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Autore: Stukas are Coming    06/09/2011    3 recensioni
Amando da matti The Grudge,non potevo non riorganizzarla un po' a modo mio. E' una storia del tutto indipendente dalla prima e dal suo seguito. Come vedrete i TH e Tom in particolare ci sono sempre, ovvio, ma... In un altra ambientazione.
I luoghi dove sono accaduti fatti di sangue spesso sono maledetti... E chi ci è morto non riposa in pace.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua, ci siamo affittati un piccolo chalet che rispetto al primo è nulla in fatto di bellezza... Ma almeno gli unici inquilini saremo noi, in ogni modo non saremo proprio nel covo delle morte. Facendo un giro dentro non notiamo alcun particolare riconducibile alle simpaticone e finalmente ci sentiamo un po' più tranquilli. Anche Valentina ha approvato la scelta.

Nostra madre non ha capito il perchè di questa dipartita improvvisa, le abbiamo detto che il tetto sta per crollare a pezzi a giudicare da tutti gli scricchiolii e che a volte, se piove, le gocce entrano dentro. Non ci ha creduto e ha voluto restare nell' altra, ma noi ci siamo trasferiti lo stesso sbandierando un inesistente bisogno di indipendenza. Gli spiriti non vogliono lei, sarà al sicuro: ormai sono troppo distratte da noi per fare qualcosa a mamma. Ci sarebbe la possibilità che le facessero del male per colpirci ma è impossibile che avvenga, vogliono ammazzarci con le loro mani, non con queste piccole vendette.

Abbiamo comunque appeso per sicurezza i brandelli di vestiti dappertutto.

La ragazza è venuta a vedere la nostra nuova casetta e ha affermato che anche solo dall' esterno si percepisce un' atmosfera diversa, più “pulita” e non minacciosa e cupa come l' altra. Abbiamo pranzato insieme e nel pomeriggio siamo andati a fare una visita a mamma; le abbiamo domandato se va tutto bene -temendo di sentirci dire che vedeva i due spettri- e invece ha risposto di si, bella allegra.

Siamo andati al lago ma nessuno dei due ha più coraggio a immergersi oltre metà coscia... E istintivamente lo sguardo va sempre al centro dello specchio d' acqua. La barchetta non c'è.

Sicuro che non c'è, è affondata in seguito alla visitina della donna. Hai ancora in mente l' occhio che spiava tra le assi ?

A quel ricordo il cuore accelera il battito e mi domando se qualcuno si sia accorto della mancanza. Sembrava senza un proprietario, come se l' avessero costruita per tutti gli abitanti, per fare gite costeggiando le sponde... O per gettare cadaveri legati a dei sassi.

<< Ehi, ma cosa avete ? >>

Chiede Valentina riemergendo infreddolita, le braccia con la pelle d' oca e le labbra viola. Ci distraiamo dai nostri pensieri cupi ma non sappiamo trovare una risposta. Si siede davanti a noi, abbassa la voce e mormora:

<< I due spiriti ? >>

Lo sguardo torna in un batter d' occhio all' acqua. Dal centro del lago stanno salendo delle bollicine.

Scatto in piedi trattenendo il respiro e sentendo il terrore tornare impetuoso come un fiume in piena. Bill balbetta una frase e il mio cuore ha intenzione di balzare via quando noto una matassa di qualcosa salire lentamente.

E' la sua testa, ovvio. Ora ci prende e ci annega, non prima di averci fatti impazzire di paura.

Tuttavia, al posto dei capelli neri che aspettavamo di vedere, c'è una banalissima alga verde scuro, piuttosto grossa, strappata dal fondale e venuta in superficie.

Rimaniamo ancora un istante agghiacciati e poi ci rilassiamo soffiando fuori l' ossigeno tenuto prigionieri nei polmoni. Il contrasto fra la nostra paura e l' allegria dei turisti sulle rive è crudele.

<< Oddio, erano loro ? >>

La voce di Valentina mi riporta a terra. Sto per dirle se non ha visto ma lascio perdere: non è maledetta, fortunata lei.

