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Autore: Joy    13/05/2006    10 recensioni
"Non esiste la paura per chi non ha nulla da perdere, ma questo non è vero coraggio."
"E tu hai paura, Regulus?"
"Sì."
"Cos'hai da perdere?"
"Non avevo mai amato... e nessuno aveva mai amato me..."[]
Erano simili.
Entrambe abbandonate per amore quando avrebbero preferito morire piuttosto che restare indietro.
Erano simili...
E hanno avuto destini diversi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regulus Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Da VII libro alternativo
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COLEI CHE NON INFRANSE LE PROMESSE



Tra i rami della Foresta Proibita il sole non filtrava.

Fronde umide e scure, madri di una notte artificiale…

Sottili e sinistri scricchiolii congelavano l’aria.

Il respiro che si condensa…

Avanzava con passo incerto e malfermo, come se non conoscesse la via.

Tetra e traballante come un’ombra, ma non era il sole a generarla…

Fredda e apparentemente senza vita, come le sagome degli alberi che la circondavano.

Sembrava la notte, che incurante dei tempi prestabiliti, anticipa il morire del giorno; e dal suo mantello scuro, all’altezza della caviglia, il viola acceso della veste esibiva la sua danza trionfale ad ogni passo.

Il colore della penitenza…

Viola.

Terribile e ammaliante, poiché evoca il peccato che si deve scontare.

Viola.

Una promessa.

Il cappuccio scuro le copriva gran parte del volto e gli occhi erano assenti, accecati dai pensieri, dal mondo desolato e lacerante dei ricordi… e dal suo ostinato desiderio di ferirsi, rivivendolo.

Dolcezza crudele.

Crudele il viola… e tutti i suoi ricordi.



Una ragazza si muoveva furtiva tra le ombre della Foresta. Era giovane, ma non vestiva la divisa della scuola, non la indossava mai quando sgattaiolava fuori dal dormitorio.

A lei piaceva confondersi con il buio… e avere la notte riflessa sul volto.

Un fruscio meno naturale degli altri la fece voltare, i capelli le ondeggiarono sulla schiena… boccoli neri a incorniciare lo stupore del viso.

Ti ho spaventata?” chiese una voce maschile poco distante da lei. Era roca e vagamente sprezzante. “Non pensavo che la paura ti appartenesse.”

Se ne stava in piedi, appoggiato ad un albero, con le braccia conserte e lo sguardo derisorio.

Perché sei qui?” domandò lei decisa, senza indietreggiare di un passo.

Il ragazzo abbandonò la sua postazione e si avvicinò.

I suoi occhi erano scuri, la nobiltà innata nell’incedere deciso.

Ne rimase ammaliata quasi quanto lo era della notte stessa. Sembrava lo spirito della Foresta divenuto umano: bello, illusorio e pericoloso.

Proibito…

Lui afferrò una ciocca dei suoi capelli e nel far questo, le sfiorò l’orecchio.

Rabbrividì.

Ti ho seguita.” le rispose in un sussurro, lo sguardo fisso sulle labbra socchiuse… le sfiorò con un dito e a lei parve di essere baciata dalla nebbia.

Non rifiuteresti, vero?” le chiese improvvisamente, il tono di nuovo canzonatorio.

Non rifiuterei di fare cosa, esattamente?” ribatté lei piccata dall’effetto che, suo malgrado, le faceva quel ragazzo.

Lui non si lasciò intimorire; sorrise, le scostò i capelli dalle spalle e chinandosi le sussurrò:

Di trascorrere la notte con me.”

Chiuse gli occhi stregata e sentì le mani che armeggiavano all’altezza della sua gola… là dove si chiudeva il mantello.

Respirò piano e come lui aveva previsto, non si oppose.

Ma contrariamente alle sue aspettative, il mantello le rimase sulle spalle; l’unica cosa che il ragazzo le tolse fu il ciondolo che portava al collo.

Lo guardò stupita, mentre si rigirava tra le mani l’emblema del suo casato.

Perché?” chiese con un filo di voce.

Il nero dei suoi occhi si confuse con le ombre.

Perché voglio possedere qualcosa di tuo… almeno fino a quando non potrò avere te.” Le voltò le spalle e si avviò verso il castello.

Black!”

Lo chiamò prima che sparisse tra gli alberi e lo vide fermarsi, pur rimanendo di schiena.

Perché proprio io?” chiese.

Lui si voltò e nonostante molti passi li dividessero, percepì il dolore nel suo sguardo e se ne stupì. Era come se stesse tenendo testa all’agonia.

