Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Cenesventola    03/09/2011    0 recensioni
E' una di quelle storie autobiografiche e non, dove la fantasia spesso prende il sopravvento. E l'amore signori miei, l'amore fa da sottofondo musicale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
..Mi sentivo a casa, le sue braccia erano la mia casa.
Mi sentivo im.. Aah! Un momento. Vi starete chiedendo chi sono io. Non vi ho ancora parlato di Selene.
Selene sono io, sono una ragazza di 19 anni compiuti da qualche mese, ho i capelli color nocciola, un nocciola intenso; e sono lunghi, molto lunghi. La maggior parte delle volte porto una treccia che lascio cadere sul lato destro del mio corpo. Ho enormi occhioni verdi, un verde intenso ed amo pensare che con il sole diventano azzurri, ma non è proprio così.
Ho un naso all'insù e la mia bocca non è delle migliori. Sono magrolina, esile e nemmeno tanto alta. Non ho il corpo di una modella intendiamoci.
Adoro però il mio guardaroba.
Pieno zeppo di abiti.
La mia mamma, da quando mio padre ci ha lasciati 9 anni fa per trasferirsi a Parigi con chissà quale super modella, ha deciso che non mi sarebbe mai dovuto mancare nulla. Non piango mai per mio padre, credo di non averlo mai fatto. La mia filosofia di vita dice "Se qualcuno se ne va, lascialo andare. Dovesse tornare, mandalo a fanculo."
Sono una ballerina. Passerei le ore su quelle dannate punte, ad esercitarmi, ancora , ancora, ed ancora. Ho versato molto lacrime per questo, tante sono state le sere che tornata a casa avrei voluto mandare tutto all'aria perché ero distrutta. Ma sono ben dodici anni che danzo e non credo smetterò.
A scuola non sono la più brava, anzi. Ho perso un anno, ed ora a 19 anni sto frequentando ancora il 5 anno di un liceo che probabilmente non mi servirà a nulla.
Io voglio fare la ballerina.
Ma la maturità bisogna prenderla, perché significa crescere.
Crescere..non è uno dei miei concetti preferiti, non mi è mai piaciuto farlo.
Non ho poi così tanti amici. Conosco tante persone ma non di tutte queste ne sono amica.
Le amiche, quelle vere intendo, ne ho 1 , forse 2 al massimo. Meglio pochi ma buoni mi ripete sempre mia madre.
Di ragazzi non ne ho avuti tanti, non piaccio molto evidentemente. Forse 3 magar 4, e se stando con loro credevo ogni volta di essermi innamorata, quando la storia finiva mi rendevo conto che quello no, non era amore.
Perchè se ami una persona, ed è amore, è per sempre, No ?!
 - E lui, Selene ?
- Lui chi ?
- Lui, quello di cui ci hai parlato prima.
-Aah. Si. Lui.
Jason è il suo nome. Lo conobbi 7 estati fa, quando avevo 12 anni all'incirca. Quando si presentò non potei far a meno di fargli una grossa e sonora risata in faccia.
La scena andò su per giù così :
-Hey ciao, piacere Jason.
-Piacere Sele.. Uhm. Che razza di nome è Jason ?
-gli dissi, e qui partì la risata-  Siamo in Italia, carino!

