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Autore: happylight    02/09/2011    6 recensioni
Decidere di mettersi a dieta non ha mai avuto conseguenze così terribili.
Tra fraintendimenti, scenate e crisi di nervi si consumeranno le peggior settimane del piccolo nordico, sottoposto alle non molto desiderate attenzioni dei fratelli maggiori…
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Islanda era sdraiato nel suo letto e fissava il soffitto, osservando le lievi ombre disegnate dalla luce della luna che splendeva fuori dalla finestra, con Mr. Puffin accoccolato sul cuscino accanto alla sua testa, profondamente addormentato.

Una scena tranquilla e serena.

Tutto il contrario stava avvenendo nella sua testa.

Istinti omicidi si alternavano a momenti di disperazione totale.

Oh sì, se fosse andato avanti così sarebbe impazzito, oppure avrebbe commesso un quadruplo omicidio.

Però il mondo si sarebbe accorto della contemporanea scomparsa di quattro nazioni; forse semplicemente li avrebbe sbattuti fuori di casa a calci. Sì, quella poteva essere una buona idea. E sarebbe stato particolarmente cruento con Danimarca, sì, perché era stato lui ad avere quell’idea folle e sconsiderata, origine e causa di tutte le sue sofferenze.

Si era lasciato ammaliare dal suo discorsetto sulla famiglia che si aiuta a vicenda, e ora si ritrovava fregato. In trappola.

Quella non era una famiglia, bensì un insieme di persone matte e disturbate che per un puro scherzo del destino si erano trovate a vivere insieme.

E Islanda aveva seri dubbi di riuscire a sopravvivere ad un’altra giornata simile a quella che aveva appena trascorso.

La fantastica soluzione di Danimarca si era rivelata essere una terapia alimentare di gruppo: ergo tutti i Nordici si erano per il momento trasferiti a casa di Islanda per seguire insieme a lui la dieta e per controllarlo e incoraggiarlo.

Questo in teoria.

Subito dopo che il danese aveva finito di esporre la sua idea, il sorriso era già sparito dalla faccia del piccolo nordico, per non parlare dell’espressione di disgusto che si era disegnata sulla faccia di Norvegia.

Ma ormai la frittata era fatta.

Tanto più che Svezia aveva dato il suo silenzioso assenso, forse solo per il desiderio di passare più tempo con Finlandia, mentre quest’ultimo per qualche motivo era totalmente entusiasta.

Quindi il giorno dopo Islanda si era trovato la casa invasa dai fratelli mossi dalla nobile intenzione di aiutarlo e sostenerlo.

In teoria, questo in teoria.

Perché altrimenti non riusciva assolutamente a spiegarsi come mai Danimarca si fosse presentato con scatole e scatole di pebbernøder alla cannella e zenzero e nisser di marzapane, accompagnate da altrettante bottiglie di birra danese.

Gli altri Nordici avevano accolto la comparsa dei biscotti con uno sguardo sconvolto.

“Secondo te” aveva sibilato Norvegia “questo come dovrebbe aiutare Ice a dimagrire?”

Dopodiché il biondo aveva posto sotto sequestro tutte le scatole di biscotti, per poi accendervi un falò in riva al mare, mentre un Danimarca in lacrime lo scongiurava di risparmiarli, perché non sarebbe riuscito a sopravvivere a lungo senza dolci.

Dopo questa scena, Islanda aveva cominciato a nutrire dei seri dubbi che i fratelli potessero davvero aiutarlo.

Per qualche motivo Norvegia aveva preso molto seriamente il compito. Forse non sopportava la vista del fratello ridotto a quello stato, forse aveva deciso che, dato che era stato imbarcato a forza in quell’impresa l’avrebbe svolta al meglio, o forse desiderava porre fine a quella convivenza forzata il prima possibile.

Fatto sta che entrò in casa di Islanda, si diresse in cucina e, mantenendo sempre un’espressione fredda e distaccata, cominciò ad aprire tutti gli sportelli della stanza per gettare poi violentemente in un sacco tutte le scatole di dolci e caramelle e tutte le lattine di cola che riuscì a trovare.

