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Autore: Lisy91    08/05/2006    2 recensioni
Cosa succederebbe se Spike si trasformasse in un ragazzo adolescente e dovesse andare a scuola e comportarsi come qualsiasi altro ragazzo "normale"? Leggete e scoprirete! La storia è ambientata in un punto impreciso della 5° stagione, in cui Glory non esiste e Dawn non è la chiave, ma la madre di Buffy è morta come nel telefilm! Spero vi piaccia e RECENSITE!!
CONCLUSA.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: William Spike
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passarono secondi interminabili in cui nessuno riuscì a spiccare parola.
Dawn continuava a fissare Spike.
Il ragazzo si guardò e realizzò cosa era successo, anche se non aveva la benché minima idea di come potesse essere accaduto. Si avvicinò lentamente a Dawn ma lei arretrò, mentre calde lacrime le rigavano copiosamente le guance arrossate.
Si voltò, non voleva che la vedesse in quello stato, non voleva mostrarsi debole. Quando si erano baciati si era sentita la ragazza più fortunata del mondo, il calore del suo tocco, l’emozione del momento, le loro lingue intrecciate, c’erano solo loro al centro di quel cortile e niente avrebbe potuto infrangere quell’attimo così magico.
Si era illusa, per un attimo aveva creduto che ormai niente li avrebbe più ostacolati, invece tutto sarebbe tornato ad essere un sogno irrealizzabile.
Si asciugò gli occhi e si voltò appena –torno a casa, Willow sarà in pensiero…- disse debolmente, riuscendo a malapena a nascondere la rabbia e la tristezza che l’aveva pervasa.
Spike non riuscì a trovare le parole nemmeno per rispondere a quel debole sussurro. Imprecò a bassa voce e aspettò che Dawn si trovasse abbastanza lontano per seguirla.

La porta di casa Summers si aprì lentamente. Buffy si alzò in piedi. Dawn entrò e si chiuse la porta alle spalle, si passo una mano sugli occhi per asciugare le ultime lacrime e si tolse le scarpe che avevano cominciato e dolerle.
-cos’è successo?- chiese Buffy preoccupata nel notare il viso afflitto della sorella. –tu e Spike dovevate essere qui almeno mezz’ora fa!- la rimproverò.
-ormai non ha più senso fare l’incantesimo…- disse Willow sistemando il salotto colmo di candele e ingredienti, aiutata da Tara.
Dawn non rispondeva, stava immobile, senza lasciare intendere niente dai suoi occhi vitrei e arrossati. Cadde a sedere sul divano, in quel momento la porta si aprì nuovamente, cogliendo di sorpresa tutti i presenti tranne Dawn. Spike si fece avanti rimanendo in silenzio.
-Qualcuno di voi due ci può gentilmente dire cos’è successo?- chiese ancora Buffy.
-ecco…- esordì Spike. –io e Dawn stavamo tornando a casa…quando…ehm…è scoccata la mezzanotte prima di arrivare…e mi sono trasformato…- disse nervosamente.
Willow corrugò la fronte e corse a prendere alcuni libri di magia. –davvero molto strano…- si disse sfogliando le pagine.
-Dawn stai bene? Mi sembri scossa.- disse Buffy.
-non ti preoccupare, mi sono solo un po’ spaventata…- mentì.
Buffy sorrise, anche se sospettava che ci fosse molto di più.
-ho capito!- esclamò la rossa. –abbiamo sbagliato tutto dall’inizio…-
-precisamente cosa?- chiese la Cacciatrice.
-ecco…- spiegò –non era necessario il controincantesimo come lo avevamo progettato noi…l’unica cosa necessaria era smuovere le vere emozioni di Spike!- Sia Buffy che Dawn la guardarono confuse.
Poi Tara prese la parola –nel senso che Spike si era trasformato in un umano, con un anima e sentimenti, benché fosse illusoria…in verità Spike non possiede nulla di tutto ciò…-
Quella frase raggiunse Dawn come una freccia avvelenata nel cuore.
“Spike si era trasformato in un umano, con un anima e sentimenti, benché fosse illusoria…in verità Spike non possiede nulla di tutto ciò…”
Lei le aveva confessato il suo amore, lui l’aveva baciata lasciandole intendere cha la corrispondeva, come aveva sempre sognato.
Ma non era stato reale, lui non l’amava davvero. Lui non poteva amare.
Cercò di trattenere le lacrime, mentre il biondo si accorse perfettamente dei suoi timori.
Ma era sicuro che anche se non possedeva un’anima potesse amarla, le voleva bene davvero, ma ora era troppo tardi.
-…quindi- continuò Tara –soltanto un emozione molto forte avrebbe potuto riportarlo indietro!-
-sì, ma che tipo di emozione?- domandò Buffy, benché fosse sicura di conoscere la risposta.
-non so…- disse Willow –come una carezza, una abbraccio o un bacio…-
All’ultima ipotesi Dawn si tradì, un singulto risuonò nella stanza e cadde il silenzio.
-ok, ehm…grazie per l’ospitalità, non è stata delle migliori ma…bene io torno nella mia cripta, non vorrei che qualche altro vampirastro da due soldi me la fregasse da sotto il naso.- disse nervoso.
Si precipitò fuori da casa Summers senza guardare in faccia nessuno, tanto meno Dawn.
-maledizione!!- imprecò prima di scagliare un potente calcio contro la buchetta della posta, che vacillò pericolosamente.

