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Autore: Davithejoker    03/10/2011    3 recensioni
Cosa succederà dopo i fatti di Kh: Birth by Sleep e Kh: Re Coded alla storia di Kingdom Hearts? Riku e SOra sono partiti in viaggio per diventare maestri del Keyblade, e Kairi è rimasta alle Destiny Islands. Cosa farà? E come si evolverà la storia?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
Capitoli:
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Cap.3 “Appuntamento?!”
 
Ecco a voi il terzo capitolo. Ve lo avrei portato anche settimana scorsa, ma la figc ha deciso che i campionati dei bambini che alleno dovessero iniziare sabato 1, e quindi in società ci sono state alcune riunioni e stavo più tempo lì che a casa. Però sono riuscito tra ieri e oggi a completarlo. Si scoprono alcune novità nel capitolo, ma bando agli indugi, iniziate a leggerlo, e spero sia di vostro gradimento!
 
 
 
Sora non capì subito cos’era successo. Era davvero la Kairi che conosceva quella davanti a lui che gli aveva appena chiesto di uscire insieme? E cosa avrebbe dovuto risponderle? Stava arrossendo, ma non voleva mostrarsi così davanti a lei.
Non era l’unico ad essere sorpreso: Riku era rimasto a bocca aperta, confuso, guardava prima Kairi, poi Sora, e sul suo volto si potevano leggere a caratteri cubitali le parole “Non ci credo”.
Oltretutto altre tre persone rimasero sconvolte da ciò: Selphie, Tidus e Wakka, anche se quest’ultimo un po’ di meno. Selphie era contentissima per il fatto che l’amica avesse finalmente trovato un po’ di coraggio, sia era sorpresa perché non si aspettava di sentire mai una cosa del genere. Tidus invece non capiva cosa avesse Sora più di lui per ricevere una richiesta per un uscita, mentre a lui nessuno aveva ancora chiesto nulla. Wakka invece si chiedeva perché era lì invece di essere ad allenarsi.
Kairi però era la più shoccata di tutti.
*Oh mio dio, cosa ho appena fatto! Ho appena chiesto a Sora di uscire! Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia! Devo pensare a qualcosa per poter risolvere la cosa!* pensò Kairi, diventando rossissima in viso, guardando il terreno.
- C-c-come amici ovviamente! - disse frettolosamente. - Può venire anche Riku... Voglio solo fare in modo di avere qualche ricordo, dato che non ci vedremo per molto tempo... -
Sora guardò in terra, forse deluso. Poi alzò lo sguardo e sorrise come faceva di solito, incrociando le braccia dietro la testa.
- Ovvio, lo avevo capito. Per me.... è ok. Dimmi semplicemente quando vuoi che usciamo. - disse Sora, ma era evidente a tutti che stava mentendo, ma lui non lo avrebbe mai ammesso.
- Io non accetto. -
Sora si girò verso Riku. Era stato davvero lui a dire così? Anche Kairi non credette alle sue orecchie. Selphie invece, dietro l’albero, era contenta per l’amica: senza Riku tra i piedi era da sola con Sora, e magari poteva scoccare qualcosa tra i due.
- Riku, ma perché? - disse Kairi. In cuor suo era forse un po’ contenta, ma non capiva le ragioni del no dell’amico.
- Semplicemente non sono il tipo da addii del genere. Credo che passerò un po’ di tempo da solo, riguardando l’isola per l’ultima volta. - disse Riku, allontanandosi poi dai due. - Passerete un bel pomeriggio insieme, poi mi racconterete. -
Nell’andarsene passò a fianco di Sora.
- Mi devi u favore amico. Cerca di divertirti con lei. - gli bisbigliò all’orecchio.
Sora arrossì, con la faccia china al terreno. Poi la alzò guardando Kairi in volto, e la ragazza distolse per un attimo lo sguardo.
- Quando vorresti andare allora... - disse Sora visibilmente imbarazzato.
Kairi era imbarazzata più di Sora. Guardò in cielo, per poi guardare l’amico negli occhi.
- Ti andrebbe bene domani? - disse Kairi.
- Domani? Ne sei sicura? - rispose Sora, scettico. - Non è un po’ presto? -
- No Sora, preferisco andare il più presto possibile. Poi, credo che ne saremmo entrambi felici, no? - disse Kairi, sorridendo.
- Per me va bene. Passerò io domani a casa tua. - disse Sora, deciso.
- A casa mia? Ma potremmo incontrarci da qualche parte, non credi? Sarebbe meglio... - disse Kairi, imbarazzata.
- Ti aspetterò fuori casa tua. Dobbiamo passare più tempo possibile insieme, no? - le rispose il ragazzo.
Kairi era arrossita tantissimo. Decise di accettare la proposta dell’amico, e i due si avviarono verso la classe, per le ore pomeridiane di quel venerdì. Ma dietro l’albero i tre spioni stavano parlando.
- Domani al Luna Park... - disse Wakka.
- Andremo anche noi! - disse Tidus.
- Per una volta sono d’accordo con te, voglio vedere cosa farà Kairi! - disse Selphie.
I tre si avviarono anche loro verso la classe.
Intanto dietro un albero una persona aveva ascoltato la conversazione dei tre spioni, ignari di essere spiati a loro volta.
- Mi sa che alla fine dovrò andarci anche io a quel Luna Park. - disse la figura, i cui capelli, rivelandosi al sole, risultarono argentei.
 