Islanda fissava la scena tentando di trattenere le lacrime alla vista della sua amata liquirizia ripiena che spariva tra le mani del fratello.

Terminata l’opera di pulizia, consegnò il sacco a Svezia perché se ne disfacesse e cominciò ad ispezionare il salotto alla ricerca di dolci nascosti.

Islanda salì in camera per non assistere alla furia del fratello ed appoggiandosi al davanzale della finestra si mise ad osservare la spiaggia, su cui vedeva un Danimarca che fissava sconsolato i resti fumanti dei suoi amati biscotti tracannando una birra, con in faccia l’espressione di chi ha intenzione di ubriacarsi fino a perdere i sensi per dimenticare i dispiaceri.

Bhè, almeno erano in due scontenti.

Il piccolo momento di tranquillità fu interrotto dalla voce di Finlandia che risuonava nelle scale e lo invitava a scendere in salotto.

“Nor dice che deve parlare a tutti!” esclamò squillante il finnico.

Sorpreso dal nuovo atteggiamento del fratello, Islanda scese le scale e si andò a sedere accanto a Danimarca, che a quanto pare aveva abbandonato la triste contemplazione del falò, ma non la bottiglia di birra, che stringeva convulsamente in mano.

Poi osservò Finlandia e Svezia seduti insieme sul divano accanto, uno con un gran sorriso incoraggiante e l’altro con uno sguardo torvo rivolto all’indirizzo del piccolo nordico.

Infine osservò il fratello, che in quel momento si alzò dalla poltrona su cui era seduto per fissare Islanda con il suo sguardo velato.

“Bene, abbiamo deciso.” sussurrò Norvegia apaticamente.

“Ma cosa….” tentò di replicare Islanda.

“Cucineremo a turno. E tu” disse il norvegese indicando Danimarca con il dito “sei bandito dalla cucina. A quanto pare non hai affatto capito cosa vuol dire essere a dieta.”

“Sei cattivo!” replicò il danese in preda ai fumi dell’alcool, abbracciando la sua bottiglia di birra e cominciando ad accarezzarla come se fosse un gattino.

“Almeno tu mi capisci…” sussurrò all’indirizzo del vetro verde.

Gli altri quattro nordici fissarono per un attimo il loro cosiddetto fratello maggiore parlare amorevolmente con la bottiglia, prima che Finlandia prendesse la parola.

“Bene!” disse tutto sorridente, “Allora stasera mi occuperò io della cena!”

“Spero che almeno tu abbia capito cosa si intende per dieta…” sibilò Norvegia.

“Non ti preoccupare!” replicò il finnico, sempre con il sorriso stampato in faccia, “cucinerò qualcosa di buono ma leggero!”

“Speriamo…” sussurrò Norvegia dirigendosi verso la porta e guadagnandosi un occhiataccia da parte di Svezia, che sembrava intenzionato a difendere gli sforzi culinari della moglie dalle insinuazioni dell’altro.

Islanda colse lo scambio di sguardi e cominciò a temere che la cena si sarebbe presto trasformata in una sorta di guerra culinaria.

Non sapeva di avere perfettamente ragione.

La sera i cinque nordici si trovarono riuniti nella grande sala da pranzo (con Danimarca ripresosi dalla sbornia, anche se non dallo shock del falò di biscotti), in attesa della cena, con Svezia più arcigno del solito, come se volesse intimidire in anticipo chi avesse osato criticare la cucina di Finlandia.

Chissà, forse aveva visto cosa aveva cucinato il finnico, perché quando quest’ultimo varcò la porta reggendo cinque piatti pieni di uno strano intruglio marrone per poi depositarne con grazia uno davanti a ciascun nordico, ognuno di loro cominciò a nutrire dei seri dubbi sulla commestibilità della loro cena.

Islanda fissò il piatto, per poi alzare lo sguardo verso il volto sorridente di Finlandia, che girava lo sguardo verso gli altri in attesa che cominciassero a mangiare.

