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Autore: _Key    05/09/2011    1 recensioni
Quanto potrebbe valere un determinato respiro?
Qualcosa per cui vivere, e per cui morire.
La lacerante paura di dire la verità; la necissità di nasconderla a tutti i costi. Sì, paura. La paura di non essere creduta, e di essere abbandonata. Di rimanere sola. Di nuovo.
Lui era qualcosa che riusciva a scaldarle l'anima ormai gelida col passare degli anni, e le mani.
Qualcosa di vero, e di estremamente puro.
Lui riusciva a vederle il fuoco negli occhi.
I battiti del suo cuore seguivano i respiri di lui.
-
Tutto iniziato, dove un inizio vero e proprio non c'era mai stato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In men che non si dica, quei pochi giorni passarono, e il giorno dopo sarebbe iniziata scuola.
Chi sa cosa sarebbe successo, chi sa cosa tutti avrebbero pensato. Erano solo questi i pensieri che torturavano la mente di Hayley. Tom e lei ormai stavano insieme, ma la cosa non sarebbe più rimasta tra loro ancora per molto.
In quel pomeriggio così freddo, la ragazza era sul suo letto inizialmente con l'intento di leggere qualcosa, anche solo una rivista, ma i pensieri la divorarono completamente.
Solo quando il telefono cominciò a squillare distolse lo sguardo dal soffitto.
Lesse Tom, e ovviamente rispose.
«Tom»
«Piccola.» mormorò lui. «Dove sei?»
«A casa.»
«Stasera lavori?»
«Sì.. sì»
«E' successo qualcosa?»
«No, niente» sibilò.
«Che tipo di niente
«No.. pensavo.» strizzando leggermente gli occhi.
«Pensavi a cosa?»
«Domani inizia scuola.» 
«Ancora con questa storia, Hayley?» esclamò il ragazzo aumentando leggermente il tono di voce. 
«Io voglio solo che rimanga tutto così com'è.» mormorò lei portandosi una mano prima sulla fronte per poi posarla per pochi secondi sugli occhi. «Tutto qua.»
«E lo sarà.»
«Io ho paura, Tom
«Avevi detto che ti stavi fidando. Non è così?»
«Sì, ma..»
«Niente ma.» la bloccò. «Tra noi due non cambierà niente.»
«Sicuro?»
«Non dovresti nemmeno chiedermelo, cazzo»
«Se te lo chiedo, è perché c'è tutta me stessa in questa storia.» 
«Dentro ci sono anch'io, Hayley.»
«Promettimi che tu.. tu come persona, non cambierai.»
«Perché mai dovrei cambiare?»
«Ora mi sto fidando, Tom.»
«Non mi sono mai piaciuti i dubbi.» mormorò.
«Promettimelo.»
«Ma..»
«Niente ma.» decisa. «Forza, promettimelo.» proseguì faticosamente, mentre i suoi occhi diventarono più lucidi del dovuto. Molto più lucidi del dovuto.
«..Te lo prometto
 