Poi giunse la voce e lei seppe, fin da quel primo momento, che non avrebbe mai dimenticato.

Perché tu sei la nebbia che maschera e inganna…

Tu sei la tempesta che imperversa e infradicia…

Tu sei la notte… nascondi… e proteggi…

Sei il vortice… e le tue braccia sono il vento che rapisce…

E sei il desiderio… e senza di esso avrei solo l’oblio.”

Se ne andò.

Il ciondolo cruciforme stretto nella mano.



Rimase solo l’oblio. Eterno stendardo di quel mondo ormai crollato.



***



Harry varcò stancamente la soglia di Privet Drive, il peso della giornata completamente riverso sulla schiena.

Si trascinò dietro il baule e lanciò una breve occhiata a sua zia Petunia, il volto tirato e rigido che lo osservava al lato della porta.

< Tanto per gradire… > pensò, considerando che tornare a vivere in quella casa lo sgomentava più di uno scontro con dieci Mangiamorte.

“Santi Numi! Vuoi sbrigarti ad entrare in casa prima che tutti i vicini si accorgano delle tue stramberie!” berciò sua zia.

< Appunto… >

Chiuse gli occhi e mise piede nell’ingresso.

Durante il viaggio in treno, aveva cercato in ogni modo di dimenticare, anche solo per un istante, l’odore acre del fumo e dello scontro che rendeva l’aria irrespirabile, ma quando il sentore dei detersivi usati da sua zia, lo investì in pieno, con la sua valanga di ricordi ignobili e dolorosi, comprese di preferire di gran lunga il suo mondo, con o senza la guerra.

“Cos’è questa puzza?” esordì la donna, come se potesse leggergli nel pensiero “Hai fatto qualche danno con quel calderone?” continuò, chiudendo la porta alle sue spalle in modo che i vicini non potessero sentirla.

Dalle finestre delle case limitrofe, molte tendine ricaddero oscillando al loro posto.

“C’è stato un attacco.” rispose spiccio ed evasivo, tentando di avvicinarsi alle scale per eclissarsi nella sua stanza, ma la figura enorme di Vernon Dursley gli impediva il passaggio.

“Un attacco?!” vociò l’uomo “Stai dicendo un A-T-T-A-C-C-O?!” ripeté scandendo le lettere e alzando il tono della voce di due ottave. “COS’HAI COMBINATO, ORA?!”

Non si fermò a considerare che la responsabilità di quello che era successo potesse non essere sua.

< Naturalmente > aggiunse il ragazzo tra sé.

Sua zia guardò il marito con occhi imploranti e Harry pensò che in lei potesse ancora esistere un barlume della dolcezza di sua madre.

“Vernon, ti prego…” abbassò la voce “Pensa ai vicini!”

< Come non detto… >

“Hai ragione, cara…” rispose l’uomo, poi si rivolse a Harry sibilando, gli occhi ridotti a due fessure. “Cosa vuol dire, c’è stato un attacco?”

Strinse i pugni e respirò profondamente.

“Proprio quello che ho detto.” rispose tentando di mantenere il tono della voce entro limiti ragionevoli. “I Mangiamorte hanno attaccato la scuola durante l’evacuazione e-”

“EVACUAZIONE?!” urlò con voce da tenore, ma sua moglie lo zittì.

“Ora basta!” dichiarò decisa, posando la mano ossuta sul braccio del marito per farlo tacere. “E tu…” continuò, puntando il dito su Harry “fila a farti un bagno!”

“Ti stai forse preoccupando per me, zia?” chiese con tono di scherno.

“Mi preoccupo per il tappeto, razza d’ingrato! La fuliggine che hai addosso lo sta rovinando!”



***



Dormì poco, male e si svegliò di soprassalto, convinto di trovarsi ancora nella dimensione del suo incubo: aveva sognato Silente, la notte in cui era morto.

Dal giardino giungeva un sonoro vociare, che Harry, inizialmente, non riuscì a distinguere; si avvicinò alla finestra senza tralasciare d’inciampare sulle proprie scarpe.

Tese l’orecchio, ancora per metà confuso.

“Signora Dursley, davvero non c’è motivo per cui lei si debba incomodare a farci entrare in casa.” chiarì la voce cristallina di Hermione. “Sono perfettamente in grado di trasfigurare, qui in giardino, una comodissima tenda, dove potremo attendere che Harry ci raggiunga.”

