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Autore: Black Star    05/05/2006    7 recensioni
Cedric, così freddo e triste proprio come la pioggia, verrà rischiarato da un raggio di sole caldo e luminoso che sarà in grado di cambiare per sempre la sua vita... Questa storia è dedicata alla coppia Orube x Cedric, sono ancora alle prime armi, spero vi piaccia lo stesso!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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***** Black Star *****

 

                     

                                RAGGIO DI SOLE

 

Cap. 1  COME LA PIOGGIA

 

 

Nuvole, tante nuvole grigie cariche di pioggia coprono il cielo rendendo la città di Heatherfield molto più triste. Triste e fredda proprio come la vecchia libreria Ye Olde Book Shop, sono trascorsi diversi giorni da quando Matt è stato inglobato dal libro degli elementi e da allora Orube ha continuato a tenere d’occhio Cedric in attesa che il libro gli parli nuovamente.

 

- Sei proprio decisa a continuare a stare sveglia per potermi tenere d’occhio? Se continui a non dormire ne risentirà la tua salute! -

- E tu sei un vero esperto dico bene Cedric?! Mi sembra che anche tu non stai dormendo molto in questo periodo o mi sbaglio? –

- Guarda che lo dico solo per il tuo bene, tu continui a non fidarti di me, ma io non ho alcun motivo per ingannarti… -

- Sarà, ma io ho i miei dubbi… come posso fidarmi ancora di te dopo che mi hai usata, ti sei servito di me per avere informazioni su Johnathan Ludmoore e così hai potuto procurarti il libro che ha inglobato Matt! –

- D’accordo, sei libera di non credermi… ma permettimi almeno di offrirti qualcosa! –

- Ti ringrazio, ma non mi serve niente, ho abbastanza energia per stare in piedi e per tua sfortuna anche per sorvegliarti! –

- Va bene ho capito, se non vuoi niente non importa vorrà dire che ordinerò qualcosa per me, non ti dispiace vero?! –

- Fai pure! –

- Allora vado a ordinare una pizza, torno subito! –

 

Orube, rimasta sola nel retro della libreria, non era per niente stanca, anzi, da vera guerriera si sentiva pronta a passare un’altra notte in bianco, attenta a ogni minimo rumore come una cacciatrice sorveglia la propria preda. Seduta sul pavimento freddo con la schiena appoggiata alla parete su cui il libro degli elementi si era incastrato si chiedeva come aveva potuto farsi ingannare così da Cedric, come aveva potuto lui usarla in quel modo. E dire che lei aveva sperato in un suo cambiamento, ora però si rendeva perfettamente conto di quanto tutti quei suoi atteggiamenti carini e gentili fossero falsi. La cosa la infastidiva molto e le faceva montare su una gran rabbia.

 

- Eccomi qua, scusa se ci ho messo tanto, ma è caduta più volte la linea telefonica e non riuscivo a chiamare la pizzeria. Sembra che inizierà a piovere da un momento all’altro, ogni tanto fa bene un bel temporale! -  il suono della voce di Cedric aveva distolto Orube dai suoi pensieri, i suoi occhi color ambra ora erano fissi su di lui.

 

- Da quel sorriso mi pare di capire che a te piaccia molto la pioggia, dico bene?! -

- Non sbagli Orube, trovo che il rumore della pioggia che cade sia molto rilassante… non trovi anche tu? –

- Si, forse… sai non vado matta per l’umidità! –

- Capisco, a quanto pare abbiamo gusti totalmente diversi… -

- Sembrerebbe di si, diciamo che siamo l’opposto! –

- Già… l’opposto… -  senza accorgersene Cedric aveva iniziato a pensare che comunque gli opposti di solito si attraggono. Ciò gli provocava una strana sensazione che non sapeva spiegarsi proprio come non sapeva spiegarsi da dove gli era venuto in mente un pensiero così assurdo. Possibile che stesse impazzendo? No, probabilmente era tutta colpa della stanchezza, si, doveva essere per forza così, in fondo anche lui non è che dormisse molto ultimamente e la mente cominciava a giocargli brutti scherzi.

DLIN  DLON

I suoi pensieri erano stati interrotti dall’ improvviso suono del campanello.

- Oh, deve essere arrivata la pizza, vado a vedere! –

Intanto Orube era rimasta a fissarlo immobile, seguendo ogni suo movimento con lo sguardo mentre lui saliva le scale per andare all’ingresso, poco dopo lo aveva visto ritornare con in mano la pizza. Lentamente l’aveva appoggiata su un tavolo lì vicino e si era seduto per mangiarla.

Rimasti in silenzio per qualche attimo, Cedric che tra un boccone e l’altro non perdeva di vista lo sguardo di Orube intento ad osservare con tentazione la sua pizza e lei che con sforzo immane stava cercando di resistere ai morsi della fame.

 Non intendeva per nulla al mondo cedere, ma le riusciva difficile, l’odore del pomodoro fresco le penetrava l’olfatto sempre più in profondità e la vista di Cedric che mangiava così di gusto continuando a fissarla quasi con l’intenzione di tentarla non l’aiutava di certo. Alla fine anche la sua resistenza venne sopraffatta dalla fame.

Alzatasi da terra, con passo felpato, aveva raggiunto una sedia di fronte al tavolo, accomodatasi, senza smettere di guardarlo stava per chiedergli se poteva servirsi anche lei, ma sorprendentemente la risposta di lui era arrivata immediata.

- Serviti pure Orube, non fare complimenti! Si vede che stai letteralmente morendo di fame! -

La ragazza, arrossita lievemente, era riuscita solo a pronunciare un leggero “ grazie “ prima di mangiare la sua cosiddetta cena.

 

 

Pian piano la notte era calata, qualche gocciolina di pioggia cominciava a cadere dal cielo bagnando le strade e le abitazioni di Heatherfield, una notte lunga e buia per Orube.

Dopo le prime ostilità nei confronti di Cedric, anche se non lo avrebbe mai ammesso, cominciava ad abituarsi alla sua compagnia e vederlo ora addormentato sul divano li vicino le faceva quasi tenerezza. Alla fine era crollato dalla stanchezza e lei aveva vinto la sua prova di resistenza anche quella notte, ma non le importava più. Nel silenzio circostante si sentiva sola, molto sola, senza nessuno con cui parlare e nessun passatempo da fare. Decise quindi di salire le scale e andare a vedere attraverso la finestra che tempo faceva.

La pioggia cadeva sempre più fitta e in lontananza si potevano intravedere dei lampi, a Orube vennero dei leggeri brividi lungo la schiena, odiava i temporali. Rimase per qualche secondo a pensare sino a quando dei rumori soffocati attirarono la sua attenzione, provenivano dal retro della libreria, possibile che fosse il libro degli elementi?  Scese le scale di corsa e non appena si guardò intorno si accorse che non si trattava del libro, ma di Cedric.

Con cautela si era avvicinata al divano, nonostante il buio lei lo riusciva a vedere benissimo e quello che aveva visto non l’avrebbe mai creduto possibile. Lui stava piangendo nel sonno. Singhiozzi soffocati ma pieni di sentimento che non si sarebbe mai aspettata dall’ex servitore di Phobos.

Lacrime, tante lacrime fredde COME LA PIOGGIA. 

  
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