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Autore: Anna Mellory    04/05/2006    5 recensioni
Sapeva perfettamente che ormai gli era impossibile ignorarlo,sapeva che i suoi occhi quella notte lo avevano dominato completamente,sapeva di amarlo..e forse questa era la cosa più importante.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno era di cattivo umore

Quel giorno era di cattivo umore. Non solo si era ritrovato in un letto vuoto ma si era pure accorto  di essere in ritardo per il suo appuntamento. Aveva dato un ultimo sguardo nella stanza delle riunioni,nel tentativo di riuscire almeno a salutarla,ma niente. Non era da nessuna parte.

Furente,si era allontanato dal palazzo, ripromettendosi un comportamento scorbutico ed insopportabile nei suoi confronti a cena.

La camicia bianca,che indossava,aperta per metà e lasciata fuori dai pantaloni, lo infastidiva non poco col suo svolazzare qua e là,ma d’altronde,se voleva passare inosservato nel mondo dei Ningen, doveva travestirsi bene. Lei poi, che non sopportava essere riconosciuta da estranei, era particolarmente maniacale da questo punto di vista e lui,da questo trattamento,non ne usciva illeso.

Nonostante il suo ritardo riuscì ad arrivare in un orario decoroso al luogo dell’appuntamento: Kurama lo aspettava seduto su una panchina del parco in compagnia di Kuwabara e….Yukina. Si impietrì:sua sorella rideva alle battute sceme del carotone e sembrava felice. Infatti,da quello che gli raccontava il kitsune, quell’idiota aveva chiesto meno di due settimane fa la mano della dama dei ghiacci e di lì a poco si sarebbero sposati (quando era venuto a conoscenza della cosa,perfino lei  aveva provato timore di fronte alla sua furia omicida).

-Dovevi aspettartelo-gli aveva detto Yusuke una settimana fa, durante uno dei suoi annuali viaggi nel mondo dei demoni –e faresti bene a dirle chi tu sia in realtà. Ci tiene molto alla presenza di suo fratello al matrimonio con Kazuma, alla tua presenza- aveva aggiunto, mentre controllava che suo figlio, un demonietto di neanche quattro anni che si aggirava curioso per il palazzo di Yomi, non si facesse male,altrimenti Keiko lo avrebbe ucciso.

 Sapeva di doverlo fare per l’amore che provava per lei ed anche perché,nonostante ciò che aveva detto a Shigure durante il loro scontro, non sopportava più un simile fardello.

Perso com’era nei propri pensieri non si accorse che Kuwabara e Yukina si erano congedati da Kurama e se ne erano andati

-Hiei,hai intenzione di rimanere lì appollaiato per molto?-

Lo guardò male e si redarguì mentalmente per la sua distrazione:scese quindi dall’albero e con uno sbuffo si sedette accanto all’amico:-Non riesci proprio ad accettarlo,eh?!-

-Umh?!-

-Che tua sorella  si sposi con Kuwabara-

-Tsk,non capisco come faccia a sopportare quell’idiota, è semplicemente un…idiota,ecco-replicò il demone di fuoco,incrociando le braccia sul petto ed assumendo un’aria imbronciata.

Kurama rise di gusto e gli diede una leggera spinta sulla spalla:-Sei esagerato Hiei,Kazuma non è un cattivo ragazzo e solo un po’ espansivo,tutto qui-

-Piuttosto perché mi hai chiesto di venire qui?Ti sei forse deciso a dirmi cosa c’è che non va nella tua miserevole vita?-

L’altro demone smise immediatamente di ridere:-Non sei stato carino a definire “miserabile” la mia vita,sai?-

-Non sono io che la considero tale-

I loro sguardi si incontrarono e l’espressione di Kurama si indurì:-Non usare lo jagan con me-mormorò quasi in un sibilo,inconsciamente cercando di spaventarlo risvegliando il suo lato di youko.

