timido cenno d'assenso con la testa e Krum grugnì qualcosa.
Ron rimase zitto.
-Dunque- continuò la McGrannit -Nei prossimi giorni dovrete senz'altro dedicare un po' del vostro tempo alla popolarità! Vorranno fotografarvi, farvi interviste, è logico. Perciò abituatevi all'idea.-
-Victor è abituato, Minerfa!- sorrise Winterlachen -Non possiamo certo dire che per lui popolarità sia una nofità!-
Fece l'occhiolino a Krum, che rispose con un movimento nervoso del capo.
-Sì, bene- riprese impaziente la McGrannit -Ad ogni modo vi ricordo che la prima prova avrà luogo il dieci di Novembre, e vi consiglio caldamente di rispolverare ed esercitare tutte le vostre conoscenze magiche!-
Li osservò per qualche istante e poi raddrizzò la schiena.
-Be', devo tornare di là e poi andare a contattare il Ministero della Magia! Signora e signor preside, se avrete la pazienza di attendermi qui vi informerò a breve su tutto ciò che c'è da sapere!-
-C'est parfait,Minervà!- annuì Madame Maxime.
La McGrannit lanciò un'ultima occhiata a Ron prima di avviarsi.
-Poi faremo una chiacchierata, signor Weasley!- disse; e sparì su per le scale.
Spaesato, Ron osservò i presidi accomodarsi sulle poltrone e la ragazza di Beauxbatons stringere la mano a Krum.
Rimase piuttosto sorpreso quando la vide avvicinarsi a lui.
-Jaqueline Arcenciel!- si presentò tendendo la mano -E tu sei...?-
-Io... Ron. Ronald Weasley- balbettò lui incerto, stringendogliela.
Lei sorrise, scoprendo una dentatura candida e perfetta.
-Ron, perfetto. Tu e Victor mi sembrate due bravi ragazzi, ci divertiremo!-
Aveva una bella voce, Jaqueline, e Ron notò che parlava molto bene l'inglese.
Soltanto l'inflessione tradiva la sua origine francese, ma non era certo evidente come la cadenza di Fleur.
Era molto bella, ma non sembrava snob come le altre Beauxbatons. Ron la trovò subito simpatica.
-Ma ci pensi?!- disse eccitata, spalancando gli occhi verdi -Siamo campioni Tre Maghi!-
Sentendo la lingua impastata, Ron le fece un flebile sorriso.
Non sembrava possibile, ma era proprio vero.
Era un campione Tre Maghi.





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Ed eccoci qua! Svelato l'arcano, abbiamo i nostri tre campioni! :)
Non vi nascondo che mi sarebbe piaciuto molto anche Neville, ma Ron ha bisogno di questa forte scossa emotiva.
E si merita un po' di gloria! :D
Ora, un po' di cosine da dirvi:
1-Angolo cultura: Il nome della campionessa francese si pronuncia Jaclin Arse(o)nsiel! Cioè la prima "e" è una via di mezzo tra una e e una o. Arseonsiel, una cosa del genere. Poi, essendo francese le c sono dolci, in questo caso si leggono s. Sì, chi ha fatto francese lo sa, significa arcobaleno :) Mi sembrava carino trovare qualcosa che ricordasse i suoi capelli multicolore, e poi insomma, lo vedrete più avanti, è un nome molto adatto alla sua personalità.
2-Ci sono due disegni che ho postato su Deviant art, entrambi su Ron ed Hermione, non sono un gran che ma volevo condividerli con voi :)
Eccoli: http://dreamer-pearl.deviantart.com/art/Ron-Hermione-A-Winter-s-Tale-255487283    e     http://dreamer-pearl.deviantart.com/gallery/#/d32olhr
:)
Bene, vi ringrazio per essere stati così carini con me nelle recensioni dello scorso capitolo. Siete così... così tutto! *_*
E come sempre grazie per il supporto e le opinioni!
Un bacione grande!

Miza
   
 
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