L’Harry in questione sobbalzò. Sapeva che i suoi amici lo avrebbero raggiunto dai Dursley, ma non credeva che lo avrebbero lasciato solo per una notte soltanto. Si sentì vagamente commosso, ma prima che potesse prendere atto di ciò, intravide l’ondeggiare di una lunga chioma rossa.



Non riesco a dirti addio, Ginny.” le aveva sussurrato appena scesi dal treno.

Non devi farlo… verrò con te.”

No.”

Ma… avevi det-”

So cosa ho detto.” la interruppe lui. “Ho detto che sarei tornato da te, che ci sarebbe stata una vita intera per noi, una volta… beh, lo sai…” continuò posandole entrambe le mani sulle spalle e fissandola negli occhi “Ma non ho mai detto che saresti venuta con me, nel viaggio che devo affrontare… i pericoli saranno dietro ogni angolo! Ginny, devo saperti al sicuro, con la tua famiglia… ho bisogno di sapere che c’è un posto dove potrò tornare.”

L’abbracciò forte, affondando il viso nei suoi capelli. Il tenue profumo di fiori lo costrinse a chiudere gli occhi. “Tornerò, te lo prometto.”



Te lo prometto…”

Allora, mantieni la tua parola.”



Si precipitò in giardino.

“Harry!” esclamò Hermione, sorridendo.

Sua zia Petunia scoccò uno sguardo torvo.

Ron accennò un saluto alzando una mano, ma Ginny gli corse incontro. Le lanciò un’occhiata ammonitrice e lei si fermò prima di raggiungerlo.

“Non vi aspettavo così presto.” disse poi con sincerità.

“Senti un po’, ragazzo…” lo interruppe lo zio Vernon. “Tu non hai alcun diritto d’invitare in questa casa i tuoi amici…” li scrutò attentamente “…strambi!”. Sputò la sua sentenza come se stesse parlando di una colpa innominabile.

“La prego, Signor Dursley” intervenne Hermione “stavo appunto spiegando a sua moglie che potrei, senza sforzo, far apparire una tenda proprio qui.” e sfoderando la bacchetta, indicò una parte di terreno, vicino ad un’aiuola.

“NO!” urlò atterrito Vernon Dursley, ponendosi teatralmente davanti a sua moglie e inciampando nella radice di un albero mentre lo faceva.

Petunia emise uno strillo acuto, che Harry attribuì più alla paura di venire schiacciata dalla mole del marito, che al terrore della bacchetta di Hermione.

“RAGAZZA!” tuonò Vernon, rosso in volto “METTI VIA QUELLA… ROBA!”

Ron alzò un sopracciglio, chiaramente perplesso e Harry si sentì in dovere d’intervenire.

“Non ci sarà bisogno di alcuna tenda, Hermione.” disse con tono conciliante, poi si voltò verso gli zii “E neanche sarà necessario ospitare i miei amici. Me ne andrò con loro questa mattina stessa.”

Entrambe le parti parvero rilassarsi e Harry tirò un sospiro di sollievo.

Si avvicinò a Ginny non appena i suoi zii se ne furono andati.

“Ti avevo detto di non venire.” le disse, cercando di non sembrare scocciato, cosa che in effetti non era.

“So cosa mi hai detto.” gli propinò lei con un sorriso furbo.

Era tanto carina e buffa che Harry fu tentato di ridere e di abbracciarla allo stesso tempo.

“Sono qui in veste del tutto professionale, per invitarti ufficialmente alle nozze di mio fratello.” Si avvicinò a lui di un passo. “Bill ci teneva che fossi io a chiedertelo.”

Harry si passò una mano sul volto.

“Beh, suppongo di non poter rifiutare.”

Ginny sorrise, ma non fece un altro passo nella sua direzione e lasciò che salutasse Hermione e Ron.

“Come siete arrivati?”

“Abbiamo preso un autobus babbano.” spiegò Hermione “E’ andato tutto bene… almeno fino a quando Ron ha chiesto al controllore se poteva avere del succo di zucca fresco e dov’erano i letti per riposarsi.”

Harry scoppiò a ridere e Ron fissò la ragazza, imbronciato.

“Cosa ho detto di strano?” chiese convinto. “Sono stato molto educato… Lui piuttosto, non si è dimostrato per niente cortese quando mi ha detto che dovevo andare da uno spicologo.”

“Psicologo.” lo corresse Hermione.

Ron la guardò torvo.

“Beh, poteva almeno indicarmi la strada.”

Harry si piegò in due dal ridere, sotto lo sguardo attonito dei Dursley che li spiavano dalla finestra del salotto. Anche Hermione e Ginny ridevano.

Ron parve ignorarli tutti.