Riabbassò gli occhi sulla propria cena, tentando di scansare il pensiero che gli si era insinuato nel cervello. Inutilmente. Quella cosa assomigliava troppo a una…

“Fin” fece Danimarca con uno sguardo incredulo “mi spieghi che diavolo è questa cosa?”

"Mämmi!" rispose lui tutto sorridente "è un piatto tipico fatto con farina di segale e melassa!"

"Strano." replicò l'altro "perchè a vederlo assomigliava tanto a una cacca."

Il sorriso si congelò sulle labbra di Finlandia, mentre il suo volto assumeva un colorito tendente al porpora.

Si voltò a guardare Norvegia, che aveva una strana espressione in viso, come se non sapesse scegliere il male minore: mangiare il mämmi o dare ragione a Danimarca? Infine, come se avesse compiuto un grande sforzo, allontanò il piatto.

Finlandia era sul punto di scoppiare in lacrime.

Guardò intensamente Islanda, come a supplicarlo di assaggiare la cena. Il piccolo nordico, imbarazzatissimo, distolse lo sguardo e cominciò a versarsi un bicchiere d’acqua, tanto per avere qualcosa da fare.

Una lacrima solitaria scese dall’occhio ametista del finnico mentre infine si voltò verso Svezia. E rimase bloccato, mentre sul suo volto lentamente si ridisegnava un sorriso.

Infatti lo svedese stava mangiando voracemente il proprio piatto di mämmi. Finlandia lo fissava estasiato mentre ingoiava cucchiaio dopo cucchiaio con un espressione determinata, come se volesse dimostrare quanto fosse buona la cena.

Ma non era molto convincente, pensò Islanda, a giudicare dal colorito violaceo che stava via via assumendo la sua faccia e dei brevi singulti che gli scuotevano le spalle, come se fosse sul punto di rimettere il tutto.

Tuttavia Finlandia sembrava non accorgersene e continuò a guardare tutto contento Svezia, che, una volta finito di mangiare, posò il cucchiaio, lanciò a Danimarca Norvegia e Islanda uno sguardo di puro disprezzo, e dopo aver trattenuto un altro singulto allungò il piatto verso il finnico dicendo:

“Buono. Ce ne è ancora?”

Finlandia lanciò un urletto di pura gioia e si lanciò verso lo svedese, cozzando contro il suo petto e stringendolo in un abbraccio di riconoscenza.

Svezia rimase senza fiato un momento, poi, non si sa se per l’emozione o per la botta ricevuta, diventò ancora più viola di prima, tremò portandosi la mano alla bocca prima di rimettere rovinosamente la cena davanti a tutti.

L’aria sembrò essere risucchiata dalla stanza.

Finlandia si staccò dall’abbraccio.

Fissò prima Svezia, che aveva ormai assunto un colorito terreo e si appoggiava tremante al tavolo, poi i resti dei suoi sforzi in cucina.

Infine scoppiò in lacrime e lanciando insulti in finnico all’indirizzo di tutti i nordici uscì correndo dalla stanza.

Islanda sentì sbattere il portone d’ingresso e dei passi che si allontanavano sul vialetto.

Alzò lo sguardo su Svezia, che aveva un espressione sconsolata in faccia, poi sugli altri due nordici.

Danimarca sembrava non aver capito esattamente cosa fosse successo, mentre Norvegia aveva la solita espressione imperscrutabile.

“Ehm, forse è meglio andare a cercare Fin…” disse Islanda all’indirizzo del fratello.

Quello sospirò e disse a Danimarca “Tu resta con lui” lanciando un’occhiata verso Svezia.

Poi i due fratelli, dopo essersi armati di giaccone, sciarpa e guanti uscirono in mezzo alla neve alla ricerca del finnico.

“Sei sicuro che sia stata una buona idea lasciare quei due da soli?” borbottò Islanda.

“Nah. Che cosa potrà mai succedere?” rispose piatto Norvegia.

