- Akira e Maki migliorano a vista d'occhio.
- Dopo quel bacio io e Akira non ci siamo rivolti parola se non per le ripetizioni.
- Questo ragazzo ha la capacità di rimanere impassibile di fronte ad ogni cosa in un certo senso è molto simile a me.
- La mia freddezza mi permette di distaccarmi da quello che è successo, senza influenzare le ripetizioni.
- Sono costretta ad alzarmi mi fa male il ginocchio.
- “facciamo pausa 10 minuti, ho bisogno di alzarmi un attimo, scusate”
- in verità oggi è una di quelle giornate non esattamente positive.
- Ho il cuore spaccato a metà, mi manca molto mio fratello e dall'altra parte vorrei continuare ad andare avanti ma mi sembra impossibile conciliare le due cose.
- Vorrei chiudere in una scatola tutti i brutti ricordi e ricominciare da capo senza sentire questo stupido ginocchio che non smette di disturbarmi in continuazione ricordandomi sempre mio fratello.
- Sembra una punizione dall' alto per essere sopravvissuta, sento questo ginocchio come un fardello insopportabile da portare.
- Il dolore è sopportabile ma mi ricorda sempre lui e quando tutto questo sparirà mi sentirò persa come se qualcosa anzi l'unica cosa che mi lega a lui scomparirà per sempre portandomelo via.
- È molto stupido pensare queste cose perché lui vivrà per sempre dentro di me, spesso mi chiedo come i miei genitori riescano ad andare avanti.
- Mi mancano molto anche loro non li sento molto in questo periodo ma sono sicura che sono sempre con me.
- Cammino cercando di non trasalire ad ogni passo, sembra di ricevere una coltellata ogni volta che mi sposto.
- I dieci minuti sono passati è ora di tornare da quei due pazzi.
- “Isobel hai fame?”
- “no grazie Maki”
- “sei molto dimagrita in questo periodo mi chiedo come tu riesca ancora a stare in piedi”
- “io invece mi chiedo come riesco a sopportare due come voi”
- “acida come sempre, chi ti sopporta è bravo” fisso Maki con astio profondo la vedo spostarsi dietro Akira chiedendo riparo.
- “Sendoh spostati immediatamente”
- “no”
- “io invece dico di si”
- alla fine la spunto io e incominciamo a rincorrerci come due matte per la casa.
- “tanto non mi prendi sei ancora azzoppata!”
- “aspetta ancora qualche settimana e ti pentirai di quello che hai detto”
- e così si conclude il nostro giorno di ripetizioni.
- Le giornate sono placide e tranquille tranne per un piccolissimo particolare che ha portato scompiglio nel nostro liceo.
- Visto che la palestra dello Shohoku si è allagata quei pazzi casinisti vengono qui ad allenarsi vi lascio immaginare la baraonda che si è creata in pochi giorni.
- Kaede Rukawa continua a ricevere insulti da quello con i capelli rossi mentre le ragazzine impazziscono come gatte in calore, sbavano e dicono cose oscene imitando le ragazze è pompon
- non parliamo poi delle risse continue... quelle si che sono divertenti.
- Io e Maki assistiamo ad ogni allenamento cercando sempre di rimare indenni ma qualche volta delle pallonate in faccia non riusciamo proprio ad evitarle.
- Giuro li strozzerei tutti quanti.
- “Kaede Rukawa ti sta fissando”
- “e allora?”
- “se un ragazzo del genere mi fissasse così come minimo sarei in imbarazzo”
- “non mi piace per niente sembra molto presuntuoso e sicuro di se”
- mi fissa sicuro prende una rapida rincorsa e schiaccia a canestro.
- Notevole, grandissimo talento, seguito da una grazia insolita per un giocatore di basket nonostante la grande potenza.
- L'unica cosa che non sa e che con me queste dimostrazioni non funzionano.
- Oggi sono vestita con i soliti pantaloni Adidas e una felpa, in palestra non c'è più nessuno ormai tranne per Akira, Rukawa e Maki.