-Non lo sto facendo, te lo si legge in faccia,Shuuichi-

Quest’ultimo sospirò,prendendosi il capo tra le mani:-Si vede tanto?-chiese, sentendo che il groppo alla gola ,che lo aveva accompagnato in quelle fredde notti di inverno,ricompariva.

Hiei si appoggiò alla panchina:-Da quanto tempo è che non dormi?-

-Una settimana-

-….bugiardo-

 

# # #

 

-Yoda-

-Sì mio signore-

-Dov’ è andato Kurama?-

Il demone si straniò di fronte ad una simile domanda:-Beh dato che oggi era il suo giorno libero penso sia tornato nel Ningekai…ah sì,aveva detto che si sarebbe incontrato con l’ex secondo di Mukuro, come si chiama…-

-Hiei?-

-Esatto mio signore,Hiei. Ha detto che dovevano discutere di un affare che voleva portare a termine al più presto.-

-Che tipo di affare?-

-Non ne ho idea,quando gliel’ho chiesto non mi ha voluto rispondere dicendo che era un affare di stato privato-

-Balle…-mormorò il demone.

Fortunatamente il suo subordinato  non aveva udito ciò che aveva detto, ma era stato in grado di capire che qualcosa nel suo signore non andava:- Volete che vi informi quando ritorna?-

-No- rispose allontanandosi verso la sala delle riunioni e lasciando il suo consigliere allibito.

Era da un po’ che il suo re era inquieto:un po’ perché ormai il regno dei demoni era unificato sotto la guida di un solo demone,Enki, e lui si ritrovava a rivestire il ruolo di semplice suddito (cosa che gli provocava non poca frustrazione) e un po’ per la presenza di quello youko, quel Kurama,che con quel suo comportamento lascivo ed effeminato aveva attirato l’attenzione di non pochi demoni e del re stesso (ma non avrebbe mai ammesso,nemmeno sotto tortura, che quello youko era stato padrone di molti suoi sogni la notte).

Ma quel consigliere non avrebbe mai potuto immaginare i profondi cambiamenti che,da lì a poco,si sarebbero verificati.

 

# # #

 

-E quindi ci sei andato a letto-concluse Hiei, osservando come il sole stesse tramontando dietro gli alti grattacieli della città.

Kurama non proferì parola:il peso di quell’umiliazione,inflittagli da quello che un tempo era stato suo secondo e che ora lo comandava a piacimento ,gli opprimeva il petto. Nonostante Yomi ormai fosse un semplice demone,era rimasto al suo servizio. In questo modo il suo lato demoniaco aveva sfogo e,quando andava a far visita a sua madre, poteva tranquillamente comportarsi come un semplice essere umano.

Tuttavia,dopo quasi cinque anni di servizio, i dubbi sulla reale motivazione che lo spingeva a rimanere avevano cominciato a tormentarlo. Lui odiava  Yomi e,se avesse voluto,avrebbe potuto andarsene,Mukuro lo avrebbe accolto a braccia aperte. Certo,avrebbe dovuto sorbirsi le scaramucce tra lei e Hiei ma almeno non sarebbe più stato oggetto di scherno e desiderio da parte dei subordinati di Yomi.

Sapeva bene quanto il suo aspetto fosse desiderabile:il suo corpo non era né esile né troppo robusto, bensì compatto e proporzionato; il viso umano era morbido ma attraente;i suoi capelli erano lisci e setosi al tatto. Non era inesperto in campo amoroso: in quasi mille anni di vita poteva vantare una vasta gamma di amanti e,sebbene fossero quasi vent’anni che non aveva rapporti con qualcuno, il suo corpo umano non era immune dalle sollecitazioni esterne. Tanto e vero che,ai tempi del Torneo di Arti Marziali Nere, si era ritrovato spesso a desiderare Hiei e quest’ultimo se n’era accorto. Ovviamente non erano andati a letto assieme,né il demone di fuoco aveva ostentato disprezzo nei suoi confronti,ma aveva cominciato a dormire fuori,non perché non si fidasse di Shuuichi Minamino,ma perché sentiva che il suo lato di youko ogni giorno diveniva sempre più forte e sapeva che,se youko Kurama lo avesse desiderato, lui sarebbe stato incapace di resistergli.