“Chissà poi, se vendeva davvero il succo di zucca, questo spicologo…

Fine 3° capitolo

X daisy05: Wow! Quì mi si fa arrossire… Carissima, sì, ho notato che le Harry\Ginny sono piuttosto rare –non è una coppia molto amata- ed è anche questo il motivo della mia iniziale titubanza nel cominciare a pubblicare questa storia, che pensavo nessuno avrebbe considerato… Il fatto che tu sia così entusiasta mi rincuora tantissimo e mi aiuta non poco a portarla a termine (eh sì… sto ancora scrivendo la parte conclusiva…). Lily e James? Anch’io, come te, li adoro… e se ti sembra che Harry e Ginny ne ricoprano un po’ le orme… beh, aspetta di vedere il seguito… Probabilmente tra le righe riesci a leggere il mio personale punto di vista e io li paragono sempre a Lily e James –sebbene immagini Lily un po’ più dolce di Ginny- A riguardo di Harry irrimediabilmente introverso ti confesso di essere molto combattuta! ^_^ ! Mi fa male pensare che non abbia una spalla a cui appoggiarsi o qualcuno con cui sfogarsi è per questo, credo, che non riesco a separarlo da Ron e Hermione! Tu stai lavorando su questo nelle tue fic? Ti confesso di non averle lette, cosa che naturalmente farò non appena riuscirò a districarmi dal finale di questa storia! Ah… sono molto felice di “essere sciroppata” dalle tue recensioni e non ho parole per ringraziarti! Un bacio.

X redRon: Ciao! Tu pensi che Ginny e Harry debbano stare insieme nonostante i pericoli? Beh, Ginny senza dubbio la pensa come te e anch’io. Sarà importante questa decisione soprattutto se confrontata ad un’altra scelta, completamente diversa, che non ha portato buoni risultati! L’incoscienza di Ginny, in questo caso, verrà ripagata!^_^! E chi la ferma più questa!^_^! Ti ringrazio per i commenti… non ho parole… Un bacio.

X Ginny06: Ciao carissima! Le “cose” tra Harry e Ginny si complicheranno e poi si risolveranno e vedrai… Ci saranno moltissime vicende da intrecciare alla loro storia! Sono felice che la fic di piaccia! Un bacione grandissimo e grazie mille per il commento!^_^ (autrice felice!)

X light lily: Mia cara! Tu mi lusinghi! E questo non fa affatto bene al mio ego… finirò col montarmi la testa e poi deluderò tutti… -e non è bello- ^_^! Vorresti essere come questa Ginny? Beh, direi che il tuo nick name la dice lunga… Lily, nell’originale, ha un bel caratterino… ma io, personalmente, la preferisco dolce… e suppongo che James sia d’accordo con me! ^_^ ! Certo è, che in questa storia, Ginny di coraggio ne avrà da vendere… vedrai! Ti ringrazio tantissimo per essere stata così carina da farmi sapere cosa ne pensi di questa fic… non credo ci sia gioia più grande per un autore!^_^! Un bacio.

X Aleberyl 90: Carissima, sono rossa come un papavero dall’imbarazzo… Troppi complimenti, davvero troppi… Però sono davvero felice che ti piaccia la storia, io adoro gli intrecci e qui ce ne saranno molti… forse anche troppi… spero davvero che non ti stanchino mai. Per quanto riguarda la lettura fluida… beh, mi piacerebbe prendermi tutto il merito, ma ahimè… devo essere sincera, per questo devi ringraziare la mia insostituibile e instancabile beta, Serpedoro, senza di lei vi ritrovereste a leggere periodi incasinati e assurdi paragoni… e probabilmente chiudereste il capitolo disgustati da tale inettitudine!^_^! Al di là di questo, vedrai che Ginny saprà farsi valere e non rimarrà per molto, lontana da Harry… Ti ringrazio tantissimo e un bacione.

