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Autore: SweetTaiga    11/09/2011    6 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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A Grace,
che domani ha un esame importante.
In bocca al drago!
E a Sephora,
che come sempre ha una pazienza sovraumana!



 
31. Punto di non ritorno



Cade la pioggia e tutto lava, cancella le mie stesse ossa.


Silente, chiuso nel suo ritratto, riposa beato.
Vorrei che fosse ancora qui, che mi aiutasse a controllare la situazione che da troppo tempo mi sta sfuggendo di mano.
« Tu sapresti cosa fare, vero, Albus? », sussurro, e mi sento un’idiota.
Il camino si illumina improvvisamente ed una testa nera sbuca tra le fiamme.
« Minerva, è urgente », sibila una voce che ormai ho imparato a riconoscere.
« Per Merlino! Cosa diavolo stai facendo? E’ pericoloso, non dovresti farti vedere qui! Se qualcuno ti scoprisse? », sibilo agitata, guardandomi intorno alla ricerca di eventuali intrusi. Chiudo con un colpo di bacchetta la porta ed insonorizzo la stanza.
Vedo la testa nera scuotersi.
« E’ urgente, Minerva. Lucius sospetta qualcosa, sospetta dilei », sussurra, scandendo lentamente ogni parola. « Sta mettendo in agitazione gli elfi domestici per scoprire la verità. Bisogna fare qualcosa. Bisogna trovare un altro modo per entrare », aggiunge.
Non posso fare a meno di sospirare.
« Si, avevo già pensato a questo. Dobbiamo stare calmi. Di certo Lucius non arriverà ad avvisare Tu-Sai-Chi senza prove, se si tratta di lei », replico, ma dubito io stessa delle mie parole.
Cosa sarà disposto a fare Malfoy per riottenere l’antico splendore, i vecchi privilegi?
« Potrei provare a depistarlo… », sussurra allora il mio ospite.
« Depistarlo vorrebbe dire incolpare qualcun altro. Non possiamo permetterci di mettere in pericolo altre vite innocenti… », esclamo, indignata.
« Bè.. io non sono esattamente innocente », lo sento dire.
Non faccio in tempo a replicare che qualcuno bussa alla porta.
« Vai via, subito! E non fare mosse azzardate! », sussurro. Quando la testa nera scompare oltre le fiamme, ricordo improvvisamente dell’appuntamento.
« Entrate pure », dico, annullando gli incantesimi di protezione.
Luna Lovegood e Neville Paciock entrano nel mio ufficio con aria titubante. « Non preoccupatevi. Ho solo un compito per l’EF », li rassicuro.
Al sentir nominare il loro Esercito entrambi alzano lo sguardo.
« Perché proprio noi? E’ successo qualcosa agli altri? », domanda Paciock.
Gli sorrido. « No, no. Perché la Granger, Potter e Weasley domani saranno occupati. E perché è tempo di far allenare nuovi eroi, no? », esclamo, e vedo lentamente i loro tratti distendersi.
In realtà non ho notizie di Potter da tempo,ma ho deciso di fidarmi di lui e di dargli ancora una notte di tempo prima di andare a cercarlo personalmente, nonostante la promessa fatta a Silente di non intromettermi nella sua misteriosa ricerca.
« Faremo qualunque cosa, professoressa », conferma la signorina Lovegood e Paciock la segue annuendo con vigore.
«Dovrete trovare delle erbe. E preparare la Pozione Polisucco. Inoltre dovrete cercare un modo per entrare a Malfoy Manor… », confido, sedendomi dietro la scrivania. Scorgo con la coda dell’occhi le figure dei presidi farsi attente, risvegliarsi dal torpore del sonno.
« Per le erbe non ci sono problemi ma… per la pozione… », tenta di dire Neville, consapevole dei suoi disastri in presenza di Piton ed ignorando inconsapevolmente l’ultima parte della missione.
Lo azzittisco con un gesto veloce della mano. « Per ora dovrete solo procurarvi gli ingredienti. Sono sicura che il signor Malfoy sarà lieto di aiutarvi »
Vedo entrambi storcere la bocca, ma annuire poco dopo.
« Bene. Questa è la lista. Mi raccomando, la Granger deve restarne all’oscuro fino a che non sarà pronta la pozione », aggiungo, facendo loro cenno di uscire.
Questo è il mio regalo per te, Granger: un altro mese di tranquillità, prima della svolta decisiva.
« Ah, professoressa… Per quale motivo dobbiamo cercare un altro modo per entrare a Malfoy Manor? La vecchia entrata non può essere utilizzata? », domanda Neville quasi in un sussurro, sotto lo sguardo curioso di Luna.
« No, sospettano della nostra spia, non possiamo più fare affidamento sul suo aiuto. Questa notte Lucius Malfoy non sarà in casa. State attenti ».
Annuiscono con decisione, ma vedo distintamente i loro visi diventare un po’ più pallidi e le mani di Luna tramare per un attimo.
Escono a testa alta, consapevoli dell’importanza della loro missione.
« Non so mai se faccio la cosa giusta, con loro », dico, passandomi stancamente le mani sul volto.
I ritratti intorno a me rimangono in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri.
Silente continua a dormire.
Mi siedo alla scrivania, e con una sorta di brivido capisco ciò che sta succedendo: la battaglia finale è vicina.