Poco dopo Willow e Tara tornarono al college, mentre Buffy e Dawn rimasero sole.
La Cacciatrice respirò e osservò la sorella. –vi siete baciati?- chiese con un tono un po’ troppo accusatorio.
-sono affari tuoi?- disse sarcastica Dawn.
-Dawn! Non capisci! Si tratta di Spike, in più è un vampiro!!- esclamò.
La ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime, allora Buffy conscia di quanto stesse male le si avvicinò e l’abbracciò, lasciandola sfogare.

La mattina seguente Spike era ancora sveglio. Se ne stava sulla sua poltrona con una bottiglia di liquore in mano, quasi del tutto svuotata.
Canticchiava qualcosa di incomprensibile, per terra era pieno di cocci rotti, pezzi di bottiglie, di vasi e vecchie reliquie.
Evidentemente la notte prima aveva avuto una bella sfuriata per ridurre così la sua cripta.
Ad un tratto la porta si aprì bruscamente, così il vampiro saltò all’estremità della stanza per non essere raggiunto dal sole. Buffy rimase ferma per un po’ sull’uscio poi si richiuse la porta alle spalle. Si guardò il torno e si morse un labbro.
-Cacciatrice!- esclamò il biondo barcollando.
-sei ubriaco fradicio…- commentò la ragazza.
-se sei venuta qui solo per farmelo notare, allora puoi andartene!- rispose secco.
-non sono qui per questo.- disse Buffy –sono qui per parlare di Dawn, l’hai baciata…vero?-
-sì, ci siamo baciati! ora vattene! Voglio godermi l’eternità in pace!-
-no, non me ne vado. Mia sorella sta soffrendo, l’hai solo illusa! Ti sei approfittato di lei solo perché eri consapevole che io non ti avrei mai amato!- disse alzando al voce.
Nel sentire quelle parole, il viso di Spike s’indurì improvvisamente e scaraventò contro la parete la bottiglia di liquore. –credi che io non soffra?- le urlò –e dimmi, cosa ne sai tu di quello che provo per tua sorella?! Io non mi sono approfittato di lei! Nemmeno per un istante!-
Buffy non rispose, rimase in silenzio.
-vuoi la verità!?- continuò il vampiro –ho cercato di resistere, di trattenermi, ma durante le ultime due settimane, tua sorella ha completamente devastato la mia esistenza…quella sera noi non stavamo tornando a casa! Avevo deciso di restare così, per lei, ma le cose sono degenerate…- concluse voltandosi.
Buffy non riusciva a crederci, Spike era innamorato di Dawn! Da una parte si sentì sollevata che quel vampiro si fosse finalmente tolto dai piedi, ma in fondo al suo cuore si sentiva triste, e in qualche modo invidiosa, perché aveva perso qualcosa d’importante.
-mi dispiace.- si scusò –ma se la ami davvero, stalle lontano, Dawn ha solo quindici anni…non…-
-lo so.- la interruppe Spike. –infatti ho già preso la mia decisione, lascerò Sunnydale.-
Buffy ebbe un tuffo al cuore –ma non è necessario…-
-no. Ormai ho deciso, è la scelta migliore, se me ne andrò definitivamente, Dawn potrà dimenticarmi, se resto le nostre vite diventeranno impossibili.- tagliò corto.
Nonostante tutto, Buffy sentì una tristezza infinita, ormai Spike era entrato nelle loro vite e per quanto le avesse creato problemi, lo considerava parte della banda.
Avanzò lentamente, e con grande sorpresa del vampiro, l’abbracciò. Spike ricambiò l’abbraccio, accarezzandole i capelli dorati.

