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Autore: Sybeoil    09/09/2011    1 recensioni
E se Harry Potter fosse stato una ragazza? E se suddetta ragazza si trovasse a dover affrontare il nemico peggiore di ogni tempo: l'amore?
***
La vita di Charlotte Lily Potter è sempre stata complicata ma qualcosa, accaduto subito dopo la fine dell'ultima battaglia con il Signore Oscuro, la renderà ancora più caotica. Un bacio, un singolo unico bacio, sconvolgerà per sempre la vita sua e dei suoi amici. Un bacio dato da una persona della quale non ci si deve fidare, soprattutto se il nome di questa persona è Malfoy.
Cosa accade quando la Slavatrice del Mondo Magico, cade preda delle spire di una serpe come lui?
Quali conseguenze può portare l'amore di un magiamorte per una Potter?
Cosa accade quando il cuore di una Fenice si lascia intossicare dal veleno di una Serpe?
***
DAL SECONDO CAPITOLO
< Qualcosa di divertente Potter? > chiese con la sua solita aria di superiorità. < In effetti si, Malfoy > replicai io placidamente. < E mi renderesti partecipe del tuo divertimento? > chiese lui alzando elegantemente un sopraciglio. < Certo > risposi divertita < Si da il caso che il mio divertimento provenga da te >
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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-Capitolo 2-

Ancora ricordi

 

 

 

 

Il bisbiglio che sentivo provenire dalla mia destra doveva sicuramente essere la voce di Herm, l’avrei riconosciuta tra mille. Solo lei sapeva incastrare alla perfezione quel tono saccente e adulto, con l’ansia e le aspettative di una bambina. Un “Miseriaccia” proveniente dalla mia sinistra mi fece capire che anche Ron doveva trovarsi accanto a me. Sicuramente ora ero sommersa da un capanello di persone che si affollavano intorno a quello che credetti fosse un letto per assicurarsi che stessi bene e respirassi ancora. Immaginai l’espressione contrariata e ansiosa che doveva aver assunto Hermione, quella preoccupata eppure sempre divertita di Ron, quella ansiosa di Ginny. Immaginai poi di vedere quella seriamente tesa di Molly e Arthur.

< Secondo te si risveglierà? > domandò improvvisamente serio Ron.

< Deve altrimenti, giuro che la uccido > commentò Hermione dopo aver sospirato pesantemente strappandomi un risolino che misi a tacere giusto in tempo. Volevo sentire cosa avevano da dirsi, mentre credevano che io fossi svenuta. < E… e se non si sveglia? > domandò ancora Ron, questa volta decisamente amareggiato. < Non lo so > sussurrò a mala pena Herm prima di avvicinarsi una sedia al letto. < Se per caso dovessi morire vorrei saperlo per prima > commentai riaprendo gli occhi e puntandoli sui miei due migliori amici ora posizionati uno accanto all’altra.

