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Autore: Sora Chan    12/09/2011    3 recensioni
Cristina ha 14 anni, una vita normale e adora lo Yaoi.
Questa storia, sotto forma di diario, racconta della sua vita che, grazie a nuovi incontri, fatti inaspettati e vicende imbarazzanti, cambierà.
Dal capitolo 1: Mi chiamo Cristina, ho 14 anni e amo lo Yaoi. Sì, hai presente quei manga/anime che parlano di storie d’amore tra gay? Ecco, le adoro.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17 gennaio.

Caro Diario. Sono depressa. Ma depressa forte, eh!
Promemoria per me: meglio non essere curiosa, potresti scoprire cose brutte.
E invece io, cavolo, devo sempre ficcare il naso dappertutto.  Mi spiego meglio.
Non so come, per un giro improbabile di persone, mi era arrivata alle orecchie la (tieniti forte).. PASSWORD di facebook di Sabrina! Era un avvenimento STORICO, insomma! Potevo vedere sul suo profilo tutti i suoi contatti e scoprire i suoi punti deboli. Lo so, non è corretto farsi i fatti degli altri (la mia prof di mate dice sempre: “Undicesimo comandamento: fatti gli affari tuoi!”), ma era un’occasione unica!
Così cosa ha fatto la furbona qui presente? Ma è ovvio, è entrata nell’account di Sabrina. ERRORE COLOSSALE.

Perché? Ma perché, appena apro i suoi messaggi personali, leggo una conversazione tra lei e Luca.
Ah, per chi non lo sapesse, Luca è il figo della scuola. Sul serio! Il meglio del meglio! È al penultimo anno e la sua classe è di fianco alla nostra.
Quello che mi rende depressa non è il fatto che Sabrina chatti con lui (non me ne potrebbe fregar di meno), ma è la conversazione stessa!!
Ora la scrivo:
Sabrina: Oiìì Luka!1! (Ah sì, oltre che zoccola è anche bimbominchia)
Luca: Ciao. Ti volevo chiedere una cosa…
Sabrina: Ke kosa?
Luca: Sai le tue due amiche… quella bionda e quella con i capelli rossi? Quella bionda è impegnata?
(Sì, parla di me e Chiara, anche se non siamo amiche di Sabrina. Ovviamente quella bionda è Chiara, la ragazza più carina che io conosca)
Sabrina: A sì, nn kredo ke è impegnata, xò devi sapere ke qelle due sn un po strane. (ATTENZIONE! ABUSO DI “K”! ATTENZIONE! OMICIDIO DELLA GRAMMATICA ITALIANA IN CORSO! ERROR! ERROR!)
Luca: In ke senso??
Sabrina: Ke guardano i porno gay!
Luca: Cosa??!
Sabrina: Sisiis e vrrr!! Nn ci potevo credere neanke io, ma è tt vr!1!
 
Ti lascio immaginare il resto della conversazione. Quello che è importante è che io ora sono SPUTTANATA PER L’ETERNITA’. Fottuta. Cavolo, è la volta che Sabrina muore davvero.
I 5 MIGLIORI MODI PER LIBERARTI DELLA TUA PEGGGIOR NEMICA! (ATTENZIONE BAMBINI! NON PROVATELO A CASA!)
1. Il metodo più classico: soffocala con la tua sciarpa e nascondi il cadavere nello sgabuzzino delle scope della scuola.
2. Portala a un concerto Heavy Metal e legala vicino all’amplificatore. Funziona!
3. Portala in discoteca e falla schiacciare dalla folla. (magari paga qualcuno per essere sicura che la calpesti per bene).
4. Versale della colla vinilica della coca cola.
5. Portala al mare e prestale il tuo costume (che hai precedentemente imbottito di piombo). Andrà a fondo  che è una meraviglia!
Sull’ultimo punto non sono tanto sicura… Potrei sostituirlo con: Invitala a cena e servile del topo di fogna arrostito. (Magari spaccialo per coniglio…)
Sì sì potrebbe funzionare!

