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Autore: thecrownjewel    07/09/2011    1 recensioni
Tra narrazione e pagine di diario, Tiffany, 14 anni, ci confida i suoi pensieri e le sue avventure. Isolatasi da una famiglia un po' distante e una vita sociale pari a zero, Tiffany vede il mondo tutto nero. Ma, quando, alla fine della prima liceo, la prof di Storia assegna per compito una ricerca a coppie, qualcosa (o qualcuno) potrebbe farle cambiare idea...
[In corso di revisione]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alzavo di tanto in tanto gli occhi dall’orologio solo per lanciare rapide occhiate a Logan, per capire se l’incontro che ci aspettava tra pochi minuti fosse realmente uno scherzo oppure no. Ma era inutile, non riuscivo a captare niente. Speravo solo che nessuno dei compagni di classe se ne fosse accorto, che cosa avrebbero pensato?
Tic toc, tic toc.
Il tempo non sembrava passare mai; non che io morissi dalla voglia di trovarmi faccia a faccia con il mio acerrimo nemico, ma, d’altra parte, volevo che la faccenda si risolvesse in fretta.
Tic toc, tic toc.
Perché quando ci sia annoiava il tempo doveva passare così dannatamente lentamente? Era  una cosa che mi ero sempre domandata... tamburellavo con le dita sulla coscia, coperta dai jeans al ginocchio che indossavo, curva sul banco con una mano che reggeva la mia testa. L’espressione del mio viso era probabilmente assonnata, se non completamente addormentata.
Driiiiiin.
Il suono della campanella era forse l’ultima cosa che volevo mi svegliasse, ma almeno significava che la tortura era passata.
Non avrei resistito neanche un minuto di più; faceva talmente caldo che anche il Polo Sud si arebbe sciolto. Almeno al bar c’era l’aria condizionata.
Non sgattaiolai subito via dalla classe, come facevo di solito, però. Aspettai un poco e misi in ordine le mie cose lentamente, per essere certa che Logan arrivasse al bar prima di me, cosicché avrei potuto mettere in atto il mio piano.
Chiusi la borsa e me la infilai a tracolla, uscii dall’aula, ormai completamente vuota, e mi diressi giù per le scale.
La mia mente era affollata da troppi pensieri.
Sarà uno scherzo? Sarà una cosa seria? Se non mi presento avrà qualcosa di ridire, domani? Forse, prendermi in giro dandomi della codarda? Troverà un’altra occasione per lanciarmi i gavettoni? Anche nei prossimi giorni farà così caldo? Cosa mangerò per pranzo?
Alcuni di questi decisamente fuori luogo.
In meno tempo del previsto ero già arrivata al piano terra. Il bar si trovava proprio lì, vicino all’uscita, quindi avrei finto di andarmene dando prima una sbirciatina dentro.
Passo dopo passo, provavo una strana sensazione allo stomaco, che rendeva ogni singolo movimento più difficile di quanto lo fosse in realtà.
Non riuscivo a spiegarmi cosa fosse...
Non ero per caso emozionata? Macchè, dopotutto Logan mi prendeva sempre in giro, no?
Probabilmente, ero solo affamata, avrei mangiato qualcosa al bar, ecco la risposta ad uno dei miei pensieri fuori luogo.
Ecco ci siamo...
Il bar sembrava affollato, ma, probabilmente, era solo la fila per comprare qualcosa. Diedi un’occhiata ai tavoli, che erano situati in una zona più interna del bar, che si poteva vedere bene affacciandosi solo con la testa, e la situazione era decisamente più tranquilla: molti consumavano i panini sulla strada di ritorno, pochi si fermavano lì.
E c’era anche lui.
Da solo.
Allora, faceva sul serio. Non c’era nessuno scherzo idiota.
Mi feci avanti, una mano posata sulla borsa, l’altra che si muoveva avanti e indietro, un po’ timorosa, ad ogni passo. Camminai con lo sguardo basso fino al tavolo vicino al quale mi stava aspettando, in piedi, con la cartella gettata per terra davanti a lui.
«Eccomi qua» iniziai con tono neutro.
«Allora, sei venuta» mi rispose, abbassando anche lui lo sguardo e mettendosi una mano dietro la testa, ad accarezzarsi i capelli.
Perché, improvvisamente, non aveva più l’aria spavalda con cui si atteggiava di solito?
Glielo chiesi con un tono un po’ sarcastico, al che mi rispose, bruscamente: «Beh, forse a me interessa fare questa ricerca, soprattutto per i voti ... ehm... diciamo “scarsi” che ho preso quest’anno, non credi? E poi, ecco, io...» qui sembrò calmarsi e riprendere con il comportamento - imbarazzato? - mostrato in precedenza «Io ci tenevo ad iniziare con il piede giusto, insomma... se dobbiamo... vederci per tutta l’estate, pensavo che sarebbe stato meglio farlo amichevolmente, no?».
Ero spiazzata.
Non riuscivo a credere a quello che mi aveva appena detto.
Dopo tutto quello che mi aveva fatto penare!
Anche se, a pensarci bene, da quando avevamo saputo della ricerca, Logan ed il suo gruppo non mi avevano assillata più di tanto.
Beh, perlomeno, Logan non mi aveva assillata più di tanto. Gli altri lo avevano fatto, meno duramente, forse perché non appoggiati dal loro “capo”.
«Se la metti in questo modo, allora...» Risposi, infine, io, con una lieve punta di scetticismo, ma ormai rassegnata. Forse, ci teneva davvero ad impegnarsi per recuperare i voti, e io lo stavo solo ostacolando con il mio comportamento cinico e sospettoso.
«Hai fame? Possiamo prendere qualcosa al bar e mangiare mentre ci mettiamo d’accordo per la ricerca.» Mi interruppe lui, visibilmente imbarazzato.
In tutta risposta, il mio stomaco emise un brontolio lamentoso al quale non seppi opporre resistenza.
«Un panino lo mangerei volentieri... ma... non ho una moneta!»
«Non è un problema, offro io... questa volta.» Concluse la frase con un sorrisetto ed un tono di sfida che conoscevo bene... quello era il Logan di sempre, sempre pronto a stuzzicarmi per far venir fuori il peggio di me.
Non mi misi a fare storie, comunque, perché avevo davvero fame e volevo mangiare - gratis? Tanto meglio!
 
