Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: yukina_chan    06/05/2006    2 recensioni
La loro vita, il loro destino, tutto era già stato scritto: A levante stella, lei, brillante e vivace, riempirà il loro io di innocente purezza, e la via della quiete s’alzerà a grandi strade; nei loro occhi, allora, il riflesso, unico e solo il calore dell’amore. Ma a ponente stella, lei, dolce e mortuaria regina della notte, quello stesso riflesso di azzurro cielo tramuterà in riflesso di ramato rosso; spietato, crudele; e l’innocenza diverrà muta solitudine di mille corpi che si schiantano nella cruenta carneficina del male. §Ecco a voi la mia seconda fanfic su Shaman King. Una struggente storia d’amore e di morte, cupa e complessa… Non aspettatevi un lieto fine, perché non c’è…§ **Starring§TrioHana&Hao**
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Chocolove, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Jun Tao, Lyserg Diethel, Manta Oyamada, Pirica, Redseb e Seyram, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Tokagero, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
§§**… Toward The End…**§§

§§**… Toward The End…**§§

Si tenevano le mani pallide ed esili strette come non lo erano mai state. Era incredibile pensarlo, ma mai le Tre Sorelle della Rosa erano state così unite. Nonostante il loro potere fosse decisamente affievolito rispetto al passato, il loro fisico ancora debole e le menti esauste dopo le numerose sofferenze psicologiche passate, i loro cuori si erano rafforzati perché uniti da uno stesso ideale. Ora ci credevano davvero. Perché se si accingevano davvero a ciò che stavano per fare, quella era già una prova che le loro paure erano state superate. Molti, troppi secoli erano passati dall’ultima volta che elle si erano mostrate a volti umani sotto la luce del sole. Al difuori di Hao, ovviamente. E continuando l’umanità a osservarle per come erano baciate dall’oscurità, avvolte dalla oscura dannazione del loro maleficio, essa non era mai stata in grado di vederle sotto un aspetto che non fosse collegato a morte o sofferenza. Ma adesso le cose sarebbero cambiate. Adesso una persona che per le Tre Streghe era più importante della loro esistenza aveva aperto gli occhi a quelle stesse persone che per tanto le avevano odiate e ripudiate. E le Streghe si sarebbero mostrate a quelle persone senza più paura né vergogna, perché strette da un sentimento che nella sua debolezza le rafforzava. Il sentimento dell’amore. Fragile, splendido, debole amore. A cosa le avrebbe portate? L’amore, non solo quello del loro amato Hao, ma quello di tutte le persone del mondo, le avrebbe davvero potute liberare? Lo avrebbero scoperto molto presto, perché oramai la pallida luce del giorno liberata dal diradarsi della nebbia si avvicinava pericolosamente alle loro palpebre socchiuse, il profumo dell’aria si faceva a ogni passo più intenso e il suono delle voci più vicino. Tremavano, non riuscendo a far altro che stringere ancor più la presa, mani unite in una stretta di fuoco. Proprio come era accaduto con Hao durante il Tranello dell’Angelo Spinato. Incredibile come il contatto tra due mani donava loro tante emozioni. Due mani che in un solo gesto potevano emanare la più intensa delle energie. Erano sempre rimaste affascinate da questa magia… Ma non poterono soffermarsi troppo su tali sensazioni. Per loro ora non era più tempo di sognare contatti sperati e mai avuti. Basta con i rimpianti, basta col rancore, basta con la paura. Ora dovevano combattere per qualcosa di molto più importante.

Erano giunte alla soglia. La varcarono. Un brivido le fece soffermare qualche istante. Pensavano tutte la stessa cosa, in quel momento: fino a qualche mese prima non avrebbero mai potuto nemmeno concepire di fare una cosa simile. Né avevano mai sperato che ci sarebbero riuscite. Questo era segno evidente che Hao oltre ad aver fatto loro riscoprire il sentimento dell’amore e della favolosa gioia di vivere le aveva fatte maturare. Erano cresciute molto, sì, proprio come i giovani passano dall’età dell’adolescenza a quella adulta. E questo valeva molto per loro. Era importante.