<< Io... Si, loro... No, un rametto di alghe... >>

Mi siedo traendo profondi sospiri e tentando di calmarmi.

<< Vi stanno rendendo la vita impossibile. >>

<< Ringrazia che non ci abbiano fatti fuori, di solito ammazzano quasi subito chi entra dentro alla casa. >>

<< Uccidono a coltellate ? >>

<< No, con la paura. Non ti toccano nemmeno, ma ti mostrano cose tanto orribili che ti si ferma il cuore e muori. >>

<< Voi siete speciali. >>

Noto che mi si è avvicinata molto, e le dita della sua mano destra sfiorano le mie.

<< L' abbiamo fatta infuriare ancora di più, temo, con la nostra specialità >>

Bill ha di nuovo un' aria imbronciata.

Passata una mezz' oretta torniamo indietro e incontriamo il vecchio, curioso di sapere altre novità. Gli raccontiamo della nuova abitazione e, come già pensavamo, dice che può essere un sollievo temporaneo ma non servirà a nulla per riuscire a farle desistere. Non riferiamo delle bolle dal lago.

Mangiamo da mamma e nel pomeriggio stiamo tranquilli in casa “nostra”, stando al computer o semplicemente dormicchiando. Il calore distrugge ogni desiderio di uscire all' esterno, visto che sembra di stare in una fornace accesa.

Mi addormento verso le tre e mezza, stanco dai continui guizzi di paura cui siamo sottoposti, e non sogno nulla.

 

Quando mi sveglio sono le sei, cacchio, mai pensato di poter dormire tanto !

Sbadigliando controllo il cellulare e trovo un messaggio di Bill. E' andato da mamma perchè lei aveva bisogno di un aiuto in cucina -ha scelto proprio la persona giusta, mi dico-.

Sentendomi molto meglio di prima mi stiro e vado dagli altri due che stanno facendo una torta, li aiuto un po' ma il velo di ansia mi scende addosso, appiccicoso come colla. Ceniamo da lei e alle otto e mezza torno da solo perchè ha requisito mio fratello.

Non sapendo che fare mi sdraio sul letto con il portatile sulla pancia e mi cerco un film da vedere di quelli che ci siamo portati dietro; scelgo il più convincente e me lo guardo. Non è un granchè...

Verso la fine mi stufo maledicendo Bill di essersi preso dei dvd così brutti e spengo il computer riponendolo sopra la scrivania, opto quindi per ascoltare musica dall' Ipod; passato un quarto d' ora però torno ad annoiarmi e dunque fisso il soffitto senza pensare a nulla in particolare.

Quando un gradino della scala scricchiola riesco per miracolo a trattenere un urlo ma faccio un balzo e il cuore torna a voler schizzare via. E' lei, è tornata e mi vuole ammazzare !! Allungo la mano e afferro i brandelli di vestiti del padre, pronto a difendermi da quella schifosa.

La porta si socchiude cigolando e trattengo il respiro, le pulsazioni tanto forti da farmi male. Mi irrigidisco ma faccio un “aaah!” vedendo la testa di Valentina spuntare, un sorrisetto timido sulle labbra.

<< Cosa... Cosa ci fai tu qui ?! >>

<< Scusa, mi dispiace se ti ho spaventato ma pensavo... Non so cosa pensavo. Scusami, se vuoi me ne vado >>

<< No no, rimani pure ! Vuoi qualcosa da bere ? >>

<< Se avessi dell' acqua mi farebbe piacere. >>

Scendiamo in cucina e le porgo il bicchiere domandandomi il motivo della sua decisione di venire qua; in ogni caso mi sento molto molto felice che ci sia.

Siccome non c'è nulla in televisione la spengo e torniamo su in camera mia.

<< Stavo ripensando alla paura che provai quando ti vidi dietro al vetro del capannone >>

Commenta ridacchiando.

