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Autore: Rowena    04/09/2011    1 recensioni
Versailles. La corte più sfarzosa, più divertente e più spendacciona d’Europa. I giovani nobili che la frequentavano erano sempre alla ricerca di nuovi espedienti per non abbandonarsi alla noia. Era difficile divertirsi – almeno così pensavano loro – e anche con i loro soldi e la loro voglia di divertirsi spesso non c’era niente da fare se non adagiarsi sulle comode poltroncine di velluto a mangiare bonbon e ascoltare pettegolezzi. E se sei nobili annoiati decidessero di istruire una popolana perché si spacci per una contessa? Quali contorti inganni si metteranno in moto alla corte di Francia? [Crossover Host Club/Lady Oscar]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In tutta sincerità, Haruhi non riusciva a capire perché mai avesse dovuto prepararsi in tutta fretta, cambiarsi e mascherarsi per correre al ballo dell’Opera. Cosa ci fosse mai di così straordinario in quella festa rispetto al tipico gozzovigliare di Versailles, proprio non lo sapeva.
La ragazza stava almeno imparando in fretta a fingere di divertirsi; era ancora sconvolta per la situazione in cui aveva colto Tamaki, anche se non riusciva a capirne il motivo. Aveva visto di peggio nei vicoli di Parigi ed era stato chiaro fin da subito che i sei nobili che l’avevano avvicinata non si facevano molti problemi prima di ruzzolare nel letto di una dama diversa ogni sera, eppure…
«Posso danzare con voi, Mademoiselle? Sarebbe un onore graditissimo».
Haruhi si riscosse dai propri pensieri e mise a fuoco il giovane che l’aveva invitata a ballare: era un signorotto magro e dai capelli mossi e castani, che sorrideva in maniera affabile e cortese. Una maschera scura dalla foggia semplice gli copriva il resto del volto, rendendolo irriconoscibile.
«Solo se mi direte il vostro nome» rispose facendo un inchino, decisa a osservare le nuove maniere ma, nel frattempo, prestando ad attenzione a non cacciarsi in altri guai.
«A una festa in maschera mi chiedete di rivelarvi il mio nome? Non sia mai!» scherzò lo sconosciuto. «Chiamatemi come più vi piace e venite a danzare con me».
Probabilmente qualunque altra fanciulla presente alla festa sarebbe capitolata ai suoi piedi per molto meno, ma Haruhi si limitò a sorridere forzatamente e decise di accettare l’invito: in fondo doveva fare pratica…
Mentre cominciavano a scambiarsi le posizioni seguendo la cadenza del minuetto, il cavaliere le confidò di essere stato mandato da un’amica comune a proteggerla al suo posto, poiché ella non poteva assentarsi dal palazzo reale così all’improvviso. «In realtà l’ha fatto anche per allontanarmi per qualche ora dalla reggia, ma non lo ammetterebbe mai» concluse con un’aria malinconica.
Piuttosto restia a fare conversazione per non distrarsi dai passi di danza, Haruhi fu contenta di sentire che Oscar si era preoccupata per lei fino a quel punto. Solo quando il primo giro della danza fu completato, si permise di rispondergli, incuriosita dal suo ultimo commento. «E perché avrebbe voluto mandarvi via da Versailles?»
Il gentiluomo sorrise nel vedere che la fanciulla cominciava a mostrarsi meno timida, era l’altro scopo per cui era stato mandato a vigilare su Haruhi: aiutarla a prendere un poco di confidenza per recitare al meglio la sua parte. «Qualche anno fa, a un ballo come questo incontrai una dama che stregò il mio cuore. Posso vederla quando desidero, ma purtroppo il fato è contrario al nostro amore».
«Per caso corteggiate le donne sposate, Monsieur?» domandò con un tono di rimprovero nella voce la giovane, mentre cominciava a ridisegnare la figura prestabilita della danza con tutti i passettini che il minuetto richiedeva.
«Non è mia abitudine, dovete credermi: la notai tra gli altri ospiti e seppi subito che si trattava di una persona speciale. Ero venuto in Francia per completare i miei studi, ma mio padre aveva già in mente il progetto di trovarmi una moglie, per cui pensai di poterlo battere sui tempi… Ma ahimè, sono stato preceduto».
Haruhi ebbe dei seri dubbi sentendo che il primo pensiero passato nella mente dell’uomo fosse davvero il matrimonio, ma non osò contraddirlo per paura di una figuraccia. Decise di assecondarlo e lasciarlo perdere non appena la danza fosse finita, anche se era stato mandato da Oscar: in fondo, poteva proteggerla anche senza starle appresso, così come avevano fatto gli altri suoi angeli custodi in quegli ultimi giorni.
«Ahi, signore, un poeta scriverebbe dei versi… Ehm, sublimi dalle vostre pene».
La musica finì in quell’esatto momento e l’uomo sorrise amaramente prima d’inchinarsi per il commiato dalla dama, com’era previsto, quando comparve Tamaki a rivendicare la danza successiva.
I suoi modi erano un po’ troppo bruschi perfino per la ragazza, che non l’aveva ancora visto così risoluto e poco attento all’eleganza, ma che ebbe comunque l’accortezza di salutare come di dovere il compagno precedente per non apparire maleducata a chi stava guardando.