 
 
Il giorno seguente Kairi si alzò molto presto. In realtà non aveva dormito molto, imbarazzata come non mai per l’imminente giornata che avrebbe dovuto passare con Sora e contemporaneamente nervosa, sia perché non sapeva come comportarsi, sia come vestirsi.
Nel pieno dei suoi pensieri Kairi andò a farsi la doccia, dove continuò a chiedersi cosa avrebbe dovuto indossare. Appena finì uscì dalla doccia con il suo accappatoio indosso, dirigendosi verso la camera. Arrivata lì si sedette alla scrivania mentre si asciugava i capelli. Nel mentre diede un’occhiata fuori dalla finestra.
Sora era già lì.
Appoggiato al muro di fronte casa sua, Sora sembrava stesse farfugliando da solo. Ma Kairi era concentrata su tutt’altro: i vestiti del ragazzo.
Non avevano niente di strano. Erano i soliti vestiti, che indossava sempre.
Kairi allora capì che non importava cosa si sarebbe messa, perché Sora non era il tipo di persona che faceva caso a queste cose. Finalmente decise cosa mettersi.
Kairi scese le scale ed entrò in cucina. La moglie del sindaco sapeva che la ragazza sarebbe dovuta uscire, e guardò la ragazza, rimanendo stupita: indossava gli abiti di sempre, il suo completo rosa. Non si era messa nulla di speciale per l’occasione, ma la signora sorrise comunque.
Mentre Kairi si sedeva e iniziava a mangiare velocemente, la signora prese una delle brioches appoggiate sul tavolo e la mise in un sacchetto, che consegnò alla ragazza, che rimase allibita.
- Vedi di mangiare in fretta, che il tuo amico fuori ti aspetta. E portagli qualcosa anche a lui. Povero caro, lì fuori da almeno un’ora ad aspettarti... - disse la signora.
Kairi finì quasi per strozzarsi. Davvero Sora era da così tanto tempo lì sotto? Diede un ultimo morso alla sua brioche e si alzò dal tavolo.
- Ti aspetto per cena cara? - disse la signora.
Kairi si fermò sulla porta.
- Si, non si preoccupi, tornerò in tempo. - disse Kairi. Poi uscì velocemente di casa.
Il sindaco sbuffò sulla sua sedia.
- Non mi ha neanche salutato! - disse con aria triste e arrabbiata.
 
 
 
Sora stava guardando in basso, non curante di quanto tempo era passato da quando era lì; in fin dei conti, lui non aveva suonato per non disturbare, quindi aspettare era stata una sua scelta.
Sentì sbattere la porta. Alzò gli occhi e vide Kairi, nel so solito completino, che però quella mattina le sembrò più raggiante e bella che mai. Lei si avvicinò a lui e le porse la brioche.
- Da parte di mia madre, dice che potevi entrare invece di aspettare fuori così tanto tempo. - disse la ragazza, con una sottile punta ironica.
Sora si sentì molto in imbarazzo. Era stato visto, e sembrava che a Kairi questo avesse dato fastidio.
- Ehm... Mi dispiace, non volevo disturbare, magari davo fastidio e ho preferito restarmene in disparte... - disse Sora, con tono basso.
Kairi lo guardò dritto in faccia.
- Tu dare fastidio? Sora, mi hai salvato la vita due volte! Sarai sempre il benvenuto dove sarò io, capito? Non pensare mai più cose del genere! - disse la ragazza. - E ora andiamo! -
Sora ritrovo il sorriso, mangiò un pezzo di brioche e si incamminò con Kairi verso il Luna Park.
Intanto dalla finestra la signora stava spiandoli. Poi sorrise e tornò verso il tavolo, dicendo: - Ah, la gioventù! -
 
 
 
Sora e Kairi non ci misero molto ad arrivare al parco dei divertimenti. All’entrata Sora cercò di pagare per entrambi, ma Kairi tirò fuori due biglietti dalla tasca, ed entrarono senza problemi.
- Un regalo del Sindaco, ha detto che sapeva che ci sarebbero serviti. - disse Kairi. - Diciamo che lui mi vuole bene, ma non riesce a dimostrarmelo apertamente e allora mi fa questi piaceri. - finì, sorridendo.
- Una brava persona, anche se è sempre burbero. - disse Sora.
I due entrarono ancora più in dentro, iniziando ad unirsi alla folla. Intanto, dietro un cespuglio, 3 losche figure iniziarono a pedinarli.
- Presto voi due, o li perderemo! - disse la figura dai capelli biondi.
- Tidus, dobbiamo stare un po’ distanti, se no ci scoprono! - disse la figura dai capelli mori.
- Ssssssst! Non dire il mio vero nome! Usa il mio nome in codice! - disse il biondo.
- Mah, io non capisco, comunque ok, As degli Abes! - disse Selphie, stizzita.
- Molto bene, Nunchaku Seed! - disse Tidus.
- Io avrei una domanda... - disse la figura dai capelli arancioni.
- Dimmi, SparaPalle! - disse Tidus.
- Perché sono l’unico ad avere un nome orrendo? -
 
