Scrissi due righe ai miei e prenotai il
primo volo. Tornavo a casa!
Prima di salire sull'aereo feci uno
squillo a Rei, il primo dopo 2 anni. Lo spensi e partii.
Avevo il cuore in gola come poche volte, e
mi bruciavano i polmoni. Sentivo una gran voglia di piangere, sia dalla gioia
che dalla paura.
E se Rei fosse stato incazzato con me?!
E se non mi avesse voluto vedere?!
No!!! Dovevo togliermi dalla testa quei
pensieri stupidi! Adesso non importava che cosa pensava Rei di me o se mi
odiava, l'importante era che riuscisse a guarire: solo questo contava! Solo Rei
e basta!
Un paio d'ore dopo, l'aereo atterrò.
Mi avviai correndo (per quanto il mio
borsone me lo permettava) verso l'uscita dell'aeroporto. Mi catapultai sul
primo taxi che mi capitò sotto tiro, e quasi gridai il nome del mio vecchio
appartamente, che mai nella vita avrei dimenticato, non mancando di precisare.
-Faccia in fretta, per favore!-
Il tassista partì a tutta birra verso casa
mia. Mi sentivo così dinamica, scatenata, esplosiva, come se potessi fare 1000
cose tutte insieme!
Mi sentivo veramente viva!!! Sentivo che
stavo rinascendo di nuovo.
Sorridevo. Avevo in incancellabile sorriso
sulle labbra, e anche se mi sforzavo di cambiare espressione, non c'era niente
da fare: riuscivo solo a sorridere! Era molto più forte di me! Anche se, visto
il motivo del mio ritorno era da stronzi sorridere così, non potevo farne a
meno.
Appena giunta davanti al nostro vecchio
appartamento, lanciai al tassista una banconota da non so neanche quanto, e mi
fiondai davanti alla porta del condominio. La guardai per un lunghissimo
periodo...
Avevo aspettato 2 anni...
2 lunghissimi e terribili anni...
Ma adesso che vi ero davanti, era come se
non fossi mai partita...
Mi sentito talmente bene, a mio agio...
Mi sentivo a casa...
Ero tornata... ero tornata nell'unico
posto che era davvero casa mia!
Non potei, e neanche volli, trattenere le
lacrime. Iniziai a piangere.
Era da tantissimo tempo che non piangevo
di gioia: prima di quel giorno non avevo mai avuto motivi per essere davvero
contenta.
E in quel momento lo ero: lo ero come non
mai!
Rimasi ancora a fissare il vecchio
campanello d'ottone, poi lo suonai.
Attesi. Sentivo il cuore salire in gola e
strozzarmi lentamente.
Stai calma... fai un respiro profondo...
Presi quel consiglio, e mi sentii un pò
meglio. Le lacrime avevano cessato di cadere, quando la porta si aprì. Una
ragazza era apparsa davanti a me, una ragazza che non avevo mai visto prima di
allora.
-Benarrivata Occhi di Ghiaccio, ti stavamo
aspettando...- mi disse.