Il sole naturale era fastidioso ai loro occhi abituati alle tenebre, o al massimo a quei pallidi raggi del giorno a cui la nebbia permetteva di illuminare il palazzo. Inutile dire che il loro cuore aveva cominciato a battere in maniera affrettata, e che la loro emozione era salita a dismisura. Ma non potevano aspettare ancora per molto. Era tempo di cambiare le cose, e stavolta per sempre. Si guardarono, presero un respiro, e, stringendo forte le mani le une nelle altre, uscirono allo scoperto mostrandosi a tutti i presenti…

*

La folla di persone fu presa da un sussulto generale. Gli occhi fissi da numerosi minuti nel punto di bianco tra il balcone e la stanza facevano male al giovane Hao, che finalmente vide comparire sulla soglia quelle tre familiari, femminili figure… La ferita (ormai estesa su tutto il busto e in parte sul collo) bruciò del solito calore rassicurante. Fremeva, non resisteva più dopo tanti mesi di lunga marcia e di lotta per prepararsi a questo momento. Ma ora era pronto. Dentro di sé sapeva che la sua idea avrebbe funzionato. Ma sì, poteva farcela. E comunque ormai non aveva più importanza. Le Tre Streghe erano lì, e non c’era più tempo per i dubbi e le incertezze. Le Streghe avrebbero finalmente visto che il mondo non si era dimenticato di loro. Avrebbero constatato con i loro occhi che esisteva ancora qualcuno che provava pietà per loro, e non le odiava per questo. Il corso delle cose sarebbe cambiato. Le loro anime sarebbero state libere…

*

I numerosi mormorii che avevano riempito i minuti di attesa precedenti all’arrivo delle Streghe, ora erano totalmente svaniti. Tutt’attorno regnava il silenzio. Religioso silenzio che assordava. Le Sorelle aprirono piano gli occhi per volgerli in direzione di quella folla immensa di persone, persone umane, e ebbero un violento sussulto di paura. Rimasero immobili, pietrificate, non immaginandosi forse di trovare tanta gente.

Hao le fissava, e gli si arrossavano gli occhi. Il calore lo aveva ormai pervaso totalmente, e un’emozione indescrivibile gli attanagliò il corpo e l’anima. Non resisteva più. Quei tre divini corpi gli erano stati troppo a lungo lontani. Non capì più nulla…

Spintonando tutti i presenti di fronte ai quali passava, si faceva strada tra la folla correndo a perdifiato. Non si curava di coloro che si lamentavano al suo brusco passaggio, non li udiva nemmeno. Aveva solo uno scopo, rincontrarle. Rivederle da vicino, riabbracciarle. Troppo a lungo aveva dovuto accontentarsi delle loro sagome in sogno. Troppo a lungo… Corse senza guardare in faccia nessuno, perché il suo viso era posato su quelli delle tre dame che nelle iridi, con quelle loro brillanti e luminose gemme, lo stavano fissando immobili e in silenzio.

“Hao, fermati!” urlò Faust per tentare di fermarlo. Ma il ragazzo era sordo alle voci e i suoni che lo circondavano, e non si voltò. “Accidenti, ma che vorrà fare?!” esclamò Ren, mentre si chiedeva che fine avessero fatto HoroHoro e Pilica (…).