 
 
Kairi e Sora si divertirono molto quella mattina. Andarono su vari giochi: dapprima cominciarono con qualche bancarella dove si potevano vincere peluche o pesciolini, ma il risultato fu scarso, complici anche i furboni gestori che manovravano i giochi a loro favore; poi andarono sulle montagne russe, dove entrambi si divertirono e urlarono come matti, ma alla fine si scoprì che Sora si era spaventato parecchio, vista la loro velocità; Sora poi fece vincere a Kairi un peluche al gioco del martello. Il proprietario sfidò Sora a colpire con il martello la catapulta che avrebbe alzato un cilindro di piombo, e se fosse riuscito a spingerlo talmente in alto da colpire la campanella avrebbe vinto. Anche qui il gioco era truccato, in modo che vincesse solo chi voleva il padrone, ma Sora aveva intuito questo raggiro, e colpì con forza, finendo per vincere: mai cercare di fregare un maestro del Keyblade!
I due poi decisero di andare a mangiare. Ovviamente Kairi aveva dei permessi speciali per poter mangiare gratuitamente, e i due decisero di mangiarsi un paio di panini a testa seduti su una panchina, sorseggiando una bibita fresca.
- Stasera ringrazia tuo padre, grazie a lui ci stiamo divertendo molto. - disse Sora a Kairi.
La ragazza non sembrava di questa opinione.
- Veramente, io mi sto divertendo perché sono in tua compagnia, Sora. - disse Kairi, arrossendo leggermente. - Da sola non mi sarei per niente divertita... -
Il volto di Sora divenne gradualmente rosso, dato l’imbarazzo del ragazzo, che però ribattè subito all’amica.
- Bè, siamo amici, facciamo sempre tutto insieme! - disse Sora. - Peccato che però Riku abbia rifiutato... -
Kairi sorrise.
- Già, un vero peccato. - disse la ragazza. Ma lo pensava veramente? Neanche lei sapeva rispondere a questa domanda.
I due si alzarono e continuarono a girare per il parco. Intanto le 3 spie continuavano a seguirli, cercando di scoprirli in qualche atteggiamento strano, cosa che però i due non facevano, generando delusione sia in Tidus che in Selphie.
Passò un bel pezzo di pomeriggio, Sora e Kairi ormai avevano ormai provato ogni tipo di attrazione; non tutte però, perché ce ne era una che entrambi avevano fatto finta di dimenticare: la Ruota Panoramica.
Kairi pensava che fosse un luogo troppo solitario e romantico, e se da una parte avrebbe voluto salire lì sopra insieme a Sora per avere un po’ di intimità e vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
Sora invece aveva paura di restare troppo da solo con Kairi: si vergognava di una cosa del genere, e aveva paura che se avesse chiesto alla ragazza di andare con lui sulla ruota, lei avrebbe rifiutato.
Ma per un motivo o per l’altro, le loro gambe li avevano portati proprio sotto la ruota panoramica. I due si diedero uno sguardo veloce, per poi distoglierlo arrossendo entrambi. Non sapevano che fare, e uno dei due avrebbe dovuto dire qualcosa, se no sarebbero rimasti lì in eterno.
Poi però Sora prese coraggio e si buttò.
- Senti Kairi - disse. -Ti andrebbe di salire lì sopra? Così potremo vedere l’isola dall’alto! - Era una scusa plausibile, e così non avrebbe dovuto vergognarsi, e oltretutto le probabilità che rifiutasse erano minime.
- Ok, va bene. - disse Kairi. Anche se solo per vedere l’isola, era contenta, perché sarebbe stata un po’ di tempo in vera solitudine con Sora.
I due si misero in fila e in poco tempo giunse il loro turno. Salirono un po’ goffi nella loro cabina, la numero 14, perché imbarazzati sempre di più ogni secondo che passava.
Intanto, nascoste tra la folla, le tre spie gongolavano, sperando che succedesse qualcosa tra i due e loro scoprissero qualcosa in anteprima.
Intanto una figura dai capelli argentei osservava la scena da lontano...
 
