Rachel accarezzò la pietra dura e subito dopo si rimise in piedi, attraversando lo spiazzo erboso con espressione pensierosa. Risalì il leggero declivio che la portava alla sua vecchia casa, vi entrò e si sedette tranquillamente al tavolo della cucina, come se ancora appartenesse a quel posto.
Si addormentò nel loro vecchio letto col sorriso sulle labbra ed un cuscino stretto al petto. Sapeva che a breve avrebbe raggiunto il marito, il suo posto era sempre stato accanto a lui.
La figlia Arianna la trovò il giorno dopo, e scuotendo la testa, si disse che dai suoi genitori non poteva aspettarsi altro. Predispose che la cerimonia funebre avvenisse il giorno successivo, così da dare a Phil il tempo di raggiungerla.
Quando finì finalmente di ringraziare i parenti e gli amici dei genitori, prese una tazza di caffè forte e si piazzò sul portico, dove poteva ammirare la vista del mare e due tombe sotto un salice piangente.
Era tutto così perfetto che risultava quasi finto, ma era quel che la madre aveva pianificato e i piani di Rachel Barbra Puckerman non si discutono.
Dopo 20 anni, erano di nuovo insieme.
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Ok. Lo so che mi odiate perché non aggiorno le long. Semplicemente sto aspettando di avere un buon momento per non scrivere delle ciofeche. Intanto ci sono ancora altre 5 o 6 one shot che ho già scritto e sto copiando sul pc mentre aspetto l’illuminazione. Volevo mettervene una fluff, Puckleberry, invece ho optato per questa. Eh. Sempre co ste cose tristi, direte…e non è manco l’unica che ho scritto così! Però prometto che appena sarà passato il giusto ammontare di tempo, metterò anche quella.
Non possiedo niente di Glee, manco il cestino dove buttano i vuoti del caffè. Uff.
Mi scuso per eventuali orrori di battitura e grammatica.
BascioCascio
Vevve