La vita di Andy era così monotona. Niente che riguardava Hayley, però.
A dir la verità, era arrabbiata. Tristemente, ma lo era.
Hayley non si era ancora presentata a lavoro, e sperava non l'avesse mai più fatto. Ma il ruolo di ritardataria a lavoro, passò da un momento all'altro ad Hayley, e non più a lei.
«Dammi una Heineken» mormorò una ragazza dai capelli rossi.
Solito movimento, nessuna risposta. Si abbassava, apriva il frigorifero e passava la bibita che le veniva chiesta.
La solita routine, insomma. Fin quando poi, si ritrovò davanti, la persona che non avrebbe mai più voluto vedere.
«Mi dai una Bree rossa?» sibilò questa.
Si calò verso il frigorifero, e gliela passò sopra il bancone. 
L'intenzione di questa non era però di andarsene visto che si era appena accomodata sullo sgabello proprio di fronte a lei.
«Senti.»
«Non voglio sentire niente, Katrina.» bloccandole la parola.
«Lo so, lo so, e mi dispiace per tutto quello che è successo tra noi.» mormorò spostandosi dietro l'orecchio una grande ciocca di capelli bionda.
«Non voglio sentire nient'altro detto da te, ho detto.» affermò nuovamente la ragazza dietro al bancone. «Non voglio ripetertelo.»
«Va bene, allora» disse stranamente.
«Ciao.» affrettò Andy.
«Hayley.» fece la bionda alzandosi dallo sgabello. «Ti ricorda qualcosa questo nome?»
Cominciò ad accendersi del fuoco nella mente di Andy.
Ma non poteva aver capito proprio quello. 
«Come?»
«Hayley. Hayley Maier. La ragazza nuova.»
«Non la conosco» rispose facendo finta di riordinare qualcosa al di sotto del bancone.
«Ah, davvero?» guardandosi quelle unghie lunghissime colorate di un blu acceso. «Lei invece sembra conoscerti.» continuò. «E anche molto bene.»
«C..cosa?» riprese.
«Mi ha raccontato parecchie cose sul tuo conto, sai.»
Avrebbe tanto voluto darle un pugno in piena faccia, ma le stava dicendo qualcosa di molto più importante che la riguardava.
«Non sono il tipo di persona che crede subito a quello che le viene detto, e tu mi conosci. Ma sai perché c'ho creduto?» distolse per un momento lo sguardo dalle unghie per guardare lo sguardo di fuoco di Andy. «Perché le cose che mi ha detto, combaciano perfettamente a quello che io conosco di te.» continuò. «E chi ti conosce meglio di me, Andy?»
Cattiva.
La cattiveria di Katrina, dalla sua mente sembrava espandersi anche negli occhi.
Ed Andy era talmente arrabbiata, che stava quasi per andare fuori con la testa. Era eccessivamente arrabbiata, e quelle parole le fecero maledavvero male.
«Dimmi cosa ti ha detto.»
«Io te lo dirò, solo se tu dirai alcune cose a me.» risedendosi.
«Cosa vuoi sapere?» era in tilt, ormai.
«Hai presente Tom?»
«Sì.»
«Beh, gira voce che lui e questa sfigata stiano uscendo insieme o qualcosa di simile.»
«Parli di Tom Kaulitz, o sono io che ho capito male?»
«Sì, parlo di lui.»
«Lei e Tom stanno uscendo insieme?»
«Sì, e non ti sembra assurdo?!»
«No, un momento. Lei mi disse che non ci sarebbe mai uscita con uno come quello, che non era il suo tipo, e roba del genere. »
«Ah, bene.» sussurrò. «Ma lei non lavorava qui?»
«E' solo questione di minuti e arriverà.»
«Ma giusto per curiosità, per cosa avete litigato di preciso?» con la perfidia che le fuoriusciva anche dalle orecchie. «Sai, lei mi ha detto che è stato tutto per colpa tua.»
«Che stronza! Per colpa mia?!» la sua rabbia cominciò a venir fuori. «E' stata tutta colpa sua, e di un fottuto bracciale! Non ti viene da ridere? Per un bracciale!» cominciò a perdere il controllo.
«Davvero dici?» ridendo. 
Andy non stava affatto bene.
«Senti, io voglio solo riavere Tom, tutto qua.» riprese.
«E cosa hai intenzione di fare?»
«Io voglio Tom, punto.» disse. «Quella ragazza è solo una bugiarda, una stronza bugiarda.»
 
La musica, quella sera, la dava più fastidio del solito. Nonostante fosse arrivata in ritardo, di Tom, ancora nemmeno l'ombra.
Andy. Beh, Andy lavorava. Le lavorava di fianco. Ogni volta che passava, le sembrava sempre più strano.
Stava servendo un Bree ad un ragazzo dai capelli scuri, fin quando alle spalle vide un cappello. Uno di quelli che avrebbe riconosciuto, ogni volta.
«Piccola» si sentì poi chiamare.
«Tom» disse sorridendo per poi subito stampargli un leggero bacio sulle labbra.
Il punto è che quando lo vedeva - anche se non lo dimostrava - non pensava più a niente, dimenticava tutto. La mente le si svuotava e oltre Tom non esisteva nient'altro.
«Come va, allora?» le chiese.
«Bene, e a te?»
«Tutt'ok» poi tossì. «Domani ti passo a prendere io.»
«Per andare a scuola, dici?»
«Sì»
Lei sorrise, poi lo guardò.
«Che c'è?» mormorò quello.
«C'è che domani mi presenterò a scuola..» disse avvicinandosi un po' a lui. «..con Tom Kaulitz.» per poi scoppiare a ridere.
«Ed io con..» disse appena smise di ridere anche il ragazzo. «Com'è che ti chiami, scusa?»
«Vaffanculo!» esclamò Hayley.
Tom cominciò a ridere, quando questa gli rubò il cappello bianco NY dalla testa e se lo mise.
«No, il cappello no!» esclamò lui aggiustandosi i cornrows.
«Sì, e lo riavrai domani» aggiunse lei.
«Che poi sembra che m'interessi. Sono bello comunque.» malizioso.
«Te l'ho già detto vero, che sei troppo convinto?»
«Io dico solo la verità.» mormorò. «Perché, poi non sarei bello?»
«Non sei bello.» come suonava male, cazzo!
«Te l'ho già detto io invece, che non sai proprio mentire?»
«E stasera quante volte ti ho già detto di andare affanculo?!» sorrise.
«Però guarda: ora il discorso con te so mantenerlo. Prima sembrava troppo difficile!»
«Tom, vai a dormire!»
«Il cappello ti sta una favola, sì sì.» per cambiare argomento.
«Smettila!» sorrise.
«Ok dai, ora vado sul serio» scendendo dallo sgabello. «Ci vediamo domani, allora?»
Tom le si avvicinò per darle un bacio, ma Hayley tolse il cappello, lo allontanò, e solo in quel momento gli stampò un bacio.
Lui sorrise.
«A domani.» sfiatò. Mentre Tom si era già perso tra la folla.
  
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