 
 
Kairi e Sora si goderono il loro giro sulla ruota. Per circa metà giro nessuno di loro proferì parola, anche perché nervosi come erano probabilmente non sarebbero riusciti a formulare neppure la più semplice delle frasi. Poi Kairi iniziò a guardare fuori, verso l’orizzonte.
- È brutto che dobbiate partire. - disse.
- Lo so Kairi, per questo guardo questo paesaggio, perché nel più brutto dei casi potrebbe essere l’ultima volta. - disse Sora, molto serio.
Kairi si girò di scatto.
- Perché devi pensare male Sora? Tu e Riku siete forti, e sono sicura che riuscirete senza problemi nella vostra missione! Io mi fido di voi! - disse la ragazza.
Sora sorrise.
- Grazie Kairi, non dimenticherò le tue parole. - disse il ragazzo.
Kairi arrossì. Per il resto del giro i due non parlarono, finchè non giunsero di nuovo a terra. Qui però li aspettava un brutto incontro.
 
 
 
Appena scesi dalla cabina, fatti alcuni passi videro davanti a loro Tidus, Selphie e Wakka.
Il biondo arrivò subito vicino ai due.
- Ehi, voi due, cosa avete fatto oggi insieme, eh? Qualche abbraccio amorevole e bacini, eh? - disse. I due ragazzi arrossirono, negando tutto.
Selphie invece si avvicinò a Kairi, prendendola per un braccio e parlandole sottovoce.
- A me puoi dirlo, sono tua amica, fino a dove siete arrivati in quella cabina? - disse sfacciatamente la mora.
- Ma cosa dici Sel! Ma sei matta! - disse Kairi, rossa come un peperone in viso.
- Ma cosa ci fate qui! - disse Sora. - Come facevate a sapere? Ci avete seguito tutto il giorno? -
- Vi abbiamo sentito ieri parlarne, per caso, e abbiamo deciso di pedinarvi. - disse Tidus.
- Come vi siete permessi! - disse Sora. Poi prese per mano Kairi. - Presto Kairi, andiamocene.
I due si divincolarono dagli amici e cercarono di allontanarsi, ma si trovarono davanti Wakka a bloccargli il passaggio.
- Spiacente, ma voi non potete passare. - disse.
Sora capì che non c’era via di scampo. Indietreggiò qualche passo, anche se non sapeva come riuscire a fuggire. Poi ad un tratto una figura dai capelli argentei si erse dietro a Wakka , alzandolo da terra di qualche centimetro.
- Ehi tu, chi sei, lasciami andare! - disse Wakka.
- Subito. - disse la figura, lanciandolo in avanti, ai piedi di Sora e Kairi. I due alzarono lo sguardo e notarono che la figura non era nient’altro che il loro amico Riku.
- Presto voi due, andate via di qui, li tengo fermi io! - disse il ragazzo.
Sora non ci pensò due volte e saltò Wakka disteso a terra e corse via con Kairi.
- Ti devo un altro favore. - disse passando vicino all’amico.
- Lo metterò in conto. - disse Riku, sorridendo, e la stessa cosa fece Sora.
I due si allontanarono, mentre Tidus cercò di superare Riku, che però lo ributtò indietro.
- Vedete di lasciarli in pace, o ve ne farò pentire amaramente. - disse l’argenteo ragazzo.
I tre, impauriti, parevano aver abbandonato il loro intento davanti a Riku.
 
 
 
Sora e Kairi corsero fin fuori dal parco, e continuarono fino a raggiungere il molo che portava all’isola. Lì si resero conto di essere ancora mano nella mano, e dopo un comune imbarazzo decisero di salire su di una barca e andarci: lì avrebbero potuto parlare con calma.
Arrivati lì, iniziarono a camminare insieme.
- Meno male che Riku ci ha salvati! - disse Kairi.
- Già, è davvero un amico. Deve averli visti ieri e avrà pensato che avrebbero voluto fare qualcosa di strano, e quindi oggi li ha seguiti. - disse Sora.
- Dovremo ringraziarlo! - disse la ragazza.
- Concordo, è un vero amico. E dire che credo sia quello che stia più male dei due... - disse Sora.
- Perché dici così Sora? Riku soffre? - disse Kairi perplessa.
- Si, credo proprio di si... -
 
 
 
Intanto Riku si era liberato delle tre pesti, e anche lui si stava dirigendo all’isola.
*Alla fine li ho aiutati. In effetti sono miei amici, e sono stato io a lasciarli soli di mia volontà. Volevo che prima che partissimo per la nostra missione passassero un po’ di tempo insieme, e che magari uno dei due tardoni guardasse un po’ a fondo nel proprio cuore e vedesse se prova qualcosa... Ma non credo capiterà, perché non è da loro.* pensò Riku, mentre remava.
*Ma cos’è questa sensazione che ho provato tutto il giorno, vedendoli insieme? Non credo sia gelosia, perché ho capito quanto Sora tenga a Kairi e mi sono fatto da parte ormai da tempo. Guardandola meglio, credo sia invidia, invidia del fatto che ognuno di loro abbia al suo fianco l’altro con cui parlare e condividere qualcosa. Che io soffra di solitudine? Lo credo impossibile per uno come me, che si è spinto quasi fino in fondo all’oscurità...*
Continuando a pensare Riku si stava sempre più avvicinando all’isola.
 
