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Autore: roxiee    11/05/2006    4 recensioni
La giovane Weasley frequenta già il suo 5° anno, ma il suo cuore palpita ancora per il bel grifondoro per eccellenza, finché un piccolo incidente non le farà vedere in modo diverso ciò che la circonda.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo: Non andare, portami via.

Il serpeverde a quello spettacolo sentì la rabbia salirgli fino alla testa, e se ne stupì visto che era la prima volta che si arrabbiava per qualcosa che toccava qualcuno che non fosse se stesso.
Continuava a guardare quella ragazza, che non gli era mai sembrata così fragile, e decise di intervenire, e prima che lei potesse guardarlo e così capire quanto l’avesse colpito quella situazione, si voltò verso la porta socchiusa e vi si avviò lentamente deciso ad aprirla e mettere Potter prima in imbarazzo con la Chang e poi fargli venire dei megagalattici sensi di colpa nei confronti della Weasley che forse, con un po’ di fortuna, avrebbe anche potuto avere il suo caro san Potter.
Il pensiero che lo sfregiato si sarebbe potuto mettere con la piccola di casa Weasley, lo travolse all’improvviso facendogli sentire un sentimento bruciante, ma gettando uno sguardo sulla Weasley si convinse che quel sentimento che aveva provato poco prima, così all’improvviso e in modo così bruciante, non aveva nulla a che fare con la gelosia. Continuando con l’autoconvinzione, che stava cercando di realizzare su di sé, sostenne con se stesso che lui non era mai stato geloso e mai lo sarebbe stato della bellissima piccola Weasley. “Cosa?” si disse “non posso averlo pensato davvero”. “Bellissima? La Weasley? Con quegli orrendi capelli rossi, marchio Weasley?”, “ che le stanno d’incanto e muoio dalla voglia di toccare”.
Draco si riscosse dai suoi pensieri sapendo che non sarebbe mai riuscito a vincerli, e continuò ad avvicinarsi, cautamente e senza far rumore, alla porta non completamente chiusa e stava per aprirla di botto, per spaventare maggiormente lo sfregiato, quando si sentì tirare per un braccio e trascinare, senza troppi complimenti, a quasi tre metri di distanza dalla porta.
All’essere così poco gentilmente trascinato via, il serpeverde si girò verso la grifondoro, che lo teneva ancora per il braccio.
-Ma che cavolo fai?- le sbottò Draco con voce stupita per il gesto che lei aveva fatto e contemporaneamente irata per l’interruzione.
Solo dopo aver parlato lo sguardo dell’astuto serpeverde s’incrociò con quello della coraggiosa grifondoro.
-Non voglio che tu l’interrompa in quel modo.- gli rispose la grifoncina con voce ancora roca per il pianto.
-Ma sei impazzita?- le chiese Draco con tono sarcastico, vedendo nella frase della Weasley solo irriconoscenza, per un piacere che lui le stava facendo, e stoltezza.
-Se apro quella porta e lui ti vede così, il nostro caro san Potter si farà venire così tanti sensi di colpa che accontenterà ogni tuo desiderio, anche quello di mettersi con te.- continuò il serpentello, con il tono di voce che di solito si usa con i bambini ottusi, dopo aver visto il volto sicuro della giovane Weasley.
-È proprio per questo che non voglio.- gli rispose a sua volta Ginny.
Il serpeverde rimase talmente stupito da quella risposta, che la grifondoro notando che il ragazzo non si decideva a parlare n’approfittò per continuare.
-Sei stato gentile a cercare di mettermi in posizione di vantaggio su di lui, ma io non voglio. Invece, per favore, portami lontano da qui, io voglio andarmene il più lontano possibile da qui.- gli disse la piccola Weasley con tono quasi implorante.
Il biondo dopo aver ascoltato le parole della rossa, si sentiva indeciso sul da fare, ma alla fine decise di finire l’opera che aveva iniziato in precedenza, ed era quasi arrivato a destinazione quando la voce della Weasley lo bloccò.
-Non andare, portami via di qua, te ne prego.- continuò a dire la ragazza.
Quando la mente di Draco assimilò le ultime parole della Weasley, la guardo interdetto e senza pensarci più su decise di accontentarla.
Lo aveva sconvolto, lei l’aveva pregato, aveva pregato proprio lui.
Fosse stata qualunque altra ragazza non ci avrebbe fatto caso, ma ormai a scuola si parlava da parecchio della reticenza che aveva la rossa a pregare qualcuno, da quel che ne sapeva nella scuola girava la voce che la Weasley non avesse mai pregato nessuno dei ragazzi, tranne lo sfregiato per chiedergli di mettersi con lei, e in più qualche curioso era andato direttamente dal fratello, che gl’aveva risposto dicendogli in modo chiaro e diretto, e questo è tutto un dire, pensò Draco, “Ginny pregare? Bhe, lo fa solo in casi eccezionali e negli ultimi anni ne ho assistito solo ad uno”.
