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Autore: happylight    25/08/2011    6 recensioni
Decidere di mettersi a dieta non ha mai avuto conseguenze così terribili.
Tra fraintendimenti, scenate e crisi di nervi si consumeranno le peggior settimane del piccolo nordico, sottoposto alle non molto desiderate attenzioni dei fratelli maggiori…
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Profumo.

Un profumo delizioso, caldo, dolce e fragrante si diffondeva dalla cucina insinuandosi in ogni angolo della casa.

Un profumo di zucchero, di mandorle e di cioccolata arrivava a stuzzicare le narici dei quattro Nordici seduti in salotto sul divano o su morbide poltroncine.

Ad una prima occhiata di un osservatore esterno sarebbe sembrato che fossero tranquillamente in attesa di qualcosa, ma piccoli gesti tradivano la loro ansia.

Da Islanda che accarezzava nervosamente le penne di Mr. Puffin, a Finlandia che lanciava occhiate in tralice a Svezia, cercando di evitare il suo sguardo indagatore per versare di nascosto un po’ di vodka nel proprio the, fino a Norvegia che seguiva distrattamente la sua fatina Astrid che svolazzava attorno alle loro teste.

Dei passi pesanti lungo il corridoio, accompagnati da una risata squillante, annunciarono che la loro attesa stava per finire.

Tutti erano lì riuniti nel salotto dalle grandi finestre con vista sul porto di Copenaghen per un motivo preciso.

La telefonata che avevano ricevuto qualche giorno prima.

Appena alzata la cornetta avevano udito la voce di Danimarca e si erano preparati a dover sorbire un lungo monologo del biondo; mentre ognuno di loro stava pensando ad una scusa per riattaccare, quattro parole erano giunte alle loro orecchie, parole che avevano cancellato tutte le loro precedenti intenzioni.

“Domani preparo i wienerbrød.”

Cercando di nascondere i loro pensieri, letteralmente invasi da visioni di pasta sfoglia alla crema e cioccolato,  avevano risposto che sì, certamente, sarebbero andati a casa sua a fare merenda con gli altri, a patto che la smettesse di essere così fastidioso. E mentre dall’altra parte della cornetta il danese continuava a parlare avevano riattaccato con un grande sorriso sulle labbra e l’acquolina in bocca, già pregustandosi la scorpacciata che si sarebbero fatti.

Ed eccoli lì il giorno seguente, seduti ad aspettare nervosamente che il danese varcasse la porta, ma tentando di mantenere un’aria calma e rilassata.

Perché mai e poi mai avrebbero ammesso di adorare i dolci di Danimarca e di non vedere l’ora, ogni volta, di essere invitati per una merenda.

I loro desideri furono esauditi quando il biondo entrò nel salotto sorridendo e reggendo un vassoio enorme carico di dolci di ogni tipo e foggia. Frøsnapper decorati con semi di sesamo, tebirkes dal morbido cuore di marzapane, snegle grondanti cioccolato e molti altri ancora.

Con un gesto teatrale Danimarca depositò tutto quel ben di Dio sul tavolino in mezzo agli altri e si lasciò cadere sul divano accanto a Norvegia, togliendosi l’enorme cappello da cuoco che aveva tenuto calato sui capelli biondi.

Gli altri quattro nordici si guardarono tra di loro, come ad aspettare un segnale comune, prima di allungare le mani verso il vassoio.

In meno di un secondo tutti stavano masticando un dolcetto.

Danimarca osservò soddisfatto le facce dei suoi fratellini che mangiavano con gusto: Norvegia con il solito sguardo spento non sembrava essersi accorto della crema che gli stava colando sul mento, Islanda stava divorando i suoi wienerbrød preferiti con i semi di papavero, Svezia masticava lentamente a piccoli bocconi e Finlandia.... cosa diavolo stava combinando?

Il biondino, tentando di non farsi notare, stava mettendo sopra il suo pasticcino delle strane cose scure….

“Fin!”esclamò Danimarca avvicinandosi per vedere meglio “cosa stai facendo ai miei wienerbrød?”

Finlandia sobbalzò e tentò di nascondere velocemente qualcosa dietro la schiena, ma il danese fu più veloce e gli afferrò il polso per vedere la sua mano che stringeva una scatoletta bianca e rossa di salmiakki.

“Non mi dirai che vorresti aggiungere questa roba alla mia perfetta creazione di pasticceria?” disse Danimarca storcendo il naso.