Cade la pioggia e tutto casca, scivolo sull’acqua sporca.


E’ ormai notte fonda quando io ed Hermione torniamo nei nostri dormitori.
Completamente assorta nei suoi pensieri, ha continuato ad ignorarmi per tutto il tempo.
Abbiamo atteso invano che Blaise e Daphne uscissero dalla Guferia, fin quando la stanchezza non ha preso il sopravvento su entrambi.
« Andiamo a dormire. Domani è un giorno importante », le ho detto, e lei si è limitata ad annuire e a precedermi lungo i corridoi.
Correndole dietro le ho preso la mano, costringendola a guardarmi negli occhi.
« Hermione, parlami », ho cercato di dirle con tono autoritario, ma dalle mie labbra è uscita solo una specie di supplica.
Alzando lo sguardo mi ha sorriso lievemente. « Andrà tutto bene, Draco. Risolverò tutto », ha sussurrato accarezzandomi la guancia.
Mi aspettavo una scenata, un mutismo di rabbia e rancore, e sono rimasto a bocca aperta nel sentirle pronunciare queste parole.
Alzandosi in punta di piedi mi ha baciato le labbra, e l’ho osservata scomparire nel buio delle scale che portano al suo dormitorio.
Disteso sul letto, confuso e un po’ spaventato, ora aspetto il ritorno di Blaise. Ho bisogno di scusarmi, di avere spiegazioni, di fargli capire che sono stato un vero idiota e che me ne pento, che mi odio per avergli rovinato la vita. Ma ormai è troppo tardi per essere perdonato.
La porta si apre cigolando. « Blaise? », domando speranzoso, alzandomi in piedi.
Nott si avvicina lentamente a me, scuotendo la testa. « Mi dispiace, sono solo io », risponde.
Si siede sul mio letto, facendomi cenno di imitarlo. E’ strano che Nott abbia voglia di parlare. « E’ con Daphne? », domanda.
Annuisco.
« Bè, ormai non c’è nulla da fare. O fanno pace o saremo costretti a portarlo al San Mungo », esclama, alzando le spalle.
E c’è una tale leggerezza nelle sue parole che per un attimo mi sento un po’ più allegro.
« Cosa pensi che succederà? », gli chiedo, non riuscendo ad interpretare la sua espressione.
« A giudicare dai suoni che provengono dalla Guferia… »
Oh cazzo, gli incantesimi si saranno affievoliti quando ci siamo allontanati!, penso, dandomi un pugno in testa.
« … finiranno le orge notturne ed i  festini  clandestini, ma saremo costretti ugualmente a lasciare la stanza libera una notte sì e l’altra pure. Sai bene quanto me che brutto effetto fa l’astinenza… », esclama, e ridendo si alza per poi buttarsi sul suo letto.
Nello stesso momento, Blaise entra nella stanza con una guancia gonfia, il labbro sanguinante ed un sorriso da ebete stampato in volto.
« Non abbiamo ancora fatto pace, ma… Siamo a buon punto, lo sento! », esclama, e mentre si avvicina al letto notiamo che zoppica.
Dopo tutta quell’ansia non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
« Bè, sì, direi che l’essere ancora vivo è già un buon traguardo », ghigno, ricevendo per tutta risposta un cuscino in piena faccia.


Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo e non sa di noi.


Hermione, seduta nella Sala Comune, non fa altro che sfogliare febbrilmente un libro, sotto lo sguardo attonito dei ragazzi delle altre Case.
Una Tassorosso di cui non ricordo il nome le si avvicina cautamente. « Hermione, tutto bene? », domanda, interrompendo per un attimo i suoi movimenti meccanici.
Hermione alza lo sguardo, stupita di trovarsi ancora in Sala Grande, e soprattutto meravigliata dall’elevato numero di persone ancora sveglie.
« Tutto bene, sono solo preoccupata per domani », risponde sorridendole. Poi, guardando l’orologio, la sua faccia si rabbuia istantaneamente. « Meglio dire che sono preoccupata per oggi, vista l’ora », borbotta.
Sorrido inconsapevolmente. Ho sempre adorato il broncio di Hermione.
Prima ero così fortunato da poterlo distendere con un bacio, ma ora…
« Pensandoci bene, che ci fa tutta questa gente sveglia? », domanda Hermione, alzando un sopracciglio.
La Tassorosso scrollò le spalle. « E’ una bella serata. E siamo tutti un po’ ansiosi per domani, in fondo alcuni di noi terranno la loro prima lezione ».
Hermione si guarda intorno, rassegnata. Quasi per sbaglio incontra i miei occhi e dopo alcuni secondi di immobilità completa mi sorride.
« Ehi, Ron », dice, avvicinandosi lentamente a me e sedendosi ai piedi della mia poltrona.
Gioca per un po’ con i suoi capelli indomabili, mordicchiandosi il labbro per il nervosismo.
« So che è tardi, ma dato che siamo tutti svegli… Penso di doverti svelare un paio di segreti », aggiunge poi, prendendomi per mano.
Mi trascina verso il suo dormitorio, senza curarsi degli sguardi curiosi che ci seguono.
« Hermione, sai che quella serpe del tuo ragazzo mi ucciderà? », domando, più per il gusto di stuzzicarla che per paura.
Non ho mai temuto quel biondino, né lo temo ora. Anzi, lo ammiro quasi, perché per essere riuscito a conquistare il cuore di Hermione deve sicuramente avere qualche capacità nascosta. Molto nascosta.
« Oh, tranquillo. Oggi è meglio per Draco se non si lamenta di nulla », sussurra lei, assorta nei suoi pensieri.
« Avete litigato di nuovo? », domando, preparandomi ad uccidere quell’idiota.
« Uhm… avremmo potuto farlo. Il problema è che non sono arrabbiata. Temo di poter scoppiare da un momento all’altro, però », aggiunge, fermandosi di scatto e girandosi verso di me.
Sembra che stia per dire qualcosa, ma poi lentamente scuote la testa e ricomincia a camminare. « Ogni cosa a suo tempo », si giustifica, continuando a trascinarmi verso la sua stanza.
Annuisco e la seguo docilmente. Finalmente mi spiegherà cosa diamine sta succedendo.
Una volta nella sua stanza, chiude porte e finestre ed insonorizza i muri.
« Forse è il momento di coinvolgere anche gli altri…  », sussurra. Poi alza lo sguardo su di me in una muta domanda.
Annuisco, ed imitandola tiro fuori dalla tasca la spilla dell’Esercito dei Folli.
Una scarica di adrenalina mi percorre la schiena: finalmente si entra in azione.
« Hai scelto la password? Hai attivato la spilla? », mi domanda Hermione, apprensiva.
Annuisco ancora. Chissà cosa direbbe se sapesse che parola ho scelto, chissà se ricorda, mi chiedo.
Oppugno.
Tento di sbirciare verso di lei, cercando di capire quale sia la sua password, ma è del tutto inutile. Ormai Hermione mi da le spalle, guardando assorta il muro della stanza. Poi, con un leggero tonfo, si siede sul letto.
« Penso che per ora sia meglio parlare solo con Neville e Ginny », sussurra. « Fred e George si trovano ancora ad Hogwarts? », domanda.
« Si, sono in una stanza nei sotterranei a provare nuovi incantesimi. Hanno chiesto l’aiuto di qualche docente per perfezionare gli scherzi, quindi rimarranno qui per un po’ », rispondo, osservando un barlume di gioia nei suoi occhi.
Hermione si è sempre fidata fin troppo di quegli scalmanati, eppure capisco la sua felicità: avere quei due attorno mette di buon umore, ed in questo periodo di terrore è sempre bello poter ridere.
« Dobbiamo chiamare anche loro », dice infatti. « Vado io, aspettami qui. Avvisa Ginny e Neville con la spilla, così vediamo se funziona », aggiunge poi.
« Hermione? », dico, fermandola appena in tempo. Lei si gira verso di me, aspettando che parli. « E.. avvisiamo anche Luna? », domando, titubante.
La vedo aprirsi in un sorriso, che cerca subito di dissimulare con un colpo di tosse.
Cosa diamine ci sarà poi da ridere non lo so…
« Sì, avvisala con la spilla. Ci vediamo qui tra poco », esclama, uscendo come un fulmine dalla porta.
« Hermione! », tento di richiamarla.
« Ed io cosa diavolo faccio se mi beccano qua dentro? », borbotto tra me e me.
Quella Hermione mi farà mettere nei guai, a volte è peggio di Harry!
Fuori dalle finestre inizia a piovere. Una strana, sinistra quiete avvolge il castello.