 
 
- Sei proprio sicuro che Riku stia soffrendo? Come fai a esserne così certo? - disse Kairi, molto preoccupata per l’amico.
-  King Mickey* me ne ha parlato. Mi ha detto che è stato a contatto con Riku per un po’ di tempo, e ha capito che nel suo cuore c’è un alone di tristezza e di... - disse Sora, con una voce bassa e con un tono di malinconia.
 
 
 
Riku era arrivato sull’isola, ma dal lato opposto rispetto a Sora e Kairi. Aveva notato che i due erano arrivati lì con la barca, vedendola ormeggiata al piccolo molo, e preferì non disturbarli, anche se, in un primo momento, aveva pensato di andare da loro.
* Ma cosa stavo per fare, rovino l’ultima volta in cui i miei due migliori amici possono stare insieme? Cosa mi stava passando per la mente in quel momento?* pensò Riku, mentre camminava sulla spiaggia dell’isola. * Che io sia geloso di quei due? Impossibile, ho rinunciato a Kairi da anni ormai, ho capito che volevo che loro due fossero felici, anche se il farmi da parte non li sta aiutando ad avvicinarsi, sono due timidi che per farli mettere insieme ci vorrebbe uno che gli dicesse come stanno le cose, dato che sono talmente vergognosi da non rivelarsi i propri sentimenti! Ma cosa ci vuole! Fossi io al loro posto...*
Pensato ciò Riku si fermò, e venne colpito da una sensazione di vuoto interna. Aveva capito una cosa importantissima: ciò che provava non era gelosia dei suoi due amici, quello che lui provava era la solitudine.
 
 
 
- ...solitudine. - finì la frase Sora.
- Solitudine? Riku si sente solo? Impossibile ha noi! - disse Kairi, estremamente convinta di essere nel giusto.
- Credo sia un altro tipo di solitudine... - disse Sora.
Kairi in quel momento capì: loro due alla fine rimanevano sempre da soli, e Riku rimaneva in disparte. Era colpa loro?
Sora fece per parlare, quando si rese conto di essere davanti alla caverna vicino alla cascata.
- Ehi Kairi! Guarda dove siamo! Il nostro posto segreto! - disse Sora.
Kairi notò l’entrata della caverna.
- Ultimamente la vegetazione aveva coperto tutta l’apertura e me ne ero completamente dimenticata. Come mai ora non ce ne è più? - disse Kairi, incuriosita dallo strano fatto.
Sora guardò verso l’alto e sorrise, aveva capito come la vegetazione, che fino al giorno prima c’era, ora era scomparsa: in alto, vicino alla cima della parete di roccia, c’era un pochino di vegetazione, tagliata di netto. Era stato sicuramente Riku a farlo, presupponendo che i due sarebbero andati all’isola, per poter far riaffiorare loro i ricordi degli anni precedenti alle varie avventure che avevano fatto.
- Non so come, magari è passato un giardiniere... - disse scherzosamente Sora. - Entriamo? Mi piacerebbe rivederla... -
- Si dai, magari ci potrebbero riaffiorare dei bei ricordi. - disse Kairi.
I due entrarono e attraversarono il piccolo corridoio scavato nella pietra prima di giungere alla caverna.
Mentre camminavano nel corridoio di pietra Kairi però si ricordò di una cosa che Sora non sapeva.
*Aspetta un attimo! Nel disegno che io e Sora abbiamo inciso sulla parete della caverna, ho disegnato che il mio ritratto consegnava un frutto Paopu al ritratto di Sora! Se lui crede alla leggenda dell’isola, quella potrebbe sembrargli una dichiarazione d’amore!* pensò Kairi, agitata. È vero che lei lo aveva disegnato perché aveva visto che anche il ritratto di Sora ne consegnava uno a lei, ma poteva anche essere stato uno scherzo di Riku, e lei, non essendo sicura, non voleva rischiare: doveva impedire a Sora di vedere il ritratto.
Anche Sora, nel frattempo, si ricordò di una cosa.