<< Ti sarò sembrato un mostro ! >>

<< Credevo fossi un maniaco ! >>

<< In realtà stavo bollendo e avevo una sete cosmica. Non so come sarebbe andata a finire se non ci avessi visti. >>

<< Si può morire di caldo ? >>

<< Puoi svenire o avere delle convulsioni ma solo se stai sotto al sole diretto, penso. Non ci sentivamo bene, in ogni caso, in quel forno >>

<< Perchè non uscivate ? >>

<< La morta ci teneva d' occhio, avevamo paura che se fossimo usciti ci avrebbe fatto del male. >>

<< Cosa provi a sapere di essere perseguitato da loro ? >>

Mi gratto la tempia e ci rimugino sopra.

<< Terrore, certo, ma anche rabbia. Non hanno nessun diritto di rovinare e fare terminare la vita di un innocente per capriccio... Va bene spaventare o far fuggire, ma ammazzare sistematicamente tutti è esagerato. Vorrei che finisse tutto, non ce la faccio più. Sono certo sarebbe meglio se fosse una persona in carne e ossa perchè puoi controllarla, o ucciderla in casi estremi. Con uno spettro non puoi fare niente. >>
<< Vedrai che un modo lo troveremo. Ti aiuterò sempre, sappilo >>

Le sorrido sentendo il cuore fare una giravolta.

<< Grazie, fai già tanto per noi. Ma davvero, vuoi spiegarmi perchè sei qui ? >>

Abbassa lo sguardo fissandosi le scarpe.

<< Beh, io sono estranea alla situazione no ? Ti devo proteggere... >>

<< Anche a letto ? >>

Domando essendo seduti sul materasso e non mi accorgo subito del doppio senso nella frase. Lei fa un ghigno e io arrossisco.

<< Si, anche a letto >>

Sghignazza.

<< Ti piaccio ? >>

<< Si, da matti. Contento ? >>

<< Certo, visto che ti ricambio... >>

<< E cosa facciamo ora ? >>

Stavolta il doppio senso lo mette volontariamente.

<< Mi proteggi, come hai detto prima. >>

Sorprendendomi per la sua spontaneità, fa uno scatto e mi bacia con una passione che non mi aspettavo facendomi sdraiare.

<< Questo è il tuo piano di protezione ? >>

<< La parte importante della pianificazione deve ancora arrivare >>

Mi si drizzano i capelli sulla nuca, oltre a dell' altro, e la lascio fare. Le sue intenzioni sono decisamente chiare e anche se non riesce molto bene a togliermi i vestiti -per sicurezza quelli a pezzetti del marito sono sempre sul comodino- non è certo un grande male. E' ancora meglio quando si spoglia lei, e infine succede come dice un mio cugino, “fanno quella cosa che fa nascere i bambini”. Per quanto ci riguarda comunque di bambini non c'è pericolo di averne.

<< Ci sai fare >>

Le dico vicino all' orecchio e si mette a giocare con la lingua con i miei dilatatori. Possibile che siano sempre loro ad ottenere il 50% dell' attenzione durante una scopata ?! Quasi quasi me li tolgo, oh !

Ma, proprio al culmine dell' affare la porta d' ingresso si apre e una voce esclama ad alta voce il mio nome: Bill.

<< Cazzo ! >>

Bisbiglio con voce strozzata.

<< Il tuo >>

Commenta Valentina senza il minimo segnale di volere smettere.

<< No, è arrivato mio fratello. >>

<< Tom, dove sei ? >>

Parli del diavolo e spuntano le corna.

<< Aspetta un attimo >>

Grido e trattenendo altre grida di diversa natura.

<< Stai male ? >>

Santo dio, vuoi stare zitto ?! Solo due secondi, te ne prego !

<< No, sto benissimo, solo dammi un minuto >>

<< Ma perchè ? >>

Valentina pare divertita da questo momento di orrore e continua imperterrita nella sua attività.

<< Fai quel che cazzo vuoi, solo non entrare qua dentro >>

<< Ma... Oooooooh ho capito ! >>

<< Ecco, bravo >>

Gemo e lei ridacchia.

<< Voi due siete dei personaggi, davvero >>

<< E' colpa sua >>

Replico distrattamente, stando attento invece ad altro.

