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Autore: Davithejoker    05/09/2011    3 recensioni
Cosa succederà dopo i fatti di Kh: Birth by Sleep e Kh: Re Coded alla storia di Kingdom Hearts? Riku e SOra sono partiti in viaggio per diventare maestri del Keyblade, e Kairi è rimasta alle Destiny Islands. Cosa farà? E come si evolverà la storia?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Cap.2 “I due Maestri”
 
Questo capitolo è stato un inferno. Avrei potuto portarvelo già alcuni giorni fa, ma sono stato vittima di una brutta esperienza che mi ha scosso molto: nella notte tra martedì 30 e mercoledì 31 agosto mi sono entrati in casa dei ladri, mentre io e la mia famiglia dormivamo, e non abbiamo sentito assolutamente nulla, probabilmente narcotizzati. Sono entrati dalla finestra della cucina, posta a 4 metri da terra, e han rubato 2 cellulari, un navigatore satellitare, 100 € dal mio portafoglio e soprattutto il mio Ds e la mia Psp, comprati con i miei soldi, guadagnati con il sudore della fronte, non regalati da altri. Oltretutto mi hanno rubato 3 giochi, e manco a farlo apposta sono: Kingdom Hearts: 358/2 Days, Kingdom Hearts: Re Coded, Kingdom Hearts: Birth by Sleep. Questi giochi erano dei regali fatti da degli amici, e devo dirvi che ci sono rimasto malissimo. Per fortuna non son riusciti a portarsi via il mio pc portatile, che han però lasciato sul divano, quindi hanno cercato di portarlo. Fino a Sabato non son riuscito a mettere mano alla fan fiction, perché ogni volta ripensavo alle cose che mi sono state portate via. Però mi son fatto forza, sono andato avanti e sono riuscito a scrivere la seconda parte. Spero che questo capitolo vi piaccia!
 
 
 