Erano tornati amici,ma Hiei (non lo avrebbe mai ammesso) provava sempre un certo timore nei confronti del solenne e glaciale aspetto demoniaco del kitsune.

-Che cosa intendi fare?-

Kurama rialzò lo sguardo:-Non ne ho la più pallida idea,anche perché se provassi a combattere contro Yomi per vendicarmi,lui ne approfitterebbe di nuovo-

Rabbrividì al pensiero che quel demone potesse toccarlo di nuovo.

-Yomi non è stupido:se ha fatto quello che ha fatto,avrà di certo un motivo-disse Hiei,osservando attentamente ogni minimo cambiamento nell’amico.

-Lo so;spero solo che non l’abbia fatto per vendicarsi su di me-sussurrò il demone volpe,sentendo ricomparire dentro il suo petto quella bolla di calore che,da quella notte,non lo aveva più abbandonato.

 

# # #

 

(Flashback)

 

La riunione era appena terminata e lui,dopo aver scambiato le ennesime battute pungenti con Yoda, camminava stancamente verso l’ala del palazzo,in cui si trovava il suo appartamento,sentendo come un fastidioso mal di testa stesse cominciando a tormentarlo.

-Kurama-

Si voltò e vide Yomi dirigersi verso di lui:-Che cosa c’è?-

Il demone lo raggiunse e lui si rese conto che c’era qualcosa che non andava:era tutto il giorno che Yomi era più taciturno del solito,in più lo fissava in continuazione e durante la riunione non era intervenuto neanche una volta.

-Vorrei parlarti-

-D’accordo,andiamo nel mio appartamento?-

Non aveva annuito,si era limitato a seguirlo.  

 

# # #

 

-Mi è subito sembrato che ci fosse qualcosa di strano in lui-

-E non ti è venuto neanche un dubbio sul perché di questo suo cambiamento?-

Kurama si alzò di scatto,esasperato:-No,neanche uno,Hiei, e sai una cosa?Sono stufo di essere usato da tutti senza ottenere mai nulla in cambio-disse quasi urlando.

-Non c’è bisogno che ti scaldi tanto,kitsune-

Questi si voltò di scatto:-Non mi devo scaldare,non mi devo scaldare?Come posso rimanere calmo in una simile situazione,Hiei? Sono andato a letto con Yomi,ti rendi conto?-gridò,facendo volare via spaventati i piccioni che tubavano alla fontana poco distante.

Il demone di fuoco si mantenne impassibile:-E allora?Non mi sembra tanto strano che tu sia andato a letto con un demone maschio,nel Makai succede spesso e tu lo sai :lì non ci sono quelle stupide regole morali che vigono in questo paese di idioti-

-Lo so-rispose l’altro,abbassando gli occhi a terra e tornandosi a sedere accanto all’altro- è che io odio Yomi con tutto me stesso ,eppure quella notte non sono riuscito a respingerlo ed anzi…sono stato bene,nonostante tutto- aggiunse,mentre le sue gote si tingevano di rosso,segno del più profondo imbarazzo.

-Non è che forse ciò che provi per Yomi è qualcosa di ben diverso dall’odio?-

La domanda,buttata lì da Hiei che ormai aveva intuito che cosa stava accadendo a quell’idiota di un kitsune,ebbe la capacità di sconvolgere Kurama nel più profondo.

 

# # #

 

(Flashback)

 

-Che cosa dovevi dirmi?-chiese Kurama,mentre versava in una tazza un infuso di erbe e lo porgeva a Yomi. Questi non rispose e si limitò a sorseggiare il liquido,non curandosi del crescente nervosismo del kitsune.

-Yomi,non è affatto divertente questo tuo comportamento:dimmi una buona volta che cosa vuoi oppure vattene-disse il demone volpe infastidito,avvicinandosi al tavolo dove era seduto l’altro e,per dare maggior enfasi alle sue parole,sbattendo il palmo della mano sul tavolo.