Dawn camminò a passo spedito lungo il corridoio, finchè una voce non la costrinse a fermarsi.
-ehi Dawn! Mi stai evitando?- esclamò Janyce.
-no…ecco ehm…sono po’ assonnata!- rispose.
-ok…allora dimmi, avete fatto scintille ieri sera? Siete spariti ad un tratto…-
-non è successo niente, abbiamo deciso di tornare a casa, avevo un po’ di mal di testa.- nel rispondere tutti i ricordi balenarono nella testa della ragazza, che ricacciò indietro le lacrime.
-avanti, su col morale! Avrete altre occasioni! In più dovresti essere contenta! Domani è l’ultimo giorno di scuola e oggi perderemo metà delle lezioni per ripulire gli armadietti e i laboratori!- esclamò Janyce emozionata.
-così, dovrei essere felice per darmi alle pulizie?- domandò Dawn sarcastica aprendo il suo armadietto.
Janyce sorrise radiosa –no, ad essere sincera sono felice per altri motivi! Ieri sera…ecco, io e Ryan ci siamo baciati…e alla fine ci siamo messi insieme!-
-ma è fantastico!- esultò Dawn cercando di rimanere disinvolta.
-si…comunque Dawn, è inutile che ti sforzi di mostrarti allegra, c’è qualcosa che non va, lo si vede a distanza!-
-te l’ho già detto! Sto bene!- rispose, incrinando leggermente la voce.
Janyce la guardò preoccupata –a proposito dov’è William?-
Nel sentire quel nome, gli occhi di Dawn si riempirono di lacrime, lasciando impietrita l’amica.
-Janyce!- esclamò una voce.
-Ryan!- lo salutò Janyce.
-Salve ragazze! Sono appena usciti i nuovi annuari! Li ho presi per tutte e due!- disse porgendole i libri.
-grazie Ryan, comunque adesso io e Dawn avremmo una cosa da fare…- disse facendo capire al ragazzo di essere di troppo.
-oh!- esclamò vedendo l’espressione abbattuta di Dawn –sì…anch’io devo andare! Ci vediamo dopo!-
-dimmi tutto!- disse voltandosi di nuovo verso di lei.
Dawn si morse il labbro. –ecco…ieri sera, quando siamo arrivati a casa…c’erano i suoi genitori…che…che gli anno detto che sarebbero partiti oggi…- terminò con le lacrime che le solcavano già le guance.
-mi dispiace!- le disse Janyce abbracciandola. -a che ora parte?- le chiese
-questa sera…- rispose Dawn inventandosi la cosa sul momento.
-lo vuoi rivedere?-
-no…starei troppo male.- rispose.
-però se vi parlate…magari…anche lui starà soffrendo adesso, no? Se vi incontrate almeno per dirvi addio, vi sentirete più sollevati…- le consigliò l’amica.
-già…se ci diciamo addio…scusami, devo andare al bagno.- disse prima di allontanarsi.
Janyce sospirò e guardò nell’armadietto di Dawn ancora aperto, in fondo, sotto un mucchio di fogli accartocciati, c’era una foto che risaliva alla settimana prima.
La prese, c’erano Dawn e William. Sorrise nel vederla, poi tirò fuori una penna e scrisse nello spazio bianco sottostante “il tempo guarisce tutte le ferite, ma non cancella i ricordi, cerca di dare un lieto fine a questa storia.”
Nel frattempo Dawn, aprendo il suo annuario, s’imbattè nella medesima foto, una lacrima solitaria cadde, bagnando i loro visi stampati nella carta, per sempre.