Kairi era rimasta sconvolta dal vedere davanti a lei i suoi due amici, di ritorno dal loro viaggio. Credeva che ci avrebbero messo molto di più, invece eccoli lì, dopo sei mesi, di fronte a lei, che scherzavano e battibeccavano come al solito. A stento riusciva a trattenere le lacrime.
- ...stupidi... - disse a bassa voce.
Riku e Sora sentirono quella parola, pronunciata dall’amica.
- Credo che ci abbia definito degli stupidi, se ho sentito bene. - disse Riku al compagno.
- Ma come Kairi! Siamo stati via sei mesi in viaggio e la prima cosa che ci dici è... EHI! - Sora non poté finire la frase che Kairi era corsa contro di lui, colpendolo con la testa al petto, e rimanendo attaccata ai suoi vestiti con le mani. Sora arrossì molto per questo gesto improvviso della ragazza.
- ...Siete solo due stupidi! - urlò, in preda alle lacrime. - Come credete che mi sia sentita in questi mesi, sola e triste, pensando ogni giorno a voi e sperando che non vi siate fatti niente! E voi comparite dal nulla, ridendo come se niente fosse! Vi odio! - E qui cominciò a colpire Sora con dei deboli pugni al petto, sia per la rabbia che per cercare di smettere di piangere.
Sora e Riku capirono che Kairi doveva essere stata davvero in pensiero per loro, e la lasciarono sfogare ancora per un po’, fino a che lei, dopo essersi accorta che era rimasta attaccata a Sora per almeno 3 minuti, lo spinse via, tirando su col naso e pulendosi la faccia dalle lacrime con un fazzoletto. Poi guardò i due amici e rimase abbastanza sconvolta.
Entrambi si erano alzati di qualche centimetro, anche se alla pari, dato che la differenza tra i due era rimasta la stessa: Riku era più alto di Sora.
Sora si era rinforzato un pochino. Era meno esile di prima, quindi doveva essersi allenato molto duramente e aver avuto molti scontri per essere diventato così.
Vestiva sempre con gli stessi abiti con cui era partito, e con cui aveva affrontato l’avventura precedente: scarpe nere e gialle, pantaloni neri con cinghie gialle e tasche gialle, una maglietta blu con una parte rossa all’altezza dello stomaco, con sopra una giacchetta nera a maniche corte col cappuccio, che aveva una linea bianca al contorno, che proseguiva colorando tutti gli interni; indossava inoltre dei guanti senza dita neri, e al collo teneva sempre la collana argentea con la corona.
Poi gli guardò il volto: aveva un’espressione spensierata, come al solito; gli occhi azzurri e i capelli castani. Ma Kairi si accorse di una cosa: i capelli che lei vedeva alla sua destra, e quindi dalla parte sinistra di Sora, avevano subito un taglio netto, ed erano più corti di tutti gli altri.
- Cosa hai fatto ai capelli Sora? Un tentativo maldestro di cambiare look? - disse Kairi scherzosamente, anche se con un’espressione abbastanza preoccupata.
- Niente di che Kairi, è successo in uno scontro: nel schivare un fendente i miei capelli ci sono andati di mezzo. Ma mi ci sono abituato e inizia a piacermi questa asimmetria. - disse il ragazzo, mettendosi una mano nella parte “spuntata” e sfregandosela sorridendo.
Kairi tirò un sospiro di sollievo, anche se sentendo la storia di Sora pensò che avesse rischiato davvero grosso: qualche centimetro più in là e si sarebbe ritrovato con la testa mozzata!
Kairi poi guardò Riku.
Anche Riku indossava gli stessi abiti con cui era partito per la missione: scarpe bianche con suola e parte superiore nere, lunghi jeans blu chiaro con due grandi tasche, tenuti su da una cintura nera, una maglietta nera senza maniche con cerniera chiusa, con sopra un giubbotto molto leggero bianco e giallo anch’esso senza maniche e con cerniera, però aperta. Indossava delle bende sul braccio sinistro, che gli coprivano tutto il polso e una parte della mano.
Come con Sora, guardò dopo il volto di lui: i lunghi capelli argentati fino alle spalle gliene coprivano la maggior parte. Aveva un’espressione quasi sempre seria, e aveva due occhi coloro verde acqua. Ma qui Kairi rimase davvero di sasso nel vedere un particolare sulla faccia dell’amico.
- Riku, il tuo occhio! Hai, hai..... una cicatrice! - urlò Kairi, preoccupatissima. - Come te la sei fatta? -
In effetti era difficile rendersene conto, perché i capelli la nascondevano in gran parte, ma Riku aveva una cicatrice abbastanza larga, circa un paio di centimetri, sul suo occhio sinistro: partiva da sopra il sopracciglio e finiva circa 4 centimetri sotto l’occhio. La toccò.