L’altro demone si alzò in piedi di scatto,sovrastando con la sua altezza il compagno;con un gesto fulmineo afferrò Kurama per la vita e lo avvicinò a se,abbracciandolo. Il kitsune non tentò nemmeno di liberarsi,percependo come la stretta attorno alla sua vita lo stesse schiacciando contro il petto ampio del compagno e come il suo profumo gli entrasse prepotentemente nel naso,quasi ubriacandolo.

Sentiva il calore del suo nucleo ed emise un gemito quando il demone cominciò a baciargli il collo,mordendolo in alcuni punti:stava impazzendo. Per cui non reagì,quando, dopo essersi un scostato un poco da lui e avergli tolto delle ciocche di capelli dal volto arrossato, Yomi lo aveva baciato. Aveva sentito le sue labbra premere sulle proprie e,dopo avergli cinto inconsapevolmente il collo con le braccia, aveva lui stesso permesso che il bacio divenisse più profondo,aprendo la bocca alla lingua curiosa dell’altro youkai.

Quella notte lui e Yomi l’avevano passata assieme nel suo letto:più volte il desiderio del compagno aveva travolto Kurama,facendolo quasi sentire una bambola di pezza quando egli lo attraeva a se con forza e lo rendeva suo. Si era sentito morire e  rinascere più di una volta nell’arco di una sola notte:Yomi lo conosceva alla perfezione,sapeva compiacerlo ma allo stesso tempo sapeva torturarlo,fino a fargli raggiungere l’apice di un orgasmo che spesso gli mozzava il fiato.

Non avevano parlato e,alla mattina,al suo risveglio,Kurama si era ritrovato da solo in quel letto che aveva ancora impregnato il profumo di Yomi. Si era vergognato di quello che aveva fatto e,sebbene non avesse pianto, non era stato in grado di incontrare il suo amante da solo a partire da quel giorno.

 

# # #

 

-Sono passate quasi due settimane da quel giorno Hiei e io faccio fatica a dormire perché tutte le notti nei miei sogni c’è lui e io non riesco a scacciarlo in alcun modo-disse Kurama sentendo di essere sull’orlo del pianto.

-Non serve a nulla piangere-sussurrò il demone di fuoco,attraendolo a se e lasciando che l’amico diede sfogo a tutto il suo dolore ed alla sua frustrazione.

Rimasero così per ore.

Quando poi l’orologio del parco marcò la mezzanotte,Kurama,che nel frattempo si era assopito,aprì gli occhi e,rabbrividendo per il freddo,si strinse al corpo dell’amico,che lo cinse più stretto ed aumentò la propria temperatura corporea.

-Hai freddo?-

Il kitsune,strofinando il proprio naso contro la camicia bianca dell’altro,negò scuotendo il capo.

-Te l’ha regalata Mukuro questa camicia?-

Sospirò:-Sì,dice che è utile per quando sono costretto a venire nel Ningekai con lo scopo di salvare stupide volpi-

Lo youkai ridacchiò sentendo il tono ironico utilizzato dall’amico:sebbene lui e Mukuro avessero quasi mille anni di differenza,provavano un sincero affetto l’uno nei confronti dell’altra,consci di ciò che era stata la loro vita. E lui,naturalmente,li invidiava profondamente.

Uno strano trillo lo distolse dai suoi pensieri:il demone del fuoco,dopo aver frugato nelle tasche dei suoi pantaloni,tirò fuori quello che sembrava proprio un cellulare.

-Pronto?-

Dall’altra parte della linea,da quello che riusciva a sentire Kurama, c’era una Mukuro abbastanza stizzita.

-Di che diavolo stai blaterando?-urlò Hiei-Guarda che sei tu quella che stamattina mi ha mollato,dovevi pure svegliarmi-

-….-

-Beh,per me puoi fare quello che vuoi,ti avevo detto che dovevo vedermi con Kurama;ora non puoi decidere perfino quanto io possa stare fuori-

Mukuro attaccò e Hiei lanciò alcune imprecazioni abbastanza colorite che fecero ridere l’altro youkai.

