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Autore: starrynights    12/09/2011    4 recensioni
Qui non ti fai delle amiche, questa è una lotta continua.
Lotta per chi arriva prima alla lavagna.
Lotta per chi ha i voti più alti.
Lotta per chi è la migliore.
Devi essere forte, qui. Se non vuoi essere sbranato da chi è meglio di te. O a meno che tu non sia meglio di loro, e allora sarai tu a sbranarli.
Valentine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alzai lo sguardo, e vidi che Angelina si stava dirigendo verso il nostro tavolo. Avrebbe fatto parte del mio anno, quindi. La pancia iniziava a brontolarmi, fortissimo. 


Non era possibile. Io ero Valentine, non potevo essere agitata per l'arrivo di una nuova ragazza nel college. Non avevo amiche qui a Londra, e non volevo farmene. 


Presi in mano la mia tazza di latte e mi girai, spostai la mia sedia e mi alzai con un movimento brusco, senti subito un forte impatto. La testa mi pulsava e avevo tutto il corpo caldo. Non era possibile, mi ero scontrata con qualcuno. E questo qualcuno chi era? Angelina.


Sembrava destino. Destino che i nostri sguardi si dovessero incrociare. 


Mi alzai velocemente, visto che le ero caduta addosso e mi ricomposi, aveva battuto la testa, ma confronto a me non si era riempita di latte. Mi accorsi subito a dirle:'scusami, scusami tantissimo'. E lei spiaccicò un semplice:'fa niente'. E poi andò via. Mi girai e la fulminai con gli occhi. Dentro di me ribolliva voglia di vendetta, nessuno mi aveva mai evitato così. Era la prima volta.


Lo so, che schifo. Ero una bambinata viziata senza palle. Forse non parlavo con nessuno anche perché me ne vergognavo. A New York non era così. Tutte le mie amiche erano stupide. Tutte. Forse alcune erano peggio di me. 



Mi girai rapidamente e mi avviai alla mia camera, ma suor Angelica mi prese per il braccio e mi fermò. Disse:'Signorina Jounard!' dentro di me pensavo:'certo che non c'è bisogno che lo urla, sono a due centimetri da lei'. Si reggeva sul suo imponente bastone di legno che usava da quando aveva perso il piede sinistro. 


Poco dopo che io mi resi conto di quello che stava succedendo urlò:'Angelina!' Angelina si girò, e la sua faccia angelica mi colpì, ancora. Notai che nei capelli biondi cenere aveva anche delle ciocche blu. Rabbrividì.


Papà e Mamma mi avevano sempre insegnato a stare lontano dalle persone con i capelli colorati o vestite in modo strano. Non avevano paura per me, ma per il fatto che anche io potessi diventare così. Come dicevano loro: 'terribile'.

 

Suor Angelica chiamo Angelina che con svogliatezza, mi raggiunse, e si fermò a pochi centimetri da Suor Angelica.

Con la sua eleganza disse:'che c'è?'

Ah, che essere rude, come poteva ispirarmi amicizia non lo so…

Suor Angelica ci guardò e spiaccicò:'non voglio lamentele, commenti e opposizioni, voi dividerete la vostra stanza'.


Ci misi due o tre secondi per realizzare quello che aveva detto, guardai Angelina, che mi sorrideva sorniona. E sospirai. 


La mia amata stanza, quella per cui avevo pagato 200 $ in più per essere da sola, stava per essere divisa con una ribelle dai capelli blu.


Fuori sembravo un disastro, ma dentro me saltavo di gioia.


Era un segno. Qualcosa stava cambiando.





Saaaalve, bella gente. 

Allora, per questo capitolo dico che Valentine mi sembra veramente antipatica, lo so. Angelina? cosa ne pensate? Secondo voi diventeranno amiche? Uhm, io non ne sarei tanto sicura.


Questo capitolo è interamente dedicato ad Alessia che è la mia cieca sordo muta. 



Taaaanto amore (?), Vì.


  
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