Va bene, ridendo e scherzando mi sono dimenticata il mio obbiettivo: evitare lo sputtanamento. Ma come fare?? Oddio, sono morta.
 

18 gennaio.

Non sono riuscita ad avvicinarmi a Luca per tappargli la bocca (DEFINITVAMENTE! Muahaha, forse potrei ammazzarlo!), ma per ora non ha ancora detto niente a nessuno. Forse perché tirerebbe in mezzo anche Chiara che, da quanto ho capito, gli piace. E infatti le ronza intorno continuamente, ovviamente ignorando me. Non che me ne freghi molto, a me basta che tenga chiusa la fogna.
Però ho il terrore che cambi idea e dica a tutta la scuola che io e Chiara guardiamo i “porno gay”. No, perché nella nostra scuola basta la parola “omosessuale” per fare inorridire il 90% degli studenti. Sul serio, potremmo vincere il concorso “Scuola più omofoba di Italia”!
Basta, sono troppo stressata per scrivere. Hai presente quando ti senti un nodo alla gola, al petto e allo stomaco CONTEMPORANEAMENTE? Ecco, sono in questo stato.
 

24 gennaio.

Ommioddio. Ommioddio. OMMIODDIO! Non indovinerai MAI cosa è successo. È una cosa… è una cosa… ok, partiamo dall’inizio, cerchiamo di mantenere la calma e raccontare tutto in modo comprensibile.
Mi trovo in ospedale, ma non sono ferita. Sono qui per un motivo che… che… ok, l’ho fatto di nuovo: non sono riuscita a raccontare quello che è successo. Ma il fatto è che sono troppo sconvolta. Ci riprovo.
Erano ciraca le 18.30 e stavo tornando a casa. La mattinata era stata abbastanza normale, a parte la supplente di italiano che continua a ripetere “cari ragazzi, indovinate cosa studieremo oggi?” (ma non si è accorta che siamo, tipo, in un liceo e non alle elementari??)
 
Poi ero andata da Chiara a “studiare”, vale a dire a chiacchierare, stare su facebook e guardare yaoi. Visto che a gennaio viene buio presto, già alle sei e mezza mi ero decisa a tornare a casa.
Mentre stavo camminando in una via poco frequentata, ho visto una piccola folla di persone che sembravano molto agitate. Allora che ho fatto? Mi sono avvicinata e  ho visto uno spettacolo che mi ha praticamente sconvolta: due ragazzi si stavano picchiando, anzi: uno stava picchiando l’altro, che cercava di difendersi.
Un uomo si è avvicinato e ha tentato di dividerli, ma il tipo che stava picchiando l’altro lo ha spinto via gridando “Questo è un fottuto frocio, deve morire!”.
E a quel punto? Nessuno è più intervenuto. Hanno scoperto che il ragazzo era gay e non hanno più cercato di intervenire. Gente disgustosa.
Allora sono intervenuta io. Sono corsa in avanti e ho urlato: “Qualcuno li fermi, cazzo! Fate qualcosa”. Allora si sono tutti attivati per aiutarmi.
Comunque, ho accompagnato il ragazzo in ospedale.
Non so ancora dove ho trovato il coraggio per farmi avanti e difendere il ragazzo gay. Cose così succedono solo nei sogni o nelle fanfiction, non nella vita reale. E finalmente si è avverato il mio sogno di conoscere un ragazzo gay. Anche se non l’ho conosciuto certo un bel contesto.
Ti chiederai perché io sia rimasta qui in ospedale. Beh, ora arriva il gran colpo di scena:
Il ragazzo che è stato picchiato… è Luca.
Sì, lo so. È incredibile. No, non credo che nessuno oltre a me lo sappia. No, non ho intenzione di dirlo a nessuno. Sì, ora ci vado a parlare.
Le sue ferite non sono gravi e i medici mi hanno dato il permesso di vederlo anche se non sono sua parente. Ora vado a parlarci, stasera ti dico com’è andata.
 

24 gennaio.
Casa.

