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Autore: shasti9x    05/09/2011    2 recensioni
Shaimaa. Una ragazza di sedici anni. Ha cominciato a dipingere all'età di dodici anni ed ha un talento incredibile. Disegna di tutto, ma ha cominciato a disegnare gli animali che vedeva nell'Animal's Friendships, uno dei più noti zoo di Los Angeles. Un giorno però la sua vita cambiò radicalmente, quando l'Animal's Friendships ricevette un ospite inaspettato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mercoledì.. giornata abbastanza tranquilla.. poca gente, poco casino.. così riesco a concentrarmi.

Dopo aver dato un’occhiata attorno a me, ritornai al lavoro.
Guardai attentamente l’immagine che mi stava davanti. Il piccolo gorilla era al sicuro, in braccio alla madre che lo cullava mentre pian piano le sue palpebre si appesantivano, portandolo nel dolce mondo dei sogni.. studiai bene la sua espressione. Era serena.. sentiva il calore della madre e quindi si rendeva conto di essere ben protetto. Il mio sguardo ricadde sulla tavolozza colorata che avevo nella mano sinistra. Cercavo di capire quali colori potevo utilizzare per dipingere questa meraviglia. Così da renderla reale.
Dopo essere entrata mentalmente e sentimentalmente nel panorama, alzai la mano e cominciai a proiettare le immagini.. cercavo di capire l’atteggiamento di entrambi. Il loro grado di amore.. con che amore la madre lo stringeva il figlio.. con che amore lo guardava, cercando anche di notare il leggero sguardo minaccioso che era rivolto verso di me. La guardai sorridendo, come per rilassarla, farle capire le mie intenzioni. Lei mi fissava. Subito dopo il suo sguardo si addolcì un po’. Benissimo. Ero talmente concentrata da non sentire la confusione che c’era attorno a me. Le grida ed i pianti dei bambini, le loro voci emozionate e anche qualche grido di rimprovero da parte delle madri.
Lo zoo “Animal’s friendships” è uno dei più noti e più grandi di Los Angeles. Era sempre affollato. Aveva tantisssimi animali provenienti da tutte le parti del mondo. Ogni volta che avevo un minimo di tempo libero, mi precipitavo qui a disegnare gli animali. Era l’unico luogo dove avevo la possibilità di farlo dal vivo. Qualche giorno fa ho finito di disegnare un cucciolo di coala. Il mio obbiettivo ora è quello di immortalare la stupenda immagine che ho davanti  in un un dipinto.  Purtroppo la zona dove si trovano situati i gorilla non è all’aperto, anche se hanno uno spazio privato per uscire a giocare sugli alberi, quindi mi mancano i raggi del sole a far brillare i loro peli.
Il piccolo gorilla dormiva. Percepivo il ritmo del suo respiro regolare. Intanto le mie mani non smettevano di muoversi. Dipingevo cercando di azzeccare ogni minimo particolare. Deve sembrare reale!
Immaginai di vivere in quell’immagine. Con un braccio mi asciugai la fronte dalle piccole gocce di sudore. Raccolsi i capelli con una forcina e continuai a lavorare.
Gli animali mi affascinano molto. Sono creature sutpende.. meravigliose. Vivono nell’innocenza.. vivono davvero la loro vita.. sono gentili.. pieni di amore e sanno riconoscere la minaccia , sapersi difendere e saper difendere i propri cuccioli. Con loro ci sto bene. Per questo passo la maggior parte  del tempo in questo posto. Anche se non condivido a pieno il fatto che stessero rinchiusi in quelle gabbie. Lo zoo è molto grande ed ogni animale ha il suo garn bel posto adatto, ma se vivessero nella propria vera casa sarebbe molto meglio.
Ricordo la gentilezza di Cico, il pappagallo preferito da tutti. Mentre lo dipingevo, non la smetteva un attimo di parlarmi. “Ciao! Sono Cico! Come stai?”. Era molto simpatico!! Gli avevo insegnato a gridare “Skipper”, il nome del mio cane. Quando a volte lo portavo con me, Cico lo chiamava sempre e Skipper per risposta abbaiava e qualche volta ululava pure! Ho passato dei bei momenti con lui.
Con ogni animale ho condiviso delle emozioni.. e con ognuno di loro ho imparato nuove cose. Sto a guardare il modo in cui si comportano e come pian piano si accorgono della mia presenza  e mi riconoscono. Ricordo ora il cucciolo di ghepardo, quando ogni volta che mi vedeva, veniva davanti a me e si accovacciava. I suoi occhi rimanevano incollati ai miei per molto tempo. Erano degli occhi bellissimi, stupendi. Mi trasmettevano amore, dolcezza e simpatia. Si era affezionato a me, come io a lui!