- Scendo dagli spalti sotto lo sguardo attento di Rukawa.
- “one to one?”la mia voce fa eco nella palestra vuota.
- “tu giochi?”
- “direi di si”
- emette una specie di verso... che ragazzo comunicativo!
- La sfida è aperta e gioca duro, mi fermo per togliere il tutore che porto sempre e ricomincio.
- C'è chimica fra noi cosa che non mi sarei mai aspettata ,sembra che nessuno ci guardi in questo momento, esistiamo solo io e lui.
- Ha due magnetici occhi blu che ti scrutano l'anima è estremamente bello nonostante la sua freddezza.
- Solo per un punto lo batto, sono sfinita, mi siedo a terra per riprendere fiato, sono decisamente fuori forma.
- “usciamo?”
- non capisco cosa voglia dire e lo guardo in maniera interrogativa, sento gli sguardi di Akira e Maki puntati addosso.
- “vuoi un appuntamento con me?”
- “si, domani alle 5 davanti a scuola” senza aggiungere altro se ne va.
- Vedo Maki saltellare da una parte all'altra mentre Akira è sbiancato.
- “tu hai un appuntamento con Kaede Rukawa!!!!!”
- “mi ha chiesto di uscire solo perché a trovato un avversario degno di lui”
- Akira ha perso il suo solito sorriso e io non abbasso minimamente gli occhi di fronte al suo sguardo perso.
- “perché?” chiede lui
- “semplice, mi ha chiesto di uscire e comunque non devo dare spiegazioni a nessuno con chi esco sono affari miei e la prossima volta prima di baciarmi chiedimi almeno se lo voglio anche io”
- afferro Maki e la porto via.
- “non ti sembra di essere stata un p'ò troppo dura con quel poveretto?”
- “si deve svegliare ed essere meno immaturo e poi da quando non posso avere amici?”
- “non hai tutti i torti però a fatto una faccia da disperato”
- “sono sempre stata una grandissima stronza e non l'ho mai nascosto”
- Sono le 16 e 50 e intravedo la figura di Rukawa appoggiata al muro della scuola sembra stia dormendo, oltre che essere muto e pure narcolettico.
- Appena mi avvicino apre un occhio.
- Ci incamminiamo senza una meta precisa il silenzio ci circonda.
- “perché mi hai chiesto di uscire?”
- “sei forte”
- “immagino che sia un complimento detto da parte tua”
- “il ginocchio?”
- questo tipo è loquace quanto un muro ma non mi sento a disagio con lui.
- “ha avuto un brutto incidente qualche mese fa e mi sono sottoposta a due interventi ma adesso va molto meglio, sinceramente non pensavo di farcela ieri contro di te ho faticato parecchio per tenerti testa”
- “però hai vinto”la sua voce mette i brividi.
- “fortuna e ricordati che nella vita non sempre si vince”
- questa frase deve averlo infastidito parecchio si è teso notevolmente assumendo un espressione glaciale.
- “tu perdi spesso?” questa domanda mi lascia spiazzata
- “a basket?”
- “no nella vita”
- “ad essere sincera perdo ogni giorno ma con il caratterino che mi ritrovo alla fine mi rialzo sempre in piedi”
- perdo ogni giorno perché alla fine della giornata mi sento regolarmente abbattuta e sconfitta.
- Spesso tutto ciò che mi circonda mi fa sentire piccola e indifesa facendo così emergere il lato più tagliente e pungente di me.
- Quando voglio so essere veramente cattiva penso di averlo dimostrato più volte in questi due mesi, la verità e che sono arrabbiata con il mondo non riesco a darmi pace.
- “posso chiederti una cosa?”
- dalla totale mancanza di parola a una domanda di senso compiuto, questo ragazzo mi sorprende.
- “certo che si”
- “ci possiamo allenare insieme?”
- mi fermo e lo guardo leggermente di sbieco.
- “adesso capisco il motivo dell'uscita il grande Kaede Rukawa è stato battuto dalla zoppa e adesso vuole allenarsi per essere di nuovo invincibile”
- in risposta emette il solito suono.