Infine dopo un’ora abbondante di ricerche trovarono Finlandia piagnucolante appoggiato con la schiena al tronco di un albero mentre dava sfogo alla tristezza tracannando vodka dalla sua fiaschetta segreta.

Norvegia propose di portarlo via di peso, mentre Islanda optò per la soluzione migliore e dopo una buona mezz’ora di rassicurazioni varie riuscì a convincerlo a tornare a casa camminando sulle proprie gambe malferme.

Già quando furono vicini a casa capirono che c’era qualcosa che non andava.

Dalla strada si sentiva uno stereo che mandava a tutto volume la musica degli ABBA accompagnato dal suono di singhiozzi incontrollati.

Ma quando aprirono la porta ed entrarono in salotto restarono impietriti. I tre nordici fissarono a bocca spalancata la scena che si presentò davanti ai loro occhi, che mai e poi mai avrebbero potuto immaginare.

Il divano del salotto era circondato da numerose bottiglie di birra danese, mentre Danimarca e Svezia erano abbracciati sul divano con il viso inondato di lacrime.

“Il mio Finlandia!” singhiozzava angosciato lo svedese.

“I miei biscottini!” urlò di rimando Danimarca.

Una vena pulsante comparì sulla tempia di Norvegia, che fece scrocchiare rumorosamente le nocche della mano.

Finlandia assunse una colorazione tendente al prugna, mentre con passo malfermo si diresse verso lo svedese, che nel frattempo si era staccato dall’abbraccio del danese e fissava imbarazzatissimo il biondino che camminava verso di lui.

Danimarca alzò lo sguardo per vedere una minacciosa nube oscura aleggiare dietro al norvegese, i cui occhi assunsero un luccichio sinistro, mentre alla sua destra sentì un fruscio di vestiti e un piccolo singhiozzo uscire dalle labbra di Finlandia.

Conclusione: Danimarca si beccò una scarica di botte dal suo caro Norge, mentre sorte migliore capitò a Svezia, consolato tra le braccia amorevoli del finnico.

Nessuno sembrò accorgersi che Islanda nel frattempo era sparito.

Norvegia, dopo aver terminato il suo pestaggio selvaggio, entrò in cucina per trovare il fratellino seduto a tavola con Mr.Puffin davanti a una scatola enorme di biscotti danesi che per qualche strano scherzo del destino era sfuggita al falò.

Il piccolo nordico trasalì e tentò di assumere un espressione colpevole davanti allo sguardo penetrante del fratello e farfugliò qualcosa che assomigliava a “Beh, avevo fame… Non puoi dire che la cena fosse buona…”

Norvegia sospirò prima di sedersi a tavola, afferrare un biscotto e cominciare a masticarlo rumorosamente.

“Per stasera passa.” sibilò tra le briciole.

Continuarono a mangiare biscotti e coca-cola fino a che la testa di Danimarca fece capolino dalla porta. Il danese fissò i due fratellini e quello che stavano mangiando prima di urlare “Ehi, ma quelli sono i miei biscot…”

Ma fu colpito in pieno viso dalla scatola di latta lanciata con precisione letale da Norvegia.

“Idiota.” sussurrò rimettendosi seduto.

Islanda fissò il danese agonizzante a terra, poi il fratello che con lo sguardo vitreo aveva ripreso a masticare biscotti, e infine le due sagome che vedeva dalla porta ancora abbracciate sul divano.

Sospirò, rassegnandosi al fatto che non avrebbe mai avuto una famiglia normale.

Decisamente la prima giornata di dieta non era stata molto fruttuosa.

 

 

 

Note & Chiarimenti

Hej!

Bentornati al secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto e…

Danimarca&Finlandia: FERMI TUTTI!

Cosa è successo?

Fin: Dobbiamo protestare ufficialmente! Come hai osato dire che il mämmi assomiglia a una cacca? Lo hai forse mai assaggiato?

No, ma ho visto questo… http://en.wikipedia.org/wiki/M%C3%A4mmi Insomma, lascia poco spazio all’immaginazione!