Cade la pioggia e tutto tace, lo vedi sento anche io la pace.


« Luna, Luna? », cerco di chiamare, dopo essermi intrufolata nel dormitorio di Corvonero.
« Si, Ginny? », mi risponde lei, con la sua solita voce calma e strascicata.
« Hai visto la spilla? L’hai vista? Dobbiamo andare. Che emozione! », dico, tentando di raggiungerla senza fare eccessivo rumore.
Tuttavia da parte sua non ricevo nessuna risposta.
« Luna? », insisto ancora.
« Mi dispiace Ginny, ma non posso venire questa sera », sussurra, e nel suo tono intuisco una nota che non avevo mai udito prima.
Paura? Rimpianto? Senso di colpa?
Prima che possa dire qualsiasi altra cosa, Luna mi prende le mani.
« Io e Neville non possiamo. Non farmi domande, sai che non potrei rispondere. Siamo tutti coinvolti in qualcosa più grande di noi, ci stanno costringendo a mentirci a vicenda ed a nascondere la verità. Ma va bene così, è per il nostro bene. Quindi fidatevi di noi », sussurra, e scopro di fidarmi ciecamente della ragazza strana che mi stringe forte le mani con un vigore che non avevo mai sentito prima.
Annuisco nel buio.
« Mi fido di te », sussurro.
Nel buio della stanza la immagino sorridere.
Poi, mano nella mano, usciamo dal dormitorio.
« Tenetemi aggiornata », sussurra Luna, dandomi le spalle.
« In bocca al drago », esclamo di rimando.
Lei si volta impercettibilmente e scorgo il suo sorriso.
« Sarò con Neville, non potrà succedermi nulla di male », sussurra, e capisco che ha ragione. Neville da bambino impaurito si è trasformato in eroe.
Che strana coppia, mi dico.
Poi, riprendendomi dall’iniziale stupore, inizio a correre verso il dormitorio dei ragazzi dell’ultimo anno.
L’Esercito dei Folli sta per entrare in azione.


Cade la pioggia e questa pace è solo acqua sporca e brace.


