Per tutto il resto della mattinata non riuscii a dedicarmi a nulla, se non a prepararmi un semplice panino per pranzo. Ero troppo eccitata all'idea della missione, e non riuscivo a pensare ad altro. Il tempo trascorse con una lentezza esagerata, ma quando finalmente arrivò il momento di smaterializzarsi, il mio entusiasmo era a mille.
Nella piazzetta di fronte ai palazzi n°11 e 13 di Grimmauld Place c'era già qualcuno: era Bill. Lo salutai con un gran sorriso, e per poco non gli caddi addosso inciampando nel mio stesso mantello; tuttavia riuscimmo entrambi a raggiungere sani e salvi la soglia di Grimmauld Place n°12. Entrammo in silenzio, ormai avevo imparato la lezione dalla signora Black, e raggiungemmo gli altri, già riuniti in cucina.
"Ehilà Bill! Non ci si vede da un po'!" Sirius si avvicinò al giovane dai capelli rossi e gli diede un amichevole pacca sulla spalla
"Dì un po', che ci facevi tu con la mia bella cugina?"
"Sir, smettila!" feci io fingendomi molto seccata
"Lo sai che sono solo protettivo con te, sei la mia cugina preferita!"
"Maddai, che onore! E pensare che con delle rivali così amabili come Bellatrix e Narcissa credevo di non reggere il paragone!"
"Hai scordato tua madre, Tonks!"
"L'ho fatto di proposito!" risposi con una linguaccia.
Sirius rise e si avvicinò per abbracciarmi. Dopo i consueti convenevoli, quando già Malocchio cominciava a spazientirsi, si diede inizio alla riunione. C'erano quasi tutti, persino Mundungus Fletcher, un contrabbandiere che faceva parte dell'Ordine in qualità di infiltrato nei luoghi più loschi e diffamati del mondo magico, luoghi che, a quanto pareva, era solito frequentare giornalmente. In realtà era da parecchio che non si faceva vivo al quartier generale, e Arthur mi aveva detto che gli era stato affidato il compito di controllare le azioni di Harry Potter, il ragazzino più famoso del mondo magico, che solo l'anno precedente aveva dichiarato, con il sostegno di Albus Silente, di aver assistito di persona alla rinascita di Lord Voldemort.
Incrociai lo sguardo di Remus e lui mi rivolse il suo solito sorriso cordiale. Ricambiai.
"Bene." esordì Malocchio improvvisamente, "Sapete più o meno tutti il motivo per cui siamo qui: abbiamo una missione da svolgere!"
"Per colpa del nostro caro Mundungus..." e qui rivolse all'uomo un'occhiata carica di disprezzo
"I nostri piani per controllare Potter sono falliti. Il ragazzo è stato attaccato da un gruppo di Dissennatori, che per cause ancora poco chiare si sono spinti proprio fino al piccolo quartiere babbano dove vive con i suoi zii. Per difendersi, Potter è stato costretto ad evocare un Patronus. E vorrei precisare: era un Patronus corporeo perfettamente formato."
Un vago mormorio di stupore si diffuse tra i presenti, mentre Malocchio rivolgeva un'occhiata compiaciuta a Remus, che sorrise in leggero imbarazzo; ricordai che Molly mi aveva accennato il fatto che Remus, due anni prima, aveva insegnato a Hogwarts, e che Harry Potter era stato suo alunno. Tuttavia al termine dell'anno scolastico, benchè molti dei suoi alunni avessero fatto grandissimi progressi, aveva lasciato l'insegnamento. Se era stato capace di far evocare un patronus corporeo ad un ragazzino di 13 anni, perchè diamine si era licenziato?
"Dunque!" la voce di Malocchio interruppe i miei ragionamenti
"Non sappiamo se i Dissennatori attaccheranno di nuovo, nè se il ragazzo sarà capace di resistergli una seconda volta. Per questo è stato deciso che Potter venga trasferito qui al quartier generale stasera stessa! La missione consiste nel prelevarlo dalla sua abitazione attuale e portarlo qui, sano e salvo.
Poichè il ragazzo non è ancora in grado di materializzarsi, e la metropolvere è controllata dal ministero, l'unico mezzo a nostra disposizione sono le scope. Chiunque sia in grado di montarne una e si senta pronto per la missione, si alzi in piedi!"
Io non esitai nemmeno per un secondo, impaziente com'ero, e, come me, si alzarono in piedi altre otto persone: Remus, Kingsley, Elphias, Emmeline, Dedalus, Sturgis, Hestia e, naturalmente, Malocchio.
"Bene, bene" borbottò lui: "Più siamo, meglio è! Preparatevi, tra qualche minuto si parte."
Detto fatto, di lì a un quarto d'ora scarso ero in volo per la mia prima missione in qualità di membro dell'Ordine della Fenice! Era un po' meno avventurosa di quanto avevo previsto, ma sempre meglio di niente! Il piano di Malocchio prevedeva che, una volta arrivati a Privet Drive, dove Harry viveva con gli zii, l'avremmo preso con noi e, al segnale di sicurezza stabilito, saremmo partiti in formazione ben precisa alla volta di Grimmauld Place.