- Diciamo che questa cicatrice mi è stata inflitta per colpa di una mia debolezza. - disse. - Nel controllare una cosa nel regno dell’oscurità tramite un portale non ho preso le dovute precauzioni. Sono stato incauto, e questo è stato il prezzo che ho dovuto pagare. Ma non ti preoccupare, non ho avuto danni all’occhio, infatti ci vedo come prima. E poi, fa molto più figo e tenebroso così! - concluse scherzosamente il ragazzo.
Kairi era comunque preoccupata. Chissà cosa aveva potuto fargli una cicatrice di quelle dimensioni.
Ma era contenta. I suoi due migliori amici erano tornati, e finalmente non sarebbe stata più triste. Quel lungo viaggio per cui erano partiti era giunto al termine, e avrebbe potuto passare di nuovo il tempo con loro. Poi però le balenò in mente un pensiero.
- Aspettate un momento! - disse ai due agitata. - Mi stavo completamente scordando la cosa più importante da chiedervi, che è oltretutto il motivo per cui siete partiti! Siete o no diventati Maestri del Keyblade? - finì la frase la ragazza.
Sora e Riku si guardarono. Si sorrisero l’un l’altro. Poi si voltarono verso la loro amica dai capelli rossi.
- Tu cosa credi, Kairi? - disse Riku. - Ti pare che siamo stati sei mesi via per niente? Sai che non saremmo mai tornati con la coda tra le gambe... -
Il volto della ragazza si illuminò.
- Mi stai dicendo che... - disse Kairi, lasciando in sospeso la frase apposta, perché voleva che fossero i due a finirla.
- Hai davanti a te i due nuovi Maestri del Keyblade! - dissero i due all’unisono, con Sora che sorrise, mettendo le due mani dietro la nuca, mentre Riku incrociò le braccia, anch’egli sorridendo all’amica.
Kairi era felicissima. Almeno il viaggio che i due avevano intrapreso non era stato vano.
- Congratulazioni ragazzi! Allora adesso siete diventati più forti! Fatemi vedere cosa avete imparato dai! - disse la ragazza, piena di gioia e ansiosa di vedere i progressi dei suoi due amici.
Ma i due non erano entusiasti dell’idea.
- Kairi, meglio di no. Non possiamo tirare fuori i Keyblade quando ci pare... - disse Sora, in modo molto evasivo.
- E poi siamo stanchi, siamo appena tornati... - disse Riku, come se stesse evitando che l’amico continuasse a parlare.
Kairi cercò di capire le spiegazioni dei due, e pensò che in effetti non era il momento migliore per chiedere loro uno sforzo del genere. Poi le venne un’idea.
- Allora facciamo così: venite a casa mia, mangiamo insieme e poi mi raccontate delle vostre avventure nei minimi dettagli, ok? - disse Kairi, sperando ardentemente in una risposta positiva dei due.
Ma non ricevette la risposta che si aspettava.
- Kairi, no; come ti abbiamo detto siamo stanchi, ed è meglio che andiamo a riposarci ora. - disse Riku, con un tono molto serio.
La ragazza lo guardò.
- Ma da me starete comodi, e potremo passare finalmente un po’ di tempo insieme... - disse, con un’aria molto triste.
- Mi dispiace Kairi, ma abbiamo davvero bisogno di riposo. Sarà per un’altra volta. - disse Riku, senza neanche pensarci un attimo, ignorando il volto dell’amico.
Sora, dal canto suo, avrebbe voluto davvero passare la serata con Kairi e dirle tutta la sua avventura, ma diede ragione a Riku.
Kairi rimase scossa dalla serietà di Riku. Che motivo c’era per rifiutare con così tanta foga? Bastava dirlo gentilmente. Che ci fosse un motivo diverso dalla stanchezza? Decise di non insistere e di lasciarli andare a riposare.
- Ok ragazzi, ne parleremo un’altra volta, non c’è problema. Ora andiamo a casa che è tardi. - disse con un finto sorriso, per poi incamminarsi verso il porto per prendere la barca. Ma sul suo viso c’era un alone di tristezza.
Sora se ne era accorto. Ebbe un nodo alla gola, come se si sentisse in colpa. Si avvicinò a Riku, per dirgli qualcosa.
- Potevi essere meno duro con lei. Avremmo potuto raccontarle qualcosa, senza spingerci troppo oltre... - disse Sora sottovoce.
- Scordatelo, non saremmo mai riusciti a non dirle quelle cose. Ricorda cosa abbiamo promesso. - disse il ragazzo, sempre con molta serietà.
- Credo che tu abbia ragione, meglio non dire nulla. - disse Sora, arreso alle parole del compagno.
I due iniziarono a camminare dietro alla ragazza, con la testa bassa, e giunsero alla barca. I tre montarono sopra e si diressero verso l’isola, verso casa.
 
