C'era una volta una povera (in tutti i sensi) strega che restò coinvolta nella vendetta dei decimati animaletti del bosco e fu perciò costretta a tenere con sè due adorabili fratellini.

Il piccolo Veneziano era carino e dolce e , se mangiava, stava pure zitto e non disturbava...

Invece suo fratello Romano... beh... era un tantino diverso e Spagna si chiedeva in continuazione come aveva fatto a essere tanto idiota da tenerlo come colf.

Ogni giorno, la strega aveva due importanti occupazioni...

La prima era dare indicazioni alla sua collaborativa domestica riguardo le faccende di casa con il suo solito tono deciso e autoritario.

Spagna: Scusa se ti disturbo, Romano, mi porteresti la padella che devo iniziare a preparare la paella?

Romano: Prenditela da solo, bastardo!

Spagna: Va bene... piuttosto, verresti ad aiutarmi? Devo rialzare i libri che hai fatto cadere stamattina, mi querido...

Romano: Alzateli da solo, bastardo!

Insomma... era evidente che la strega aveva perso un po' il controllo della situazione, ma non se ne poteva lamentare visto che non l'aveva mai avuto...

La seconda occupazione di Spagna era controllare che Feliciano, il quale stava buono buono nella sua gabbietta linda e pulita a costruire bandierine bianche, fosse ingrassato.

Quello che però molti non sapevano era che la strega andava dallo stesso oculista di Svezia e ovviamente era affetta anche lei da una forma di miopia lasciata a se stessa...

Spagna: Caro Feliciano, fammi toccare un tuo ditino, magari sei ingrassato...

Veneziano: Ma certo, cara sorellina strega... eccoti il mio ditino!

In realtà Veneziano, su consiglio di Romano, gli porgeva una mezza penna rigata o un bucatino a seconda della disponibilità che c'era al momento in casa.

Spagna: Certo che non ingrassi mai, eh? Tuo fratello, invece, con tutti i pomodori che mangia, avrà preso almeno qualche chilo...

Infatti la bella casetta di pomodori non aveva più pomodori. Erano rimaste solo le foglie e non era difficile immaginare chi fosse stato.

Romano: Come osi dire che sono ingrassato, bastardo?!

Spagna: Ma no, scusa, mi sono sbagliato... piuttosto, Ita-chan, sei davvero carino!

Quando la conversazione arrivava a questo punto, la testata di Romano era d'obbligo e questo contribuiva all'opera di demolizione della catapecchia già fatiscente di Spagna.

Spagna: Ma che ho detto, Romano?! Per favore, aiutami ad alzarmi...

Romano: Alzati da solo, bastardo!

Spagna: Ma sono proprio un fallito come strega...

Romano: Hai sentito, fratello? Io l'avevo detto subito che era un fallito. Già il fatto che lo riconosce è emblematico... vuol dire che è doppiamente un fallito.

Spagna: Grazie, fa sempre piacere essere apprezzati...

A questo punto c'era da chiedersi perchè i due fratellini non derubassero la strega e scappassero da quel luogo.

La risposta era molto semplice e, se possibile, ancora più dolorosa.

La strega non poteva essere derubata per il semplice fatto che non aveva ricchezze... le uniche cose che aveva in eccesso erano i pomodori (ma oramai nemmeno più quelli data la presenza della dolce Gretel) e i debiti... di questi ultimi i fratellini facevano volentieri a meno.

Per i due piccoli e indifesi pargoletti, inoltre, non era conveniente nemmeno scappare... gli animali del bosco ce l'avevano ancora con loro e, fermamente convinti a giustiziarli pubblicamente, avevano organizzato ronde e turni di guardia affinchè i due non potessero lasciare la casa, con grande rammarico da parte della povera, poverissima strega fallita.

Fine del settimo capitolo!

Anche questa puntata pullula di dubbi e di domande irrisolte...

Spagna è davvero così fallito?

Chi è la vera vittima? I due fratelli, la strega o gli animaletti del bosco?

A quanto ammontano i debiti della strega?

A questi e ad altri interrogativi risponderemo nella prossima specialissima puntata che concluderà la serie!

Non mancate!

Grazie a che ha letto e a chi commenterà!

Alla prossima! ^_^