« Hermione, fare le cose a tre non è carino. E poi a quest’ora di notte! », mormora Fred sbadigliando mentre lei ci trascina verso il suo dormitorio.
« Infatti, Hermione. Almeno facciamo due alla volta. Mi offro io per primo », aggiungo io, vedendo le orecchie della nostra cara amica diventare scarlatte.
« Smettetela di fare gli idioti », borbotta, continuando a tirarci con forza.
Vedo Fred stringerle di più la mano.
Quando si accorge del mio sguardo mi sorride, facendomi l’occhiolino.
Anche io stringo di più la piccola mano della ragazza che ci sta letteralmente trascinando con sé.
Entriamo nel dormitorio che la sua faccia è completamente rossa, eppure non lascia la presa.
« Temi che potremmo scappare, Herm? », domando.
«Tranquilla Herm, nessuno rifiuterebbe una eccitante nottata con te », sghignazza Fred, e sento le unghie di Hermione affondarsi nella carne.
« Se non la smettere mi eserciterò con qualche maledizione sui vostri corpi », esclama Hermione, i cui capelli si stanno drizzando per la rabbia.
« Oh, questa è quella cosa babbana.. Aspetta.. Sadomaso, ecco! Eccitante! », esclama Fred, spalancando gli occhi di finto stupore.
E’ un millesimo di secondo, non capiamo nemmeno come, che siamo stesi a terra, con la bacchetta di Hermione che si sposta lentamente dal mio viso a quello di Fred.
« Un’altra battutina e vi farà pentire di essere nati », sibila Hermione, ricordando pericolosamente una serpe di nostra conoscenza.
Poi però, con nostra somma sorpresa, scoppia a ridere.
Ci tende le mani per aiutarci ad alzare. « Su, muoviamoci », dice.
Afferrandole il polso per tirarmi su, accarezzo qualcosa di liscio e freddo sotto la camicia.
« Cos’è, Herm, un nuovo bracciale? », domando.
« Bracciale? Ma sei scemo? Hermione non ha mai indossato bracciali », esclama Fred, questa volta con stupore genuino.
Hermione lascia improvvisamente le nostra mani, facendoci ricadere a terra con un tonfo.
Si accarezza il polso con la mano, come se custodisse un tesoro prezioso.
Mi scambio un veloce sguardo con Fred, e silenziosamente ci ripromettiamo di scoprire qualcosa su quel misterioso bracciale.
« Su, andiamo ragazzi », esclama Hermione, sorridendoci.
Ha le guance lievemente arrossate. Strano, penso. Ora stranamente non abbiamo fatto alcuna battuta.
Afferrandoci di nuovo i polsi ci trascina con sé, ma si blocca non appena una testa bionda appare dal dormitorio maschile.
Penso istantaneamente all’inferno, schiantesimi ed una lotta all’ultimo sangue tra noi due e il pargolo Malfoy.
Invece, nonostante lo sguardo contrariato di Draco, nessuno è costretto a tirar fuori la bacchetta.
Vedo Hermione guardarsi in torno con circospezione, per poi lasciarci i polsi.
Si avvicina lentamente al biondino e, in punta di piedi, gli posa un bacio sulle labbra.
« Tenete le spille a portata di mano », la sento sussurrare.
Come un docile animaletto, Draco annuisce.
Io a Fred rimaniamo a bocca aperta. Sto quasi per chiedergli come mai si sia rammollito in questo modo, che lui torna in sé.
Mentre Hermione sta per raggiungerci la tira per un braccio, baciandola davanti a noi.
« Non fate brutti scherzi, Weasley », sibila, con un ghigno fin troppo conosciuto sul volto. « Con lei non si gioca ».
Una risata cristallina riempie la stanza. « Grazie, Malfoy, ma so cavarmela da sola », esclama Hermione, con l’orgoglio che le brilla negli occhi ed un ghigno fin troppo simile a quello di Draco sul volto.
« Lo so, Mezzosangue ».
Tempo fa tutto ciò si sarebbe trasformato in una carneficina. Invece Hermione si gira lentamente verso di lui. « A dopo », sussurra sorridendo.
Draco ricambia il sorriso, e dopo averci rivolto un breve cenno con la testa sparisce nel buio del suo dormitorio.
Sentiamo Hermione sospirare, ma prima di poter dire qualsiasi cosa per farla arrabbiare veniamo di nuovo trascinati.
« Muovetevi! », urla, e sembra già aver dimenticato ogni dispiacere.
« Hai capito il biondino… », borbotto verso Fred, che è stranamente pensieroso.
Annuisce soltanto, lasciandosi trascinare da quella furia coi capelli castani.
Hogwarts è più strana del solito, mi dico.
Ma, entrando nel dormitorio, mi accorgo di non aver ancora visto nulla.