*

Nella Foresta Spinata, le Custodi erano ancora a terra, esauste dopo il momento di ira. Jun era rimasta immobile a fissare nel vuoto. Se ne stava seduta poggiata al tronco di un alto e spinoso albero, e non dava segno di coscienza. Gli occhi verde brillante erano statici, privi di vita. La sua mente era ancora sotto shock. Ma tra i pensieri annebbiati, una frase la tormentava …

“……….. Io Amo le tue padrone……… Per questo devo farlo………… Io le Amo……………”

“… Le Amo… “

Lo aveva detto, ma probabilmente non ancora ne era convinto. Altrimenti sarebbe successo… Forse non ci credeva ancora in pieno. Doveva accadere qualcosa che glielo facesse capire. Però se già quelle parole, se pur involontarie e non del tutto veritiere erano state pronunciate dalle giovani labbra di Hao, voleva dire che ormai era solo questione di tempo perché se ne verificassero le conseguenze…

Allora era già troppo tardi…

Mentre una lacrima solcava la violacea guancia, una vocina di autocoscienza si faceva udire nella mente della Custode…

“…Non sentirti in colpa proprio ora, Jun…. Hai fatto quel che hai potuto… Non sei riuscita a cambiare il corso delle cose, vorrà dire che era destino che il tuo e il loro finale fosse davvero questo… Peccato… Peccato davvero… Ma ormai è troppo tardi………………….”

La Foresta si rabbuiò. Il vento era totalmente calato.

*

Le Tre Fanciulle corsero a perdifiato verso l’entrata del palazzo, scesero scale, seguirono corridoi, dovevano trovarlo. Perché tutti e 4 sapevano bene che il dolore e il vuoto che li avevano soffocati per quel lungo e interminabile periodo di tempo, potevano essere ricolmati solo dal calore e il sentimento dell’altro. Hao non riusciva a vivere senza le Tre Streghe. E le Tre Streghe non riuscivano a vivere senza Hao.

Il giovane non aveva più fiato, ma il calore della ferita gli indicava che le sue amate fanciulle erano vicine, vicinissime. Correvano verso di lui perché, come lui, erano stanche di aspettare. Ma adesso l’attesa era finita. Hao svoltò l’angolo, Kanna, Marion e Mathild scesero l’ultimo gradino…

Un istante, e tutto cambiò. La ferita di Hao non faceva più male, non fremeva ma non esitava, era in uno stato di silenzio assoluto. I cuori non battevano all’impazzata, al contrario. Lente e profonde pulsazioni facevano vibrare i petti dei 4 giovani, immobili a fissarsi, persi come in un sogno. Il respiro, da corto e affannato che era, si stabilizzò. I volti erano neutri. I muscoli a riposo. Alcun tremore o fitta al cuore.

… Perché?

Perché, ora che le loro anime si erano ritrovate, tutto era tornato alla semplice normalità

“Hao…”uscì flebile come un suono indistinto, dalle labbra di quale delle tre fanciulle Hao non ci aveva fatto caso. Voleva solo correre verso di loro e stringerle, non lasciarle più.

E così fece.

“Kanna, Mathild, Marion!” Il giovane mosse rapidi passi in loro direzione, le tre fanciulle non furono da meno. “Hao, sei tornato!” “Quanto ci sei mancato!” Ecco, erano vicinissimi. Ancora un breve istante, e i loro corpi si sarebbero nuovamente compensati. Finalmente, di nuovo completi. Ma accadde qualcosa…

“Non osate muovere un solo altro passo”

La voce gelida proveniva dal corridoio alle spalle di Hao. Quella fredda e tagliente imposizione era stata seguita dall’inconfondibile suono di un’arma che si carica. Hao si bloccò all’istante, a pochi centimetri dalle tre dame. Una strana emozione attaversò la sua mente. Forse…. Era curiosa sorpresa… Mista a un inquietante senso di sollievo… Ma durò poco.