Quando tornò a casa si precipitò in camera sua, Buffy non era ancora tornata da lavoro e all’improvviso si sentì sperduta in quella casa, che fino al giorno prima era piena delle risate e degli scherzi dei due ragazzi.
Non aveva compiti per l’indomani, la scuola era ormai giunta al termine.
Quelle vacanze le avrebbe trascorse in parte a Los Angeles con suo padre, dove avrebbe rivisto i suoi vecchi amici, e a Sunnydale sarebbe sicuramente andata a fare shopping di continuo con Janyce.
Ma si chiese se sarebbe riuscita a rimanere serena, se avesse potuto dimenticare quel ragazzo biondo, l’unico che era riuscito a farle battere il cuore in quel modo.
Si accasciò sul letto e iniziò a sfogliare svogliatamente l’annuario, poco a poco sentì le palpebre farsi pesanti infine si addormentò.

Quando riaprì gli occhi si accorse che era già molto tardi, aveva dormito tutto il pomeriggio, si guardò in torno e prese la scatola dove aveva depositato gli oggetti che teneva nell’armadietto.
Frugando un po’ si accorse della foto e lesse la scritta.
Ebbe un tuffo al cuore, quello che le aveva scritto janyce era la pura e semplice verità.
Anche se non sarebbero mai potuti stare insieme doveva dare un lieto fine alla loro storia, concluderla nel migliore dei modi, per conservare nel cuore solo un bellissimo ricordo.
Prese una decisione, sarebbe andata nella sua cripta e gli avrebbe parlato, afferrò la prima giacca che trovò e si precipitò al piano di sotto.
-Dawn? Dove stai andando?- chiese Buffy vedendola.
-devo fare una cosa importante! Non preoccuparti, torno presto.-
-non vorrai andare da lui?- chiese la sorella nervosa.
-Buffy ascoltami, non è come credi…fidati. Tornerò presto.-
Buffy non fece in tempo a ribattere che la ragazza era già corsa fuori.
Non voleva che ricevesse un’altra delusione, Spike sarebbe partito a minuti e Dawn non avrebbe fatto in tempo a raggiungerlo.
Dopo che si erano abbracciati, lei aveva promesso al vampiro di raccontare tutto a Dawn e di pregarla di ricostruirsi una vita, sapeva che avrebbe sofferto ancora, ma era la scelta migliore.
Trasse un profondo respiro e si decise a seguire la sorella.

Dawn corse a perdifiato fino al cimitero, non aveva pensato che sarebbe stato infestato da vampiri, ma se avesse fatto in fretta sarebbe riuscita a raggiungere la cripta di Spike senza farsi notare.
Aprì la porta ed entrò.
-Spike!- chiamò. Ma non ricevette nessuna risposta. Lo chiamò ancora, il cuore prese a battere sempre più rapidamente.
Alla fine si convinse che doveva essere uscito, finchè non notò una busta appoggiata sul sarcofago in fondo alla stanza.
Tremante l’afferrò e lesse il contenuto.

Cara Dawn,
quando leggerai questa lettera io avrò già lasciato Sunnydale. Ti prego non odiarmi, ma credimi è la cosa migliore per entrambi, non voglio che tu soffra, ma se me ne andrò riuscirai a non pensare a me.
Ricorda però che i miei sentimenti erano reali e ti ho davvero voluto e ti voglio tuttora bene.
Vivi la tua vita Dawn e dimenticami.

William.



Una lacrima cadde sul foglio, l’inchiostro scivolò lentamente deformando le parole. Se n’era andato, l’aveva lasciata per sempre.
La porta della cripta si aprì nuovamente, Dawn si voltò e vide la sorella.
-tu sapevi tutto?- chiese debolmente. Buffy annuì e andò ad abbracciarla. Quando si separano la ragazzina si asciugò le lacrime e sorrise.
-non importa, è meglio così. Ero venuta qui solo per dirgli addio, solo per guardarlo un ultima volta negli occhi.-
Buffy l’accarezzò in volto e l’abbracciò di nuovo.

Intanto, nell’oscurità una moto nera, si allontanava a tutta velocità, con a bordo un vampiro biondo, abbandonato al suo destino, per amore.



Salve! Sono tornata! Scusatre l'enorme ritardo!! Comunque spero ke il chap viu piaccia anke se mlt triste...ma nn disperatevi...manca ancora l'epilogo! eheh ma nn vi anticiperò nulla!!
RIngrazio tantissimo ki ha recensito!e scusate ancora il rit...cerkerò i fare più in fretta!
Bye Bye Lisy
  
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