“Non è roba! È salmiakki, ed è buonissimo per tua informazione!” replicò il finnico con aria indignata “E sto soltanto migliorando i tuoi pasticcini, dovresti provarlo anche tu!”

“Non ti permetterò di rovinare tutto il mio lavoro!” urlò il danese, afferrando la scatoletta e il wienerbrød ricoperto di salmiakki e facendo per alzarsi e portarli via.

“Ridammeli!”strillò isterico l’altro, afferrandolo per la camicia.

Danimarca, sordo alle proteste del biondino, mosse un passo, per trovarsi davanti a Svezia che torreggiava su di lui guardandolo con un espressione minacciosa.

“Lascia stare mia moglie.” disse minaccioso lo svedese, incrociando le braccia al petto

Un sorriso increspò le labbra del danese che replicò in tono canzonatorio e cantilenante “Altrimenti il maritino cosa mi farà?” disse facendo oscillare la scatola di salmiakki davanti agli occhi azzurri dell’altro.

Una vena minacciosa cominciò a pulsare sulla tempia di Svezia che avvertì l’irrefrenabile impulso di spaccare qualche dente danese.

“Avanti, non difendi la tua mogliettina?” continuò Danimarca, incurante dell’espressione di Svezia che si faceva più paurosa di secondo in secondo “Muoviti prima che ricominci a strillar…”

Non finì la frase perché fu colpito alla nuca da un calcio volante di Finlandia che si era lanciato all’attacco con il grido di “NON SONO SUA MOGLIEEE!”.

Peccato che il finnico non avesse calcolato bene la traiettoria, o forse fosse sopraffatto dalla rabbia, perché il danese finì sbilanciato in avanti, colpendo con una violenta testata la fronte di Svezia.

Risultato: finirono tutti e tre a terra, con un Finlandia molto arrabbiato sopra agli altri due che continuava a distribuire ceffoni e calci a destra e a sinistra.

“Fin” cercò di articolare Svezia, sconvolto dalla furia del più piccolo “calmat…”

“NON DIRMI DI STARE CALMO!!” urlò il finnico, mentre si scagliava contro Danimarca che si era appena rialzato.

Svezia afferrò il biondino per le spalle cercando di trattenerlo, mentre il danese cercava di ripararsi dai suoi colpi.

“Norge, aiutami!” esclamò esasperato, cercandolo con lo sguardo e trovandolo seduto sul divano che osservava la scena tranquillamente masticando un wienerbrød, con il mento ancora sporco di crema.

Norvegia alzò la mano esibendo il dito medio in un gestaccio.

Danimarca sbuffò e fece per ripararsi dall’ennesimo ceffone di Finlandia quando fu colpito violentemente alla fronte da un oggetto non ben identificato.

La sorpresa ed il colpo lo fecero barcollare e finire disteso a terra con un gran tonfo ai piedi del finnico, che stupefatto cessò il suo assalto.

Svezia lasciò la presa dalle spalle del biondino e abbassò lo sguardo per guardare cosa fosse successo.

Finlandia si chinò per raccogliere il piccolo oggetto rotondo accanto alla testa di Danimarca, che si rialzò massaggiandosi la fronte.

“Cosa diavolo è successo?” esclamò, cercando lo sguardo del finnico ed osservando ciò che era posato sul palmo della sua mano.

“Un bottone?” disse, dopo aver guardato bene.

Non c’erano dubbi: Finlandia teneva in mano un grosso bottone bianco, fatto di un materiale simile alla madreperla, proprio uguale a quelli della camicia di…

Danimarca, Finlandia e Svezia girarono lo sguardo verso Norvegia ed Islanda per poi aprire la bocca dallo stupore.

Quello che videro fu un Norvegia che aveva abbandonato la solita espressione apatica per una di disgustata sorpresa, e già questa era una scena abbastanza insolita da restarne colpiti.

Ma no, ciò che li lasciò muti e stupefatti fu vedere Islanda, completamente rosso in viso dalla vergogna, cercare di mettere insieme con poco successo i due lembi della camicia per non rivelare i rotolini di grasso che avevano fatto esplodere la cucitura del bottone.

Non riuscivano a credere a ciò che vedevano.

Il piccolo, tenero Islanda… era diventato obeso?

“Da quando sei diventato un tale ciccione?” disse Norvegia, che aveva intanto riacquistato la sua espressione distaccata, in un sussurro udibilissimo.