Doveva essere davvero importante per quella ragazza andarsene da lì il più velocemente possibile, così per accontentarla le si avvicinò ulteriormente e le porse la mano.
-Dove vuoi andare?- le chiese subito dopo il bel serpentello.
Ginny senza pensare al motivo per cui lui avesse accettato e perciò cambiato così radicalmente idea, prendendogli la mano, gli rispose che voleva andare nella stanza delle necessità, l’unica stanza in cui nessuno l’avrebbe disturbata, e alla faccia interrogativa del ragazzo, gli spiegò dove la stanza si trovasse.
Dopo aver individuato mentalmente il corridoio dove era situata quella stanza, di cui lui non aveva mai sentito parlare, Draco prese più saldamente la mano della grifondoro e le disse con tono sicuro di chiudere gli occhi e un attimo dopo di riaprirli.
La ragazza quando aprì gli occhi si ritrovò nel corridoio della stanza delle necessità. “ma come diavolo è possibile?” pensò “no, non era possibile, neanche due secondi fa stava in quel maledettissimo corridoio e ora stava lì, no doveva essere tutto un incubo”.
Anche se continuava a essere sicura che quello che stava vivendo fosse solo un sogno, si avvicino al muro e sotto gl’occhi stupiti di Draco aprì una porta che si era appena materializzata.
-Come cavolo sei riuscito a smaterializzarti e smaterializzare anche me qui ad Hogwarts?- gli chiese girandosi verso di lui e guardandolo intensamente negli occhi, dopo essere entrata nella stanza e aver chiuso la porta alle spalle del ragazzo.
Il serpeverde senza scomporsi si accomodò sul divano, situato di fronte ad un caminetto scoppiettante, indicando subito dopo alla grifondoro di sedersi anche lei.
-Non mi sono smaterializzato. Qui a Hogwarts è impossibile.- le rispose semplicemente il ragazzo. -È un trucchetto che ho imparato da piccolo, Hogwarts, invece, è protetta per incantesimi di livello più avanzato, e poi questa sottospecie di magia può essere usata solo in luoghi chiusi.- continuò a spiegare il serpentello solo dopo aver visto lo sguardo attento della Weasley.
-Visto che siamo in vena di spiegazioni, Che cos’è questa stanza? E da dove salta fuori?- le chiese il biondino incuriosito quella stanza, in cui si trovava e in cui non era mai entrato.
-È una stanza segreta, non la conosce neanche Gazza. L’abbiamo scoperta quando c’era l’Umbridge. Qui io, Harry, Ron e tutti quelli che facevano parte dell’ES, c’esercitavamo negl’incantesimi.- spiegò la giovane Weasley al rampollo dei Malfoy.
Solo dopo aver parlato Ginny si rese veramente conto delle sue parole, l’aveva nominato, l’aveva fatto senza nemmeno accorgersene, e a sentire il nome del ragazzo provò nuovamente il dolore che aveva provato sentendolo con la Chang, ma stavolta non riuscendo a trattenersi scoppiò di nuovo in lacrime e, per non far vedere in pieno quello spettacolo umiliante al serpeverde, si nascose il viso tra le mani.
Il serpeverde avrebbe voluto inspiegabilmente avvicinarsi a lei, abbracciarla, consolarla, ma reprimendo quell’impulso, che come sapeva non si addiceva per niente ad un Malfoy, rimase fermo dov’era e anche se non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, vedere la rossa in quello stato l’intenerì non poco.
Sapeva benissimo anche da solo che non avrebbe dovuto farle alcuna domanda su quello che era successo, ma non poteva rischiare di non ricevere più una risposta, così risoluto si voltò verso di lei guardandola incessantemente per alcuni minuti.
-Perché non hai voluto che aprissi quella porta?- le chiese il serpentello con un tono di voce che non ammetteva di non ricevere una risposta.
La grifondoro non aveva nessuna voglia di rispondere, ma sapeva di dovergli almeno questo, infondo lui era stato stranamente gentile e almeno una risposta sincera se la meritava, così tra le lacrime che continuavano a rigarle il viso e la sensazione di dolore che ancora le impregnava l’anima, rispose al suo sguardo.
-Lui si sarebbe sentito in colpa nei miei confronti.- gli disse cercando di parlare come meglio poteva.

Ringraziamenti:
Girl92: Grazie per la recensione, sono contenta che ti piaccia, continua a recensire se ti và.
Ginny: Non ti preoccupare non è finita. I primi 11 chap li tengo, li devo solo aggiustare un po’. Grazie per la recensione, continua a recensire se ti và.
Ciao ciao. Roxiee.

  
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