Sono molto conosciuta in questo posto. Spesso la gente rimaneva a guardarmi. Alcuni mi lasciavano addirittura dei soldi. Io rifiutavo definitivamente. Alcuni insistevano, ma la mia risposta era sempre “no grazie, non lo faccio per soldi, ma per passione". A volte però alla fine della giornata trovavo degli spiccioli in borsa, perciò ci compravo del cibo da dare agli animali.
Qualche volta i proprietari dello zoo mi chiedevano di disegnare gli animali più famosi per poi appenderli all’ingresso. Molti quadri erano i miei. Usavo i soldi che mi davano per cantare in sala registrazione e per comprarmi materiale per dipingere e disegnare.

Ho partecipato a diversi concorsi e ne ho vinti molti. Non disegno solo animali, ma anche di tutto. Uno dei quadri per il quale ho vinto un concorso, raffigurava la Statua Della Libertà vista dal basso.
Ho dipinto anche paesaggi.. personaggi famosi.. manga.. ora invece mi dedico agli animali.
Ho cominciato a dipingere a dodici anni, da quando ho cominciato a studiare Artistica alle medie.
Ora che ne ho sedici, ho dipinto molti quadri e da quest’esperienza ho imparato moltissime cose.
Sospirando guardai il dipinto del gorilla. Ero a conclusioni. avevo disegnato la madre ed il piccolo. Ora al posto dello sfondo delle mura marroni che avevano alle spalle, cercavo di immaginare una giungla. Con le liane, alberi, uccelli, erba, fiori..
Ad un tratto sentii delle grida ed un po' di confusione. Cercai di non distrarmi per non cancellare le immagini che avevo in mente. La confusione cresceva. La gente gridava. Avrà visto qualche mossa speciale fatta da qualche scimmia o da qualche gorilla.. Pian piano il rumore sparì e ad un tratto sembrava che il posto si fosse svuotato. Da fuori si sentivano le urla. Non sapevo che fiori usare.. cercavo di costrurmeli nella mente . Ad un tratto mi si è accesa la lampadina! Immaginai un fiore che sembrava un incrocio tra un ibisco ed una lavanda. Cercai di disegnare velocemente prima che l'immagine mi sparisse dalla mente, ma un uomo alto e vestito di nero con gli occhiali scuri mi fermò. Sembrava essere una guardia del corpo.
-Ehi ragazzina. Devi uscire da qui per circa una mezz'oretta- mi disse.
-Perché?- chiesi, senza neanche girarmi. Non volevo neanche ascoltarlo, avevo altro da fare.
- Non fare domande, esci subito come hanno fatto gli altri-
Solo in quel momeno mi accorsi di essere sola in questa zona. Dov'erano finiti tutti? Si sentivano solo voci di due o tre bambini.
-Scusi, io non posso uscire di qui, sto lavorando, è importante- dissi ritornando a guardare il dipinto.
-Deve uscire sennò sarò costretto a farla uscire con la forza!-
-Finchè non mi spiega il perché, io di cui non mi muovo! Ho pagato il biglietto e non mi muoverò di qui fino alla chiusura!- affermai.
- Allora mi dispiace, ma dovrò usare la forza- mi tirò per la mano facendo cadere il pennello.
-No!! Lasciami, mi fai male!.. ahia!!- cercavo di strattonarmi, ma era inutile, mi teneva troppo forte! Non sapendo cosa fare, gli pesati un piede. Penso invece di avergli fatto il solletico.
-Così stai esagerando! Hai fatto un grosso errore!- mi tirò di nuovo a sè.
-LASCIAMI!!!- gridai.
-Ehi ehi, che succede? Lasciala, Bob!- intervenne un'altra voce che mi sembrava molto famigliare.
-Ma non obbidisce, non vuole uscire!- disse, lasciandomi però stare. Non finii neanche di ascoltare la loro discussione e presi in fretta il pennello da terra. Non guardai neanche chi era stato ad ordinare a quel uomo di lasciarmi, ero troppo concentrara e dovevo fare tutto in fretta perché l'immagine del fiore si faceva sempre più sfocata.
Sentii ancora le voci dei bambini. Erano due. Chiamavano il loro papà a vedere qualcosa. Non facevo tanto caso a quello che dicevano. Percepii i loro passi avvicinarsi. Si fermarono dietro di me a guardare. Non mi girai neanche, ormai ero abituata alla gente che ammirava e stava a guardare i miei lavori.
-Woooow!! Che bello! Sta disegnando i gorilla, papà!!- disse una voce da bambino.
-Sii che bello, sta disegnando i gorilla!- rispose una voce da bambina.
Probabilmente aveva imitato il suo fratello maggiore.