«Arrivederci, messere, e grazie per la vostra compagnia».
Il suo cavaliere aveva sempre la stessa espressione mesta in volto: «Addio, dopo stasera lascerò la Francia. Spero che questo piccolo favore migliori l’opinione che la nostra amica comune ha di me, è stato davvero un piacere».
Il senso criptico nella risposta dell’uomo fece stranamente arrabbiare Tamaki, che condusse Haruhi lontano dalla sala dove si stava svolgendo il ballo per parlare più tranquilli. Aveva un’espressione che non piacque affatto alla ragazza.
«Si può sapere che ti prende?» si lamentò quando il Duca le lasciò il braccio.
Tamaki però non rispose, preferendo concentrarsi su altro: «Che cosa ti ha detto? Cos’ha fatto lo svedese?»
Lo svedese. Per quanto Haruhi badasse poco ai pettegolezzi, perfino lei sapeva che a Parigi girava la voce che la Regina avesse un amante. E se era proprio l’uomo con cui aveva ballato… La donna sposata di cui le aveva parlato era proprio Maria Antonietta!
«Allora? Come hai fatto a entrare tanto in intimità con lui?» sbottò ancora il giovane, infastidito dal non aver subito ricevuto risposta.
Il suo tono infastidì la fanciulla, che si scostò dal suo accompagnatore quasi soffiando come un gatto: «Intimità?», ripeté quasi ridendo, «Sei diventato cieco, per caso? Abbiamo danzato e le nostre dita si sono a malapena sfiorate, o non hai visto?»
«Ridevi in maniera così frivola…» fu la laconica risposta, che Haruhi trovò ipocrita e meschina.
A prescindere che lei gli credesse o meno, era davvero troppo sentirsi dare dell’ochetta da un personaggio del genere. «È quello che volevate tutti, mi pare!»
Sembrava una di quelle scenate di gelosia che Haruhi era costretta a sorbirsi quando il suo vicino di casa rientrava ubriaco e la moglie perdeva le staffe, con la differenza che Tamaki non aveva alcun diritto di comportarsi in quel modo con lei.
Per non parlare di quello che la giovane aveva visto soltanto quel pomeriggio! Come si permetteva di trattarla così, quando era lui a saltare da un letto all’altro senza la minima preoccupazione?
«Potete stare certo, Duca, che non ruzzolerò tra le lenzuola di nessuno dei vostri pari all’ora del tè, come certe donne di facili costumi», disse in tono gelido, «né mi lascerò avvicinare da certi pervertiti che seducono le fanciulle ingenue con le loro parole sciocche. Ora gradirei tornare alla festa, per cui vogliate perdonarmi».
Detto questo, si voltò e tornò alla sala principale, lasciando lì un Tamaki davvero basito. Per un qualche strano motivo, sentiva che la frecciatina sibilata dalla ragazza era indirizzata a lui. Aveva previsto che in qualche modo il malaugurato, spiacevole incidente del pomeriggio si sarebbe rivoltato contro di lui, e aveva immaginato uno scenario perfetto in cui si sarebbe discolpato agli occhi di Haruhi, così che l’ammirazione che lei provava nei suoi confronti – perché non poteva non ammirarlo, insomma! – non si sarebbe dissolta. L’idillio nella sua mente si sarebbe dovuto svolgere il giorno seguente, nel parco di Versailles: si sarebbe buttato in ginocchio e si sarebbe dichiarato pronto a togliersi la vita, visto il grave disonore di cui si era macchiato ai suoi occhi, e Haruhi si sarebbe lanciata a fermarlo, piangendo e dichiarando che non aveva importanza, perché lui era tutto, nel suo mondo…
Poi, però, l’aveva vista danzare con Fersen – a dire il vero era stato Kyouya a riconoscerlo, lui si era messo a inveire contro il misterioso cavaliere – e non aveva capito più nulla. Non sapeva esattamente perché fosse stato tanto turbato al punto da trascinare la ragazza in disparte e farle la morale in quel modo, non riusciva a spiegarselo: forse si sentiva in dovere di guidare Haruhi nel suo viaggio a corte in maniera responsabile e assennata, poiché Haruhi era così ingenua e ancora ignara del mondo? Eppure la fanciulla non aveva fatto nulla di disdicevole, anzi, si era comportata in maniera impeccabile. Era davvero determinata a mantenere il patto stipulato con lui e i suoi amici.
Forse era stata la rivelazione dell’identità del suo compagno di ballo: non riusciva a capire perché Fersen, l’uomo che stava causando gravi danni all’immagine della Regina – la cui posizione era davvero precaria a corte, visto che il matrimonio con Luigi XVI ancora non era stato consumato – avesse avvicinato proprio la sua protetta, e in maniera così smaccata, per di più! Possibile che volesse usare Haruhi per dissipare le dicerie su di lui e Maria Antonietta?
«Ehi, Tamaki, ti sei imbambolato?»
«Guarda che la festa è di là!»