Dopo aver comprato due panini e due bottigliette d’acqua, Logan mi raggiunse allo stesso tavolo al quale mi stava aspettando prima.
Ci sedemmo e, addentando i panini - prosciutto, mozzarella e pomodoro, mmmh, il mio preferito! - concordammo per un primo ritrovo in biblioteca, il Sabato successivo, per decidere l’argomento su cui svolgere la nostra ricerca.
Avevo già qualche idea in mente, e l’avrei sviluppata volentieri da sola, ma ero in coppia con Logan, quindi avrei dovuto sentire anche i suoi pareri.
«Che ne dici verso le 15.30?» Buttai lì, prima di bere un sorso d’acqua.
«Mi sembra perfetto!» Acconsentì lui. «E potemmo incontrarci allo stesso orario anche la volta prossima, sempre in biblioteca. Facciamo per... » Ci pensò un po’ su «Beh, potremmo vederci ancora di Sabato... Possiamo trovarci ogni Sabato alle 15.30, per te andrebbe bene? »
«S-si, credo di si... » Lo assecondai, sebbene un po’ contro voglia. Il Sabato pomeriggio era il mio momento di relax preferito... però, dopotutto, stavano cominciando le vacanze! Quanto tempo avrei avuto per rilassarmi? Molto più di un misero pomeriggio...
Lo ringraziai, un po’ stralunata per la situazione - io? Ringraziare lui?.
«Allora a domani!»
«A domani!»

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Rieccomi!!!
Sono riuscita ad aggiornare, finalmente.
Che ne dite di questo capitolo? Spero sia venuto meglio degli altri, è più lungo e più curato. Però vorrei un vostro parere: è meglio così? Era meglio prima?
Ah, poi volevo chiedervi un’altra cosa: Logan vi sembra troppo diverso da come l’avevo descritto prima? Ho voluto farlo sembrare il solito spavaldo che senza la compagnia degli amici si “normalizza” e viceversa. Ma che dite, è diventato troppo gentile?
Ma ora... che succederà? Finalmente siamo entrati nel vivo della vicenda, finalmente il primo incontro tra Logan e Tiffany. Cosa accadrà in biblioteca? Questa storia sarà qualcosa di più che solo “introspettiva”?
Io non lo so, non ho ancora scritto il seguito, e, purtroppo, non lo saprete nemmeno voi, perlomeno non nei prossimi giorni, perché sarò in Inghilterra. Non so nemmeno se riuscirò a scrivere al ritorno dall’Inghilterra... Proverò, comunque ad andare avanti, al mio ritorno, ma non vi prometto niente :-(
Mi dispiace moltissimo!!!!!!! Avrei messo un’altra faccina, ma ora come ora non mi ricordo come si fa quella che piange...
Passo subito a ringraziare HaleysRoyalRock per la sua recensione: sono felice di non averti offesa... Grazie ancora per quello che hai scritto e anche per aver messo la storia nelle seguite (cosa per cui avrei dovuto ringraziarti già da prima!). Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Grazie anche ai 63 che hanno letto il prologo, ai 31 che hanno letto “02 Maggio”, ai 28 che hanno letto “Sonno”, agli 8 (sigh) che hanno letto “07 Giugno”, spero che lascerete un commentino la prossima volta!!!
Ci sentiamo!
floravik 

  
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