*Ora che ci penso.... Il disegno che abbiamo fatto da bambini! Disegnai che il mio ritratto consegnava un frutto Paopu a quello di Kairi! Se lei crede alla leggenda dell’isola, potrebbe vederla come una dichiarazione d’amore! Come potrei poi guardarla in faccia? Morirei dalla vergogna!* pensò Sora, che ora non capiva più nulla. Però era deciso a fare una cosa: doveva impedire a Kairi di vedere il ritratto.
I due entrarono nella stanza, e nello stesso momento entrambi cercarono di deviare l’attenzione dell’altro verso qualsiasi cosa tranne il ritratto; nel muovere in modo confuso le mani per indicare all’altro cosa guardare i due si scontrarono, caddero indietro e ognuno di loro guardò il ritratto per un secondo.
Una grande sorpresa prese Sora, che vide la parte di ritratto disegnata successivamente alla sua da Kairi. Poi guardò verso la ragazza, che aveva la testa china, poiché si era accorta che l’amico aveva notato il disegno.
- Kairi, non pensavo che anche tu... insomma... avessi disegnato che il tuo ritratto consegnava al mio un Paopu come feci io anni fa... - disse Sora, stupito e imbarazzato allo stesso tempo.
- Non è come pensi... cioè, visto che ce ne era disegnato uno, ho pensato l’avessi fatto tu, ero felice, ma se non sei stato tu... - disse Kairi. Ma poi si fermò. Sora aveva appena detto “come feci io anni fa”? Questo voleva dire che lo aveva disegnato lui? E forse....?
Kairi alzò lo sguardo e notò che Sora si era alzato in piedi e le tendeva la mano.
- Sono stato io a disegnarlo, prima di partire per la prima volta. - disse Sora, con voce seria, ma con un viso sorridente.
- Magari lo hai fatto per scherzo...  - disse Kairi, con un tono di voce triste.
In quel momento Sora capì tutto.
- No, ero serio. Conosco bene la leggenda dell’isola sul frutto di Paopu: se due persone si donano un frutto di Paopu, i loro destini risulteranno intrecciati per sempre. - disse Sora. Kairi era rimasta colpita. Poi andò vicino a una roccia, cercando dietro di essa qualcosa. Poi sembrò aver trovato qualcosa: un frutto di Paopu.
- È da un po’ di tempo lì, ma lo trovai prima di disegnarlo sulla roccia. Solo che non avevo il coraggio.... - Sora non finì la frase.
A Kairi tutto ciò sembrava fosse solo un sogno. Ma quello che Sora le aveva appena detto era tutto vero. Allora non era “forse”. Era sicura ormai. Sora ricambiava ciò che lei provava.
- Anche io... - disse debole Kairi, guardando verso il basso.
Sora non capì.
- Cosa hai detto? - disse.
Kairi, imbarazzata, prese dalla mano di Sora il frutto di Paopu, lo spezzò in due parti e ne rimise una nella mano di Sora, che aveva ancora il braccio disteso. Lei fece la stessa cosa.
- Anche io. - disse, stavolta con più fermezza, e guardandolo negli occhi. Sora notò delle lacrime sul volto della ragazza.
Aveva davvero capito.
Si avvicinò a lei, e la abbracciò. Kairi appena se ne rese conto iniziò a piangere.
- Perché piangi? - disse Sora, mentre ancora la abbracciava.
- Perché sono felice, e il tuo abbraccio mi fa stare bene. - disse Kairi, cercando di asciugarsi le lacrime.
L’abbraccio durò pochi secondi, ma per i due sembrò durare una vita. Poi Sora lasciò la presa, prendendo per le mani Kairi. Con il dito tolse le lacrime da sotto gli occhi della ragazza. I due si guardarono negli occhi. Non parlavano, erano i loro sguardi a parlare per loro. Ora avevano capito ognuno ciò che provava la persona che si trovavano davanti.
Kairi e Sora chiusero entrambi gli occhi. Avvicinarono pian piano le loro teste e, precisamente, le loro labbra. Ora che sapevano, niente avrebbe potuto tenerli lontani. I due volevano suggellare in quel momento la loro dichiarazione d’amore.
Le labbra si fecero sempre più vicine. I cuori battevano sempre più veloci, ma sempre all’unisono. Ormai la distanza tra loro continuava a ridursi: 20 centimetri, 15 centimetri, 10 centimetri, 5 centimetri...
 