 
 
Il mattino seguente Kairi si alzò presto. Si lavò e si vestì velocemente, e poi corse a mangiare in cucina, salutando il sindaco e la moglie e correndo fuori di casa.
Kairi si incamminò a passo spedito verso la scuola, con un unico pensiero che le balenava per la mente.
* Appena finita la scuola correrò all’isola e li costringerò entrambi a dirmi cosa è successo. Sono sicura che quei due nascondano qualcosa! * pensò la ragazza.
Kairi non ci mise molto ad arrivare a scuola. Entrò dal cancello principale e si avviò verso il portone; appena entrata si diresse verso le scale, salì al primo piano ed entrò nella sua classe, sedendosi al suo posto, vicino alla finestra.
Mentre aspettava la mente di Kairi continuava a pensare a cosa avessero fatto Sora e Riku durante il loro viaggio e quali prove avessero dovuto affrontare per diventare Maestri del Keyblade.
Intanto la classe si stava riempiendo di studenti. E in quel momento Kairi ricevette una borsa sulla testa. Dopo essersi massaggiata la testa si girò e vide dietro a lei una Selphie davvero infuriata.
- Perché non mi hai avvisata che venivi a scuola prima ieri??? Sai quanto ti ho aspettata??? Meno male che non vedendoti sono andata a casa tua e tua madre mi ha detto che sei andata via presto e sono corsa qui! - disse la ragazza infuriata.
- Scusa Selphie, è che mi sono persa nei miei pensieri stamattina e mi sono dimenticata... Mi dispiace che tu abbia dovuto aspettarmi, mi farò perdonare. - disse Kairi, evidentemente impaurita dall’amica nei momenti in cui la rabbia prendeva il controllo su di lei.
- Ok, ok, voglio proprio vedere come ti farai perdonare. - disse Selphie, mentre si sedeva al suo posto. - Un’altra delle tue fantasticherie, vero Kairi? Ti ho già detto mille volte di smetterla. -
- Io non fantastico così spesso! E non sono fantasticherie! - disse Kairi, sbuffando.
- Dai, non prendertela, sai che scherzo, solo che è difficile non pensarlo, ma mi fido di te. Mi piace quando mi racconti che esistono altri mondi, è una cosa che mi fa piacere sentire. Come vorrei andare io su un altro mondo come te e i tuoi due amici. Chissà dove sono... - disse Selphie, con aria sognante.
- In verità... - Kairi non potè finire la frase. Tidus era arrivato dietro Selphie e iniziò a parlare.
- Tu? Su un altro mondo? Non fai già abbastanza danni qui Selphie? Oppure vuoi rompere anche alla gente degli altri mondi? Guarda che poi ti rispediscono qua perché non riescono a sopportarti... - disse il biondo, sedendosi nel suo banco in parte a lei.
Sulla fronte di Selphie si era stretta una ruga. Poi esplose verso il ragazzo alzandosi in piedi.
- Io romperei a tutti??? Non mi sopporterebbero??? Veramente quello insopportabile su quest’isola sei tu! Quello che va in giro credendosi chi sa chi mentre invece non sei nessuno! Quante ragazze ti hanno respinto dicendoti che non sapevano neanche chi fossi? Fammici pensare.. ah! Tutte! - disse Selphie, per poi sogghignare alla fine della sua frase, e suscitando in Tidus un uguale rabbia, frenata per la maggior parte dall’imbarazzo per il fatto che tutti avessero sentito ciò che gli era capitato.
- Perché ti inventi falsità sugli altri rovinando così la loro reputazione? Sei la solita! - urlò Tidus alla ragazza.
I due stavano per azzuffarsi quando un colpo di tosse vagamente familiare li fermò: sulla porta della classe era comparsa una figura di una donna adulta che li guardava.
La donna era abbastanza alta, anche se i tacchi le davano una mano, e vestiva con una lunga gonna stretta e una camicia bianca, anch’essa stretta; portava i capelli castani stretti in una coda di cavallo, e sugli occhi aveva dei piccoli occhiali rotondi. In mano aveva dei registri, e da dietro gli occhiali fulminò con lo sguardo i due litiganti, che si sedettero immediatamente ai loro posti.
- Vedo che in classe c’è il solito casino. Il giorno che mi deciderò a dividervi sarà sempre troppo tardi... - disse la donna.
- Ci scusi professoressa... - dissero i due ragazzi, colti in flagrante.