Caro Pink Death (già, ho deciso di chiamarti così), sono le 11.35 (e 24 secondi, anzi 25) secondo il mio orologio digitale. Dovrei già dormire, ma prima devo raccontarti tutto.
Allora, sono entrata nella stanza di Luca che, quando mi ha vista, per poco non si è strozzato con la sua stessa saliva.
“Oddio, che ci fai qui?” ha esclamato tossendo. “Sei l’amica di Chiara, giusto?”
“Sì, e mi fa piacere vedere che ti ricordi il mio nome!”
Mi piace essere ironica e ho sempre la risposta pronta. È un aspetto di me che fa molto comodo in certi casi.
“Cazzo.cSai tutto?”
“Se per tutto intendi che sei gay, allora sì.”
“Cazzo.” Ha ripetuto.
“Ma sei proprio gay?” giusto per essere sicuri.
“Sì, sono un fottuto frocio, hai problemi?” praticamente lo ha urlato. Mezza città si sarà chiesta chi è il fottuto frocio che urla come un dannato.
“No. Anzi!” A quel punto dovevo avere una faccia tipo: “com’è bella la vita e come sono felice di parlare con te!”. Beh che c’è? Sono pur sempre una Yaoista, no?
“Anzi?”
“Sì, Sabrina te lo ha pure detto! Io sono una fan dei gay.”
“Fan?”
“Oh, ma non è che ti hanno colpito troppo forte in testa? Sembri rimbambito.”
“La mia vita è rovinata.” Ha mormorato, abbandonando la testa sul cuscino.
“Beh, grazie al tuo straripante entusiasmo e al tuo ottimismo sarà più facile affrontare questo momento difficile, no? Tranquillo, non lo dico a nessuno che sei gay.”
“Ah, ok.”
“Be’, ora vado, che è tardi.”
Mentre stavo per uscire lui ha detto:
“Senti, grazie… Cristina”
“Allora dopotutto lo sai il mio nome!” ho detto sorridendo.

Ora: dimmi se non sembrava la scena di un qualche manga per ragazze. Solo che di solito, in quel tipo di manga, il ragazzo non è gay. Be’, ma in questo caso la ragazza (cioè io) è MOOOLTO più contenta. Già.
Anche se non capisco perché Luca abbia fatto finta di provarci con Chiara. Insomma, di solito un ragazzo gay non è attratto da una ragazza. O mi sono persa qualcosa? Domani glielo chiederò. E se prova  a non rispondermi, conoscerà il mio lato malvagio! Muahahahaha!
Mi devo ancora riprendere da tutto quello che è successo. E visto che non ho avuto tempo per studiare (anzi, di tempo ne avevo, ma la mia voglia di studiare è già andata in pensione da anni), domani mi dovrò riprendere anche dal 4 che beccherò sicuramente in geografia.
Quindi è meglio che vada a dormire  e mi prepari psicologicamente.
Good Night and sweet dreams (in inglese fa più figo).
Ah, quasi dimenticavo!

IL CONSIGLIO DI NONNA CRISTINA! Beccatevi questa perla di saggezza allo stato puro!
Nonna Cristina consiglia: anche nelle situazioni più assurde, non scomponetevi e tirate fuori la vostra faccia da Poker. Ci farete una gran bella figura!
 

 
Angolo di quello strano essere comunemente noto come Autrice.
Buongiorno!
Ecco qua il secondo capitolo. Non so come se ne era cancellato metà  e ho dovuto riscriverlo. T__T
Vi è piaciuto? Mi sembra un po’ inferiore al primo, ma spero comunque in tante belle recensioni!
Pensavo che il capitolo precedente sarebbe stato ignorato, e invece… WOW, ben 3 recensioni! (per me sono tante ù_ù).
Ma non penso che questo ne riceverà. *cade in depressione*.
In questo capitolo sono successe tante cose, forse anche troppe, ma volevo dare subito una svolta decisiva alla storia. Dal prossimo capitolo gli avvenimenti saranno più “lenti” non so se avete capito.
Grazie per aver letto e recensite se avete 2 secondi da sprecare!
Baci;
Sora Chan.
  
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