-Beh,sono felice di vedere che le litigate con la mia compagna ti facciano ridere così tanto-

Kurama si zittì di colpo; poi,assumendo un’aria maliziosa sussurrò:-La tua compagna?-

Colpito e affondato:Hiei si accorse della gaffe commessa e arrossì fino alla punta delle orecchie.

-Sì,la mia compagna,e allora?-urlò alzandosi in piedi di scatto.

-Niente,niente:solo che fino a qualche tempo fa non avresti mai ammesso una cosa simile- rispose il kitsune alzandosi a sua volta.

-Umpph- borbottò l’altro youkai –che intendi fare?-

Kurama sospirò:-Tornerò a Gandara stasera stessa e uno di questi giorni chiarirò con Yomi- concluse guardandolo negli occhi.

Una mano si posò sulla sua spalla e la strinse:sapeva che,qualunque cosa fosse accaduta,Hiei sarebbe stato dalla sua parte.

 

# # #

 

Ci aveva messo quasi tre ore per arrivare alla città di Gandara,evitando qualsiasi scontro con demoni di basso livello. Sapeva che in quel periodo i demoni di quella regione divenivano piuttosto violenti perché la mancanza di cibo,durante la stagione invernale, li esasperava.

Il palazzo era completamente vuoto:le guardia all’entrate dormivano profondamente e Kurama,con loro grande disappunto,era stato costretto dai suoi doveri di secondo a svegliarli. La notte era serena e la luce della luna si rifletteva sulle immense colonne del porticato che portava al suo appartamento.

Non seppe mai come non riuscì ad accorgersi della sua presenza,fatto sta che di colpo qualcuno lo prese per il braccio e lo sbattè con violenza contro una colonna,addossandosi subito a lui col suo corpo. Kurama cercò dapprima di divincolarsi,poi,quando riconobbe il suo aggressore dal profumo che lo stava circondando,si acquietò,ben sapendo che ogni suo tentativo di fuga sarebbe stato vano.

-Dove sei stato?-sibilò Yomi,afferrando le sue mani tra le proprie e portandogliele sopra il capo,bloccandolo.

-Yomi smettila- rispose il kitsune,sentendosi soffocare da quella presa ferrea.

-Non dirmi quello che devo o non devo fare,dimmi dove diavolo sei stato-

Aveva urlato quel demone,che era conosciuto per la sua freddezza  e crudeltà:Kurama aveva spalancato gli occhi e si era spaventato. Nemmeno quando Shura aveva sterminato quel branco di demoni ape per noia lo aveva visto così arrabbiato.

-Sono stato nel mondo nei Ningen e ho parlato con Hiei- sussurrò abbassando lo sguardo.

L’altro demone glielo rialzò con violenza e lo baciò,costringendolo ad aprire la bocca per lasciare che la sua lingua lo torturasse per bene. Kurama si sentì quasi soffocare  e provò l’istinto di morderlo ma non si azzardò,sarebbe finito molto male. Dopo un periodo che gli sembrò infinito,Yomi si staccò da lui,lasciandolo ansimante:-Non ti credo-

-Cosa?-chiese il kitsune,sentendo come l’altro si allontanava da lui.

-Ho detto che non ti credo-

Kurama sentì una rabbia furiosa cominciare a scorrere nelle sue vene:non solo gli era saltato addosso due volte,ma pretendeva pure il diritto di accusarlo.

-Benissimo -urlò- se non mi credi ora mi spoglio e con le tue stesse mani controlli che non ci sia alcun segno sul mio corpo-continuò,cominciando ad aprire la camicia a strattoni.

Tuttavia le mani di Yomi lo fermarono,bloccandole con le proprie:-Non serve-

Il kitsune lo guardò:-E perché sentiamo?-sibilò con cattiveria.