- Bah, a me interessa solo che non vi uccidiate che se no di mezzo ci vado io, per il resto potete pure fare ciò che volete. - disse la professoressa senza mezzi termini. Nella classe tutti rimasero sconvolti da queste parole, tipiche però della donna.
Selphie chiamò Kairi toccandole la spalla. La ragazza indietreggiò verso l’amica, cercando di non farsi vedere dalla professoressa.
- Scusa per il casino, ma stavi dicendomi qualcosa prima che Tidus ci interrompesse? - disse Selphie a voce bassissima.
- Si, volevo dirti che... - ancora una volta Kairi non riuscì a finire la frase. Però stavolta venne interrotta da un gessetto volante che si frantumò contro il muro, mancandola di poco. Chi lo aveva lanciato era la professoressa.
- Se le due signorine hanno tanta voglia di parlare, potrebbero andare a farlo in presidenza. Oppure potrebbero chiudere quelle loro boccucce impertinenti e rimanere qui con noi. - disse, con una faccia sorridente che nascondeva una rabbia enorme.
Le due ragazze fecero un cenno di scuse con la testa e tirarono un sospiro di sollievo, per poi riguardare la professoressa.
- Ora, se mi lasciate parlare, devo sbrigare una piccola formalità. - disse la professoressa. - Abbiamo avuto due iscritti dell’ultimo minuto, quindi gli chiedo di farsi avanti e entrare in aula. -
Kairi quasi cadde dalla sedia a vedere i due arrivati. Sora e Riku erano davanti a lei, e per di più sarebbero stati sui compagni di classe! Selphie era strabiliata come lei e avanzò la testa vicino all’amica, sussurrandole all’orecchio: - Ecco cosa volevi dirmi... -
Riku e Sora fecero rimanere col fiato sospeso tutta la classe. Nessuno parlava, erano tutti troppo sorpresi dal vederli lì davanti a loro. Indossavano la divisa maschile della scuola, con dei jeans azzurri e una camicia bianca, che, secondo la mente di Kairi, stavano stupendamente bene indosso ai ragazzi.
Il silenzio durò ancora qualche altro secondo, e venne interrotto solamente da Tidus, che si alzò e corse verso i due.
- Sora, Riku! Siete tornati! Perché non ci avete avvisato? Volevate farci una sorpresa, vero? Fantas....OUCH! - Tidus non finì la frase perché venne colpito con un gessetto in piena fronte: la professoressa non aveva tollerato il suo atteggiamento impertinente.
- Adesso mi sono proprio stancata! Sono a conoscenza che i due alunni frequentavano l’istituto l’anno passato, ma questo non ti da il diritto di alzarti senza permesso. Ora fila subito al tuo posto! - gli urlò la professoressa, che poi riprese a parlare normalmente. - I due ragazzi si uniranno a noi oggi, purtroppo han dovuto saltare la prima parte della scuola per impegni familiari. Sareste così gentili di darci delle spiegazioni? -
Sora però non rispose. Aveva incrociato lo sguardo di Kairi, e si sentiva in colpa per non avergli detto che si erano iscritti a scuola. Era comunque colpito dalla ragazza, che era in divisa scolastica, che, nella sua mente, le stava splendidamente indosso.
Riku svegliò l’amico con una “leggera” gomitata nel fianco, per poi iniziare a spiegare.
- Siam dovuti andare via dall’isola perché un nostro parente stava poco bene e siamo andati a trovarlo e ad aiutarlo finchè non fosse stato meglio. Ci abbiamo messo un po’, ma ora finalmente pare essersi ristabilito. - disse Riku, ovviamente raccontando una bugia, ma d’altronde non poteva mica dire che erano andati a visitare altri mondi per diventare Maestri del Keyblade!
- Capisco, strano, ma posso capire. - disse la professoressa. - Ora andate pure a sedervi in ultima fila, nei due posti centrali. Ah, signorina Kairi, ho deciso di dividerla da Selphie e Tidus, quindi anche lei si sposterà indietro, in penultima fila, in parte all’altra finestra, mentre Tidus passerà in prima fila, qui davanti a me, a portata di gessetto. Ora muovetevi a cambiare posto! -
I due andarono ai loro nuovi posti, così come Kairi e Tidus. La ragazza si girò verso Sora, che la salutò con la mano; Kairi arrossì e ricambiò il saluto, anche se era ancora stupita dal fatto che i suoi due amici erano a scuola con lei. Poi però pensò al lato positivo della faccenda.
* Ora potrò chiedere loro spiegazioni prima di quanto pensassi! *
 
