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Autore: I Fiori del Male    06/09/2011    4 recensioni
Si tratta del seguito di VENTO D'AMORE E DI LIBERTA', o meglio si menzionano fatti raccontati in quella one -shot, quindi vi consiglio di leggere prima quella.
Questa volta racconterò di Sesshomaru e di Rin, soffermandomi anche e soprattutto sui loro pensieri. Godetevi questa storia =)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rin passeggiava come al solito per i boschi assieme a Sesshomaru e Jaken. Sesshomaru le sembrava decisamente più rilassato rispetto ai giorni precedenti; anzi, il termine giusto sarebbe stato “In pace con se stesso”.
Lei ovviamente sapeva il perche, era stata Kagura a ridargli serenità, ne era certa, così come era sicura che a bella demone avesse lasciato anche a lei qualcosa di importante.
 
Prenditi cura di Sesshomaru, tu che lo ami come l’ho amato io.”
 
Questo le aveva detto.
La prima parte non le era sembrata poi tanto strana, sapeva cosa “Prendersi cura di qualcuno” volesse dire, poiché Sesshomaru stesso si era preso cura di lei per tutto quel tempo. Quel che la lasciava alquanto perplessa era la SECONDA parte, quella dell’AMARE. Rin sapeva che l’amore era “qualcosa di estremamente grande e potente”, un insegnamento lasciatole dall’anziana Kaede, ma non aveva idea di cosa volesse dire amare qualcuno. Sapeva leggere la parola amore, perché il signor Sesshomaru gliel’aveva insegnato, e per la stessa ragione sapeva scriverla, ma diversamente da quanto era accaduto con altre parole, quelle volte che Sesshomaru si decideva a dedicarsi alla sua istruzione, alla domanda “Che significa?” Lui, invece di risponderle, si era limitato a sbuffare irritato, per poi passare al vocabolo successivo.

Quel giorno, mentre camminavano in quel bosco, aveva cominciato a ripensarci, e avrebbe voluto ripetere la domanda al demone che camminava di fronte a lei, ma la prima reazione non  prometteva niente di buono per il secondo tentativo, così decise di chiederlo a Jaken.

“L’amore è una cosa stupida e inutile. Distrae e indebolisce, ti porta ad avere pietà dei nemici. A che ti serve saperlo? Per diventare ancora più debole di quanto già non sia? “

Questa fu la risposta che ottenne da quel piccolo, acido demone, che doveva aver parlato a voce un po’ troppo alta, perché Sesshomaru, stranamente, si era voltato a guardarli.

“Jaken, sei uno stupido”,

aveva detto poi.

Sia il piccolo demone che Rin restarono di stucco di fronte a quella reazione.

“Il signor Sesshomaru … ha appena espresso una sua opinione? “ ( O__o)Chiese Rin a Jaken.

Lui, con uno sguardo trasognato, rispose:
“ Padron Sesshomaru …. Ha prestato attenzione alle mie parole …” (*__*)

Rin riportò lo sciocco demone alla realtà assestandogli una bella botta in  testa, accompagnata da uno dei suoi soliti sorrisi.

....................................................................................

Dopo un’altra ora di cammino giunsero, con grande sorpresa di Rin, al villaggio di Kaede.

“Rin …”
“Si, signor Sesshomaru?”
“Resta al villaggio fino al mio ritorno.”
Rin acconsentì senza chiedere nulla.

Sesshomaru odiava ammetterlo, ma si fidava sia di quella vecchia sacerdotessa che di Kagome, sebbene disprezzasse Inuyasha con tutto se stesso, e perciò era sempre in quel villaggio che lasciava Rin quando sapeva di dover affrontare qualcosa di troppo pericoloso per lei.

Era per la presenza di Inuyasha che non la accompagnava mai fin dentro il villaggio, ma si limitava a sorvolarlo dall’alto finchè non era sicuro che Rin fosse andata dove doveva.

