ILVIII CAPITOLO
Il giorno dopo Francesca e Giovanni andarono a
scuola assieme
-mi ha detto Francesco che hai pranzato con
Martina e le altre….-
-si è vero. Lo sapevi che Francesco si è fidanzato
con Martina..?- a quel pensiero il suo stomaco fece un salto
-si me l’ha detto… contento lui…-
-credo che abbiano fatto l’amore Giò- Francesca
pronunciò queste parole tutto d’un fiato, come se si dovesse togliere un peso..
Giovanni si bloccò un attimo. La guardò e cercò di
mascherare il suo stupore, evidente nei suoi occhi azzurro cielo.
-oh beh, mi fa piacere per loro… e allora? Non mi
stupisco - guardò la ragazza perplesso
Francesca intercettò il suo sguardo e lo distolse
immediatamente
-no niente niente…-
continuarono il breve tragitto in assoluto
silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri.
Quel pomeriggio, Francesca aveva promesso a
Camilla di accompagnarla dall’ottico: l’aveva convinta a mettersi le lenti a
contatto.
-buon giorno- un signore piuttosto robusto si alzò
da dietro al bancone, appena vide due ragazzine entrare timidamente nel suo
negozio
-buongiorno…- il negozio era piuttosto spazioso, e
centinaia di occhiali scrutavano i clienti riposti dietro le vetrine.
-ditemi-
-dovrei acquistare delle lenti a contatto- Camilla
si fece avanti
-certo. Quante diottrie hai?-
-3…-
l’omone sparì dietro ad una tendina che nascondeva
un piccolo studio- magazzino. Ricomparì poco dopo con in mano una scatoletta.
-devi venire con me a provarle però, non vorrei
che ti dessero qualche problema-
-oh certo..- Camilla si avvicinò allo studio.
Mentre la ragazza provava le lenti Francesca si
sedette sul divanetto lì vicino. Si perse nuovamente nei suoi pensieri, cosa
che capitava molto spesso nell’ultimo periodo… Giovanni era sembrato sorpreso
dal fatto che Martina e Francesco avessero già fatto sesso, e la cosa che a
Francesca dava fastidio era la mancanza di comunicazione fra lei e Giò,
riguardo questo delicatissimo tema. Sembrava che sfuggisse dall’idea…
Ma per ora lei non era ancora pronta. In fondo
aveva solo 16 anni… troppo presto… o no?
-eccoci!- Camilla era comparsa dallo studio,
sprizzante di gioia. Era un’altra persona: stava veramente bene senza gli
occhiali, e finalmente si poteva vedere il suo bel viso.
Francesca sorrise, alzandosi –Cami.. stai
veramente bene!-
Dopo aver pagato, le due ragazze uscirono dal
negozio e tornarono a casa assieme.
Appena tornati in casa di Camilla, comparì una
scena a dir poco terribile:il nonno di Camilla era seduto sulla poltrona,
scosso dai singhiozzi, urlante, mentre la moglie cercava di tranquillizzarlo
evitando che il marito facesse cadere degli oggetti vicino a lui. Nonostante
l’età avanzata, dimenava le braccia e le gambe in modo spaventoso, quasi come
se avesse le convulsioni
-Cesare per favore stà calmo, calmati, tesoro shh
dai dai… ci sono le ragazze…- la nonna di Camilla lo supplicava di smettere
-NO NO! IO NON SMETTO! ME L’HANNO PORTATA VIA, ME
L’HANNO PORTATA VIA… POVERA FIGLIA MIA, POVERA FIGLIA MIA.. NON C’è PIU’, NON
C’E’ PIU’…..-
Camilla era rimasta impietrita davanti a quella
scena, come del resto Francesca..
La donna fece gesto alla nipote di andare subito
in camera sua con l’amica, mentre accarezzava le gote scavate e rosse del
marito, cercando di dargli conforto. Camilla tirò Francesca e si chiusero in
camera.
-ma che cosa…..- Francesca cercò spiegazioni
indicando la porta
-non è niente, niente. Mio nonno soffre di
depressione ultimamente…- Camilla cercò di spiegarsi, mente piegava
convulsamente delle felpe
-di chi parlava Cami….? Ha perso una figlia.. chi è…?-
Camilla alzò lo sguardo –non ti riguarda- sibilò
Le due amiche per il resto del pomeriggio non
parlarono dell’accaduto e studiarono in silenzio, senza guardarsi. Camilla
sembrava sconvolta, scioccata ed aveva gli occhi lucidi. Ma Francesca non la
costrinse a parlare, anche se in cuor suo, sapeva che Camilla, la sua migliore
amica, nascondeva qualcosa di grosso…
ma cosa?