 
 
Durante la ricreazione Kairi provò ad avvicinarsi a Sora e Riku, solo che quasi tutta la classe li aveva accerchiati per chiedere loro notizie e parlargli insieme. Kairi capì che i due non potevano essere solo per lei, e decise di aspettare fino alla pausa pranzo. Nella pausa pranzo però i due si scusarono con lei, dicendo di dover andare a parlare col preside. Lei capì i due, ma non rimase sola, infatti Selphie la tempestò di domande sui due, fino a che Kairi non riuscì a liberarsi e andare alla finestra e guardare verso il cortile. Mentre faceva ciò pensava a come mai i due fossero così evasivi con lei, che era la loro migliore amica. Cosa volevano nasconderle? Kairi avrebbe potuto fare miliardi di ipotesi, ma solo loro potevano dirle veramente cosa succedeva.
Kairi vide però Sora e Riku nel cortile avviarsi verso il retro. Senza indugiare corse fuori dall’aula verso le scale, quasi scontrandosi con Selphie, Tidus e Wakka, per poi correre giù dalle scale.
- Cosa aveva Kairi ora? - disse Wakka.
- Non lo so, ma qualcosa mi dice di seguirla! - disse Tidus, andando nella direzione presa dalla ragazza, seguita dagli altri due, curiosi anche loro.
Intanto Kairi arrivò sul retro, e notò Sora e Riku appoggiati a un grosso albero. Si avvicinò per vedere cosa stessero facendo, e li sentì parlare. Decise di ascoltarli, e si appoggiò sul retro dell’albero.
- ... So che è difficile Sora, ma dobbiamo tenere la bocca chiusa. - disse Riku, in piedi con le spalle appoggiate all’albero.
- Ma mi dispiace per Kairi, è così entusiasta... anche se è un loro ordine, non so se ce la farò. - disse Sora, triste, seduto e anche lui con la schiena appoggiata al grande tronco.
- Gli ordini del Re e di Yen Sid non si discutono. Tanto è per pochi giorni, poi dovremo andare, solo che in questa situazione non so proprio come potremmo dirlo a Kairi... - disse Riku.
Kairi sentì come un sobbalzo al cuore. Sora e Riku dovranno andare? Senza pensarci un secondo corse fuori dal suo nascondiglio fino ad andare davanti ai due, ansimando.
- Cosa mi state tenendo nascosto voi??? - urlò Kairi, quasi piangendo. - E cos’è questa storia ch fra pochi giorni dovete andare??? Dove??? -
Sora si alzò e Riku lo guardò. Poi si rivolse all’amica.
- Kairi, stavi ascoltando la nostra conversazione? - disse il ragazzo.
- Si, vi stavo cercando e vi ho sentiti parlare! E ora voglio delle spiegazioni! Sospettavo ci fosse qualcosa sotto, ma ora ne sono certa. Voglio sapere tutto! - urlò Kairi.
- Ora ti diremo, Kairi, non urlare. - disse Sora.
- Sora, sai che non possiamo! - gli disse Riku, ma Sora lo zittì.
- Ormai ha sentito, meglio parlarle e toglierci il pensiero. - disse Sora seriamente. Poi si rivolse a Kairi. - Ora ti spiegheremo tutto, stai tranquilla, siediti e noi ti diremo. -
Kairi notò l’espressione ch aveva assunto l’amico. Era diventato molto serio, e quindi immaginava fosse qualcosa di veramente importante. SI sedette come dettole, e anche Sora si sedette dove era prima, così come Riku, che si appoggiò arreso all’albero.
- Kairi, devi sapere che noi non potremmo dirti questo, dato che ci è stato ordinato di tenere la bocca chiusa da Re Topolino e dal maestro Yen Sid. - iniziò a parlare Sora. - Ti prego di ascoltarmi fino alla fine, cercando di restare calma. - Kairi annuì.
- Devi sapere che mentre eravamo in viaggio tra i mondi per diventare Maestri del Keyblade, io e Riku ci siamo imbattuti in due avversari molto potenti, che credevamo di aver già sconfitto. Ebbene, abbiamo incontrato Ansem e Xemnas. - La ragazza a sentire i due nomi ebbe un singulto. - Credevamo fossero degli ologrammi, ma alla fine abbiamo appurato che sono veri, e quindi devono essere tornati in vita non so come. Appena tornati da Topolino e Yen Sid gli abbiamo riferito questo, e loro ci dissero che sospettavano una cosa del genere. Allora ci dissero che non c’era tempo da perdere, e che saremmo dovuti partire subito per una nuova missione: trovarli e impedire loro con qualsiasi mezzo di fare del male ai mondi. Però gli chiedemmo di poter tornare qui qualche giorno, in modo da poterti salutare prima della nostra partenza. Credevo si sarebbero opposti, mentre invece ci dissero che erano d’accordo, e che oltretutto volevano proporcelo loro, però ci dissero di non dirti nulla. Quindi siamo ritornati sull’isola, e il resto lo sai... -concluse così Sora.
Kairi si alzò in piedi. Sora e Riku provarono a vedere cosa le succedeva, e notarono che delle lacrime stavano scendendo dal suo viso. Kairi stava piangendo.
- Q-q-quindi voi d-d-due dovete di nuovo partire, s-s-stavolta per una missione pericolosa dalla quale non potreste più tornare, g-g-giusto? - disse la ragazza, singhiozzando.
Sora e Riku annuirono.
- E voi credete che io possa rimanermene calma in una situazione del genere? - urlò. - Sapete quanto ho sofferto senza di voi? Ogni giorno speravo tornaste, per fare in modo che noi potessimo stare insieme di nuovo, e ora venite a dirmi che dovete andarvene di nuovo? Non voglio! -
- Cerca di capire Kairi, è per il bene dei mondi, per la nostra stessa sopravvivenza! - disse Riku.
- Credi che non lo sappia? È solo che non voglio... - disse la ragazza, cercando di asciugarsi le lacrime. Sora le si avvicinò e le asciugò le lacrime con l’indice. Kairi arrossì di fronte a quel gesto.
- Non devi preoccuparti, non ci succederà nulla. - disse.
Kairi arrossì ancora di più. Poi pensò che doveva farsi forza, farsi coraggio, non poteva rimanere lì a piagnucolare. Doveva fare in modo di passare il tempo rimanente nel miglior modo possibile. Decise che doveva essere più risoluta, di asciugarsi le lacrime e di buttarsi.
 