Le voci di Hikaru e Kaoru lo riportarono alla realtà e Tamaki si rese conto di essere finito in un angolo, rannicchiato con le ginocchia sotto al petto, senza neanche sapere come. I gemelli si piegarono verso di lui e ghignando cominciarono a punzecchiarlo e a tirare pizzichi, cosa che gli diede parecchio fastidio, anche se avevano le mani avvolte da morbidi guanti.
«Che volete? Lasciatemi qui, non servo a nessuno» biascicò con voce disperata.
«Come vuoi», rispose Kaoru, incrociando le braccia dietro la testa, «ma credevo che volessi fare da chaperon a Haruhi, e invece è di là da sola. Ha ricevuto un altro invito a danzare, ma ha rifiutato e sembra molto rabbuiata».
«Posso occuparmene io, se vuoi» rincarò la dose Hikaru, «oppure potremmo farlo insieme, che dici, Kaoru?»
«La piccola Haruhi sta così bene in mezzo a noi…» rispose il suo gemello con un sorriso divertito. «Forse potremmo tirarle su il morale, poverina!»
Tamaki si riscosse e prese di corsa il corridoio, mentre i suoi due amici lo seguivano ridacchiando soddisfatti: era troppo divertente prendere in giro quello stupidotto, cascava in qualunque burla mettessero in piedi!
Con sua sorpresa, Haruhi stava danzando con Mori, che le faceva intuire i giusti passi con naturalezza, e sembrava ben più serena di come i gemelli l’avevano descritta. Un po’ deluso – aveva pensato di riadattare il piano originale alla serata, così da farsi perdonare dalla fanciulla e riconquistare la sua ammirazione – Tamaki tornò a conversare con alcune dame che stava intrattenendo in precedenza, scusandosi per il suo comportamento, senza smettere però di tenere d’occhio la ragazza.
Non riusciva davvero a comprendere i sentimenti che provava nei suoi confronti: trovava Haruhi graziosa, ma era innegabile che avesse un’aria adorabile in tutto e per tutto. Il Duca trovava sempre doveroso mettersi in mezzo quando Hikaru e Kaoru si divertivano a prenderla un poco in giro, sebbene la ragazza avesse imparato in fretta a difendersi da sola.
Il vero problema, in realtà, era la rabbia che provava quando la vedeva in compagnia di estranei con cui entrava in sintonia con un’incredibile facilità. Era stato un dolore per lui osservarla duellare con André, e ora Fersen… Ma non aveva già il suo bel daffare con la Regina?
Per non parlare del suo fastidio nel vedere che, anche se non aveva più chiesto a Haruhi di ballare, il Conte continuava a osservarla da lontano, con uno sguardo molto attento, non la perdeva d’occhio neanche un istante.
«Non fare scenate» gli sussurrò alle spalle Kyouya, notando lo stato d’animo di Tamaki. «Lui e Oscar sono amici da prima che Luigi XVI salisse al trono, l’avrà mandato lei per garantire una certa protezione a Haruhi, nonostante non possa presenziare di persona alla festa».
L’acume dell’amico, come sempre, sapeva metterlo in difficoltà: «Kyouya, che mi succede? Non so che mi prende, forse è il senso di responsabilità nei suoi confronti che mi opprime? Dopo che ci hai rivelato cosa le sta capitando, mi sento davvero in colpa».
Ovviamente, il giovane Ootori aveva ben altra spiegazione, ma decise di tenerla per sé. Tamaki non era pronto per ascoltare quella verità: aveva un carattere troppo contorto e non l’avrebbe accettata.
«Non dobbiamo comportarci in maniera inconsulta, ricordati questo», gli consigliò glissando sulla domanda, «questo ballo potrebbe essere la perfetta occasione per inviarle un secondo avvertimento, per cui dobbiamo essere pronti a notare qualunque tipo sospetto potrebbe avvicinarla».
La vera intenzione di Kyouya, in realtà, era acciuffare di persona il responsabile al posto del comandante Oscar: questo gli avrebbe dato un’immensa soddisfazione.
Tamaki non rispose, ma rimase turbato per tutta la sera. Quando la festa finì, nessun malintenzionato aveva avvicinato la ragazza: il piano di Kyouya si rivelò un fallimento, ma non lo diede a vedere e valutò come sarebbe stato meglio muoversi nei giorni seguenti.
Quanto a Haruhi, durante il viaggio in carrozza si limitò a fissare con aria offesa Tamaki, che ci rimase molto male e tentò di scusarsi un’infinità di volte, senza successo.
La ragazza sospirò, una volta messasi a letto, ormai a notte fonda. Che accidenti le stava succedendo?




Angoletto dell'Autrice: Eccomi di nuovo qua, esami permettendo! Sigh, questa settimana due in due giorni di fila, anche se sono andati bene sono davvero provata. XD
Fersen è un personaggio che nel manga mi ha sempre fatto un po' pena: voglio dire, non capisce che Oscar è una donna, non capisce che Oscar è innamorata di lui, non capisce che è Oscar alla festa... Insomma, ok che l'amore acceca specie se è impossibile, ma è un po' tanardo il ragazzo! XDDD
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, alla prossima! ^^
Rowi
   
 
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