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Autore: _Fy    02/09/2011    3 recensioni
Flor e Federico,apparentemente così diversi tra loro,eppure molto simili.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Flor osservava felice la sua nuova stanza, era ancora tutto in disordine e la polvere si era posata un po’ dappertutto, ma a lei non importava, finalmente aveva un posto sicuro dove dormire.
Sistemò il letto, decorandolo con delle lenzuola colorate e sul comodino vi appoggiò in bella mostra la fotografia della sua mamma.
“ Mamma, hai visto dove sono finita?  Nel castello del principe di Cenerentola.”
La ragazza sorrise tra sé e sé  con aria sognante, il principe dagli occhi tristi l’aveva colpita fin da subito, le era sembrato indifeso, un uomo travolto dagli eventi, costretto ad abbandonare i suoi sogni fino a morire dentro.
Eppure lei aveva scorto infinita dolcezza in quei suoi occhi così spenti.
Chiuse gli occhi in attesa che il sonno arrivasse, ma le emozioni che sentiva dentro erano troppo forti per poterle permettere di riposare; l’indomani mattina avrebbe dovuto conoscere l’intera famiglia Fritzenwalden  e la gioia mischiata al timore di non piacere le provocavano il batticuore e le farfalle nella pancia. 

Capitolo 2

Flor osservava felice la sua nuova stanza, era ancora tutto in disordine e la polvere si era posata un po’ dappertutto, ma a lei non importava, finalmente aveva un posto sicuro dove dormire. Sistemò il letto, decorandolo con delle lenzuola colorate e sul comodino vi appoggiò in bella mostra la fotografia della sua mamma.

“ Mamma, hai visto dove sono finita?  Nel castello del principe di Cenerentola.”

La ragazza sorrise tra sé e sé  con aria sognante, il principe dagli occhi tristi l’aveva colpita fin da subito, le era sembrato indifeso, un uomo travolto dagli eventi, costretto ad abbandonare i suoi sogni fino a morire dentro.

Eppure lei aveva scorto infinita dolcezza in quei suoi occhi così spenti.

Chiuse gli occhi in attesa che il sonno arrivasse, ma le emozioni che sentiva dentro erano troppo forti per poterle permettere di riposare; l’indomani mattina avrebbe dovuto conoscere l’intera famiglia Fritzenwalden  e la gioia mischiata al timore di non piacere le provocavano il batticuore e le farfalle nella pancia. 


Federico,dal canto suo, non riusciva proprio a chiudere occhio. Continuava a rigirarsi tra le lenzuola mentre dalle sue labbra uscivano dei lamenti sconnessi.

Il suo pensiero era rivolto alla ragazza che dormiva al piano superiore; le era sembrata così sola, dietro tutta quella gioia e dolcezza, nei suoi occhi era riuscito a scorgere anche un grande dolore.

Con la mente rivisse le mille sensazioni che aveva sentito dentro quando l'aveva vista entrare: si era guardata intorno con aria ammirata e sognante e quando i suoi occhi avevano finalmente incontrato i suoi, era riuscito a sentire il suo cuore battere mentre un brivido lo aveva attraversato dentro. 

Razionalmente si rese conto di quanto fossero sbagliati quei pensieri, lui possedeva già una fidanzata, eppure il suo cuore sembrava volerlo convincere del contrario, sembrava implorarlo di non smettere, come se l'immagine di quella ragazza e il ricordo di quelle dolci sensazioni, potessero curarlo dal male che sentiva dentro.

Flor quella mattina si era alzata di buon ora, aveva impiegato più del solito per prepararsi; voleva apparire al meglio, un pò per scaramanzia un pò per fare bella figura davanti al principe e i suoi fratelli.

Tentò invano di calmarsi e sciogliere tutta l'ansia che sentiva dentro, eppure nonostante tutto, il sorriso non aveva mai abbandonato le sue labbra.

"Ci siamo mamma" pensò, mentre nella mano stringeva una piccola noce d'argento, un regalo speciale che la sua mamma le aveva fatto prima di morire.

