Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: LexiPopUp    06/09/2011    2 recensioni
Mika negli anni della sua adolescenza, come sarà stata la scuola? I bulli lo importunavano davvero in modo così insopportabile? Non aveva nessuno al quale potersi aggrappare? [rating giallo per il linguaggio che potrebbe sfuggirmi di mano]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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That's amore (non findus)

 

 

 

Tornai più volte a casa di Michael e altrettante volte lui venne da me.

Piano piano imparammo a conoscerci e a volerci bene.

Bhè, più che bene. Almeno per quanto mi riguardava, Michael era arrivato ad uno stato superiore alla definizione “amico”.

Quando stavamo insieme mi incantavo a seguire ogni curva dei riccioli scuri, quando non guardava mi giravo verso il primo specchio a controllare che fossi ancora presentabile, avevo stranemente iniziatoa controllare la mia alimentazione e a indossare maglie sempre meno caste in sua presenza. Ma quando I nostri occhi si incrociavano...

non capivo cosa mi succedesse quando si incatenavano I nostri sguardi, anche se solo per caso.

Arrossivo, ma quella era solo la manifestzione visibile di tutto ciò che mi scatenavano dentro quegli occhi color nocciola così caldi e amichevoli.

Era la prima volta che mi sentivo così. In 16 anni non ero mai caduta in questo modo per qulcuno.

Di reale intendo, la cotta spaventosa per Frank 'n' Further ribolliva nei miei lombi già da tempo.

Nonostante il mio spirito battagliero non avevo la benchè minima intenzione di battermi per questa specifica causa.

Transfigurandomi in uno dei peggiori clichè cercai di autoconvincermi che il motivo per il quale non volevo aprirmi era la probabile rovina della nostra amicizia.

Non riuscendo a mentire a me stessa dopo un pò di monologhi mi rassegnai al fatto che l'unico motivo della mia riluttanza era la paura: dalle più futile come quella del suo viso una volta detto tutto, alle più terrificanti come quella di un eventuale rifiuto.

Però non era solo il rifiuto di per sè che mi preoccupava, avevo paura che poi si sarebbe allontanato per farsi dimanticare, che sarebbe finita l'era delle imitazioni di Freddie Mercury e di Prince, che sarebbe finito tutto ciò che mi portava avanti in quel periodo.

 

 

*******

 

 

Stesa sul letto rimurginavo sugli eventi dei quattro mesi precedenti quando mi fece sobbalzare lo squillo del cellulare che vibrava allegramente all'altezza del mio stomaco.

Cessai quel rumore fastidioso rispondendo senza nemmeno controllare chi mi avesse mai disturbato.

Appena riconobbi la voce di Michael saltai giù dal letto rassettando capelli e vestito per poi arrossire rendendomi conto della ridicolaggine di ciò che avevo appena fatto.

 

-Renèe, mi stai ascoltando?

-Ehm, scusa, mi ero incantata.

-Già, ti ho chiesto se ti va di venire da me, ho qualcosa da mostrarti.

 

Oddio, l'ultima volta che mi doveva far vedere qualcosa dal vivo aveva l'addome maciullato da quei cretini a scuola.

 

-Ok, mi devo preoccupare?

-Ma no! Anzi!

Sospirai di sollievo e chiesi:

-Quando?

-Ora se non hai nient'altro da fare.

 

Se non ho da fare? Ma pur di venire da te lascerei I piedi di mia sorella mentre sta appesa ad una finestra! Pensai tornando al mio nuovo mondo popolato da unicorni e nuvole di zucchero filato.

*******

 

Mi diedi un'ultima aggiustatina specchiandomi nella finestra accanto alla porta e bussai, venne ad aprirmi Michael e mi prese per il braccio con la solita delicatezza da ippopotamo e mi portò dentro.

Però non svoltammo per la cucina, per la prima volta prendemmo le scale.

Una volta saliti mi fece cenno verso destra e indicò la porta più vicina.

La sua camera. L'idea mi eccitava, farmi entrare lì era sintomo che di me si fidava, non a caso in camera mia è entrato quasi subito.

Dopo avermi scombussolato con un sorriso particolarmente smagliante mi indicò la porta facendomi segno di entrare.

Tutto bianco. Pareti, pavimento, la scrivania, anche la televisione e il pianoforte verticale

O almeno era questa l'impressione inziale; poi notai le miriadi di giocattoli sulle mensole, le matite colorate sparse dappertutto così come le palline rimbalzine, il copriletto celeste chiaro e I disegni sulla parete della porta a mò di affresco.

Sorrise imbarazzato e mi fece sedere sul letto. Mi sarei stesa volentieri (con lui) ma non volevo sembrare invadente.

-Chiudi gli occhi.

Ubbidii e subito mi sentii molto più vulnerabile, fin troppo. Detestavo stare ad occhi chiusi.

Aspettai qualche secondo e poi cominciò a suonare.

Rimasi senza fiato.

Non suonava particolarmente bene, ma la melodia che sentivo, anche dentro di me, scuoteva nel profondo ogni parte del mio essere.

 

-L'hai fatta tu?

Ansimai una volta finito.

-Si, ti piace?

-No, - la sua espressione di disappunto mi fece sorridere -di più

Mi fece alzare e mi abbracciò stretta mentre il cuore mi batteva a mille.

Potevo farlo ora, ma avevo paura di parlare.

-Credi che a lui piacerà?

 

 

**NOTE DELLA TONTA DIETRO LO SCHERMO**

Oui, Renèe s'è “'nnamurata”.

Anche Mika a quanto pare D:

Povera ciccia, mi dispiace per lei. **Lexi, ti ricordo che le hai destinato tu questo crudele destino**

Eh già sorry Renèe!

Ma nessuno ha detto che tutto è perduto :) Eheh

Stai tuned

Peace out,

Lexi

  
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