Mio fratello è abbastanza obbediente ed evita di fare idiozie come fare lo stesso irruzione nella stanza; un giorno successe che mia madre entrò mentre ero sul più bello con una ragazza, fu una tragedia.

<< Ti sto proteggendo abbastanza ? >>

<< Le morte non potranno osare alcun gesto dopo stasera. >>

<< Sai bene che bisogna rinnovare i contratti di protezione, eh... >>

<< Anche ogni giorno sarebbe perfetto >>

<< Ti amo. >>

Si sdraia accanto a me con la testa sulla mia pancia, sorrido e le stringo la schiena tra le braccia.

<< All' inizio mi spaventasti, ma poi mi interessai molto a te. Mi piacciono i ragazzi come te, sai, treccine e vestiti larghi. >>

<< Ti sei innamorata di me per una maglietta larga ? >>

<< Innanzitutto devi sapere che è troppo sexy ! >>

<< Oh. >>

<< Certo la bellezza è stata la prima a colpirmi, ovvio. >>

<< Perchè non mio fratello ? >>

Domando curioso accendendomi una sigaretta.

<< Anche lui è stupendo. >>

<< Ma... >>

<< Non mi va di esprimere opinioni su Bill, mi sembra maleducato, come se fosse in qualche modo inferiore >>

<< Sta bene. >>

Da basso cade un oggetto e il segregato nel salotto impreca. Rimaniamo in silenzio per un po' di tempo, tanto che alla fine penso si sia addormentata.

Le sollevo una ciocca di capelli per controllare e in effetti ha gli occhi chiusi, allora la tiro su e le poso la testa su un cuscino coprendola con le lenzuola perchè di notte fa freddo; mi vesto nuovamente rabbrividendo essendo uscito dalla bolla di calore venutasi a creare nel letto e scendo da mio fratello.

<< Beh ? >>

<< Mmh ? >>

<< Com' è andata ? >>

<< Bene. >>

<< Ti sei innamorato ? >>

<< Eh ? >>

<< Dai, piantala di tergiversare >>

<< Si, si, contento ? >>

<< Si ! >>

Mi accendo un' altra sigaretta per calmarmi e indosso una felpa. E' davvero freddino.

<< Secondo te ora le cose andranno meglio ? >>

<< Non so. Non penso. >>

<< Nemmeno io. Il fatto è che non so cosa fare, talvolta quasi mi dico “smettiamo di opporci, che ci ammazzino, i tentativi di fermarle ci distruggono nell' anima e non arriviamo a nulla”. >>

<< Si, è un pensiero ricorrente. >>

Il silenzio torna.

<< Riusciremo a salvarci, Tom ? >>

Dice infine a voce bassa.

<< Preferisco non pensarci. >>

<< Ho la sensazione che alla fine vinceranno loro >>

Annuisco lievemente e lascio cadere la cenere in un piattino.

<< Basta con questi discorsi, non voglio rovinarti la serata >>

Esclama all' improvviso, alzandosi.

<< No, non rovini nulla, Bill >>

<< E' solo che... Che voglio vivere ancora. Le odio. Le odio ! >>

Grida.

Anche i passeggeri del Titanic dicevano che volevano continuare a rimanere in vita ma alla fine sono affondati e morti lo stesso

Il pensiero mi attraversa la testa come un cupo fulmine e mi sento soffocato, rinchiuso in una gabbia dalla quale non posso fuggire.

<< Ci arrangeremo in qualche maniera. >>

Annuisce lasciandosi sfuggire un singhiozzo e gli poso un braccio sulle spalle.

Dopo un po' si calma e torno su da Valentina che si è svegliata. Mi spoglio e mi infilo sotto le coperte accanto a lei, e mi domanda perchè Bill piangeva.

Non sto a raccontarle il suo sfogo e metto insieme una risposta evasiva che comunque sembra soddisfarla.

Passati venti minuti è tornata a dormire della grossa; i pensieri si rincorrono finché anch' io scivolo nel sonno e non faccio sogni.

   
 
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