La famiglia Fritzenwalden era riunita in sala da pranzo per fare colazione; come ogni mattina, ognuno era assorto nei propri pensieri, non vi era dialogo tra loro, tutto appariva spento, rigido, quasi anormale.

Flor fece il suo ingresso nella stanza salutando tutti con un bacio sulla guance, favorendo, così, il clima di confusione che già si era venuto a creare non appena aveva fatto il suo ingresso.

Federico, troppo scosso dalle sue emozioni aveva dimenticato di fare le presentazioni ufficiali, ma a tutto questo pose rimedio il più piccolo dei fratelli.

"Lei chi è?" domandò con un sorriso, lasciando intravedere i piccoli denti bianchi.

Thomas era un bambino sveglio e intelligente; aveva conosciuto troppo presto il dolore perdendo la sua mamma ancor prima di averla conosciuta, era morta quando lui era ancora troppo piccolo e di lei non conservava alcun ricordo.

Gli sarebbe piaciuto vedere un volto o rivivere una sensazione quando pensava alla sua mamma ed invece era costretto a sentire sempre il solito vuoto, quel vuoto che cercava di colmare attraverso le burle e i dispetti alle due streghe di casa Fritzenwalden.

"Sono Florencia o meglio, Flor, la vostra nuova bambinaia" Thomas si sentì subito rassicurato dalle parole della ragazza mentre un misto di gioia e sicurezza si facevano man mano largo dentro di lui; forse era stato il sorriso materno che gli aveva rivolto a scatenare tutto ciò nel giovane Fritzenwalden oppure era dovuto all'aura di bontà che sembrava avvolgerla tutta, eppure non fu l'unico della sua famiglia a provare quelle sensazioni.

"Io sono Thomas" esordì infine.

Florencia non potè che sorridere entusiasta davanti a tutta quella dolcezza.

Una ragazza le si avvicinò; la guardava con curiosità, le labbra erano distese in un sorriso sincero ed i suoi occhi la scrutavano giocosi.

"Io sono Maya" 

Maya, era la principessina di casa Fritzenwalden, forse l'unica a cui l'algido Federico non era mai riuscito a dire no,forse perchè dotata di sconfinata dolcezza o forse perchè vista come la più fragile.

"Il piacere è tutto mio Maya" Flor le sorrise nuovamente, lasciando, con ogni suo gesto, nuovo calore.

Pian piano anche il resto della famiglia le si avvicinò incuriosito.

"Piacere di fare la tua conoscenza Flor, io mi chiamo Martin" 

Martin, il piccolo Freud di casa Fritzenwalden, era un adolescente in piena crisi ormonale; anche lui, come gli altri, aveva risentito della grande perdita dei suoi genitori e forse, spinto dal bisogno di aiutare se stesso e la sua famiglia, si era gettato corpo e anima nello studio della psicologia umana. 

"Piacere mio Martin" Flor gli accarezzò il capo scompigliando i capelli del giovane biondino.

Ben presto anche l'ultimo Fritzenwalden si avvicinò alla ragazza.

"Ehm, io sono Nicolas" il ragazzo si grattò la nuca imbarazzato.

Nicolas era quello con più problemi al livello di autostima; messo sempre a confronto con Franco, il suo fratello gemello in viaggio per il mondo per via del tennis, lui era quello che partiva più svantaggiato: troppo brutto, troppo impacciato, troppo goffo...

Così, aveva finito per rinchiudersi in una realtà cibernetica piuttosto che vivere la realtà di tutti i giorni, stare nel mondo reale lo faceva sentire troppo scomodo.

Flor, aveva intuito il disagio del ragazzo, così, tentò di trasmettergli quanta più serenità possibile.

"Ciao Nico" il ragazzo accennò un sorriso mentre le sue guance si imporporarono.

Delfina e Malala, rispettivamente madre e figlia, erano rimaste a guardare la scena dal loro posto guardando la ragazza con estremo disgusto; la più giovane delle streghe, soprannominata così dai fratelli Fritzenwalden per via della cattiveria che la donna trasudava,le si avvicinò con passo felpato, un sorriso maligno dipinto sul viso.

"Io sono Delfina Santillan, la fidanzata di Federico".

 

   
 
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