“Chi siete?” mormorò con occhi fatti a fessura Mathild. Hao tentò di voltarsi con movimenti lenti, ma la voce parlò di nuovo “Non voltarti, o le tue tre amiche fanno una bruttissima fine!” Ecco… Prima non era riuscito a capirlo, ma adesso ne era sicuro. “HoroHoro… Che stai facendo?” disse calmo il giovane, senza voltarsi. “Anche se ti spiegassi, tu non potresti capire… Sei troppo accecato dall’amore che provi per queste tre sgualdrine per comprendere la questione dal nostro punto di vista…” “Nostro?…” Hao socchiuse gli occhi, cercando di sembrare il più rilassato possibile. “Pilica… Anche tu…” La ragazza mormorò con voce talmente velenosa da non sembrare la sua “Ora basta con i buoni sentimenti, Hao… Il nostro viaggio termina qui… “Il ragazzo strinse i pugni con rabbia. “Voi non avevate intenzione di aiutarle fin dall’inizio… Era un’imboscata… “ La sorella del Drow emise una risatina cattiva “Eheheh… Ma che bravo, il nostro Hao. Oltre ad avere un grande coraggio e uin grande cuore, è anche incredibilmente perspicace! Peccato che sia giunto alla verità quando ormai è troppo tardi…” HoroHoro parlò con voce profonda e fredda “Fatti da parte. A uccidere te non guadagneremmo nulla, il nostro obiettivo sono quelle tre…” “Ditemi almeno perché…”

Calò un silenzio tombale. Soffiava un lieve venticello, probabilmente proveniente da piccole aperture delle finestre qua e là. Hao non si era ancora voltato. HoroHoro tirò un lungo sospiro, e alzando lo sguardo andò a incrociarlo con quello delle Streghe. In quell’esatto istante, Kanna, Mathild e marion ebbero la stessa visione di fronte agli occhi. Limpida, chiara, di una folla contadina che urlava contro di loro imprecazioni, i volti coperti a intermittenza dalle fiamme che circondavano il luogo. Quell’intenso odore di sangue… In mezzo alla folla, due individui, un uomo e una donna dai celesti crini le osservavano unendosi alla massa urlante contro di loro. Quegli stessi occhi pieni di odio li rividero nel blu intenso degli occhi di HoroHoro.

Spalancarono le palpebre fissando i due giovani.

“Quel giorno, durante l’esecuzione… Tu eri lì… Entrambi lo eravate! “ Pilica disse con voce che tremava di rabbia “No. Non è così. Noi non avevamo colpe. Noi non abbiamo mai partecipato a quegli assurdi atti di violenza e morte! Siamo giovani innocenti, privati dalla nascita della felicità che ci dovrebbe appartenere di diritto. E questo a causa di un egoistico maleficio messo in atto sui nostri antenati dalle folli menti di tre Streghe assassine”

*

Ecco, ora era chiaro. Come aveva fatto Hao a non capirlo subito? Quell’intenso freddo che aveva provato quando aveva avuto a che fare con la nuvola di anime condannate dalla maledizione delle Streghe lo sentiva in cuor suo ogni volta che fissava negli occhi quei due ragazzi tanto misteriosi. Ma non aveva mai capito cosa questo potesse significare. Ora lo sapeva. La maledizione delle Streghe non si era limitata a punire gli abitanti del villaggio per i loro mostruosi crimini. Il maleficio sarebbe continuato per sempre, colpendo anche le generazioni successive ai malfattori. E la morte sarebbe continuata. A meno che…

“Come vedi, Hao, le tue preziosissime streghe non sono così pure e innocenti come credevi tu. Hanno condannato senza motivo persone innocenti che tutte le notti si ritrovano a rivivere quelle stesse esperienze che avevano vissuto loro, nei propri sogni. Dannate per sempre, spinte a odiare il sonno” aveva detto HoroHoro acido. Le Tre Streghe si erano fatte scure in volto. “Sappiamo di essere state sciocche. Ma dovete anche cercare di comprendere la situazione in cui ci trovavamo… Non vedevamo intorno a noi altro che morte e dolore” Kanna aveva le iridi di cristallo coperte dalle ciocche ribelli color del mare “Volevamo solo fare quanto di più male ci era possibile. Volevamo far provare al mondo ciò che avevamo provato noi. Volevamo che pagaste, tutti quanti dovevano pagare” “Tutto il dannato genere umano… Ma non ci rendevamo conto in quel momento dei danni che avremmo potuto provocare…” aggiunse Marion mormorando. Pilica a quel punto esclamò con occhi rossi e prossimi alle lacrime “CERTO CHE NON VE NE RENDEVATE CONTO! Come avreste potuto?! Troppo prese da voi stesse e da ciò che vi circondava, povere stelle! Voi forse no, ma io ECCOME se me ne sono sempre resa conto!! Non ho mai fatto male a nessuno, volevo solo coronare i miei umili sogni ed essere felice!! Ma fin da bambina, quando andavo a dormire, piangevo e avevo paura di ciò che avrei visto, di ciò che avrei sentito, di ciò che avrei provato sulla mia pelle ma del quale al mio risveglio non potevo far parola a nessuno!! Avete idea, voi, di che cosa significhi per una bambina non poter sognare?! Vivere ogni maledetta notte solo incubi, morte, dolori lancinanti e che anche durante il giorno, sotto la pelle, invisibili, continuano a far male?!! Lo sapete voi?!! O ANCORA ADESSO NON VE NE RENDETE CONTO???”

