Non potevamo restare a dormire in ospedale, quindi
tornammo a casa per la notte.
-Tornerete anche domani, vero?- ci aveva chiesto Rei,
implorante.
Io e Yuri avevamo sorriso, annuendo e dicendo queste
testuali parole.
-Torneremo e resteremo. Tutti i giorni, fino a quando
non sarai guarito.-
Lui aveva sorriso, sollevato. In quel momento eravamo
a casa, sul divano, immersi nel più calmo dei silenzi. Avevo un grsn sonno e
non vedevo l'ora di andare a dormire, ma d'altro canto ero desiderosa di
parlare con lui, volevo sapere cosa aveva fatto in quegl'anni, da quanto tempo
era tornato, come si era sentito senza di noi e se...!
...se aveva notizie di Kei...
-Ti prego, ti supplico... se mi ami, non partire...-
-Kei...-
Ero così immersa nei miei pensieri che l'unica cosa
che sentivo era il calore di Yuri. Mi stava abbracciando.
-Ho pensato davvero di morire senza di voi...- mi
sussurrò cauto.
Inclinai indietro la testa fino a sentirla sul suo
petto. Stavo così bene... Su un morbido divano, sotto una coperta calda, tra le
braccia di Yuri, mentre lui mi sussurrava all'orecchio... bellissimo...
-Dove sei stato in tutti questi anni?- gli chiesi.
Lo sentii sospirare piano e mi strinsi di più a lui.
-All'inizio sono tornato dai miei, per fare un
tentativo...- iniziò piano.
Chiusi gli occhi, stanca, e lo ascoltai in silenzio.
-Dovevi vedermi... ero privo di vita, così sgonfio...
mi sentivo uno schifo.- sussurrò.
Sentii una fitta. La terza quel giorno. Mi rigirai
verso di lui e lo abbracciai per la vita, stringendolo con più affetto.
Sorrise.
-Continua...- bisbigliai.
-Non c'è molto da dire.- mi rispose -Me ne andai via,
quasi subito: non facevo altro che pensare a voi. Ero così vuoto... camminai
come un coglione per giorni e giorni. Mi sentivo inutile...-
Con una mano, gli accarezzai le spalle e lo sentii
rabbrividire.
-Non sei inutile...- bisbigliai.
Il suo calore era così forte, così bello...
-Lo sai quando ho toccato il fondo?-
Scossi lentamente il capo, stordita da quel calore.
-E' successo circa un mese fa... camminavo ai bordi di
una grande strada trafficata e all'improvviso un autobus mi è sfrecciato
accanto velocissimo. La prima cosa che ho pensato, subito dopo...? -Perchè
non mi sono buttato sotto quell'autobus? A quella velocità non avrei neanche
sofferto molto... un colpo e via!- ... ecco a cosa ho pensato...-
Tra le sue braccia, dove mi trovavo, percepii un
piccolo brivido. Alzai gli occhi dispiaciuta, scorgendo il suo volto triste e
pieno di lacrime. Mentre con una mano gli asciugavo le guancie bollenti, lui
continuò a parlare, singhiozzando e chiudendo gli occhi.
-S-se Vita non mi a-avesse contattato il giorno dopo
i-io... non so cosa avrei fatto!- gridò disperato.
Era terribile vederlo così. Sapere quanto aveva
sofferto. Quanto era stato male. Era la cosa più straziante del mondo.
Gli accarezzai i capelli, attirandolo a me. Yuri mi
abbracciò disperatamente, esplodendo. Esplodendo. Esplodendo da dentro, con
tutta la sua rabbia, il suo odio, il suo dolore e la sua tristezza. Lo lasciai
sfogare come meglio voleva, finchè non si fosse calmato un pò. Presi il suo
volto tra le mani e lo guardai dritto negl'occhi.
-Mi avevi promesso di vivere, Yuri. Se sei qui non è
merito di Vita, ma tuo. Sei tu che sei arrivato fin qui: sei solo, tu hai
capito?! Tu e nessun'altro! Adesso sei vicino a me, che piangi disperato e io
sono felice. Capisci, tu sei importante per noi e solo il fatto che tu sia qui
basta a farmi felicissima! Solo il fatto che tu sia qui...- sorrisi.
Anche lui sorrise, per quanto possibile. Avvicinai il
mio viso al suo e sfiorai le sue labbra tremanti. Sentii i suoi nervi tesi
farsi più sciolti.
-Ma non voglio sentirti dire mai più una cosa del
genere!- ammonii.
Sorrise, questa volta veramente e io mi sentii
incredibilmente sollevata. Yuri annuì e si ridistese sul divano, aprendo le
braccia invitandomi a accoccolarcisi. Sorrideva, questa volta con malizia. Era
un invito troppo dolce perchè lo rifiutassi: mi buttai tra le sue braccia,
ridacchiando. Lo strinsi a me. Mi strinse a se.
Tra quel calore confortante, fu lui il primo ad
addormentarsi e io, cullata dalle sue grandi mani calde, chiusi gli occhi
sorridendo...
-Ti prego...-
Sognai un volto affranto, che piangeva...
-Ti supplico...-
Mi tendeva le mani e cercava di non farmi andare
via...
-Se mi ami...-
Conoscevo quel volto... era quello scolpito nel mio
cuore...
-Non partire...-
Una lacrima percorse il mio volto e prima di
sprofondare definitavamente nel mondo segreto dei miei sogni, sussurrai
inconsciamente.
-Perdonami Kei...-