Quando entrambi riuscirono a capire che quelle parole provenivano dalla mia bocca e non dalle loro menti bacate mi saltarono al collo rischiando di completare l’opera nella quale Voldemort aveva fallito per diciotto lunghi anni. < Ok, va bene basta però così mi soffocate > commentai quasi senza fiato. I due notando il mio colore violaceo mollarono la presa sorridendo a mo’ di scusa. < Siete perdonati > dissi io sorridendo e passando ad osservare il mondo circostante. Mondo che ovviamente non riconobbi. La sala grande era completamente distrutta e ovunque si potevano notare studenti e non feriti e doloranti. Le espressione vacue e confuse che albergavano sui volti di coloro che consideravo amici mi lasciarono un senso di freddezza addosso che nemmeno cento coperte avrebbero potuto alleviare. Ognuno di loro era occupato ad aiutare qualcun altro consolandolo per una perdita subita o semplicemente sedendogli accanto e partecipando al suo dolore silenziosamente. Persino le serpi se ne stavano zitte e immobili nell’angolo più lontano della sala grande. Sentendomi terribilmente in colpa scattai a sedere sul letto cercando con lo sguardo un gruppo di teste rosse appartenenti alla famiglia Weasly. Dopo aver perlustrato per qualche istante l’intera sala li individuai tutti riuniti e piegati su qualcosa che non riuscì a distinguere immediatamente. Non capendo il motivo del loro comportamento fissai prima Herm, che abbassò lo sguardo imbarazzata e poi Ron che fece lo stesso. Rimanendo stupita per quel comportamento scesi dal letto fregando di essere scalza e con indosso ancora gli abiti della battaglia, ignorando le supplice di Madame Chip e di Herm che mi pregavano di stare a letto, e cominciai a dirigermi verso i Weasly. La prima ad accorgersi di me fu Molly che cercando di trovare coraggio mi sorrise debolmente staccandosi dal marito e venendo ad abbracciarmi con fare materno. Ricambia di slancio l’abbraccio solo per notare una capigliatura rossa spuntare ai piedi del signor Weasly, e riconoscendo in quei capelli, Fred. Come un fantasma mi diressi verso il capannello di persone dai capelli rosso fuoco giusto per vedere se i miei sospetti fossero fondati. Quando questi trovarono risposta positiva sentì il mondo crollarmi sulle spalle. Il peso era insostenibile, talmente tanto che dovetti reggermi alla signora Weasly per non cadere a terra come avevo fatto poco prima. Fred, uno dei miei fratelli Weasly preferiti era morto. Morto per colpa mia e di nessun altro. In quel momento mi sentì terribilmente sola e l’unica cosa che riuscì a fare fu quella di cominciare a correre. Sentì a malapena le urla di Herm che supplicava di tornare indietro o i miseriaccia di Ron urlati all’aria, ormai ero troppo lontana. Mentre il vento freddo mi sferzava il viso ormai rigato di lacrime, mi accorsi di essere un mostro. L’unica cosa che volevo in quel momento era rimanere da sola a rimuginare sul mio comportamento e sul perché di tutte quelle morti. Gli scalini antistanti il cancello di Hogwarts o almeno quello che ne restava, mi sembrarono un buon posto dove pensare, così mi ci sedetti.

Se fino a poco prima il mio era stato un pianto silenzioso e sommesso, in quel momento si trasformò in un vero e proprio sfogo. Sentivo le spalle tremare e sussultare sotto la forza dei singhiozzi che andavano a squassarmi le ossa, gli occhi bruciare per la quantità stratosferica di acqua salata che versavano e la gola bruciare mentre la mente sembrava implodere su se stessa. Milioni di pensieri contrastanti tra loro andavano a cozzare uno contro l’altro con il risultato di farmi venire un gran bel mal di testa che oltretutto mi rese anche sorda. Infatti mi accorsi di Malfoy solo quando ormai era accanto me. La prima cosa che vidi fu la punta delle sue scarpe italiane, seguita poi dalle sue gambe toniche e muscolose e infine dal suo viso sporco e scarno. Gli occhi di solito sprezzanti e ghignanti erano ora, privi di una qualsiasi emozione. Il suo viso solitamente pallido ma in salute, era scarno e sporco di terra, i vestiti di marca sgualciti e rovinati. Persino i suoi capelli, di solito sempre in ordine, erano spettinati. Quell’immagine di Draco Malfoy mi suscitò un ghigno involontario che però non ebbi il coraggio di reprimere, causando così curiosità nel ragazza che mi si era accomodato accanto.