Islanda diventò viola.

“NON È CICCIA!” urlò, stringendo convulsamente i lembi della camicia “È grasso invernale, ecco!”

“Certo. Peccato che siamo in estate.” replicò apatico il norvegese.

L’altro restò interdetto un secondo, per poi rispondere in tono adirato. “È solo che, solo che… sono di costituzione robusta! Ho le ossa grandi, io!” disse gonfiando le guance.

“Certo. Peccato che fra tutti noi sei il più piccolo.” rispose con lo stesso tono il fratello.

Islanda tentò di aprire bocca nuovamente, solo per farne uscire un muto balbettio. Chiuse le labbra e si mise seduto incrociando le braccia al petto, un espressione furente sul viso, con Mr. Puffin che per una volta aveva abbandonato il suo atteggiamento aggressivo per mettersi di fianco al padrone dandogli piccoli colpetti al gomito con la testa.

Norvegia fece per parlare nuovamente, ma fu fermato dalla mano di Danimarca sul suo braccio.

“Basta così, Norge.” disse il più grande, fissando Islanda, che con una mano si stringeva la camicia e con l’altra si nascondeva il volto completamente rosso dalla vergogna.

Norvegia fissò un attimo il danese, per poi scansarne la mano con uno sbuffo e tornare seduto sul divano a guardare il fratello più piccolo.

“Ice.” chiamò il danese con espressione seria.

Islanda alzò lo sguardo sul fratello, turbato dal suono della sua voce, a cui mancava la solita nota allegra.

“Mi sembra evidente che hai un problema.”

“NON È VERO!” esclamò l’islandese furente.

“E che hai bisogno di una mano per risolverlo.”

“Non è assolutamente necessario…”

“Ma non preoccuparti!” esclamò Danimarca, aprendosi nel solito, caldo sorriso “Ci siamo noi qui per aiutarti!”

“Non mi serve nessun…”

“Perché siamo una famiglia, e ci aiutiamo a vicenda!”

A quelle parole Islanda chiuse la bocca di scatto, per poi alzare la testa e fissare il sorriso sicuro del fratello. Le labbra gli si incurvarono leggermente mentre chinò il capo facendo un lievissimo cenno affermativo.

Il sorriso di Danimarca divenne ancora più grande e si stava girando a guardare la faccia di Svezia e Finlandia quando dal divano gli giunse la voce di Norvegia.

“E cosa avresti intenzione di fare?” disse in un sussurro piatto.

Il danese si voltò e lo raggiunse con un passo.

“È molto semplice.” disse allungando la mano a raccogliere la crema sul mento di Norvegia.

Questo si ritrasse con uno scatto, come se qualcosa lo avesse punto.

“Aspetta e vedrai!” esclamò Danimarca portandosi il dito in bocca e leccando via la crema, per poi essere raggiunto sul naso dal pugno di Norvegia.



Note & Chiarimenti

Eccomi tornata con un’altra fic piena di Nordici pazzi/isterici/che si uccidono a vicenda… Che ci volete fare, io li vedo così!

Come mai mi è venuto in testa Islanda obeso? Sono ubriaca? In realtà sì, ma non solo! Avete presente la striscia/puntata in cui tutti i nordici si impegnano a produrre/vendere la bambola, mentre Islanda se ne sta con Mr. Puffin a mangiare biscotti? Ecco, è colpa sua. E poi tutta la liquirizia che mangia da qualche parte dovrà andare!

Cosa sono i wienerbrød? Sono dolci tipici danesi fatti con una base di pasta sfoglia o pasta di mandorle e farciti con varie cose. Ce ne sono 1000 tipi e tutti hanno un nome diverso! Se vi interessa andate a guardarvi questo sito:  http://adventurefoodie.blogspot.com/2009/03/wienerbrd-danish-pastries.html

Cos’è il salmiakki? E’ una caramella di liquirizia tipica dei paesi nordici. In particolare Himaruya fa sempre veder Fin che ne distribuisce a destra e a manca in volontà…  Ecco un link per acculturarvi: http://it.wikipedia.org/wiki/Salmiakki

Grazie per aver letto fin qui e recensite in tanti! I primi recensori riceveranno a casa Danimarca che cucinerà dolci a volontà solo per voi per un giorno intero.

Chi non recensisce verrà beccato a morte da Mr.Puffin! (e poi non dite che non vi avevo avvertito!)

Al prossimo capitolo!

   
 
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