WOOOOOOOOOOSH!
 
Un forte vento invase la caverna. Kairi si aggrappò a Sora e, quando riaprì gli occhi, notò che il ragazzo aveva uno sguardo serio, rivolto verso l’entrata della caverna.
- Presto, usciamo, sento che c’è dell’oscurità in giro! - disse.
Kairi annuì e lo seguì correndo fuori dalla caverna.
Appena arrivarono fuori i ragazzi notarono che degli Heartless erano sull’isola: molti Shadow e alcuni Soldati.
- Saranno circa venti, massimo trenta. Kairi, rimani qui. - disse Sora.
- No, non voglio, voglio anche io dare una mano. - disse Kairi, che ora come ora non voleva dividersi da Sora.
- Kairi, me la posso sbrigare benissimo da solo, ora non preoccuparti e rimani qui. - disse Sora, cercando di calmare la ragazza.
Nello stesso momento però gli Heartless aveva iniziato a muoversi: degli Shadow si erano trasformati in macchie d’ombra per avvicinarsi velocemente e di soppiatto, e i Soldati avevano iniziato a correre verso di loro; uno di questi saltò a lato di Sora, per cercare di colpirlo da un punto cieco.
- Attento! - urlò Kairi all’amico, per cercare di avvertirlo dell’imminente attacco.
Ma Sora si era mosso velocemente e con qualche attimo d’anticipo, e il Soldato che un secondo prima era in aria, ora era scomparso, e al suo posto comparve un cuore trasparente che volava verso il cielo: era stato distrutto.
Kairi guardò Sora. In mano teneva un Keyblade, simile al Keyblade che gli aveva visto in mano le altre volte. Si ricordò che Sora lo chiamava Catena Regale, ma le sembrava diverso.
Il Keyblade che teneva in mano era lungo circa un metro e mezzo; la guardia del Keyblade era d’orata, ma di un’oro opaco, non scintillante come era prima; l’elsa era di colore verde, la lama e i denti di un color argento; i denti avevano la forma della corona di Sora, così come nel primo Keyblade. Ma la cosa diversa era il Keyholder, attaccato al Keyblade tramite una catena; il Keyholder aveva la forma del simbolo di Topolino, però metà argentato e metà oro.
- Shin** Catena Regale... - disse Sora. - Questo è il nome del mio Keyblade in questa forma. -
Detto ciò partì all’attacco, e inziò a eliminare velocemente ogni Heartless; era molto veloce, e cambiava direzione in un attimo, trovandosi faccia a faccia sempre con un Heartless diverso e distruggendolo in un solo colpo. Sembrava li avesse uccisi tutti e tornò da Kairi, ma in quel momento un Soldato saltò verso di lui per attaccarlo.
Sora non fece in tempo a muovere il Keyblade, perché l’Heartless scomparve a mezz’aria: Riku era corso in suo soccorso, e lo aveva ucciso. Kairi non lo sentì arrivare, e non vide neppure con che cosa lo aveva colpito.
- Grazie Riku, ma ce l’avrei fatta benissimo da solo. - disse Sora, agitando leggermente la mano e facendo scomparire il Keyblade.
- Volevi tenerti il divertimento tutto per te? Ho sentito l’oscurità e sono corso qui. Direi che non abbiamo tempo da perdere. - disse Riku serio.
- Hai perfettamente ragione, solo che mi dispiace... - disse Sora, con voce triste.
Kairi non capiva di cosa i due stessero parlando.
- Che cosa dite ragazzi? - domandò.
- Dobbiamo partire Kairi. - disse Sora, provocando un sussulto nella ragazza. - L’oscurità ha raggiunto le Destiny Islands, e non possiamo rimanere qui con le mani in mano. -
Kairi voleva provare a ribattere, ma capì che era inutile.
- Ok... - disse, un po’ triste.
- Sora, corriamo a casa, cambiamoci e ritroviamoci qui tra massimo 10 minuti. Kairi, tu aspettaci qui. - disse Riku. Sora annuì e i due corsero verso le imbarcazioni.
 
 
 
Intanto, dall’altra parte dell’isola, 3 ragazzi da noi conosciuti, erano sbarcati...
 
 
 
Kairi rimase ad aspettare come le avevano detto i due amici. Si sedette e iniziò a ripensare agli ultimi fatti accaduti.
*Mancava pochissimo e ci saremmo baciati!!! Il cuore mi batteva a mille, e credo che il colore della mia faccia fosse più rosso di quello dei miei capelli!!! Sarà stato spinto dall’euforia del momento, visto che sarebbe dovuto ripartire? Eppure ha detto che il disegno lo ha fatto anni fa, quindi probabilmente provava qualcosa fin da allora!! Cavolo, vorrei tanto parlargli, ma ora dovrà ripartire insieme a Riku. Come vorrei andare con loro...* pensò Kairi, dapprima agitata, poi calmandosi.
Passati alcuni minuti i due ragazzi tornarono di corsa dove avevano lasciato l’amica.
I due ragazzi arrivarono davanti all’amica, ma avevano dei vestiti diversi.
Riku indossava dei jeans grigi azzurri stretti con una cintura nera, delle scarpe grigie con lacci neri e una striscia gialla sopra la suola nera, una giacca senza maniche con la cerniera, bianca davanti, gialla dietro e con i contorni neri, con un colletto alto di color nero, e con indosso di nuovo i polsini neri.
Sora invece indossava dei pantaloni lunghi fino alle ginocchia rossi larghi con il finale nero, con delle tasche dai contorni bianchi, e una linea verticale bianca al lato del pantalone, le scarpe gialle e nere, come quelle che indossava quando era più giovane; sopra aveva una maglietta senza maniche nera, con due linee bianche spesse a forma di X sul petto, e sopra questa indossava una giacca a maniche corte nera e grigia, con il finale delle maniche e il cappuccio rossi; oltretutto aveva gli immancabili guanti e la collana con la corona.
Entrambi però sulla spalla destra portavano un pezzo di armatura: Riku lo aveva nero con il cerchio centrale bianco, mentre Sora verde con il cerchio centrale rosso.
- I vostri abiti sono diversi! - disse Kairi. - E quelle cose che avete sulle spalle? A cosa servono? -
- Questi sono gli abiti che ci hanno dato per il nostro esame di maestri. - disse Riku. - E questi sono pezzi di armatura. Ci servono per viaggiare tra i mondi, o per difenderci in caso di battaglie davvero difficili. -
- Capisco... -disse Kairi, che pensò che quindi forse avrebbero dovuto affrontare battaglie pericolose. Non voleva, ma non poteva opporsi ai due amici.
 