< Qualcosa di divertente Potter? > chiese con la sua solita aria di superiorità. < In effetti si, Malfoy > replicai io placidamente. < E mi renderesti partecipe del tuo divertimento? > chiese lui alzando elegantemente un sopraciglio. < Certo > risposi divertita < Si da il caso che il mio divertimento provenga da te >

A quelle parole uno sguardo indignato passò sul volto pallido di Malfoy, prima che potesse reprimerlo e tornare a dimostrare indifferenza. < E come mai? > chiese inespressivo. < Beh, un purosangue come te ridotto peggio di un Elfo Domestico non è una cosa che si vede tutti i giorni > replicai io sorridendo. Lui mi guardò e poi sorrise. Esatto signori e signore, Draco Malfoy il ragazzo più inespressivo e glaciale del pianeta mi sorrise. E non un sorriso freddo o distaccato, ma uno di quelli sinceri e divertiti, per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

< Divertente Potter, devo ammetterlo > disse poi tornando a vestire i panni di insensibile. < Allora come mai tutta sola? > domandò improvvisamente stupendomi. Insomma, mai avrei creduto che un Malfoy e men che meno Draco, venisse a rivolgere quella domanda a me.

< Sai dentro mi annoiavo > risposi sarcastica. < Dico sul serio Potter > mi interruppe lui. < Oh, beh dentro mi sentivo oppressa ecco, avevo bisogno di pensare > risposi poi. Lui mi guardò e annuì leggermente per tornare poi in silenzio. Immaginando non avrebbe più spicciato parola lo feci io e così cominciai, contro ogni mia previsione, a confidarmi con Draco Malfoy.

< Sai, ora più che mai sento il peso del mio nome gravarmi sulle spalle come fosse una spada. Prima quando era dentro e mi sono guardata intorno ho notato solo distruzione e morte, ovunque > alle ultime parole la voce era andata affievolendosi fino a divenire un flebile sussurro udibile a mala pena a me stessa. < E la cosa terribile, catastrofica direi, è che è tutta colpa mia. Cioè è colpa mia se Sirius, Remus, Tornks, Fred e altre centinai di persone sono morte, mia e basta > Nuove e pericolose lacrime si affacciarono sui miei occhi arrossati ma le ricacciai prepotentemente indietro. Andava bene sfogarsi con Draco, ma farsi anche vedere piangere era davvero troppo. Rimanevo pur sempre una Grifondoro, per Merlino!

< Solo ora ho capito quanto questa cosa sia stata folle, di quanto io sia stata egoista e di quanto poco mi meriti di vivere > aggiunsi tristemente.

Sentendo quelle parole il biondo alzò la testa puntando il suo sguardo tempesta sul mio profilo e prendendo a fissarmi con insistenza. Rimanemmo così per parecchi minuti e l’unica cosa che impedì alle mie mani di andare a stringersi sulla gola del biondastro fu il fatto di sentirmi terribilmente triste. Mentre progettavo il modo migliore di strangolarlo quello si decise a parlare e ciò che disse, giuro non me lo scorderò mai.

< Non è colpa tua Potter > disse di getto. Istintivamente voltai la testa nella sua direzione trovandomelo incredibilmente vicino, talmente vicino che potevo notare le sfumature dorate nelle sue iridi e sentire il suo respiro caldo sul viso. Solo ora, seduta in mezzo a quello che poteva passare per l’inferno, mi resi conto della straordinaria bellezza di Draco.

< Sc… scusa? > riuscì a balbettare dopo che il mio cervello riprese a funzionare regolarmente. < Ho detto che non è colpa tua, sei sorda? > ripeté il biondo sempre tenendo il suo sguardo incatenato al mio.

< Non cercare di sollevarmi il morale, Malfoy > replicai io acida allontanando da lui e tornando a fissare lo sguardo sul cielo torbido.