L’ex re di Gandara lo riaddossò alla colonna, avvicinando il volto al suo collo:-Hai il suo odore indosso-

Kurama chiuse gli occhi stancamente:si lasciò scivolare sulla colonna,trascinandosi addosso il corpo del compagno;questi fece passare le braccia attorno alla sua vita e posò il capo tra i suoi capelli,annusandone il profumo.

-Hiei…è il mio miglior amico. Non nego che io in passato abbia provato dell’attrazione nei suoi confronti,ma lui mi ha respinto. Anche se ci provassi di nuovo otterrei lo stesso risultato-disse,appoggiando il capo sulla spalla di Yomi.

Rimasero in silenzio per diverso tempo.

Kurama ora sapeva perfettamente che ciò che era iniziato quella notte di due settimane fa poteva avere una continuazione oppure poteva terminare in quel preciso istante a prescindere da ciò che sarebbe accaduto di lì innanzi.

Si sentì stringere più forte,delle labbra si posarono sul suo collo,prima baciandolo e poi mordendolo; il kitsune gemette di dolore,artigliando le braccia del sue compagno e gettando all’indietro il capo.

-Smetti Yomi- singhiozzò Kurama,cercando di allontanarlo da se.

-E se non volessi?-

Spalancò gli occhi:la voce di Yomi non aveva più quel tono arrabbiato di prima, ma era soffocata,quasi sofferente.

“Yomi sa perfettamente cosa tu provi per lui:sta solo a te decidere se questa relazione possa continuare o meno, in realtà sei tu Kurama quello che tiene le redini del gioco”

Il ricordo di ciò che gli aveva detto Hiei gli fece pensare che,in fondo,per una volta,poteva mettere da parte il proprio orgoglio:il demone,che lo stava abbracciando e affondava il capo nel suo collo,era disperato,ma avrebbe accettato qualunque sua decisione.

Il limite di entrambi era che non erano bravi a parole,e,al contrario di ciò che sosteneva Yusuke,spesso le azioni potevano essere interpretate in diversi modi,in negativo soprattutto. Quando Yomi aveva passato la notte con lui,si era sentito usato in un primo momento; poi, analizzando,ripensando migliaia di volte quella notte,si era accorto che l’accordo,l’intensità che c’era stata in ogni loro gesto non poteva essere il frutto di qualcosa di superficiale,senza significato.

Quel demone,se avesse voluto placare il suo istinto sessuale,avrebbe fatto ricorso alle centinaia amanti femmine con le quali si era unito negli ultimi mille anni,fantocci dalle fattezze muliebri che per stare al mondo non avevano compreso che bisognava utilizzare il cervello e che,di conseguenza, si mettevano al servizio di demoni crudeli ma potenti,pur di salvarsi la pelle. Forse era per questo che a lui non piacevano le donne:sebbene Keiko,Botan e Yukina fossero delle brave ragazze non avrebbe mai potuto provare interesse nei loro confronti.

Per cui mandando al diavolo tutte le regole del suo clan,quelle stupide norme che gli avevano condizionato la vita,regolato un’esistenza che non aveva mai vissuto completamente,prese l’iniziativa.

Si liberò della presa di Yomi sulle sue braccia e le passò attorno al suo collo,appoggiando il viso sulla sua spalla. Sentì che l’ex re di Gandara si rilassava e faceva scendere le braccia lungo il suo corpo,in una languida carezza che lo fece fremere,fino a cingergli la vita con un presa gentile ma decisa.

-Cosa vuoi fare?-gli chiese Yomi con voce roca,facendolo tremare da capo a piedi. Kurama cacciò indietro il groppo che gli si era formato in gola e capì che non poteva più tornare indietro.

-Voglio stare con te-

Quello che accadde dopo Youko Kurama non lo potè più dimenticare per il resto della sua vita.