*

La voce calma di Hao nterruppe la furia di Pilica raggelando i due fratelli. “Certo che lo sanno. A mio parere nessuno meglio di loro proverà mai cosa vuol dire avere paura della propria notte…”

Il silenzio che ne seguì era raggelante. Hao si voltò lentamente, con gli occhi fieri e privi totalmente di paura. Né HoroHoro né Pilica reagirono. Erano immobili a fissarlo. “…Aver paura di sé stessi… “

HoroHoro abbassò l’arma lentamente, gli occhi persi di fronte a sé. Pilica lo fissò incredula “Noo!! Fratello, non farti suggestionare proprio ora, il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti può essere salvato solo con la morte di queste tre streghe, ricorda il motivo per cui siamo qui!!” HoroHoro sembrava non averla nemmeno sentita. Fissava Hao. E Hao fissava lui. La voce del giovane parlò di nuovo “Voi dite di essere innocenti, e avete forse ragione. Ma la situazione delle Tre Streghe non è molto diversa dalla vostra. Anche loro sono state vittime di un maleficio ingiusto e crudele, nonostante fossero le creature più pure e innocenti che esistessero. Se voi farete ciò che avete in mente di fare, non sarete più innocenti come sostenete di essere. C’è un’altra via oltre alla morte… Io sono sicuro che se vedranno come il mondo dall’odiarle è passato al comprenderle e amarle, la maledizione che le opprime cesserà, e di conseguenza anche la vostra. Proviamoci, almeno, se ci seguite troverete la pace che per tanto tempo avete cercato!” Pilica lo fissò con gli occhi ancora arrossati. Mormorò tremante “No… No, è impossibile! La maledizione parla chiaro, finchè avranno vita le Streghe, la Vendetta non cesserà mai. Già una volta mio fratello ha tentato di giungere al Castello per trovare un metodo alternativo, ma è stato intrappolato. Se non muoiono, rimarremo dannati per sempre, e non solo noi!”

A quel punto, le Streghe si fecero avanti. HoroHoro puntò d’istinto l’arma contro di loro, ma le fanciulle continuarono a camminare senza paura. Continuarono a camminare fino a che non si trovarono di fronte ai due giovani. Li fissarono dritti negli occhi. Kanna porse in loro direzione la mano.

“Se aiuterete Hao nel suo intento, che vada a buon fine o no, promettiamo che scioglieremo per sempre la vostra maledizione. Useremo quanto più è in nostro potere. Non ci daremo pace finchè non avremo liberato le vostre anime e quelle dei vostri futuri eredi…”