Occhei il mio nome non è Italiano starete pensando, ma in quel momento fu ciò che mi venne da dire e fare, avevo 12 anni, cribbio.
Ed ecco che firmai la mia prima brutta figura nei suoi confronti.
Venne fuori che suo padre era Americano e che si era trasferito poi a Roma dopo aver conosciuto la madre di Jason. Abitava a Roma ed io non l'avevo mai neppure visto. Abitavamo in due provincie abbastanza lontane a quanto pare. Aveva 14 anni quando lo conobbi. E non era di certo l'uomo dei miei sogni. Non ricordo tanto, ma ciò che mi rimase imrpesso fu la sua marcata magrezza. Era pelle ossa, non aveva un filo di ciccia. Perfino io che a stento portavo la 42, ero grassoccia rispetto a lui.
E la faccia.. la faccia era ricoperta di brufoli.
In quegli anni avevo una cotta per un ragazzo più piccolo di me, che non mi filava tanto, quindi lo lascia perdere. Non mi sfiorò neppure l'idea di farci una storia anche se passavamo gran parte del tempo insieme. Finita l'estate, tornammo entrambi a casa. Io ripresi la mia vita, la mia danza, e a mio malgrado la mia scuola.
Fu proprio grazie a quest'ultima che la seconda volta lo incontrai. Lui, con la sua di scuola doveva sostenere un torneo nella mia. Giocava a basket. E quel giorno dovevano sostenere la finale. Io non sapevo nulla, mi ritrovai per caso ad assistere alla partita perchè ero interessata ad uno dei ragazzi che la sosteneva.
Credo di averlo riconosciuto subito, anche perché non era cambiato poi così tanto. Era più alto, e probabilmente ancor più magrolino di quanto ricordassi. Il suo viso era un pò cambiato, forse era semplicemente più uomo.
Mi feci dei calcoli veloci, velocissimi. Se io avevo 16 anni lui ne avrebbe avuti.. Uhm 18 credo, si aveva 18 anni.
La sua squadra vinse il campionato e a fine partita, durante i festeggiamenti lo andai a salutare.
Non mi riconobbe subito feci fatica a farmi riconoscere. Continuavo a ripetere sono " Selene..quella dell'estate.." ma lui solo dopo un pò si ricordò.
Non avemmo tanto tempo, lui non mi si filò neanche un pò. Non mi interessava ero tutta presa da quel ragazzo più grande di me quindi neanche questa volta ci feci caso.
Passatono altri 3 fino a me ne dimenticai perfino di lui.
Fino a quando decisi di iscrivermi anche io a uno di questi Socialnetwork che fondamentalmente ti intrappolano la vita. Ed esattamente una settimana dopo ebbi la sua "richiesta d'amicizia" Non aveva una sua foto, ma aveva quella di un giocatore famoso di basket, di cui ancora ora stento a ricordarmene il nome. Il nome però mi risuonò subito nel cervello.
"Jason..uhm.. Jason. Andiamo Selene dove hai già sentito questo nome"
per qualche minuto stetti li a cercar di ricordarmi.
Ed ecco che dopo un pò ricordai, ma stentavo a credere fosse realmente lui. "Sai quanti c'è ne saranno" pensai.Accettai la sua richiesta e dopo due minuti esatti iniziammo a parlare.
Era lui.
Parlammo, parlammo tanto. Non credevo neppure potessimo parlare così tanto. Parlammo, cioè... ci scrivemmo per 7 ore di fila.
Non credevo si potesse scrivere tanto ed invece fu così.
C'era qualcosa in lui che... quasi mi attirava. Passavano i giorni e continuavamo a scriverci.
Poi passamo alle telefonate, tante telefonate. Lui era la voce che volevo sentir prima di addormentarmi. E così era.
Quando raccontavo di lui alla mia amica, lei stentava a crederci.
Si ricordava di questo ragazzo che a quanto pare, anche se io stentassi a ricordare gli'è ne avevo parlato. Dopo il secondo incontro a quanto pare gli'è ne avevo parlato. Gli parlai di questo Jason che non mi aveva dato tanta considerazione. Non ricordo.
Io e Jason continuammo a parlare, parlammo per quasi un mese sino a quando decidemmo di incontrarci.
Era un giorno di fine primavera, faceva estremamente caldo. E il mio unico pensiero era il non saper cosa mettere, ero terrorizzata dallo sbagliare l'abito, o il modo di pettinarmi o truccarmi. Continuavo a ripetermi "Andiamo Selene stai calma, andrà tutto bene" ma l'ansia non c'essava di aumentare. Cambiai i miei vestiti credo più di 10 volte. Si fece l'orario per scendere. Ero talmente tesa che perfino mia madre stentò a riconoscermi. Scesi di casa, ci demmo appuntamento in centro, ci saremmo dovuti incontrare vicino ad una piccola fontana dove ,a detta popolare, ci si incontravano gli innamorati.
Feci un pò tardi, camminavo troppo lentamente. Ma ecco finalmente vidi la fontanina, ed ecco vidi lui.
Era cambiato, era divero.
Forse era sempre uguale.
Era ancora tanto alto, e tanto magrolino, aveva la sua solita carnaggione scura. Gli occhi mi trasmisero immediatamente sicurezza, credetti di perdermi in quello sgaurdo. Aveva una delle bocche più belle che avessi mai visto, e il sorriso.. bè il sorriso era sicuramente il più bello. Credo che anche lui mi riconobbe subito. Non credevo di aver mai visto qualcuno di così perfetto prima d'ora. Immediatamente pensai "Calmati Sele..non è alla tua portata, non fantasticare. ora fingerà di non averti vista ed andrà via. " Ed invece ecco che mi fece un cenno con la mano per farmi avvicinare. E lo feci, si mi avvicinai. Sentivo il cuore battere come mai aveva fatto prima d'ora. Ero convinta che ci avrei rimesso le penne. O era un'infarto o non so che altro.
"Selene?"
" J..Jason?"

Quelle furono le uniche parole che pronunciammo. Il resto del nostro 3° incontro ve l'ho già scritto. Poi..

."To be continued"
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Cenesventola