< Non sto cercando di sollevarti nulla Sfregiata, dico solo la verità > replicò lui pacato. < E la dico perché so di cosa parlo > aggiunse subito dopo. < Cosa vuoi dire? > domandai curiosa. < Voglio dire che anche io, come te, mi sono incolpato di un sacco di cose che a fin dei conti non avevo commesso > commentò tranquillamente. Vedendo che non davo nessuna risposta continuò nel suo monologo. < Sai, ho sempre creduto che fosse colpa mia se Silente è morto e i magia morte sono entrati nel castello. Ho creduto che fosse per colpa mia se la Granger è stata torturata ma alla fine ho capito che non lo era > concluse alzando le spalle. < E come hai fatto? > chiesi inespressiva. < Ragionando sul perché avessi fatto scelte del genere > rispose lui muovendosi a disagio.

Trovando in quelle parole una profondità e uno spessore che mai avrei creduto di trovare in una Serpe, mi voltai a guardarlo mentre lui fece lo stesso con me, ritrovandomi di nuovo a pochi centimetri dal suo viso e dalle sue incredibili labbra. < Sai Draco, a volte non sei così male come credevo > Il ghigno sul volto del biondo andò allargandosi, rischiando per un momento di farmi perdere il controllo. < Sarebbe un complimento, Potter? > domandò ghignante. < Nemmeno per idea, era solo una constatazione > replicai io facendo per voltarmi. Una mano di Malfoy però era andata a posizionarsi sul mio polso destro costringendomi a rimanere ferma nella postazione in cui ero. Il suo sguardo si legò nuovamente al mio incatenandolo in una danza letale dalla quale sarei uscita malconcia, molto malconcia aggiungerei. Poi ecco che accadde l’impensabile, Draco Lucius Malfoy mi baciò, ma non un bacio comune bensì un bacio irruento e passionale. Un bacio che sapeva di urgenza e rabbia, di solitudine e ansia. Un bacio disperato e desiderato. Quasi immediatamente socchiusi le labbra lasciando che la sua lingua si impossessasse della mia conducendola in un tango sensuale e appassionato. I respiri andarono facendosi sempre più brevi e affannati fino a divenire quasi dolorosi. Ma l’urgenza di sentirmi sua era troppa perciò non badai al bruciore dei polmoni che reclamavano ossigeno pulito o al sangue che sentivo colare dal labbro, l’unica cosa che volevo era avvicinarmi a Draco sempre di più. A quanto pare anche lui aveva avuto la stessa idea perché sempre tenendo una mano poggiata sulla mia guancia con l’altra mi sollevò le gambe aprendole e avvicinandomi a lui così da ritrovarmi a cavalcioni. Ignorando la vocina saggia che mi urlava di allontanarmi da lui continuai a baciarlo fino a quando sentendo i polmoni bruciare per la mancanza d’aria troppo prolungata fui costretta a staccarmi da lui.

Avevo ancora gli occhi chiusi quando sentì anche l’altra sua mano andare a posarsi delicatamente sull’altra mia guancia e cominciare ad accarezzarla dolcemente, prima che le sue labbra si posassero sulla mia fronte per baciarla dolcemente.

< Prova a pensare a ciò che ti ho detto Potter > disse prima di alzarsi e andarsene da dove era arrivato, lasciandomi sola e con più dubbi e domande di quando ero arrivata.



 

 Angolo autrice:
Molto bene, so di aver postato il primo capitolo solo poche ore fa, ma questa storia mi ha preso talmente tanto
che non riesco ad impedire alle mie piccole dita di andare a scivolare sui tasti duri della tastiera a comporre parole
e quindi frasi, perciò eccomi qui!
Bene, in questo secondo capitolo la nostra Charlotte ricorda il suo primo bacio con Draco Malfoy, un Draco che le è apparso
divero. Più comprensivo e gentile, quasi buono! So che il tutto può risultare strano e forse anche bizzarro, ma che volete farci
la mia mente non ne vuole sapere di partorie cose sensate ù.ù!
In ogni caso spero che la storia possa catturare la vostra attenzione costringendovi a seguirla febbrilmente in ogni suo
capitolo! Non vi anticipo nulla, perchè non voglio rovinarvi le sorprese che troverete lungo il percorso!
Alla prossima, Sybeoil!
  
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