 
 
Tidus, Wakka e Selphie intanto girovagavano per il cortile, cercando Kairi. Finalmente, dopo aver cercato in lungo e in largo, la notarono. Era nascosta dal grande albero, e decisero di avvicinarsi. Nell’avvicinarsi videro anche Sora e Riku. Senza sapere come, però, si ritrovarono nascosti dietro un altro albero, a spiarli.
- Perché li spiamo, Tidus? - disse Wakka.
- Credo che a loro non piacerebbe sapere quello che stiamo facendo... - disse Selphie, impaurita.
- Non lo so, ma credo ci nascondano qualcosa, quindi stiamo zitti e ascoltiamo. - bisbigliò il biondo.
 
 
 
Kairi si allontanò due o tre passi da Sora.
- Sora... - disse, a voce molto bassa.
Sora non capì. Stava per parlare all’amica, ma Riku lo fermò, come se aspettasse qualcosa. Kairi poi alzò la testa, e nei suoi occhi si notava una strana luce, segno del fatto che aveva effettuato la sua scelta. La ragazza guardò negli occhi Sora, e poi parlò.
- Se devi andare via, allora voglio che prima di andare tu.... Esca con me al nuovo Luna Park dell’isola! -
 
 
Kairi ha chiesto a Sora un appuntamento! Come la prenderà il ragazzo? E i tre spioni? E Riku?
 
Un capitolo che svela alcuni particolari e ci lascia con un colpo di scena.
Intendo ringraziare coloro che mi hanno lasciato una recensione:
- Master of Keyblade: ecco il secondo capitolo, aspetto un'altra tua recensione! Ti ringrazio anche per averla messa tra le Seguite!
- IxIoN96: di Sora e Kairi non mi proferisco, però ti assicuro che tra loro prima della fan fiction non è successo assolutamente nulla. Ci ho messo un po’ a postare, ma come vedi ho avuto delle ottime ragioni. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
- JhonSavor: non ha recensito, ma è il mio migliore amico, viviamo nella stessa città, Brescia, e la recensione me l’ha fatta al telefono, in un’oretta e mezza. Lo ringrazio molto, e spero che ora, finiti i suoi esami recensisca XD
 
Al prossimo capitolo! E aspetto nuove recensioni!
  
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