Pilica era a bocca aperta. HoroHoro lasciò cadere l’arma a terra, mentre le osservava con un’espressione indecifrabile. Kanna lo fissò dritto negli occhi, in cerca di un’emozione che lasciasse trapelare. Il Drow allungò la mano per andare ad afferrare quella della ragazza; Hao fece un mezzo sorriso, ma un istante dopo HoroHoro strattonò la ragazza tirandola per il polso e la colpì sulla nuca. Le due sorelle furono colte così di sorpresa che non si accorsero del potere che Pilica stava usando contro di loro per farle volare contro la parete. Hao urlò “Manta! Chocolove!” Lo spirito e il cuoco saltarono fuori da dietro la parete, erano pronti ad attaccare già da un bel pezzo. “Signor Hao, ci pensiamo noi!” Chocolove iniziò a creare campi energetici per spedirli poi contro i due fratelli battaglieri. Il Drow era molto veloce, e schivava ogni colpo infertagli. Le Tre Streghe unirono i loro poteri per produrre gran quantità di energia distruttiva, ma i loro poteri erano ancora troppo deboli, e l’energia scomparve di colpo. Pilica ne aprofittò per tirar fuori dalla lunga veste un lungo bastone di cristallo, con una meravigliosa gemma blu intenso al suo termine. Con un grido si lanciò sulle tre ragazze infierendo loro numerosi colpi. Alcuni vennero schivati, altri andarono dolorosamente a segno. Hao si scagliò intanto contro HoroHoro, gridando “Perché volete risolvere la questione con la violenza?! Non sarebbe più facile per tutti trovare un accordo?” L’avversario lo respinse con violenza, esclamando “Taci, umano!! Cosa ne sai tu di che cosa vuol dire dover provare sulla propria pelle tutte le notti pene inimmaginabili?! Cosa ne sai tu di che cosa vuol dire vivere nell’angoscia di ciò che sognerai?! Cosa sai tu??” Dalle dita crebbero lunghi artigli scuri, e con questi provocò una brutta ferita alla guancia del giovane. Ma un attimo dopo Hao riuscì a bloccare i colpi di HoroHoro tagliandogli la ritirata. Lo spinse in un angolo costringendolo a guardarlo negli occhi. Era molto alto rispetto a lui, ma non per questo più forte. “Ascoltami, io lo so che sono una nullità e che non posso dare giudizi, ma le Streghe della Rosa sono le cose più belle che mi siano capitate nella vita, e questo perché sono buone d’animo, nel profondo. So che tu provi troppo rancore nei loro confronti, ma se provassi anche solo in minima parte, dentro te stesso, ad amarle, e se rinunciassi per sempre a tutto il tuo rancore, verso di esse vivresti una vita più felice, devi credermi!””Non voglio nemmeno ascoltare le tue fandonie! Fatti da parte!!” HoroHoro spedì Hao lontano con un colpo a dir poco violento. Chocolove e Manta intervennero furiosi, ma il Drow era decisamente in vantaggio rispetto a loro, in quanto a potenza. “Pilica!” esclamò verso la sorella. Lei gli si mise di fianco “Sono qui, fratello” Le Streghe li osservarono per alcuni secondi e tentarono di avvicinarsi a loro per parlare. “HoroHoro… Pilica… Dovete ascoltarci! Noi vogliamo aiutarvi, non stiamo mentendo! Troveremo una contro maledizione e vi libereremo, ve lo possiamo giurare!” I due rimasero in silenzio. Pilica disse “Come possiamo fidarci di voi?! Voi che ci avete dannati? Come possiamo sapere che non ci state raccontando fandonie?” Marion mormorò con voce rauca ma profonda “Non abbiamo prove per convincervi… Dovete fidarci della nostra parola… “ “No, ci è impossibile!” “Allora uccideteci…”

*

Il Drow e la sorella osservarono a lungo le tre ragazze di fronte a loro. “Uccideteci, avanti… Fatelo. Tirate fuori tutta la vostra violenza. Scaricate l’odio e la tensione che avete tenuto dentro per tutti questi anni. Uccideteci…”

Entrambi puntarono le armi verso di loro, e si avvicinarono ai tre corpi pericolosamente. Ancora pochi millimetri, e le fanciulle sarebbero state trafitte dagli artigli e dalla gemma tagliente al termine del bastone. Ma non si mossero. E nemmeno i fratelli.

