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Autore: Beliar    10/09/2011    2 recensioni
Spoiler ep. 02x05
Ho usato per il titolo e il sottotitolo parti del testo di "The Killing Moon" (Echo & The Bunnymen), che è parte della soundtrack dell'episodio di Misfits.
non è proprio lo stesso, è incredibile, due persone che in realtà sono una sola e che pure sono completamente diverse.
Autrice: Beesp
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Misfits] Fate up against your will (Through the thick and thin he will wait until you give yourself to him)
All’inizio credevo che avrei shippato per l’eternità Nathan/Simon, ma quando è comparsa la coppia Simon/Alisha il mio lato fangirl è impazzito. Li adoro.
Ecco un piccolo tributo (vecchio di millenni, direi).
Prompt: 93. Antipodi






È strano avvicinarsi a Simon, lasciarsi poggiare la cuffietta sinistra del suo MP3 nel palmo, e camminare con lui fino al centro.
È strano perché neanche trentasei ore prima Alysha aveva tenuto tra le braccia una tuta di plastica ruvida, blu. C’era Simon dentro, c’era Simon morto che non respirava più; ed era allora già abbastanza difficile, complicato e poco chiaro. Simon era piombato dal cielo, all’improvviso, e l’aveva salvata. Si era preso una pallottola in pieno petto soltanto per Alisha, dopo averle affidato le chiavi del suo appartamento. A pensarci a posteriori, Alisha si convince che Simon ha questa strana abitudine di affidare gli oggetti nelle mani delle persone e magari anche un bel po’ di fiducia e speranza, e aggrapparsi a quelle mani, anche se chi le possiede non ne è molto contento.
Così gli cammina al fianco, sfiorandogli il braccio qualche volta, e immaginando che quel braccio sia quello del corpo dell’altro Simon; non è proprio lo stesso, è incredibile, due persone che in realtà sono una sola e che pure sono completamente diverse. Si accontenta, certo, ha soltanto quello e le fotografie e un po’ del suo odore conservato tra le lenzuola e i cuscini, ma c’è differenza. Non può neanche mostrarlo il dolore, se pure è convinta di non esserne in grado comunque, ma se volesse apparire più triste del solito dovrebbe imputarlo alle mestruazioni.
Ci sono granelli di polvere al mattatoio, polvere di un uomo bruciato, “uno squalo bellissimo”. Un uomo caduto da chissà dove in quel tempo, per salvare la sua Alisha, per salvare cinque stupidi ragazzi che di risposte non ne hanno mai avute, neanche quando i super-poteri erano lontani anni, mesi, settimane.
Di tanto in tanto, lascia scivolare lo sguardo fino agli occhi, quelli sono identici – magari brillano di meno, e sono bassi e spalancati più spesso. Simon la scopre e si gira a guardarla, implicitamente le sta domandando cosa voglia da lui, perché sia improvvisamente così … perfetta, gentile. Ancor più irraggiungibile, a ben vedere, anche se gli basterebbe allungare un dito per sfiorarle i capelli. Alisha sorride, con quel sorriso che nelle ultime ore ha conservato gelosamente, l’espressione più felice che riesca a indossare, ancora un abbozzo, una smorfia, è  una sorta di “non ti preoccupare, non è niente, ti ho solo scambiato per qualcun altro”.
Ma Simon è sempre Simon, dopotutto, e nella sua mente, ne “i piccoli gesti di Alisha” annota che qualcosa non va, che probabilmente sta soffrendo.
(Lui è invisibile, ma vede il mondo più di chiunque altro).
Ora puoi entrare quando vuoi”.
  
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