X Elanor: Wow! Joy si stiracchia le dita felice! Non ho parole, davvero… Non mi aspettavo certo di farla franca con te! Sapevo che mi avresti sgamata subito… e infatti è così! Le atmosfere, sì, in effetti sono importantissime e tu riesci a coglierle in maniera meravigliosa… C’è sempre qualcosa d’imperfetto in un luogo troppo illuminato… Per quanto riguarda Ron… è un po’ diverso sì, anche se nel corso della storia se ne uscirà fuori con le sue solite buffe sceneggiate, ma in definitiva, lui resta il braccio destro di Harry e in quanto tale, deve essere forte e deve essere anche saggio! La cosa che a  me piace moltissimo di Ginny, invece, e che a mio parere è presente anche nell’originale è che Ginny sembra sempre intuire ciò che Harry pensa e lui non ha realmente bisogno di parlare… e una cosa che mi è sembrata chiara alla fine del 6° libro, anche se, secondo me, i segnali c’erano anche prima… ma forse sono io che amo fantasticare! Lieta che Luna ti sia piaciuta! ^_^ Secondo me è importante “creare” il quadro attorno ad un personaggio, lo rende più reale e io volevo che la scena fosse completamente chiara al momento dell’esplosione! E anche in questo caso, come giustamente hai fatto notare – e non avevo dubbi in proposito- Ginny percepisci che qualcosa non va, ci sono dei segnali, lei si perde in quel vortice mutevole che sono i sensi e inconsciamente corre verso Harry, poi succede il caos… segno che comunque il suo presentimento era fondato! Lavanda in questa storia ha come unico scopo quello di far infuriare Hermione… in realtà a me piace molto la coppia Ron\Hermione e sebbene non senta il bisogno di scrivere una storia completamente incentrata su di loro, ci saranno parecchi momenti dedicati anche a loro! Ora… mi rendo conto della tua sensibilità, ma l’interpretazione che hai dato del “nome” che Harry è costretto a sostenere è davvero bellissima! Joy s’inchina di fronte a tanta magnificenza… tu capisci perfettamente ciò che i personaggi stanno affrontando! Carissima, riguardo a O.R.Crux non hai preso alcuna cantonata! E’ esattamente così… pensi che sarei riuscita ad eliminare i miei adoratissimi flashback? No no… non sono contenta se non mi complico un po’ la vita! ^_^ ! Le vicende di questi quattro personaggi saranno un TANTINO intrecciate… già da questo capitolo, la trama incomincia a prender forma… Per fortuna che tu non pensi che abbia buttato via il mio tempo, a volte io ci penso… e mi avvilisco incredibilmente… Inoltre hai centrato in pieno un altro problema fondamentale! Infatti il primo scoglio che ho dovuto superare è stato quello di allacciare la vicenda al 6° libro e trovare comunque il modo di andare avanti secondo il mio gusto, non è facile te lo assicuro… i luoghi sono diversi, non siamo più ad Hogwarts, la trama è complessa… non dimenticare gli Horcrux da trovare e i doppi sensi da risolvere… insomma, una vera sfida! I personaggi mi hanno dato meno difficoltà, se devo essere sincera, perché è vero che non avevo mai scritto di loro, però Harry figurava già in “Tra due lune” e Ginny… Ginny è un portento! E’ facile capire quali potessero essere le sue decisioni. In ogni caso, il tuo sostegno è qualcosa d’insostituibile… non ho parole per ringraziarti e così ti abbraccio fortissimo! Un bacio.

X EDVIGE: Ciao! Non ho davvero parole per ringraziarti, sono felice che ti sia piaciuto sia il ritmo che la trama! A me piace tantissimo alternare i momenti seri a quelli divertenti, lo trovo piacevole da leggere, ma anche da scrivere! Certe volte sghignazzo come una sciocca davanti al computer, tanto che chi mi vede non mi prende per una persona normale! Ti ringrazio tantissimo per avermi fatto saper il tuo parere!^_^! M’incoraggia molto! Un bacione grandissimo.

X Anduril: Massalve!!! Che piacere ritrovarti qui! Sono strafelice di risentirti su questa storia, anche perché, da amate di questa coppia, non potevo non avere il tuo parere! Tra l’altro tu sei stata, credo, la primissima a cui ho parlato di questo progetto e quando l’ho fatto avevo realizzato tra sì e no un paio di capitoli… adesso sono quasi a fine… Non ho parole per ringraziarti… sei davvero troppo buona e riponi fin troppa fiducia in me… finirà che mi verranno i complessi per paura di non essere all’altezza! Ho impiegato un bel po’ per cominciare a pubblicare, me ne rendo conto… i miei progetti prevedevano l’inizio molti mesi fa… Ma spero di farmi perdonare!^_^ Un bacione.

X lunarossa: Grazie! Sei troppo buona… e sono felicissima che ti piaccia questa storia, mi ripaga di tutte le volte che ho perso il ben dell’intelletto scrivendola! Ma i commenti come il tuo mi fanno andare avanti… e non preoccuparti! Non dovrai aspettare un eternità per gli aggiornamenti… sarò abbastanza relogare, vedrai! Un bacione grandissimo.

  
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