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Autore: Shira    08/09/2011    3 recensioni
Una notte di pioggia una ragazza trova ospitalità in una casa abitata da una numerosa famiglia ricchissima, viziatissima e tremendamente snob. Lei è cresciuta in un orfanotrofio, sa cosa sia la povertà e detesta le persone che si credono superiori agli altri solo perchè hanno un conto con più di venti zeri.
E se proprio in questa famiglia trovasse la persona pronta a sconvolgerle e cambiarle la vita?
A volte basta guardare oltre le apparenze per trasformare l'odio in amore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Shoujo-ai, Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Robin uscì dall'ufficio del preside, che le aveva appena concesso di andarsene a causa del suo -finto- mal di testa. Attraversò quasi correndo l'ingresso, finchè andò a sbattere contro Arthur.

Alzò il volto, fissando il ragazzo negli occhi, mentre lui la osservava adorante.

“Scusa, Arthur, adesso non ho tempo!”

Il volto del ragazzo si oscurò brevemente e la sua espressione divenne simile a quella di un cucciolo abbandonato.

“Va bene tesoro, stasera sei sempre d'accordo per andare al cinema?”

Robin spalancò i profondi occhi azzurri, annuendo con la testa con aria assente. Si era completamente dimenticata del cinema.

“Sì, certo. Ciao!”

Senza voltarsi ad osservare il ragazzo si diresse di corsa verso il cancello, varcandolo con il fiatone. Si guardò intorno, finchè non scorse Belle poco distante.

La giovane bionda era appoggiata distrattamente al cofano della macchina e sembrava interessata ai sassolini che costellavano l'asfalto, Robin rimase qualche secondo imbambolata a guardarla, per poi riprendersi brevemente, iniziando ad avviarsi verso di lei con meno foga.

In verità avrebbe tanto voluto correrle incontro e finire tra le sue forti braccia, ma non poteva fare una cosa simile, doveva ricordarsi che quella ragazza era pur sempre una selvaggia. Bellissima, ma selvaggia. Tremendamente eccitante, ma selvaggia.

Belle alzò lo sguardo, accorgendosi solo in quel momento dell'arrivo di Robin.

“Salve, padrona”

la salutò con tono ironico, osservandola con un sorrisetto stampato in volto. Ora che Robin si era avvicinata ed era giunta da lei, poteva sentire il suo profumo da ricchi spandersi per l'aria e inebriarle i sensi, dovette fare ricorso a tutta la sua forza di volontà per non baciarla.

Robin ridacchiò a quelle parole.

“Dovevo difenderti! Chiamami Robin”

“Va bene, Robin”

Il tono con cui pronunciò il suo nome fece rabbrividire la dea snob, che riuscì a salire in macchina senza voltarsi a guardare Belle solo al prezzo di un'enorme fatica.

La selvaggia salì al posto di guida e mise in moto la macchina, dirigendosi verso una boutique che aveva visto durante il suo giretto, non aveva mai fatto shopping in vita sua, ma immaginava che si sarebbe divertita. Magari poteva convincere Robin a provare qualche completo intimo e farle vedere come le stava.

La macchina si fermò davanti al negozio e le due ragazze scesero, dirigendosi all'entrata.

Una donna sulla trentina con corti capelli castano chiaro le vide e subito corse incontro a Robin.

“Signorina Claverton! E' un piacere vederla!”

Robin sorrise

“Salve Miranda. Ho bisogno di qualcosa per la mia domestica”

Belle la osservò sarcastica, adesso era diventata una domestica? Bè, se si pensa che fino a qualche minuto prima era solo una serva bisogna ammettere che aveva fatto passi da gigante nel suo status.

La commessa la osservò per qualche secondo, con espressione disgustata, quindi indicò con un vago cenno della mano -sì, doveva essere una cosa da ricchi- alcuni abiti ben allineati sulla parte destra del negozio.

“Quelli sono i nostri ultimi arrivi, signorina Claverton”

Senza attendere oltre Robin afferrò un braccio di Belle e la trascinò davanti agli abiti, mentre la giovane domestica si beava di quel micro-contatto.

Pile e pile di abiti vennero allineati in un camerino, pronti per essere provati.

“No, aspetta, non vorrai mica che io provi tutta quella roba?!”

Robin annuì e la spinse nel camerino senza tanti preamboli, per poi passarle gli abiti. Belle indossò per prima cosa una camicia bianca a righe azzurre con bottoni in madreperla, le sembrava di indossare un grande pigiama da carcerato, soprattutto abbinato a quei jeans a vita bassa che sembravano sempre sul punto di cadere a terra e rivelare il colore delle sue mutande.

Una volta vestita aprì la tenda, permettendo a Robin di dare il suo giudizio.

“Uhm...no!”

La scena andò avanti così per un'altra ora. Belle continuava a provare vestiti su vestiti, sempre più ridicoli, e Robin dava sempre la medesima risposta: no.

Belle uscì dal camerino sbuffando come una vecchia vaporiera, l'unica cosa che aveva trovato in un'ora era una camicetta completamente rossa e un paio di jeans neri. Un po' poco per un'ora di fatica.

“Prova qualcosa tu, invece di torturare solo me!”

sbottò, incrociando le braccia al petto come una bambina imbronciata. La dea snob alzò le spalle in un gesto di noncuranza ed entrò nel camerino.

“Che cosa devo provare?”

Un sorrisetto apparve sulle labbra della bionda, sostituendo il broncio di prima.

“Scelgo io?”

“Sì”

Il sorrisetto si allargò, mentre Belle si guardò intorno lentamente, per poi puntare verso un capo d'abbigliamento che aveva già notato precedentemente.

“Questo!”

Glielo porse e Robin sgranò gli occhi. Era un completo intimo, leopardato, formato da un reggiseno a balconcino e un perizoma. Robin rimase interdetta qualche secondo, poi alzò gli occhi sulla bionda, cogliendo il suo sorrisetto di sfida. L'idea di restare semi-nuda davanti a Belle in fondo non le dispiaceva, sarebbe stato divertente osservare la sua reazione, avrebbe potuto controllare se si sbagliava sulla passione che sentiva provenire dalla giovane.

“Bene!”

Velocemente afferrò il completo e chiuse la tenda con l'altra mano. Non si sarebbe certo tirata indietro di fronte a questa palese sfida!

Pochi secondi furono sufficienti per indossare il completo, ma aprire la tenda poteva essere problematico, non aveva la sicurezza che fuori non ci fosse nessuno, oltre a Belle.

“Non posso aprire, entra tu!”

disse con tono imbarazzato, aveva considerato l'idea di trovarsi mezza-nuda davanti a Belle, ma non aveva considerato l'idea di finire chiusa con lei in un cubicolo di due metri per due.

Belle non si fece ripetere l'ordine due volte e subito entrò, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno vedesse. Appena si intromise nel camerino fu costretta a sbarrare gli occhi di fronte alla perfezione che le si mostrava davanti in tutto il suo splendore.

“Sei...favolosa”

disse lentamente, senza staccare gli occhi dal suo corpo. Robin arrossì imbarazzata e allungò una mano verso Belle per spingerla fuori e potersi così rivestire, ma la bionda fu più rapida e, afferrandola per il braccio, la tirò verso di sé, per poi cingerle la vita con le braccia. In un secondo le loro labbra si congiunsero e il rossore si fece evidente sulle guance di entrambe.

Dopo un attimo di iniziale sbigottimento, Robin ricambiò il bacio, portando le braccia intorno al collo della giovane.


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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