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Autore: Chy    12/05/2006    2 recensioni
La vita di 4 ragazzi è unita dal sottile filo rosso del destino: ma basterà questo a non dividerli?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non potevamo restare a dormire in ospedale, quindi tornammo a casa per la notte

Non potevamo restare a dormire in ospedale, quindi tornammo a casa per la notte.

-Tornerete anche domani, vero?- ci aveva chiesto Rei, implorante.

Io e Yuri avevamo sorriso, annuendo e dicendo queste testuali parole.

-Torneremo e resteremo. Tutti i giorni, fino a quando non sarai guarito.-

Lui aveva sorriso, sollevato. In quel momento eravamo a casa, sul divano, immersi nel più calmo dei silenzi. Avevo un grsn sonno e non vedevo l'ora di andare a dormire, ma d'altro canto ero desiderosa di parlare con lui, volevo sapere cosa aveva fatto in quegl'anni, da quanto tempo era tornato, come si era sentito senza di noi e se...!

...se aveva notizie di Kei...

-Ti prego, ti supplico... se mi ami, non partire...-

-Kei...-

Ero così immersa nei miei pensieri che l'unica cosa che sentivo era il calore di Yuri. Mi stava abbracciando.

-Ho pensato davvero di morire senza di voi...- mi sussurrò cauto.

Inclinai indietro la testa fino a sentirla sul suo petto. Stavo così bene... Su un morbido divano, sotto una coperta calda, tra le braccia di Yuri, mentre lui mi sussurrava all'orecchio... bellissimo...

-Dove sei stato in tutti questi anni?- gli chiesi.

Lo sentii sospirare piano e mi strinsi di più a lui.

-All'inizio sono tornato dai miei, per fare un tentativo...- iniziò piano.

Chiusi gli occhi, stanca, e lo ascoltai in silenzio.

-Dovevi vedermi... ero privo di vita, così sgonfio... mi sentivo uno schifo.- sussurrò.

Sentii una fitta. La terza quel giorno. Mi rigirai verso di lui e lo abbracciai per la vita, stringendolo con più affetto. Sorrise.

-Continua...- bisbigliai.

-Non c'è molto da dire.- mi rispose -Me ne andai via, quasi subito: non facevo altro che pensare a voi. Ero così vuoto... camminai come un coglione per giorni e giorni. Mi sentivo inutile...-

Con una mano, gli accarezzai le spalle e lo sentii rabbrividire.

-Non sei inutile...- bisbigliai.

Il suo calore era così forte, così bello...

-Lo sai quando ho toccato il fondo?-

Scossi lentamente il capo, stordita da quel calore.

-E' successo circa un mese fa... camminavo ai bordi di una grande strada trafficata e all'improvviso un autobus mi è sfrecciato accanto velocissimo. La prima cosa che ho pensato, subito dopo...? -Perchè non mi sono buttato sotto quell'autobus? A quella velocità non avrei neanche sofferto molto... un colpo e via!- ... ecco a cosa ho pensato...-

Tra le sue braccia, dove mi trovavo, percepii un piccolo brivido. Alzai gli occhi dispiaciuta, scorgendo il suo volto triste e pieno di lacrime. Mentre con una mano gli asciugavo le guancie bollenti, lui continuò a parlare, singhiozzando e chiudendo gli occhi.

-S-se Vita non mi a-avesse contattato il giorno dopo i-io... non so cosa avrei fatto!- gridò disperato.

Era terribile vederlo così. Sapere quanto aveva sofferto. Quanto era stato male. Era la cosa più straziante del mondo.

Gli accarezzai i capelli, attirandolo a me. Yuri mi abbracciò disperatamente, esplodendo. Esplodendo. Esplodendo da dentro, con tutta la sua rabbia, il suo odio, il suo dolore e la sua tristezza. Lo lasciai sfogare come meglio voleva, finchè non si fosse calmato un pò. Presi il suo volto tra le mani e lo guardai dritto negl'occhi.

-Mi avevi promesso di vivere, Yuri. Se sei qui non è merito di Vita, ma tuo. Sei tu che sei arrivato fin qui: sei solo, tu hai capito?! Tu e nessun'altro! Adesso sei vicino a me, che piangi disperato e io sono felice. Capisci, tu sei importante per noi e solo il fatto che tu sia qui basta a farmi felicissima! Solo il fatto che tu sia qui...- sorrisi.

Anche lui sorrise, per quanto possibile. Avvicinai il mio viso al suo e sfiorai le sue labbra tremanti. Sentii i suoi nervi tesi farsi più sciolti.

-Ma non voglio sentirti dire mai più una cosa del genere!- ammonii.

Sorrise, questa volta veramente e io mi sentii incredibilmente sollevata. Yuri annuì e si ridistese sul divano, aprendo le braccia invitandomi a accoccolarcisi. Sorrideva, questa volta con malizia. Era un invito troppo dolce perchè lo rifiutassi: mi buttai tra le sue braccia, ridacchiando. Lo strinsi a me. Mi strinse a se.

Tra quel calore confortante, fu lui il primo ad addormentarsi e io, cullata dalle sue grandi mani calde, chiusi gli occhi sorridendo...

-Ti prego...-

Sognai un volto affranto, che piangeva...

-Ti supplico...-

Mi tendeva le mani e cercava di non farmi andare via...

-Se mi ami...-

Conoscevo quel volto... era quello scolpito nel mio cuore...

-Non partire...-

Una lacrima percorse il mio volto e prima di sprofondare definitavamente nel mondo segreto dei miei sogni, sussurrai inconsciamente.

-Perdonami Kei...-

 

  
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