 
 
Tidus, Wakka e Selphie stavano girovagando per l’isola, lamentandosi che il loro piano era fallito e litigando per attribuire a uno dei tre la colpa del fallimento. Mentre litigavano però videro in lontananza Sora, Riku e Kairi che parlavano, e si nascosero dietro un cespuglio per ascoltare meglio.
 
 
 
- Ora dobbiamo andare, è stato bello rivederti Kairi. - disse Riku.
- Già... ehm... grazie di tutto allora... - disse Sora visibilmente imbarazzato. Oltretutto, mentre tornava in barca con Riku, gli aveva raccontato tutto ciò che era successo, e l’amico lo aveva preso in giro per bene. L’argenteo ragazzo però si avvicinò a Sora e gli diede un colpo nella schiena, come per fargli uscire di bocca le parole.
- Torneremo presto, aspettaci! - urlò Sora, guardando la ragazza, che arrossì timidamente; stessa cosa fece il ragazzo, mentre Riku sorrideva.
- Sora, allora ti saluto. Ci vediamo in qualche mondo! - disse Riku, mentre si spostava, come per allontanarsi dai due.
- Lo saluti? - chiese Kairi un po’ stranita. - Non partite insieme? -
- No, io userò un varco oscuro. - disse, e ne evocò uno davanti a lui. - Mentre lui viaggerà con l’armatura. -
Kairi si girò verso Sora, che con il braccio sinistro colpì il cerchio al centro del pezzo di armatura, e se ne fece comparire una addosso. Era di color verde, non troppo acceso, mentre i gambali, le spalline, i bracciali e l’elmo erano rosso fuoco. L’elmo era piccolo, e aveva due punte, quella destra in diagonale verso l’alto, mentre quella sinistra verso il dietro dell’elmo. Lanciò il Keyblade, che si trasformò in un airboard, protetto ai lati.
Sora ci saltò su, e aprì l’elmo per salutare la ragazza.
- Kairi, grazie per oggi, ti prometto che tornerò presto, te lo giuro. - disse, probabilmente dopo aver raccolto molto coraggio.
La ragazza gli sorrise.
- Ti aspetterò, e ti penserò ogni giorno. - disse Kairi.
I due poi si accorsero che Riku li stava ascoltando, e finirono con l’imbarazzarsi tantissimo.
Sora salutò Riku, chiuse l’elmo e partì verso il mare, dove scomparve in un varco.
Riku salutò Kairi e camminò dentro il varco oscuro, che si richiuse alle sue spalle.
 
 
 
I 3 spioni erano rimasti di sasso. Non credevano ai loro occhi.
- Sono scomparsi nel nulla! - disse Wakka, sconvolto.
- Esistono altri mondi! - disse Tidus, ancor più sconvolto dell’amico dalla cresta arancione
- Mi piacerebbe davvero visitarne uno... - disse Selphie.
Come se qualcuno volesse accontentare la ragazza, dietro di loro si aprì un varco oscuro. I tre lo notarono, e non sapevano che fare. Poi Selphie corse verso lo stesso, con risolutezza, buttandocisi dentro. La stessa cosa fecero Tidus e Wakka.
 
 
 
Kairi stava ancora guardando l’orizzonte, dove Sora, pochi istanti prima era scomparso. Le scese qualche lacrime, che però si asciugò subito, perché sapeva che doveva essere forte.
Una figura misteriosa comparve dietro di lei.
- Ora che se ne sono andati, è giunta la tua ora, Kairi! -
 
 
 
Chi sarà mai la figura misteriosa che compare dietro a Kairi? Vorrà farle del male? E i tre spioni dove finiranno con il varco? L’unica cosa certa è che i due maestri sono partiti!
 
 
Note:
* Ho deciso che da ora in poi Topolino verrà chiamato King Mickey. In primis, suona molto più figo, oltretutto il nome originale secondo me è più azzeccato.
** Shin Catena Regale = Vera Catena Regale (shin=vera, è giapponese)
 
 
Un bel capitolo, che mi ha dato davvero molto da fare. Vengono rivelati i nuovi vestiti di Sora e Riku, che sono quelli usciti nelle immagini di KH: 3D, Dream Drop Distance. Viene anche rivelato il Keyblade di Sora.
Oltretutto il rapporto tra Sora e Kairi viene sviluppato molto, e anche la situazione di Riku. Chissà cosa succederà.
 
Intendo ringraziare in primis coloro che hanno letto i precedenti capitoli lasciando una recensione:
-  IxIoN96: spero che questo capitolo ti piaccia, e grazie per aver recensito entrambi i capitoli.
-  JhonSavor : ti ho risposto alla recensione al telefono, e spero che questo capitolo ti piaccia. Grazie anche per gli ottimi consigli, uniti alle tue solite battutine XD
- Kairi 24:finalmente ho postato, e so che il capitolo ti piacerà, ne sono certo XD
 
Ringrazio anche chi la ha messe tra le preferite:
- Kairi 24
 
E chi tra le seguite:
- JhonSavor
- Kh fan
 
Al prossimo capitolo. Recensite in molti!
  
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