Però c’era un’altra cosa che Sesshomaru nascondeva nel profondo dei suoi pensieri: sebbene ripetesse sempre quanto disprezzasse suo fratello per la sua debolezza, sapeva che Rin, con affianco un mezzo demone irrimediabilmente affezionato agli esseri umani, sarebbe stata più che al sicuro.
                                                                                                             ………………………………………………
Rin entrò in casa di Kaede, e la trovò intenta a preparare medicinali assieme a Kagome. A completare il quadretto stavano Inuyasha, steso a terra dietro Kagome, che sonnecchiava, anche se al suo arrivo le orecchie canine si erano drizzate, Sango che lucidava con cura la sua Hiraikotsu, Miroku che guardava Sango con uno sguardo tutt’altro che rassicurante, e Shippo e Kirara che giocavano.

Si, pensò,  a loro posso fare QUELLA domanda.

“Ciao Rin! “ Si sentì un po’ ovunque.

Lei, per tutta risposta, fece: “Che cos’è l’amore? Che vuol dire amare? “

Tutti, compresa Kirara, spalancarono gli occhi sbigottiti. (O__O)


Un silenzio glaciale invase la stanza all’istante.


Alla fine, dopo parecchi secondi di Nulla Assoluto, fu Inuyasha, inaspettatamente,  a parlare per primo.
“Piccoletta, non credi che sia un po’ presto per fare domande del genere? “

Gli altri, che fino a quel momento avevano atteso con ansia la risposta sull’amore di un tipo come Inuyasha, caddero di schiena per lo sconforto ( -.-“)

“Inuyasha, a cuccia!”

Inuyasha finì con la testa diversi metri sotto terra.

Kagome si affrettò a sfoderare un sorriso riparatore.

“Ehm … lascialo perdere Rin … cercherò di darti io una risposta.”
“ L’amore è un insieme di tante sensazioni, emozioni, che ti legano ad una persona. Sai di amare qualcuno quando senti che faresi di tutto per quella persona, quando ogni istante che non c’è senti la sua mancanza, quando la perdoni sempre anche se ti fa arrabbiare, quando hai la sensazione che quella persona sia fatta per te e te soltanto e senza di lei non ti senti completa, e … be, si , più o meno questo, ma ognuno di noi ama in modo diverso, l’amore ha infinite sfumature, per capirlo davvero bisogna viverlo.”

Rin annuì con forza, mentre cercava di capire se davvero sentiva tutte quelle cose per il Signor Sesshomaru, nell’ingenuità dei suoi dieci anni.

Dopo un attimo di riflessione, scoprì con sua grande sorpresa che tutto corrispondeva. Ogni singola cosa.

Usci, sovrappensiero, da casa di Kaede, e passeggiando vide due ragazzi, vicini al fiume, che si abbracciavano e si baciavano.

“Perché lo fate? “ Urlò.

“che cosa?” risposero quelli, un po’ imbarazzati di esser stati visti da una bambina mentre si scambiavano effusioni.

“Quello che stavate facendo adesso.”

I due sorrisero. Quella bambina faceva loro tenerezza.

“Perché ci amiamo.”

Rin se ne andò senza rispondere.

Passarono alcuni giorni da quel fatto e Sesshomaru tornò. Rin era molto felice di rivederlo. Come la solito non fece domande al demone ne a Jaken, perché sapeva che uno non le avrebbe risposto, e l’altro forse le avrebbe detto qualcosa di stupido.

La notte si fermarono in una radura, e Sesshomaru accese un fuoco per fare luce. Lui non ne avrebbe avuto bisogno, ne tantomeno Jaken, ma Rin non si sarebbe sentita tranquilla senza.

Il demone si sedette, appoggiandosi al tronco di un albero, e chiuse gli occhi. Affianco a lui, avvolta nella sua pelliccia, stava Rin. Poco più lontano riposavano Jaken e Ah- un.

Passarono alcune ore, poi Rin aprì gli occhi.
Le tornarono alla mente le parole di Kagome e , subito dopo, i due ragazzi incontrati lungo il fiume.
Quello che quei due stavano facendo l’altro giorno de’essere quel che si dice un “Gesto d’amore”. Pensò.

Nel suo sonno vigile, Sesshomaru sentì Rin scostare la pelliccia.
Forse sente caldo, pensò, tenendo gli occhi chiusi.
Poi la sentì arrampicarglisi addosso e ….
 
Un dolce tepore sulle guance.
Uno strano calore umido sulle labbra.
 
Aprì gli occhi.

Rin lo stava … baciando.
 
  Continua ...
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!!!!! spero che vi piaccia =)
   
 
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