-Papà, chi è questa ragazza?- chiese il bambino. Il padre non rispondeva. Io ero ancora troppo concentrata per potermi girare a vedere chi erano queste persone.
-Papà, assomiglia al quadro che abbiamo nel salotto!-
-E' bellissimo!!-
I bambini intanto parlavano commentando il mio dipinto, ma il padre non rispondeva a loro.
Dopo qualche secondo, sentii la sua voce.
-E' meraviglioso-
Un brivido mi percorse la schiena. Quella voce.. quella voce angelica la conosco.. mi fermai subito. Il mio cuore cominciò a battermi forte. La conoscevo questa voce! Non potevo sbagliarmi! Comiciai a tremare. Deglutii debolmente. Non avevo il coraggio di girarmi. Cominciavano a bruciarmi gli occhi. Pian piano cominciai a girarmi. Saranno passati in tutto cinque secondi, ma sembrano cinque secoli. Spostavo lentamente lo sguardo, cominciando dal pavimento. Vidi finalmente quei due bambini. Spalancai gli occhi! Non mi sbagliavo! Quei bambini li conoscevo! Erano piccoli, tipo sui sei o sette anni. Il bambino era biondo ed indossava una maschera a forma di farfalla verde. La bambina indossava sempre una maschera a forma di farfalla ma però di colore rosa. Si vedevano i suoi bellissimi occhi verdi. Li ho già visti questi bambini. Si chiamano Prince e Paris! E sono..
Non riuscivo a parlare, malgrado ci stessi provando. Ero con gli occhi fissi su di loro. Sentivo la mano debolissima, non riuscivo a stringere bene il pennello che avevo nella mano destra. Deglutii ancora. Prince mi guardava sorridendo.
-Ciao!- mi disse alzando la mano.
-Ciao!!- Paris lo imitò sorridendo mettendo in risaltò i suoi bellissimi occhi.
Ancora ero paralizzata, non riuscivo ne a parlare ne ad alzare lo sguardo per guardare chi era accanto a loro. Io sapevo chi era. Lo sapevo cavoli, lo sapevo! Ma non riuscivo a muovermi, il tempo non passava e sembravano passare millenni! Non avevo le forze.. avevo pure paura di scocciarli e farli andare via. Ero immobile. Di scatto però, senza sapere come feci, alzal lo sguardo. Un mega brivido mi percorse tutto il corpo, tremavo ancora di più. Era proprio lui! ERA MICHAEL JACKSON!! NON CI POTEVO CREDERE, NON PUO' ESSERE VERO!!! Questa reazione è diversa da come la vedevo nei miei sogni! E' poprio diversa!! Con i suoi meravigliosi occhi mi guardava. Sorrideva. Io lo guardavo e non sapevo neanche che espressione avevo sul viso. Ero in un altro mondo. In un mondo che ho spesso sognato. Ma ripeto, era tutto così diverso. Ho sempre sognato un momento del genere, ma non mi sono mai preparata psicologicamente per affrontarlo veramente, così d'un tratto, senza preavviso. Ora sono le mie sensazione e le mie emozioni a dominare.
Finalmente, dopo aver connesso la mia bocca al cervello, cominciai a sussurrare:
-Michael..- la mia voce tremava più di quanto potessi immaginare. -Michael.. io..- mi bloccai ancora. Non è possibile. Deglutii per l'ennesima volta, sempre ancora più debolmente.
Parlò di nuovo. Forse per mettermi a mio agio.
-Il tuo disegno mi ha incantato- la sua voce mi faceva morire. Non era come si sentiva in tv.. non era come si sentiva su youtube.. e non era nemmeno come la sentivo nei miei sogni!
Senza neanche accorgermene, mi alzai e mi buttai tra le sue braccia. Era un sogno. Michael mi abbracciava. Mi stringeva. Mi sentivo al sicuro. Sentivo la stessa sicurezza che aveva il piccolo gorilla tra le braccia d sua madre. La stessa sicurezza che sentivo tra le sue braccia nei miei sogni. Forse mi stavo confondendo con un sogno. Una differenza c'era però.. piangevo.. piangevo dall'emozione.. ancora non ci credevo..sentivo la sua presenza più che mai.
Mi staccai per guardarlo negli occhi. Lui mi guardava con il suo sorriso smagliante. I miei occhi lacrimavano ancora.
-Non piangere hihih- mi disse ridacchiando. Un'ondata di calore mi colpì in pieno. Ho sempre avuto un debole per le sue risate. Ed eccomi qua.. a sentirle dal vivo.. tra le sue braccia..
-Non sto piangendo..- dissi sorridendo e asciugandomi le lacrime. -E' che.. io.. i-io non me l'aspettavo.. è..è stata davvero una sorpresa per me-
Rise di nuovo, mi fece sciogliere.. quasi quasi evaporavo..