Dan: E mi spieghi perché io le prendo sempre in ogni capitolo? Che ti ho fatto di male? E Come hai osato lasciare che Norge facesse un falò con i miei biscottini?

Dan, lo sai che sei il mio preferito! Ergo, le prenderai sempre più di tutti!

Dan: Questo ragionamento non mi torna molto…

Comunque, visto che sei qui, spiega ai gentili lettori cosa sono i pebbernøder e i nisser!

Dan: Certo, certo… Dunque, sono entrambi biscotti, i primi sono solitamente rotondi, mentre gli altri sono a forma di animaletti vari. Se volete altre informazioni andate a vedere qui http://www.buonissimo.org/ricette/4455_pebbern%C3%B8der%28biscottirotondiconcannellazenzeroenocemoscata%29.asp

Bene, visto che siete qui aiutatemi a rispondere alle recensioni!

Fin: Forse non lo sai, ma c’è il sistema apposito per rispondere alle recensioni… Lo hanno creato appositamente….

Ma così è più divertente e mi potete aiutare!

Fin: *sospira rassegnato*

Bene, la prima a cui rispondere è NoireNeige, che ha detto di amare i salmiakki, hai visto Fin?

Fin: Qualcuno che mi capisce finalmente!

Grazie mille per i complimenti e per essere stata la prima a recensire! Non ti preoccupare, Mr. Puffin non verrà a beccarti, è troppo occupato a consolare Ice! Dan, lei è la prima a cui devi preparare i tuoi dolci!

Dan:Lo so che tutti li amano, sarà un piacere prepararli!

La prossima è Hullabaloos, che trova adorabile Islanda, e per qualche strano motivo, anche Svezia…

Fin:Cosa intendi dire con “strano motivo”?

Beh, dai, è un po’ inquietante…

Fin:Solo perché non lo conoscete bene!

Hehehe!… Bellino lui, lo difende! Comunque anche lei vuole mangiare i tuoi dolci Dan!

Dan:Sarà un piacere, basta non invitare Svezia…

Non credo che lei sarà molto d’accordo…

La prossima è Milla Chan, che mi ha fatto arrossire dai complimenti! Kyaaaa, grazie mille!

Dan: Su, su, riprenditi! E poi vedo che li ha fatti anche a me, che bello! Ti preparerò un wienerbrød speciale!

Le è piaciuta anche la scena in cui le prendi da Norge…

Dan: A me un po’ meno… ma ne valeva la pena per vedere la faccia che ha fatto!

Ice imbarazzato è moooolto tenero! Vorrei spupazzarlo tutto! *__*

La prossima è adrienne riordan, che è una tua fan, Dan! Su, corri a consolarla, anche lei ha vinto un Danimarca cuoco tutto per sé!

Dan: Uh, per una ragazza che mi fa così tanti complimenti questo e altro! Ma che vuol dire DenNor MOE?

Ehm, te lo spiegherò in privato dopo!

Sono contenta di averti fatto sorridere, spero seguirai i prossimi capitoli!

La prossima è AmyLerajie, che ha amato lo sclero di Fin!

Fin: Quando è troppo è troppo! Chi non si arrabbierebbe? Ah, vedo che non apprezzi i salmiakki… Te ne manderò qualche scatola a casa così li assaggerai meglio! J

Den: Un’altra che apprezza i miei dolci! So che gli altri testoni fanno finta di niente ma li amano tantissimo in realtà!

(Cosa che non c’entra nulla: adoro il tuo avatar. Mi fa tornare in mente la fan fiction Gutters, che è la più bella che abbia mai letto! Non so se l’hai letta anche tu!)

Bene, adesso un grazie speciale a chi ha messo la storia tra le seguite, cioè adrienne riordan, chibimal, Hullabaloos e marachel!

Grazie anche a chi ha semplicemente letto!

Lasciate tante recensioni! Chi recensisce avrà in regalo un giretto sulle spalle del troll di Norvegia!

Fin: Adesso posso andarmene?

Certo, ci vediamo al prossimo capitolo!

Farvel!

   
 
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