*

Hao stava per intervenire, ma capì che stava accadendo qualcosa. Fece segno a Chocolove e Manta di rimanere immobili. Le Streghe e i fratelli erano faccia a faccia, un attimo di morte in mezzo a loro. Un movimento minimo e l’attimo sarebbe diventato eterno. Ma HoroHoro e Pilica, quel movimento, non lo fecero.

“Perché?” mormorò il Drow con il volto scuro. Pilica stava singhiozzando silenziosamente. Hao, Chocolove e Manta osservarono la scena stupiti. Le Streghe sorrisero. “Voi non siete assassini. Proprio il fatto che abbiate provato tanta violenza su di voi vi impedisce di causarne a chi vi sta attorno. Non è così?” Entrambi si allontanarono di poco lasciando fuori pericolo le Streghe. “Già per questo meritate la libertà…” disse mathild con un sorriso smagliante.

“Ma finchè avrete vita voi… Noi… No, non posso permetterlo!” HoroHoro era prossimo al piangere. Strinse gli artigli con forza, le mani gli sanguinarono. Poi le armi scomparvero. “Dannazione! Ma perché?! Perché trasmettete così tanta purezza da impedirci perfino di uccidervi?!”Marion affermò calma “Non siamo noi le anime pure qui. Lo sono, prima di qualunque altra, le vostre” I due fratelli si inginocchiarono pieni di rabbia e frustrazione, piangendo forse di sollievo, forse di gratitudine.

Le tre dame si avvicinarono a loro, e Kanna porse nuovamente la mano al Drow. “Permetteteci di riparare al nostro danno… Ve ne preghiamo…” HoroHoro alzò lo sguardo verso di lei, e con un’espressione mista tra il sorriso e il pianto mosse la mano verso quella di ella afferrandola. Dopo la stretta, Kanna sollevò quella stessa mano mostrandone il palmo a HoroHoro “E’ un giuramento solenne…” La pelle chiara era segnata da un marchio profondo e rosso porpora.

I due fratelli erano senza parole. Pilica abbracciò HoroHoro dalla schiena continuando a singhozzare. Lui le strinse le minute braccia con una strana sensazione di serenità in corpo. Osservò le streghe, osservò Hao, osservò lo spirito e il cuoco.

“Grazie…”

*

Quando tornarono sul balcone, Pilica e il Drow avevano i volti illuminati da uno strano sorriso. Le Streghe si tenevano per mano e stavano tornando alla luce come avevano fatto in precedenza. Hao e gli altri erano dietro di loro, e le fanciulle si voltarono verso essi prima di varcare nuovamente la soglia.

*

“Ehi, eccole di nuovo lì, finalmente!” esclamò Lyserg inidcando il balcone. Yoh disse “Ci sono anche Hao, HoroHoro e Pilica!” “Finalmente! Ce l’hanno fatta!” gridò gioioso Faust. La folla intera cominciò a esultare felice, per dimostrare alle Streghe tutto il proprio appoggio. Le dame non credevano ai propri occhi. Di fronte a loro, erano a migliaia le persone che stavano gioendo per loro. Ora li sentivano, sentivano il loro perdono e la loro solidarietà. Si sentirono d’un tratto leggere come piume. La vita sembrò loro semplice e cristallina, l’amore che sentivano provenire dall’anima di Hao ora sembrava moltiplicata per cento, e proveniva da ogni singolo corpo lì presente. Non si erano mai sentite così prima d’allora. Iniziarono a piangere silenziosamente, piangevano mentre ridevano di gusto e di allegria, sentendo per la prima volta quella loro lontana speranza pervaderle completamente. Ora sapevano che si sarebbe tutto risolto. I secoli di morte erano terminati. La vita e l’amore avevano prevalso su di essa. Da quel momento niente più dolore, niente più rancore, niente più paura. Solo gioia, intensa gioia di vivere. Era così bello che non sembrava loro vero. Erano libere.

Erano librere…

Hao aveva ragione. Le aveva salvate…

Uno schizzo di sangue sporcò l’aria…

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: yukina_chan