-Ho notato il tuo talento.. il tuo disegno mi ha colpito veramente, mi ha trasmesso tantissime emozioni.. mi piacerebbe se un giorno potessi venire a casa mia a farmi qualche dipinto- disse.
Ero incredula. Non vedevo più niente perché la vista era sfocata dalle lacrime che la offuscavano. Non riuscivo a rispondere.
"Rispondi, scema!!" mi dicevo "Dì di si!!" Non riuscivo a muovermi. Ricominciai a piangere strofinandomi la mano sugli occhi.
-Allora? ti va?- mi chiese Michael dolcemente in modo da traquillizarmi.
Tra le lacrime e le mani ancora sugli occhi annuii con la testa. Che atteggiamento da bambina!!
-Visto papà? Ho fatto bene ad insistere a venire a vedere i gorilla oggi!!- esclamò Prince.
-Sii papà, Prince ha ragione!!-
Michael rise. Una risata che mi fece piangere di più.. non riuscivo a crederci. E' da stupidi,  lo so.. ma non riuscivo a controllarmi..
-Oooh, vieni qua- disse Michael ridendo e tirandomi a se in un abbraccio. Ridevano tutti insieme. Non riesco a crederci..
-Hey, smile- mi sussurrò lui all'orecchio. Risi anche io tra le lacrime.
-Come ti chiami?- chiese Prince.
-Si, qual'è il tuo nome??- disse Paris. Che dolce che era. Sono davvero adorabili..
Risi e mi asciugai le lacrime con una mano.
-Io sono Shaimaa!-
-Oooh, che bel nome!- esclamò Michael.
-Sii che belloo!- gridarono in coro i bambini.
-Che origini ha?- chiese Michael.
-E' di origini arabe. Io in parte sono egiziana- spiegai sorridendo-
-Egitto, bellissimo, ci sono stato più volte. Tra cui una volta al Giza dove mi venne l'idea per il video Remember the time. Amo davvero la storia e la cultura egiziana, mi affascina veramente tanto!- Le sue parole erano come quelle che sapveo a memoria nelle interviste.
-Vero, io sono davvero orgogliosa del mio paese e sono davvero felice a sentirti dire queste parole, Michael!- L'emozione mi circondava, ma cominciavo stranamente a sentirmi poco a poco a mio agio. Non ci credevo ancora.. Ero accanto a Michael e parlavo coni suoi figli.
-Quanti anni hai?- mi chiese lui.
-Ne ho sedici, Michael!-
-Sei giovanissima, questo talento è un dono e devi metterlo sempre sempre in pratica-
-Papà, può disegnarmi un personaggio di X-Man, vero??- chiese Prince.
-Oh si certo, se vuole lei certamente- concluse le ultime parole guardandomi e sorridendo.
Il cuore ricominciò a battermi fortissimo.
-Michael, ma certo! Posso disegnarvi tutto ciò che volete, è un piacere per me!! E se volete potrò anche farvi vedere alcuni dipinti che ho fatto su di te Michael! Avrei voluto anche disegnare i piccoli, ma non sapevo bene come fossero dato che non venivano mostrati tanto in pubblico, se non coperti-
-Ho dovuto farlo perché non volevo che un giorno i media ed i tabloid invadessero la loro privacy, lo facevo per difenderli..  comunqu mi fa davvero tanto piacere che hai fatto dei disegni dedicati a me, lo apprezzo davvero moltissimo. Sarebbe davvero bello parlare con te di arte, io la amo tantissimo, infatti visito tantissimi musei in tutto il mondo e ho parecchi quadri a casa. Mi piacerebbe davvero parlare con te di questo-
-L'arte è la mia vita, Michael, non vedo davvero l'ora! E' un onore per me!-
-Papà, perché non può venire adesso con noi?- propose Paris.
-Si papàà, adesso, la vogliamo con noi adesso!!-
Michael mi guardò interrogativo, sorridendo.
-Adesso? davvero posso?- ero di nuovo incredula.
-Ma certo che puoi, asolutamente!- esclamò sorridendo.
Ero commossa. Asciugandomi di nuovo le lacrime, annuii sorridendo. La felcità che sentivo era indescrivibile, la sentivo grandissima nel petto. Si espandeva dappertutto.
-Siii!- gridavano i bambini svegliando il piccolo gorilla.
-òh, òòh!- disserò-
Ridemmo tutti.
Ero pronta per partire con loro, verso Neverland. Spero di svegliarmi il più tardi possibile da questo sogno. Anzi, spero di non svegliarmi proprio. Ma quegli occhi con cui mi guardavano Michael non erano quello del sogno.. erano occhi reali <3
  
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