 

# # #

 

La luce del sole,indicatore che gli fece capire che era già mattina inoltrata,lo fece svegliare. Sentiva il lenzuolo coprirlo completamente ed un braccio conosciuto cingergli la vita. Dal respiro lento e tranquillo sembrava che Yomi stesse ancora dormendo. Aprì gli occhi lentamente e si trovò innanzi al sorriso del compagno.

-Pensavi che stessi ancora dormendo,eh?!-lo prese in giro bonariamente l’altro.

Kurama sorrise a sua volte e si stiracchiò,avvicinandosi ulteriormente al corpo dell’ex re di Gandara:-Umh sì…d’altronde non è molto facile comprendere cosa ti passi per la testa-rispose ridacchiando.

Yomi non rispose:annullò la distanza che c’era tra loro e lo baciò,facendolo fremere. Kurama si stese sul letto di schiena e il compagno si portò subito sopra di lui,continuando a baciarlo e cominciando ad accarezzargli le gambe.

-E ora?Cosa pensi che abbia intenzione di fare,Kurama?-gli chiese accarezzandogli il viso.

Il demone volpe gemette alle carezze esperte del suo amante:-Yomi,non mi hai fatto dormire per tutta la notte-si lamentò debolmente,sentendosi avvampare quando il compagno lo toccò con maggiore intensità.

-Non mi sembra però che ti dispiaccia-disse ridacchiando l’ex re di Gandara ridacchiando, imprigionando le mani più piccole di Kurama tra le sue e riprendendo a baciarlo.

Fuori una leggera brezza cominciò a spirare.

 

# # #

 

-Kitsune levati dalla faccia quell’espressione lussuriosa,mi fai venire l’orticaria-

Kurama,distolto dai suoi pensieri che poco avevano di casto,scoppiò a ridere nel vedere l’espressione schifata di Hiei.

-Smettila di ridere idiota!!!Davvero non capisco cosa ci trovi in te Yomi-

-Hai mai sentito parlare della questione della L?-

Hiei,di fronte ad una così esplicita provocazione,arrossì ancora di più:-…Tu brutto pervertito!!!-urlò,sentendo il fumo uscire dalle sue orecchie.

-Chi è un pervertito,oni-chan?-

Alla voce di Yukina il demone di fuoco si calmò immediatamente:-Niente…nessuno…tu piuttosto cosa ci fai qui?-

-Ma come?Sono venuta a cercarti:Mukuro e Yomi sono arrivati e scommetto che tu non vedi l’ora di rivedere la tua fidanzata-disse la dama del ghiaccio ridacchiando,prendendo per mano il fratello.

Questi lanciò un’occhiata di fuoco al demone volpe,colpevole di avere raccontato a tutti della sua relazione con uno degli ex re del mondo dei demoni. Poi,sospirando,si lasciò trascinare da Yukina, prospettando una giornata all’insegna di sberleffi e scherzi da parte di Yusuke e Kuwabara.

-A quanto pare non sono il solo a cui piace prendere in giro gli altri.-

Kurama sospirò quando Yomi lo abbracciò da dietro:-No,infatti è un brutto vizio quello che mi stai attaccando-

L’ex re di gandara ridacchiò,cominciando poi a baciare il collo sensibile del compagno:-Mhhm Yomi,ti prego,non ricominciare;vorrei riuscire a mantenermi in piedi per il matrimonio di Yukina e Kuwabara-

-E chi ti dice che ci andremo?-

Kurama sorrise e si lasciò trascinare sul prato.

 

# # #

 

Il viso di Hiei si contrasse in  una smorfia schifata.

-Pensi che arriveranno prima o poi?-gli chiese Mukuro,raggiungendolo sul balcone.

Il demone di fuoco chiuse il terzo occhio e vi posò sopra la consueta benda bianca:-No,si sono rintanati nel bosco a far porcate,penso che li rivedremo forse domani mattina-

Mukuro ridacchiò e,mano nella mano con Hiei,rientrò nel salone dove Yukina e Kuwabara festeggiavano il proprio matrimonio.

 

OWARI

 

Note:

 

 

  
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