Tu dimmi poi che senso ha ora piangere, piangere addosso a te che non so difendere.


« Ginny, cosa diamine stai facendo in piedi sul mio letto? », domanda Hermione con sguardo omicida.
« Ehm, colpa mia… », borbotta Ron. « Mi sono arrabbiato, ho provato a fare un incantesimo e le ho fatto volare le scarpe sul soffitto… Non riusciamo più a farle scendere! »
Dopo un secondo di silenzio, Fred e George si buttano a terra in preda a risate convulse, mentre Ginny continua a saltellare.
Alzo gli occhi al cielo, senza riuscire a trattenere un sorriso. A volte per l’ansia si perdono davvero in un bicchiere di Burrobirra.
« Accio Scarpe », dico semplicemente, e le ballerina nere di Ginny scivolano velocemente nelle mie mani.
« Stavo per farlo anche io », mormora Ron, diventando rosso fino alla punta delle orecchie.
Scuoto la testa, tornando a guardare Ginny che, leggermente contrariata per non averci pensato prima, sta cercando di regolarizzare il fiato.
« Allora, fratellino, cos’è che ti ha fatto arrabbiare così tanto? », domanda George, dando una pacca sulla spalla a Ron. 
II rosso delle sue orecchie diventa ancora più acceso, tanto da far concorrenza ai suoi capelli. Spinta da un irrefrenabile moto di tenerezza, decido di dargli una mano a sfuggire da una situazione che a quanto pare lo imbarazza molto. « Basta così ragazzi, abbiamo altre cose a cui pensare », mi guardo intorno, osservando i presenti uno ad uno.
Ginny mi osserva con sguardo serio, in attesa; Ron si passa una mano tra i capelli, tirando un sospiro di sollievo; Fred e George gonfiano il petto con orgoglio, ma le loro labbra tradiscono un sorriso quasi divertito.
« Ragazzi, ma dove sono Neville e Luna? », domando ingenuamente, guardando ora Ginny ed ora Ron.
Quest’ultimo sembra paurosamente sul punto di affogarsi, ed ora i suoi capelli sembrano decisamente pallidi in confronto al resto del viso.
Ginny gli batte una mano sulla spalla. « Neville e Luna avevano da fare questa notte, hanno detto di tenerli aggiornati attraverso le spille ».
Ron sbuffa sonoramente.
Improvvisamente capisco cos’è che l’ha fatto arrabbiare così tanto e solo grazie ad un immane sforzo di autocontrollo riesco a non sorridere.
Decido di sorvolare su questa spiacevole situazione, lasciando Ron con i suoi pensieri.
Mi schiarisco la voce. « Allora, il primo argomento di questa sera è Harry. Come sappiamo, Harry è… »


Tu non difendermi adesso, piuttosto torna fango, sì, ma torna!


« Morto! Potter è morto! Malfoy l’ha ucciso! », urla una voce decisamente familiare al di là della porta chiusa a chiave.
Il silenzio regna nella stanza.
Poi, con un movimento improvviso, tutti iniziamo a correre verso l’uscita.


Scrivi tu la fine, io sono pronto.



NOTE:
Ecco qui finalmente il nuovo capitolo, come al solito con un immenso ritardo… Chiedo perdono! Lo so, lo so, vi avevo promesso misteri svelati ed invece i misteri si sono moltiplicati ma… Scoprirete tutto nel prossimo capitolo.
Scrivendo mi sono accorta che manca poco alla fine, ma prima di scrivere l’ultimo capitolo vi mostrerò tutte le coppie e tutti i personaggi al meglio delle loro possibilità.
La canzone del capitolo è “Cade la pioggia” dei Negramaro : )
Sono indecisa se inserire il nuovo capitolo mercoledì o sabato. Fatemi sapere cosa ne pensate, se mai dato che ci avviciniamo alla fine potrei aggiornare di nuovo ogni sabato : )

A presto,
SweetTaiga



   
 
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